Bella domanda. Direi di no. Come ci insegna Hume domani il sole potrebbe sorgere come non sorgere e nulla ci dà la sicurezza che si verifichi un caso piuttosto dell'altro. Pertanto il fatto empirico può configurarsi o meno e la frase è dunque dotata di senso (se poi il mondo finirà stanotte, quella frase si rivelerà falsa, ma pur sempre dotata di senso). Lo stesso Wittgenstein, che deve molto a Hume, la cita nel Tractatus. A memoria (non riesco adesso a ritrovare il libro, nel disordine della mia libreria) dovrebbe scrivere qualcosa tipo: «Che il sole sorga domani è un'ipotesi». E direi, quindi, un'ipotesi sensata.
Si tratta, almeno secondo Hume di legge scientifica o concetto di causa. Ovvero, se esiste una variabile esiste anche la variabile opposta. Ex: se c'è X c'è anche Y. Ex: Il sole sorge, ma può anche non sorgere. Hume sostiene che questo concetto di causa non sia un illogicità ma bensì una validità, perché non si può garantire il per sempre delle cose o delle variabili e di conseguenza se si aggiungesse al concetto di causa il per sempre si entrerebbe in una petitio principi. Ovvero, in parole povere in un circolo vizioso in cui si deve avere come mezzo di prova ciò che deve essere dimostrato. Perciò l'esempio posto da te ovvero "il sole sorgerà domani" è una validità almeno secondo Hume che è il padre della filosofia percettiva, proprio perché è un ipotesi e non una certezza, ma un ipotesi fondata dal fatto che si è fatto esperienza già in precedenza che il sole è sorto. Perciò per Hume, è valido tutto ciò di cui noi abbiamo percezione e di conseguenza esperienza, mentre è "no sense" tutto ciò che deve essere dimostrato. Spero che possa aiutarti questa spiegazione anche se con un anno di ritardo, perché sto vedendo questo video solo ora. Ovviamente, per capire questo concetto ancora in forma più approfondita dovresti leggere se già non l'hai fatto l'opera di Hume "ricerca sull'intelletto umano". Il concetto di causa e la relazione causa effetto si trovano nella sezione quarta dell'opera. Questo esempio che hai posto è più humiano che wittgenstiano, ma cmq come diceva il professore l'influenza di Hume come quella di Kant, sono state fondamentali per Wittgenstein, specialmente per il suo Tractatus.
Grazie Ermanno, encomiabile e simpatico come sempre. Riesci se hai tempo a dedicare qualcosa su Walter Benjamin? Ho letto qualcosa senza veramente essere riuscito ad afferrare il pensiero.
Prof. Sei bravissimo. Ma Wittgenstein mi pare lui inutile. Senza il pensiero magari visionario i fatti del mondo resterebbero sempre gli stessi. Mentre la ricerca del noumeno genera nuovi fatti che diventano linguaggio. Se lo avessimo ascoltato non avremmo mai potuto formulare questa frase. TUTTO È RELATIVO, COMPRESO IL TEMPO. Difficile da percepire come fatto ma rispondente alla logica matematica. Quindi esprimibile.
Sono totalmente in disaccordo con Wittgenstein qualora il suo pensiero nel tractatus fosse esattamente quello qui esposto. La metafisica e il desiderio di conoscienza è un fatto. L'interesse umano verso la conoscienza in quanto tale, senza alcun fine utilitaristico, è un fatto
Giusto,noi di dio non sappiamo nulla è totalmente invetato con un elaborato linguaggio teologico x far credere che esiste un dio,che nessuno x altro ha mai visto. Questo si che è un paradosso.
sei come san Tommaso..se non vedi non credi giusto? Quindi secondo te la vita..l'universo..si sono creati da soli? la scienza parte dal famoso BIG BANG ma non sa' andare oltre. Sai perché non puoi vederlo DIO? perché lui e' ogni cosa incluso te !!