Io preferisco i dividendi per alcuni semplici motivi che possono bilanciare lo svantaggio fiscale. Mi permettono di avere un flusso mensile senza necessariamente dover vendere quote (o peggio ancora svendere). Mi permettono di reinvestire in cosa voglio io e quando lo ritengo più opportuno. Sono totalmente svincolato dalla logica dei prezzi di mercato. Solitamente le migliori dividend stock hanno carattere difensivo, ce ne siamo accorti nel 2022. Ho maggiore chiarezza e prevedibilità nel progettare il mio ritiro anticipato. Se fossi ad accumulazione non riuscirei a chiarire che capitale mi sarebbe sufficiente (400, 500, 800 mila? Dipende da come vanno i mercati), avrei troppe incognite
aggiungo una cosa di cui pochi parlano: con un etf ad accumulo devo praticamente scommettere su quando morirò e se sbaglio i conti rischio di trovarmi senza soldi quando avrò un età avanzatissima(si spera) e secondo i costi delle commissioni che oggi hanno un costo (che comunque in certi casi ,tipo Fineco che ha 19 euro di commissioni su un etf, )ma in futuro se si aggiornano all'inflazione potrebbero impattare molto di più di quel che la gente immagina.
I dividendi non sono entrate, stai semplicemente spostando il valore che avevi nelle azioni in valuta, ad ogni dividendo staccato il tuo patrimonio diminuisce, non aumenta
@@orfeoassiti6669 ci si focalizza troppo sul prezzo degli asset. Quelli salgono e scendono. Il vantaggio di investire in dividendi è che te ne puoi altamente fregare, tanto non sei costretto a vendere
@odividendiquindi Il prezzo degli asset è irrilevante. Se ricevi il 4% di dividendo o se vendi il 4% dell'asset detenuto al lordo delle imposte è perfettamente equivalente a prescindere dal momento di mercato. Se in un mondo senza tasse avessi 1000€ investiti su un'azienda e il suo valore crollasse del 50%, nel caso in cui io riceva un 10% di dividendo avrei 50€ cash e 450€ investiti. Nel caso invece io vendessi il 10% delle mie quote avrei ugualmente 50€ cash e 450€ investiti.
È solo uno dei tanti aspetti, però il dividendo lo trovo come un patto sociale etico, io do i miei soldi a te azienda, io voglio partecipare sia alla tua crescita ma, non lavorandoci dentro, voglio avere anche la soddisfazione di partecipare ai tuoi utili. Tu azienda, continui ad onorare questo patto e io ti lascio i miei soldi (sempre ammesso che i soldi dei piccoli investitori contino qualcosa ormai) in questo senso è etico, riavvicina le parti ad un senso di realtà.
Chiaramente il discorso andrebbe fatto su due ETF uquali, perché paragone su ETF diversi è inutile in quanto investono su cose diverse! (Altrimenti tutti investirebbero nel NASDAQ che storicamente è quello che è cresciuto di più) Preferisco per la maggior parte ricevere dividendi su quasi tutti gli etf, per avere una rendita a parità di ETF e non vendere quote che hanno un costo alto di transazione, aiuta ad avere anche qualche spesa fun e non toccare troppo il capitale chiaramente una volta raggiunta una certa somma👌🏻 Inoltra aiuta a sopportare i momenti di correzione del mercato, poi si possono riversare anche su altri etf growth. Complimenti per i contenuti👌🏻…
@@BigBossXCVGrazie per la risposta, cosa intendi 300€ al mese contro i 300€ l’anno per quale ETF? Voglio dire se parliamo di due ETF diversi non è chiaramente la stessa cosa? Altrimenti ognuno investirebbe solo sul NASDAQ che storicamente è quello che è cresciuto di più! Due ETF diversi investono su cose diverse, a parità di stesso ETF ad esempio il Vanquard ftse all world dis ed acc sono gli stessi e crescono allo stesso modo ma uno da il 2% e che quello che trovo comodo è il non dover vendere le quote (che costerebbe come operazione sopratutto sulle piccole quote). Il tutto poi una volta raggiunto una somma cospicua…
Una conversazione che per me e' stata illuminante e' stata la puntata 169 del podcast di Ben Felix con John Cochrane in cui parla di come la prospettiva circa gli investimenti cambia radicalmente quando si parla di "long term investing". In particolare del fatto che per i long term investor il problema non e' la volatilita' del portafoglio ma della sua capacita' di supportare la tua vita quotidiana da un punto di vista finanziario. In tale ottica uno stock che non paga mai dividendi e' "inutile" - nel senso che se non vendi mai una societa' di cui hai azioni potrebbe nascere, svilupparsi e morire senza che tu abbia mai visto un quattrino dal tuo investimento.
È una sciocchezza colossale. L'investimento serve per avere più soldi in futuro di quelli che hai attualmente. Per il presente l'unica è trovarsi un lavoro meglio remunerato...
Sono d'accordo, purtroppo la mentalità italiana è molto diversa (non per forza sbagliata) riguardo agli investimenti, pensano che investire in azione da dividendi sia una strategia per il breve periodo, invece se pensi tra 25 anni, facendo apporti mensili, avrai un'entrata importante MENSILE (se il portafoglio è ben distribuito) oltre il patrimonio dell'accumulo delle azioni negli anni, che non sei obbligato a venderlo. Invece la strategia d'accumulo avrai solo il patrimonio (FORSE maggiore rispetto alle azione da dividendi) che frutta SOLO se lo vendi.
@@boni4693 questo discorso presenta un errore di fondo. Il dividendo distribuito non è un qualcosa da sommare alla crescita dell'etf, ma al contrario va sottratta. Quando l'etf stacca il dividendo del 3% tutto l'etf cala di valore esattamente del 3%.
Video corretto per i retail investor, i ragionamenti peró mi avevano in passato portato in confusione sul motivo per cui esistano i dividendi. Un amico laureato in economia mi ha fatto riflettere sul fatto che il ragionamento non funziona per un grande azionista che vuole raccogliere capitale. A lui conviene che l’azienda paghi dividendi (perdendo valore) piuttosto che vendere parte delle proprie quote. Nel suo caso, infatti, nella prima opzione la sua quota di proprietà non cambia, nella seconda invece riduce la % di proprietà e quindi la sua influenza nel board. Che dite? Ha senso?
Quante azioni deve vendere prima che la sua percentuale di proprietà dell'azienda non sia più significativa? Inoltre spesso i fondatori detengono anche delle azioni di classe diversa con più diritti di voto e quindi avranno sempre il controllo della proprietà. Inoltre se nel frattempo l'azienda fa anche buyback, la percentuale di proprietà magari resta invariata o addirittura aumenta, nonostante si vendano quote.
Io ho una quota di azionario a distribuzione in VHYL, che è molto diverso come composizione azionaria da VWCE o SWDA, i dividendi mi entrano insieme alle cedole obbligazionarie, ed ogni mese reinvesto dove mi pare e quanto mi pare
Ci sono quello che investono in obbligazioni per avere la sicurezza di un dividendo annuale (o semestrale) e quelli che il dividendo non lo vogliono assolutamente (rischiando che quando vendono ci sia stato un calo del valore azionario). Bisognerebbe optare per una via di mezzo
io ho deciso di impostare due portafogli in base agli obiettivi che mi sono posto. Ne ho uno, a termine indefinito ovvero da utilizzare quando i bambini saranno grandi - se necessario, ad accumulo. Ne ho un altro, a distribuzione tra etf e titoli di stato italiani e stranieri, che mi è utile per integrare il reddito.
Io penso però che se una persona ha un mutuo o delle spese non dovrebbe trovarsi a dover vendere asset.. al di là del fatto dei dividendi o accomulazione forse il problema è nella pianificazione..
Non si può fare una pianificazione, i dividendi possono non essere erogati, non sono certi, un'alternativa è l'acquisto di debito a cedola (es. BTP). Riguardo alla compensazione di debiti con investimenti, sarebbe opportuno valutare di disinvestire per abbattere il debito (es. mutuo). Come suggerito da MrRiP & CoLeTtI.
@@frnkmnc credo intenda pianificazione degli investimenti, e sono d'accordo, non puoi dipendere dall'erogazione dei dividenti, ma devi allocare in maniera differente i tuoi investimenti, prevedendo un fondo per le spese ricorrenti.
@@frnkmnc la pianificazione si può sempre fare.. nel senso di non trovarsi a dover disinvestire in perdita.. poi sul fatto che i dividendi non si possono pianificare su quello hai ragione
Domanda riguardo ad argomento sul quale non ho mai sentito parlarne: quando e come disinvestire il proprio patrimonio per consumarlo? Ad esempio, Mr Rip, ponendo tu non voglia lasciare ai tuoi eredi nulla, quando e come spenderesti il tuo patrimonio? O lo conserveresti fino alla morte per continuare ad avere la rendita?
Tralasciando che le società a distribuzione generalmente negli anni outperformano l'indice di riferimento (considerando etf ad accumulo) la componente emotiva secondo me non è trascurabile, una strategia perfetta inattuabile non è una strategia ma una storia no? I dividendi sono chiaramente scomodi perché vincolanti a livello di distribuzione quantitativa e temporale senza libertà decisionale, però tranquillizzano e permettono un esposizione maggiore all'azionario in soggetti più conservativi, proprio per i dividendi generati nel tempo
caro mister Rip, volevo sapere se in luogo dei dividendi, si può impostare un Pac al contrario nel senso che invece di fare un piano di accumulo, al contrario si potesse fare un piano di decumulo chiedendo al broker se fosse possibile vendere in automatico 1000-2000-3000 euro o quello che sia al mese? interactive broker lo consente? psicologicamente anche questo sarebbe un dividendo io credo......
"IB lo consente" è un po' una tautologia. Tecnicamente IB ti mette a disposizione le API di trading e puoi scrivere il tuo software che ti consente di fare letteralmente TUTTO. Se la domanda è "IB ha un modo facile, da due click, per setuppare un reverse PAC" l risposta è "non lo so". Vedo che ha una feature chiamata "recurring investment" ma non so se funziona anche per sell. www.interactivebrokers.com/en/trading/recurring-investments.php
conosco l'ambiente Hera(di cui all'epoca acquistai un pò di azioni) quotatasi ca 20 anni fa a Milano al prezzo di ca 1 euro ora ne vale ca 3 in più in tt questi anni mi pare nn abbia saltato un anno dal distribuire un buon/ottimo dividendo (ca 2 euro netti cmq)nn si devono considerare parte dell'investimento?(cmq buono direi visto che fra tt è quintuplicato?)
Ho visto ultimamente un video recente del tuo egregio collega Dr. Coletti, che dimostra che alla fine la differenza tra distribuzione ed accumulazione non è poi tantissima. (per i comuni mortali). Anche lui ne è rimasto sorpreso, essendo un feroce 😂 sostenitore dell'accumulazione
forse hai visto il primo, nel secondo, dimostra che SP500 a distribuzione ha fatto 246% in 40 anni mentre accumulazione 271% non proprio poca (tasse incluse)
In questo momento non è molto rilevante a causa delle fang che non fanno dividendo.... Sul lungo termine se cambieranno le big aziende del futuro potrebbe aumentare questo differenziale
@@mala19297 stai parlando del 25% in 40 anni.. sarà uno 0.65% all'anno. Per una persona comune che spesso ha sotto i 50k, quanto sono? Circa 300-400€ in 40 anni... circa 10€ all'anno. E' totalmente irrilevante su piccoli capitali
@@ILCRACCATORE Esattamente, nono mi riferivo al secondo video. Dove si evinceva che per un investitore con capitali "umani" si parla di importo comunque trascurabile. Ovvio si paga un piccolo pegno. ma la differenza non è poi così molta. Poi sul fatto di vendere quota al posto di incassare dividendo dico anche dipende....(tralasciando il fatto che se uno ha necessità di spese impellenti e si trova costretto a ricorrere a dividendi o liquidare i risk assets è perché magari non ha calcolato bene il fondo emergenza e le spese prevedibili), con strumenti che hanno un prezzo per quota basso non ci sono problemi, ma se la quota vale molto, magari si è costretti a liquidare molto più di quanto serve (ovvio che anche quest'ultima considerazione non dovrebbe esistere in un portafoglio variegato)
Avevo fatto un commento sotto a quel video ma l'ho fatto prima di passare da account personale a brand account (YT mi ha cancellato tutti i commenti vecchi), ed avevo fatto notare al buon Paolo che quei calcoli erano fatti su UN SOLO anno. Questo era il video: ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-jd3P8d8Nc84.html
Per gli ETF, scegliere quelli ad accumulo è SEMPRE la scelta migliore dal punto di vista matematico e fiscale (l'ho spiegato in un video). Per le azioni il discorso è diverso perchè non abbiamo la possibilità di scegliere. Sicuramente sarebbe interessante vedere come potrebbero cambiare le valutazioni di aziende come Coca Cola e Jnj se decidessero di sospendere i dividendi e fare solo buyback dello stesso importo. Buffett stesso ha sempre detto agli azionisti di Berkshire Hathaway che, se volessero dividendi, dovrebbero solo vendere qualche quota delle loro azioni. Nel frattempo lui reinveste quei soldi nell'azienda nel modo migliore possibile.
Quale sarebbe il montante che vuoi raggiungere, prima di cominciare a vendere quote? Calcolare questo importo è parecchio complicato. Se sbagli, azzeri il capitale troppo presto e magari ti trovi a 60 anni senza lavoro . Si rischia di accumulare e non spendere mai. C'è gente che ha smesso di lavorare e vive con dividendi e cedole , ma di gente che vive vendendo quote non ne ho mai sentito ...
@@Bob-ro5by perdonami ma questo ragionamento è sbagliato in partenza. Devi tenere a mente che i dividendi che ricevi da un ETF sono equivalenti a delle vendite di quote a tutti gli effetti. Se l'ETF a distribuzione paga il 3% di dividendo, è equivalente a vendere il 3% di quote dall'ETF ad accumulo (ma qui ci paghi meno tasse e ti ritrovi più soldi in tasca). Quindi tu puoi iniziare a vendere quote in qualsiasi momento. L'importante è venderle a un ritmo sostenibile (e per questo puoi prendere spunto da un ETF equivalente a distribuzione). Così facendo non azzererai mai il capitale (altrimenti vorrebbe dire che anche l'ETF a distribuzione equivalente va a zero). Se l'ETF a distribuzione equivalente paga il 3% annuo di dividendo, tu dall'ETF ad accumulo venderai il 3% di quote (anzi, visto che ci paghi meno tasse puoi venderne un po' meno). Fine. Semplice e matematico.
@@iMieiInvestimenti se prelievi di più per spese impreviste o aumento del costo della vita hai il rischio di azzerare il capitale. Vale anche per la distribuzione perché se non bastano i dividendi devi vendere quote
@@iMieiInvestimenti accumulerai per sempre? Come decidi quando iniziare il decumulo? Lo scopo dovrebbe essere vivere senza lavorare o un obiettivo di spesa, ma in quel caso si venderebbe in soluzione unica. Poi adesso stai facendo crescere il tuo capitale investito con i risparmi ma prima o poi finiranno. Poi il capitale crescerà più lentamente. Hai una previsione su quanti anni dovrai ancora accumulare?
quello che non capisco della domanda e' perche' dover affidarsi ai dividendi per pagare il mutuo. Non sarebbe allora piu' efficiente avere uno slack piu' grosso nella liquidita' del portafoglio, cosi' da essere indipendenti da eventuali dividendi e/o dover disinvestire?
Concordo in pieno sul contenuto del video! Io pure ho il bias dei dividendi, ma visto che la conseguente inefficienza mi fa stare più tranquillo, va bene così! La psicologia negli investimenti non è tutto ma fa tanto...
Se proprio non riesci a togliere la parte di psicologia irrazionale puoi eliminare la parte di inefficienza. Se vuoi comprare un ETF a distribuzione compra il relativo ETF ad accumulo, guardi quando paga le cedole quello a distribuzione e vendi una percentuale di quote dell'ETF ad accumulo che detieni pari alla cedola distribuita. Così hai a tutti gli effetti mantenuto la tua parte irrazionale ma eliminato la parte inefficiente.
Tutto vero, ma "you can't fake money". Il dividendo è valore distribuito agli azionisti oggettivo e quantificabile, invece il valore delle azioni non rispecchia necessariamente il valore di proprietà, diritti e capitale umano in pancia all'azienda
L'esempio un po' iperbolico che hai fatto sul caffè che rappresenta un costo opportunità io lo faccio non ironicamente quando facco piccole spese, caffè incluso. Calcolo quanto sarebbe valso quell'euro o quei due euro al netto o al lordo, con il tasso offerto dal mio conto deposito. Poi mi dico "Prendere un caffè per iniziare la gornata fa parte del tuo stile di vita, è una cosa importante, non è come spendere 10 euro in un menù del Mc per una botta di fame random", ma il retro pensiero rimane sempre un po' lì. Già sono frugale, ma probabilmente avere certe nozioni per chi di suo ha alcuni tratti di personalità tendenti all'ossessivo compulsivo peggiora un pò l'esperienza dell'acquistare qualcosa e goderselo
sono d'accordo, paradossalmente 1€ di caffe' oggi (lavorare "meglio", vederti con un amico, scusa per fare una passeggiata) e' piu' importante di 30€ domani (EDITED: puo' essere, magari non lo e' per tutti 🙂)
...altrimenti i caso limite è ' non spendo niente' e di conseguenza muoio domani! E le mie capacità di ottenere reddito in ingresso finiscono subito...non esisti più!
Secondo me i dividendi vanno bene per quei paesi in cui le tassazioni sono almeno sotto il 30%, altrimenti ha poco senso come strategia. Io vivo in Romania e qui c’è il trattato per evitare la doppia tassazione per quanto riguarda le aziende Statunitensi e si pagano il 10% di tasse sui dividendi. In altri paesi in cui la tassazioni sono elevate e arrivano da entrambe le parti, opterei per un etf ad accumulazione.
Gli aspetti fiscali ovviamente rendono la strategia più o meno accettabile. Di solito le tassazioni da dividendi sono maggiori di quelle da capital gain ma da qualche parte vale il contrario. Ad esempio in Canada.
Domanda: Questo discorso vale anche per etf azionari globali come VT o per gli Italiani VWCE? la mia idea sarebbe nel lungo termine di ritirarmi grazie ai dividendi degli etf (esempio SCHD offre il 4% di dividendo e circa 10% di crescita annuale) grazie per la risposta!
il discorso esula dall'ETF specifico. L'unica cosa da prendere in considerazione è l'aspetto fiscale (che di solito disincentiva ulteriormente una strategia basata su dividendi)
@@mr_rip grazie Giorgio! il discorso allora non cambia un po in base agli obiettivi di vita? ad esempio per una persona che vuole crescere il proprio capitale utilizzare dividendi non ha senso, mentre per chi vuole ritirarsi e avere una rendita extra per sostenere meglio lo stile di vita puó aver più senso?
Ma se tu vendi quote hai meno possibilità di sfruttare le salite del futuro? Mentre con i dividendi questo non succede Inoltre uno mette da parte tutto per far che? Per portarseli nella tomba?
Il valore dell'investimento tra distribuzione o accumulazione non ti cambia, e sfrutti ugualmente le "salite del futuro" Esempio semplicistico: ETF a distribuzione: valore 1000€, eroga dividendi per 3€ ETF ad accumulazione: valore 1003€ (ha reinvestito i dividendi) e vendo quote per 3€ Alla fine hai lo stesso valore che ti porti dietro. Anzi, con i dividendi, che vengono erogati su scelta dell'azienda e non su "tuo bisogno", potresti perderti un periodo di crescita perchè parte dell'investimento ti è stato liquidato come dividendo
@@BlendStuffofficial Se io ho 100 quote e invece dei dividendi devo vendere 50 quote(esagero per fare capire) le future salire saranno su 50 quote e non 100. O sto sbagliando qualche cosa? Poi la seconda volta devo vendere le altre 50 e non ho più nulla. Mentre con i dividendi le quote rimangono lì e continuano, se le cose vanno bene, a generare dividendi
@@stteeff8225 Quello che forse ti inganna è il valore della singola quota. Nell'esempio precedente, dopo il primo dividendo, nel caso di distribuzione l'investimento restava a 1000€ di valore, nel secondo caso di accumulazione l'investimento aumentava a 1003€ di valore inglobando il valore dei dividendi, e poi andavi a venderne x per estrarre 3 euro. Fingiamo che 1 quota = 1€, caso distribuzione => restano 1000 quote per un valore di 1000€ e un dividendo pagato di 3€ caso accumulazione => avevi 1000 quote per un valore di 1003€, e ne hai vendute 3 per incassare 3€ (sarebbero 3,01€ ma passamelo). In questo caso avrai 997 quote, ma valgono sempre 1000€ come nel caso di distribuzione. Quindi, sì ti stai liberando di quote nel caso dell'accumulazione, ma il valore della singola quota è in confronto maggiore perchè ha reinvestito i dividendi.
Io reinvesto i dividendi nello stesso stock sfruttando deviazioni al ribasso dei mercati (tipo crash) che portano lo stock x% sotto la mia idea del suo fair value. Come giudichi questo stile di investimento, e come giudichi i dividendi in questo caso?
@@mr_rip”inefficienza fiscale”: in Svizzera c’è il rimborso dell’imposta preventiva del 35% sui dividendi svizzeri; “tentativo goffo”: acquistare ‘ai saldi da pandemia’ non ha avuto per me niente di goffo. Sfruttare le frequenti aberrazioni di mercato ha per me a che fare più con i principi del ‘value investing’ che di quelli del market timing, totalmente un’altra cosa
@@michelegiambono3488La sicurezza in té stesso che ti ha dato la botta di fortuna che hai avuto in pandemia sarà la stessa che ti farà perdere molti soldi
Ho letto un bel po' di commenti, parecchi dei quali davvero interessanti e che mettono in risalto diversi punti di vista sulla questione. Fermo restando la maggior efficienza fiscale dell'accumulo rispetto alla distribuzione (nel caso di ETF che tracciano lo stesso indice), supponendo di non aver bisogno di disinvestire in nessun momento (piuttosto tengo più liquidità che non investo anzichè investirla e poi disinvestirla), ci sono dei casi in cui la distribuzione potrebbe essere meglio dell'accumulo? Ad esempio in fasi di bear market e crash del mercato? In queste situazioni i dividendi vengono comunque distribuiti dalle aziende, e il valore delle azioni è sempre uguale al valore delle stesse meno il valore dei dividendi appena pagati agli azionisti? Altrimenti , sostanzialmente l'unica verità è che accumulo è meglio di distribuzione, senza se e senza ma. Chiedo perchè sono totalmente nuovo e inesperto. Grazie, come sempre!
L'accumulo è SEMPRE meglio della distribuzione. Senza se e senza ma. In fasi di bear market e crash del mercato, l'ETF ad accumulo reinveste i dividendi ricevuti e quindi cala meno dell'ETF a distribuzione. Se tu vuoi quei dividendi puoi vendere delle quote. Il valore che resta investito sarà equivalente a quello dell'ETF a distribuzione dopo il pagamento del dividendo MA (e questa è la grossa differenza) ci paghi molte meno tasse. Addirittura se il tuo investimento è in pari o in negativo, vendendo quote paghi ZERO tasse. Con l'ETF a distribuzione invece paghi le tasse sui dividendi anche quando sei in perdita (e questa è proprio una follia fiscalmente parlando).
@@iMieiInvestimenti quindi non c'è una sola ragione valida per scegliere etf a distribuzione piuttosto che ad accumulo. Come sospettavo. L'unica ragione sarebbe psicologica, ma razionalmente non ne esiste una. Grazie!
questo canale è proprio valido! (non sono un bot 😅) Vengono sviluppati vari ragionamenti in modo approfondito mettendo in risalto bias..alla fine il confronto di punti di vista serve proprio a questo!
"non sono un bot" lo dicono tutti. Dimmi qual è il valore atteso della somma del lancio di 2d6 e 2d8. E qual è la probabilità che la somma di 2d6 sia maggiore di 2d8
Io penso che avere una parte del portafoglio in azioni da dividendo può essere un buon metodo per avere un' entrata per ammortare le spese fisse (almeno affitto/mutuo e bollette) per poi concentrare più capitale investibile in ottica FIRE o growth. Oltre ovviamente a ricercare una posizione lavorativa più remunerativa
Se vendi hai sia le commissioni sia le tasse, nel caso di plusvalenza. Costa meno se lo staccano loro. Diciamo che la commissione è il prezzo da pagare per poter scegliersi il timing da soli
Con la distribuzione eviti il costo di commissione vendita e lo spread (eh si', esiste anche lui, e su titoli poco liquidi incide e come, anche se apparentemente 'e invisibile). Inoltre, vedo che si sottovaluta il fatto che le tasse che non paghi prima (con l'accumulo) le paghi inevitabilmente dopo, o a fine investimento, dal momento che il titolo ad accumulo cresce molto di piu'. Rimane solo la capitalizzazione composta di quel briciolo di tasse trattenute, che sotto certi capitali e soprattutto con orizzonti temporali umani, e' pressoche trascurabile. Questo nell'ipotesi il titolo cresca, perche' se lateralizza per anni, o peggio scende.... e' anche peggio, capitalizza in negativo la frazione trattenuta.
Onestamente non sono d'accordo in primis " la pizzeria " , parliamo di aziende come coca cola , come abbvie come J&J che se parliamo di innovazione bhe nel mondo di bevande e nel biomedicale chi innova di piu? in secondo luogo i dividendi se valutati su aziende come quelle qui sopra sono sinonimo di salute per l'azeinda stessa . Inoltre c'è anche il fatto che i dividendi che posso prendere da cocacola in un determinato momento posso decidere se reinvestirli nella stessa o se magari investirli in una stock che in quel momento è piu conveniente . ultimo ma non per importanza il fatto che nei periodi di calo i dividendi non perdono terreno come le azioni . quindi tipo nel 2020 scende J&J rispetto al 2019 mentre il dividendo no . io onestamente ho un portafoglio con anche azioni ed etf da dividendo e negli ultimi 10 anni senza quei dividendi forse non avrei potuto reinvestire tutto quel capitale .
Se pensi che le aziende che danno dividendi siano convenienti da detenere allora il modo più efficiente è un etf ad ACCUMULO che tracci un indice di azioni da dividendo. Se poi successivamente hai degli investimenti che preferisci fare su altri asset puoi disinvestire dall'ETF ed è perfettamente equivalente al ricevere un dividendo, solo fiscalmente efficiente in Italia
Ma vendere quote non è diverso dal ricevere il dividendo? Metti 5 anni di recessione con mercati al ribasso ? Nel momento il cui mercato risale hai venduto tantissime quote, nel Caso dei dividendi hai sempre tutte le tue quote
@@mr_rip si esatto etf sullo stesso sottostante. Forse se hai bisogno di income sarebbe meglio preferire uno a distribuzione? Ipotizzando lo scenario che ho descritto sul commento sopra? Forse poi come hai pure suggerito tu è più semplice nella gestione perché avviene in maniera automatica. Grazie 🙏🏼
È la stessa cosa, in caso di recessione si hanno aspettative di dividendo minori. Sta tutto nel sorpassare la paura di vendere in perdita o non all’ath
Sai che sono anch'io indeciso sotto questo aspetto? Fiscalmente sarebbe meglio l'accumulo, ma mettiamo che appunto in questo scenario di ribasso per assurdo sei costretto a vendere tutte le quote, resteresti a zero, mentre in teoria prendendo i dividendi e anche se la quota scende di valore anche a zero per assurdo, dovresti continuare ad avere lo stesso numero di quote che è diverso da aver venduto tutto, è un po' come avere un'azione vera o un cfd...Nel caso di n quote a valore zero non saresti rovinato perché poi il mercato dovrebbe riprendere a salire, nel caso non hai più quote invece sei fregato. Non sono un esperto ma conosco i cfd, perciò questo è solo un ragionamento teorico per situazioni estreme. Il discorso varrebbe anche in lunghi periodi di lataralizzazione del mercato, correggimi se sbaglio ma solo se ne sei sicuro al 100% perché è un dubbio forte che ho anch'io e vorrei capirne meglio. P.s. forse ho sbagliato a considerare valore 0, ma meglio con valore 1, insomma un valore minimo, il ragionamento resta lo stesso..🤔
@@marcorjonk esatto! Hai centrato perfettamente a pieno il mio ragionamento! Io credo che il problema stia a monte, ovvero sul proprio obbiettivo, bisogna essere decisi fermamente se si suole income o o meno. ( perché in teoria che imposta il portafoglio per income lo fa a lunghissimo termine, forse anche per tutta la vita, quindi non ha in previsione una vendita del portafoglio) prendiamo per esempio un padre di famiglia che ha già un modesto capitale da parte e ha bisogno di income, e dopo la sua morte vuole lasciare in eredità il suo patrimonio, nel caso del decumulo agli eredi non arriverebbe nulla, invece nel caso di un portafoglio impostato a dividendo, non solo avrebbe l intero portafoglio ma in più i dividendi in ampio arco temporale saranno pure raddoppiati, prendi per esempio l msci world dist da quando è stato quotato nel 2005 ad oggi ha raddoppiato il suo dividendo
Io sono di legno. Ancora non capisco chi riduce il prezzo dell azione dopo lo stacco del dividendo. Se un azienda vale 100 e stacca dividendo 2 allora il suo valore scende a 98. Ma come avviene questo calo di prezzo? Lo fa in automatico l algoritmo della borsa oppure tutte le persone si fanno il calcolo a mano e il giorno dopo offrono consapevolmente 98 invece di 100?
la seconda che hai detto. se non fosse così diventeresti triliardario semplicemente comprando le azioni delle aziende che danno dividendi e rivendendole il giorno dopo
Analisi matematicamente impeccabile, ma nell'investire non c'è solo la matematica, ma anche l'emozione. RIP, tu non sei certo un investitore di lunga data - visto che de facto investi e sopratutto hai fatto i soldi da ben dopo il 2008 e ti sei beccato, da investitore, tutti gli anni di QE e ZIRP. Se vivessi del tuo capitale (cosa che non fai neanche oggi) e il mercato facesse -40%, essere obbligati a vendere per pagare le spese al -40% non sarebbe psicologicamente una cosa facile. E quindi i dividendi in quella condizione farebbero comodo, e non poco. E' matematicamente inefficiente averli? 100%, sì. PErò è il prezzo da pagare per avere una peace of mind maggiore. Poi, come al solito, vale il discorso: per il viewer medio di questi video, un poveraccio con 2500 euro investiti residente ad Arma di Taggia, va benissimo prendersi VCWE e non farsi seghe sui dividendi. Ridicola la gente che investe 2 lire e si preoccupa pure di avere dividendi.
Ma se il mercato facesse -40% e ricevessi dei dividendi senza bisogno di vendere nulla, sarebbe comunque come se avessi venduto una parte del capitale. Sono d'accordo che psicologicamente sia più difficile vendere durante i crolli, ma matematicamente è la stessa cosa. Solo che fiscalmente invece è meglio vendere quote rispetto a ricevere i dividendi. Poi siamo d'accordo che se i dividendi ci aiutano psicologicamente a non andare in panico, ben vengano. L'importante è essere consapevoli.
Spesso durante le crisi, quando sp500 perdeva il 30/40/50% i dividendi dello stesso non scendevano altrettanto, per esempio nel 2008 mentre sp500 perdeva piu del 50% di valore, i suo dividendi scendevano "solo" del 20%. Poi matematicamente é lo stesso, ma psicologicamente non penso sia facile staccarsi un divendo da un ETF ad accumulo quando é sceso del 30/40%. Per il discorso delle aziende c'é da dire che non é scontato che un'azienda sia in grado di investirli in maniera migliore rispetto a una distribuzione di utili agli azionisti. Nel libro di Lynch c'é un capitolo dedicato a tutte le aziende che si sono "rovinate" per acquisizioni completamente sbagliate
tutto vero ma come dici anche tu nel video ci sono le commissioni da considerare, con la distribuzione non si paga nessuna commissione . Se in futuro le commissioni diventassero molto più alte aggiornandosi all'inflazione queste potrebbe incidere sul gain soprattutto se si pensa di fare un prelevamente ogni mese , non pensi?
@@MrKarcell Vero, ma nessuno vieta a te di cambiare banca e di scegliere un broker a meno commissioni, spostare i propri asset è sempre completamente gratuito per legge. Allo stesso modo nulla vieta ad un broker di chiedere commissioni per accreditarti un dividendo, alcune banche (poche) lo fanno
Secondo me non è così ovvio, è vero che una società può reinvestire per la crescita il cash flow che invece darebbe coi dividendi ma, i progetti di crescita daranno la stessa redditività attuale? il valore di questi progetti verrà correttamente valutato nel tempo? cioè se io ho 2 aziende A e B identiche ma A distribuisce i dividendi B li investe in nuovi progetti, non ci sono garanzie che nel lungo periodo il mercato valuterà B con un valore almeno pari a A+dividendi erogati-tasse. Condivido comunque i ragionamenti che hai fatto
Se crediamo che il mercato sia efficiente, azienda A e azienda B hanno lo stesso ritorno atteso a prescindere da come gestiscano i propri flussi di cassa
@@orfeoassiti6669 il problema è che le aziende A e B man mano che A distribuisce e B fa nuovi investimenti smettono di essere business uguali quindi il mercato andrà a scontare diversamente il loro valore. Valore che specialmente per l'azienda B potrebbe essere più volatile visto il continuo espandersi del business.
Se il dividendo aumenta il cashflow annuale é possibile ridurre il fondo di emergenza ed investire una quota maggiore del proprio capitale, sbaglio? Questo vale per chi ha un reddito non esagerato naturalmente
Semplicemente non si applica nessuna tassazione, fino al momento in cui non vendi quote di ETF...a quel punto si applica la tassazione ordinaria sul Capital gain
Ciao Giorgio, effettivamente andrebbero fatti tanti ragionamenti e la convenienza tocca anche alcuni aspetti personali. In ogni caso credo che una strategia mista non sia la strada che non porta da nessuna parte (né carne né pesce), ma bensì che porti al giusto equilibrio tra semina e raccolto!! Ovviamente il ragionamento andrebbe approfondito e non sintetizzato in due righe.
è una guerra di religione quella tra prodotti ad accumulo e a distribuzione..non se ne uscirà mai, perchè si va oltre i numeri...invece sarebbe piu interessante una sfida tra azionario globale (o solo usa) vs azionario aristocrats/high dividend (sempre globale o solo usa), ma per un discorso di composizione differente..il primo dovrebbe fare meglio sul lungo termine, il secondo nelle fasi di drawdown, data anche la sua natura value, ma mi piacerebbe un ragionamento un po' piu corposo e numeri alla mano, rispetto alle mie elucubrazioni...che ne dici mr rip??
Ciao Rip, La mia opinione è cambiata dopo aver letto l'investitore intelligente. Sono d'accordo sulla questione matematica.. Si sottovaluta però il cambio di paradigma in cui un management da dividendi è meno propensa a rubare e oscilla di meno..
La mia prima regola di investimento quando avevo un mutuo era ESTINGUERE IL MUTUO. Appena avevo 5-10k andavo in banca e ne abbattevo un pezzo, così facendo ho pagato molto meno di interessi.
Mi spiega il senso di andare a estinguere il mutuo dove magari si paga meno dell’1% annuo di interessi (tipico per chi ha fatto/surrogato tra il 2018-2020) quando si potrebbe usare quella liquidità per metterla a rendita al 4-5% annuo? 😅
Ovviamente dipende dal tasso del mutuo. Restituire un mutuo è simile a possedere un bond con il tasso d'interessi del mutuo stesso (considerazioni fiscali escluse). Se hai un mutuo al 1.5% e puoi prendere bond al 3.5% restituire il mutuo è inefficiente.
@@mr_rip avete tutti ragione, ma il mutuo è un’uscita fissa che condiziona psicologicamente o quantomeno lo fa all’utente in questione. E poi comunque qnche un mutuo a tasso basso i primi anni ha tanti interessi.
@@MotoTrotter concordo che gli aspetti psicologici hanno un peso e che questo va preso in considerazione. Se ti fa star meglio, vai tranquillo, non stai commettendo chissà che errore :) Però la seconda parte (il mutuo a tasso basso ha tanti interessi all'inizio) è fallace. Anche il bond sullo stesso importo di mutuo residuo ha tanti interessi (positivi) che più che compensano quelli negativi del mutuo.
I dividendi sono utili, ti danno una rendita ed ovviamente come tutte le cose in finanza devi saperlo fare e vedere se si adatta a te. Sono molto utili se investi a lungo termine e non guardi le oscillazioni e se sai quando comprare sono molto utili, ovviamente se speri di battere il mercato e ti piace fare trading é un altro discorso
Questo me lo racconto anche io: "se coca Cola fallisce domani, la somma dei soldi che ha distribuito è maggiore del suo Market Cap attuale, mentre se Google fallisce domani sarà stata solo un enorme Ponzi Scheme", ma temo sia un discorso fallace.
Buona sera, scusami davvero se scrivo qui, ma nn so come contattarti in privato , volevo chiederti se hai mai sentito parlare di ludovico cianchetta che vende corsi x airbnb , sai per caso se è una truffa la sua?
Questa fissazione alla Grant Cardone con i cash flow da investimenti mi sembra malsana... Avendo delle spese fisse io le coprirei con lo stipendio e riducendo gli investimenti, se il mio stipendio è basso difficilmente il mio capitale sarà sufficiente e darà dividendi materiali.
in che modo è diverso? Cioè: - caso 1: ETF All Country World ad accumulo, vendo il 2% l'anno - caso 2: ETF All Country World a distribuzione, distribuisce il 2% l'anno
@@watchlover_it ma le quote dell'ETF ad accumulo valgono il 2% in più di quello a distribuzione dopo che ha pagato il 2% di dividendo. Se vendi quel 2% è equivalente allo scenario di quello a distribuzione. (per i pignolazzi: lo s che +2% -2% non fa zero, ma stiamo semplificando qui)
Hai ragione. Ma sta di fatto che alla lunga prelevando profitti dall’Etf ad accumulo perdi capitale, perché vendi quote. In quello a distribuzione, alla lunga, no. E sono asset da conservare.
@@mr_rip quindi per i conti da pagare e per una entrata periodica si dovrebbe mettere una parte in obbligazioni visto anche che in Italia la vendita diETF crea reddito di capitale e non plusv.
ma il fatto che tu debba vendere degli asset o utilizzare i dividendi per i "conti da pagare" ordinari significa che nella tua finanza personale c'è qualcosa che non funziona
Warren Buffet la pensa MOLTO diversamente. Per lui i dividendi (non tutti, alcuni in particolare) sono essenziali per avere maggiori ritorni a minor volatilità
Perdonami ma non è proprio così. Infatti Buffett con la sua azienda non ha mai pagato dividendi. Dice che finchè sarà in grado di reinvestire i soldi all'interno dell'azienda, non ha senso pagare dividendi. Gli azionisti di Berkshire che desiderano dividendi dovranno solo vendere qualche quota quando necessario. Ovviamente se un'azienda non è in grado di reinvestire il denaro con alti ritorni di capitale, allora ha senso pagare dividendi.
@@iMieiInvestimenti Che siano Buybacks o dividendi, sono sempre modi di distribuire capitale. In più, Buffet investe principalmente in azioni a dividendo, e c’è un motivo per cui lo fa. L’idea che sta alla base è che i mercati sono praticamente impossibili da battere in termini di puro capital gain a parità di turnover rate, questo perché gli specialists hanno i migliori algoritmi al mondo, e se non vuoi metterti contro di loro devi puntare sul T.I.R.
ETF che puntano sui dividendi hanno diversificato in 1400 aziende, soprattutto sui settori tradizionali, non è che smettono tutte insieme. Tipo coca cola, Johnson e Johnson, McDonald's ecc
Sono gli utili che fanno le aziende.... Fisicamente quando li distribuiscono le aziende perdono parte del loro valore.... Fisicamente svuotano parzialmente i loro conti bancari