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Michele Crestacci al teatro Goldoni per il centenario della morte di Modigliani 

Maurizio Bellandi
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Al Teatro Goldoni assisteremo a una straordinaria replica, ma con dei contenuti inediti, dell'ormai famoso spettacolo teatrale "Modigliani" di Michele Crestacci e Alessandro Brucioni, una produzione mo-wan teatro.
Amate Modigliani? Amate i suoi ritratti e i suoi nudi? Amate la sua pittura aristocratica e sensuale, una delle più inconfondibili della storia dell’arte? Amate la sua timidezza e la sua eleganza? Chi era Amedeo Modigliani? Un maudit, un genio della sregolatezza che si è bruciato nella Parigi viziosa di Montmartre e Montparnasse? Un uomo introverso, in forzato esilio, sempre scontento di se stesso e della sua arte? Un uomo della Provincia che ebbe la forza e il coraggio di essere fedele ai suoi più profondi e intensi bisogni e che conobbe e visse con i più importanti artisti del novecento?
Lo spettacolo in scena il 24 gennaio 2020 per il centenario della morte di Modigliani, è un monologo che racconta la storia e le passioni di Modigliani e ricostruisce un intenso e onirico ritratto dell’uomo, del pittore, del padre. Attraverso una irriverente, stralunata e comica spola tra Livorno e Parigi, tra il passato e il presente, lo spettacolo Modigliani, è uno sguardo amaro sulla Provincia che non riconobbe il suo genio. Una Provincia solare e bella, drammaticamente conservatrice, ostile al rinnovamento e irragionevolmente orgogliosa delle proprie debolezze. Una Provincia scolorita che la storia di Modigliani racconta e che di riflesso evoca e ricorda le vicende di un uomo timido, la sua ironia, la sua generosità, il suo esilio e lo sconforto della sua breve vita. Da poco ristampato da Sillabe Edizioni, Il monologo "Modigliani" ricostruisce un intenso e onirico ritratto di Modigliani: l’uomo, il pittore, il padre. Attraverso una stralunata, irriverente e comica spola tra Livorno e Parigi, tra il passato e il presente emergono le vicende di un uomo timido, la sua ironia, la sua generosità, il suo carattere ruvido e “aristocratico”, il suo esilio. Il monologo è uno sguardo amaro sulla provincia che non riconobbe il genio di Modigliani. Una provincia drammaticamente conservatrice, ostile al rinnovamento e irragionevolmente orgogliosa delle proprie debolezze.

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20 дек 2019

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