Le immagini sono cruente e si sconsiglia la visione ai bambini senza la supervisione di un adulto.
Abbiamo ribadito più volte nel comunicato e lo facciamo anche in questa sede … che la domanda fondamentale è: dove va a finire la legna?
La Guardia Forestale e la Procura della Procura dovranno accertarlo con immediatezza!
Perchè bisogna spèzzare sul nascere il cerchio della speculazione pro bio-masse e quella dell’arricchimento illecito in danno della collettività tutta.
L'amministrazione Ricci non vede l'inquinamento e i ROVI sui marciapiedi, ma ha pensato di mutilare (forse con conseguenze irreversibili) l'alberata di tigli di via dei Sanniti e del Viale Spinelli; per scroccare biomassa gratis, forse???
Quei tigli non sono del sindaco o dell'ufficio tecnico, sono di TUTTI !
Le domande sono: a chi dava fastidio la chioma maturale e l'ombra odorosa dei tigli, bene comune dell'intera cittadinanza, testimonianza di ben altro amore per la natura dei nostri antenati che li hanno impiantati? Sapevano che quei tigli rientrano nelle tutele previste per le alberate storiche di particolare interesse paesaggistico e ambientale? Ma, soprattutto: chi si è appropriato verosimilmente abusivamente della legna risultante dalle mutilazioni ? Chi è il "biomassaro" della mattanza in oggetto, plateale esempio di barbarie, violenza e ignoranza ? Forse il nostro sindaco e gli amici dell'Ufficio Tecnico comunale ?
Perchè nessuno si è incatenato ai tronchi impedendone la capitozzatura selvaggia di queste creature maestose e indifese?
Alcune indagini le delegheremo alle autorità, altre continueremo a farle in proprio, con l'invito a portare nel prossimo consiglio comunale di questa masnada di picari ignoranti e incompetenti, forse finanche in malafede,...una bella motosega.Ovvero l'arma del delitto con cui è giusto, ormai, chiedere giustizia !
Intanto chiediamo ai veri amici della natura, ai veri agronomi e ai veri forestali di diffondere in ogni sede questo crimine e di supportarci fattivamente nella protesta.Grazie.
P.S. L'ex parlamentare sangiorgese trombato alle pregresse primarie del PD e dunque, tornato all'ovile del suo feudo in cui è stato da sempre puparo più o meno occulto, osa con cinismo fraudolento e irresponsabiità falsificatoria, dire sul suo giornalino di paese: "Lasciateci al verde!".
Ma di quale verde parla ? Di quello inesistente a San Giorgio del Sannio, paese immolato alle speculazioni edilizie, alle continue cementificazioni di ecomostri, scatolame per sardine umane e squallidi capannoni , spesso abusivi , nel 90% dei casi non a norma di legge e comunque, del tutto incompatibili col paesaggio naturale e umano circostante ?
Noi preferiamo ricordarci l'ex onorevole al taglio dei nastri per le inaugurazioni di tali scempi ! Noi abbiamo memoria storica del cinquantennio democristiano sangiorgese.
7 окт 2024