Il prof. Marco Aime introduce ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado di Pistoia e provincia il tema dell'ottava edizione dei Dialoghi, "La cultura ci rende umani. Movimenti, diversità e scambi".
Apprezzatissimo perché ? Sinceramente uno che esordisce sempre con la solita narrazione dominante che tratta l'uomo come un animale difettoso non merita lo spazio che gli si dà ...
Grazie a Pistoia - Dialoghi sull'uomo, per aver pubblicato questo video-conferenza. Il video, oggi su youtuebe, e' utile a tutti coloro che vogliono seguire un antropologo italiano e non hanno la possibilita' di spostarsi. Grazie ad Aime per confermare e chiarire alcune nozioni ed idee sul tema cultura/e. Io mi occupo delle culture delle arti marziali cinesi.
Interessantissimo argomento esposto in modo mirabile. Grazie. Domandina forse fuori contesto: perchè la natura avrebbe permesso ad un animale così improbabile, innaturale, inadatto, di evolversi per 2,5milioni di anni, con un vertiginoso picco esponenziale negli ultimi millenni? Perchè, nonostante i nostri evidenti minus non ci si siamo estinti nel volgere di un pomeriggio?
Onestamente, inizio ad essere un po' stufa di questo antropocentrismo (va bene che l'oggetto di studio dell'antropologia è l'uomo, ma almeno evitiamo di tirare in ballo gli altri animali): no, l'uomo non è affatto l'unico animale il cui comportamento è largamente basato sull'apprendimento e sulla cultura, né "l'unica specie non specializzata", né è vera la generalizzazione che i "cuccioli" (stranamente si pensa sempre ai mammiferi) degli altri animali diventano indipendenti entro poche settimane (ma neppure i gatti da lui menzionati!). In natura non esistono la famiglia e la parentela?? O.O Diciamo che una lettura introduttiva all'etologia non guasterebbe. Il discorso sulla mancanza di adattamento, giudicato in base a criteri estremamente superficiali e - di nuovo - antropocentrici, è abbastanza ridicolo. Si dice che "l'uccello" (mettendo insieme ca. 10.000 specie diverse) è adattato al volo (come se volare di per sé ti garantisse la sopravvivenza), ma cosa direbbe un uccello di noi? Che "il mammifero è adattato a camminare". Tra l'altro, Aime è riuscito a smentire proprio i nostri stessi adattamenti: se siamo gli unici tra i primati ad essere nudi, molto probabilmente è proprio per ragioni adattative (per esempio per il controllo della temperatura nel nostro clima di origine, che non è certo quello delle nostre latitudini); l'acquisizione della statura eretta è stata messa in relazione proprio al vantaggio che questa dà nel percorrere ampie distanze (non saremo bravi nella corsa, come dice Aime, ma lo siamo nella camminata di resistenza!), di nuovo associate all'ambiente di savana in cui si sono evoluti i nostri antenati. E lasciamo perdere che il comportamento e la socialità stessi sono tratti adattativi (non esclusivi dell'uomo). Gli antropologi culturali per professione vedono la diversità dell'uomo e delle culture umane e non possono che rifiutare una visione eurocentrica dell'uomo. E allora perché torna tanto difficile applicare lo stesso concetto un livello più in là? Cioè apprezzare la diversità biologica e rifiutare l'idea che noi siamo sempre e per forza quelli speciali? :(
L'uomo è l'unico animale capace di cultura. E questo suo svantaggio (il non avere istinti che gli dicano come si mangia, come si comunica e tutto il resto), paradossalmente, lo rende superiore agli altri, l'unico in grado di modificare interi ecosistemi. Non è antropocentrismo, è scienza.
Scusi scrivo qui perché nel video in cui vorrei porre la domanda i commenti sono disabilitati. Lei dice che l'essere umano è l'unico animale imperfetto e che ha messo una pezza a questa imperfezione grazie alla cultura. Ma l'essere umano esiste da 3 milioni di anni, la civiltà (e quindi la cultura) da circa 10.000, quindi, come ha fatto un animale senza qualità a campare per così tanto tempo? E di contro, come è possibile che nei 10.000 anni in cui grazie alla cultura avremmo dovuto perfezionarci, abbiamo invece praticamente distrutto il nostro habitat mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza della specie in prospettiva futura? Senza contare che l'habitat che stiamo distruggendo è anche quello di tutti gli altri animali, sfruttati tra l'altro con ogni crudeltà possibile.
io non ho affatto giudicato la sua preparazione, ma se lei porge tale domanda risulta evidente che le sfugge il concetto di cultura in antropologia altrimenti non avrebbe avuto senso porla visto che il Prof. Aime ha spiegato tutto perfettamente
E' molto semplice: Aime ha sparato una cazzata, così senza starci troppo a ragionare. Cosa vuoi che ti risponda? Manco legge sti commenti, sarà già lì che prepara una nuova prolusione... Gliene fotte un cazzo.
Bel video, ma ho sentito un paio di imprecisioni: - I numeri arabi non sono un'invenzione araba ma indiana, che gli arabi hanno "copiato", e che poi gli europei hanno copiato dagli arabi a loro volta. - La pizza non è araba, fu inventata a Napoli, abbiamo un sacco di fonti su questo... Aime da che fonti tira fuori l'origine araba?
@@Error-rd5ny ecco l'intelligentone che pensa di fare ridere... La sezione tendenze è la seconda a partire da sinistra... Lascia le cose serie alle persone con più senno...
@@shamandezu8975 Cicciobello, visto che conosci così bene dov'è la sezione minkiate, vai e restaci. Per ciò che concerne il senno, sei talmente intelligente che capisci tutto al volo. Vuoi fare il figo ma non sai nemmeno di cosa stavo parlando. Spegni la televisione e leggi qualcosa che riguarda la storia. Condoglianze.
Questo ex perito meccanico, che ho ascoltato personalmente a lezione a Unige, inserisce sempre la politica e le sue opinioni personali inmerito, all interno delle lezioni e nei suoi libri. Non è così che si insegna, la politica non deve entrare nell'istruzione.
