Mindfulness come ti cambierà la vita (secondo la scienza..) 

Bene Elisabetta!

Brava Stefania, in bocca al lupo per la tesi..

@@dr.enricogamba grazie

Hai letto qualche libro a riguardo, se si quale?

Io mi sono reinventato operatore socio - sanitario. Brava a reinventarsi.

Ottimo! Bene! Mi fa piacere saperlo..

Ci vuole un po’ e per ciascuno è diverso ma 30 minuti al giorno è già un ottimo intento..

Grazie per la bella condivisione!

Grazie Francesca, è un piacere!

Grazie Barbara!

Grazie Maria Pia, è un piacere!

🙏🏻

Grazie Sebastiano!

È un piacere Maria! Ci mancherebbe..

Che bello Ilaria! Mi fa proprio piacere saperlo..

Grazie, è un piacere!

Brava Rossana!

È un piacere Emiliano!

Grazie Vera, ma a quale simbolo ti riferisci?

@@dr.enricogamba mi riferisco al simbolo della consapevolezza che è la goccia di acqua che cade e lascia dei piccoli cerchi. Il simbolo funziona come un promemoria e ci sono voluti due anni per svilupparlo. Quando lo vedi, ti ricordi di essere più attento a ciò che ti circonda e molto altro..

Grazie Gianpaolo..

👍🏻

🙏🏻

Grazie Claudio, si, ci vuole pazienza ma i risultati arriveranno..

Bene Elia! Grazie per la condivisione..

👍🏻👍🏻

Forza Gabriella! Ci riuscirai di certo..

Come va adesso?

Simile ma diverso..

Ci vuole pazienza Silvia, forza..

La mindfulness non è uno psicofarmaco, come ha chiarito il Dott. Gamba ha bisogno di tempo. E questo tempo è diverso per ogni soggetto (aggiungo io)

Si Gaia condivido il tuo pensiero, la calma che emana Enrico nei suoi video è unica! 😊🌈

@@vera8787 Si è cosí, dovremmo fare tutti un pó di mindfulness e le cose andrebbero meglio per tutti quanti noi ❤

Grazie!🙏🏻

🙏🏻

🙏🏻🙏🏻

@@dr.enricogamba Auguri di buon anno!

Grazie Paola!

Ottimo, mi sembra già un ottimo risultato..

🙏🏻

Grazie Wolfgang, apprezzo molto il lavoro di Tolle.. 🙏🏻

Dottore come. Mai x la psicosi funziona ,mentre x la depressione maggiore non è consigliata?la ringrazio....

Bene Marina, forza! Zin ha scritto più libri. Mi lascerei ispirare dal titolo. Ad esempio “vivere momento per momento”

Io ho trovato molto efficace l'approccio partendo dalla lettura del meccanismo attraverso il blog, piuttosto che non gli esercizi di pratica guidata a cui sono arrivato per curiosità solo mesi e mesi dopo. Come sottolinea alla fine di questo video è proprio l'approccio in prima persona che ci porta per così dire a prendere consapevolezza.... "Della nostra facoltà di prendere cosapevolezza". E quindi poi di poter decidere di cosa fare delle nostre esperienze, di come le abbiamo vissute, delle fantasie o dei ragionamenti che ne sono derivati. Quelli sicuramente non sono stati "liberi e non giudicanti" ma "condizionati", però possiamo diventarne consapevoli e "rivederli" con occhi un po' più saggi... Che poi in sostanza per lo più si traduce semplicemente con compassionevoli, o se vogliamo usare un altro termine, "comprensivi" delle nostre ed altrui motivazioni, fragilità, esperienze, etc... Comunque nella pratica, più che seguendo una voce guidata si rilegga la descrizione del meccanismo nel blog e mentre legge cerchi di "scoprire lei" come funziona, senza preoccuparsi di essere o meno "abbastanza capace" di effettuarla, di seguire il respiro. Personalmente mi trovo nella condizione migliore quando porto il cane la sera, tranquillo dove non c'è nessuno, e con non troppa luce. Preferisco meditare camminando... Se uno è abituato ad andare in bicicletta si può anche lì ma è una cosa da equilibristi mentali! Fermo a casa preferisco sdraiato a riposo, anche prima di addormentarmi in particolare se magari sono un po' agitato... Altrimenti se son stanco e ok, dopo poco mi dico "consapevolmente" di dormire e ci ragionerai domani che è meglio... Però camminare fuori casa, in un luogo tranquillo possibilmente lì attorno, secondo me tiene più a contatto con il presente ed il reale e non troppo immerso in un mondo "chiuso e parallelo"... Che sia la casa con le sue "manie e comfort zone" o che sia un "luogo di meditazione"... Per fare una battuta "sulla montagna son capaci tutti", fallo davanti al panettiere ed alla farmacia, poi vai e torna dal tuo parchetto preferito (preferito dal tuo buffo cagnolino). "È lì la tua realtà, dove operi". Comunque, scusi chiudo ma credo di poterle essere utile, "sul respiro non ci deve restare", altrimenti fa il vuoto al massimo, e per poco. Il respiro "è per riportare coi piedi per terra", per sganciare dal flusso incontrollato dei pensieri, ma a quelli, meditando, "noi vogliamo accedere", anzi! Vogliamo proprio starli a guardare senza interferire (subito), incuriosendoci (ottima strategia per me) per le "non casuali" vie che percorrono. Uno parte dicendo: ok, già so che ho i pensieri e le pare, altrimenti non stavo qui a meditare, quindi avanti, mi faccio questa passeggiata di 20 minuti... Svuoto un po' la mente, mi concentro sugli alberi là in fondo, i lampioni, le auto, quella siepe, due passanti, ascolto il respiro senza controllarlo e lasciando che si regoli da solo, e li lascio passare tutti senza soffermarmici... "Vediamo cosa mi viene in mente"... Fatti 30 metri mi sono perso il respiro. PERFETTO! Ecco, è già lì che sta funzionando... Posso tornare sul respiro ma in realtà "non ne ho bisogno", quello è solo "la mia spia" che mi dice che la mia attenzione è stata catturata dal flusso dei pensieri. A quello serve mettersi in una posizione scomoda, "a ricordarsi che si sta meditando", altrimenti uno rischia di stare lì ed addormentarsi, o a rimuginare, o a fissare il pensiero da qualche parte. Col respiro è molto più facile e si può farlo ovunque "ed anche pensando ad un argomento specifico".... La domanda "della consapevolezza" se vogliamo che uno "a quel punto può farsi" è proprio -BENE! STAVO PASSEGGIANDO LASCIANDO SCORRERE IMMAGINI E PENSIERI, IL PAESAGGIO, RICORDI ED IL MIO PENSIERO IN SOTTO FONDO, E TU GUARDA DOV'È FINITO IL MIO CERVELLO CON DESIDERI ED EMOZIONI!... "COME" CI È FINITO?? COME è una buona domanda. PERCHÉ invece è la domanda che facilmente ci verrà.... Ha un senso ovviamente, ma è scomoda perché ci impone di spiegare, dando vecchie motivazioni, motivazioni che non diano problemi, che siano plausibili... Accettabili... In sostanza ci porta ad un modo di pensare giudicante, discriminatorio, soggettivo e condizionato. La domanda più interessante che io trovo è "come" sono arrivato qua? "Cosa" provo? Cosa ho provato?... E lì facilmente imbarazzo, senso di colpa, rabbia, paura, etc... Tutte cose a cui con calma trovare delle buone ragioni per essere "comprensibilmente", e con tanta compassione per se stessi... E quindi anche di essere vissute "ragionevolmente e nella misura in cui è utile e funzionale" (ad esempio la paura e la preoccupazione a volte richiedono interventi).... Oppure altre volte ci si trova tante emozioni e sentimenti che se si è comprensivi e compassionevoli con sé stessi e con gli altri, "si decide consapevolmente" che hanno ottime ragioni di essere ridimensionate... "È NORMALE" e funzionale, perdere d'occhio il respiro e perdersi nel ragionamento. "È proprio così che funziona". "Soltanto", CHE NOI NON SIAMO QUI PER RUMINARE PROBLEMI E PREOCCUPAZIONI, O PER PRENDERE DECISIONI "PASSIVAMENTE" MECCANICAMENTE.... "Se" stiamo meditando per acquisire confidenza con questa modalità, conoscerci un po' meglio, fare un po' di pulizia mentale e poi di conseguenza rilassarci e rigenerarci anche, benissimo. Continueremo a camminare semplicemente "etichettando e ricordando" dov'è andata ad infilarsi la mente ed ogni volta, notando che ci aveva catturato e non stavamo più attenti al respiro, agli alberelli ed agli uccellini, poi ci riflettiamo, andiamo oltre.... Ma altre volte possiamo anche "dirigerla" verso un argomento specifico (lavoro ad esempio, o le relazioni difficili), sempre usando l'aggancio del respiro per "rifletterci.... Con un certo distacco". Osservando sempre più "COME" stiamo vivendo la questione, e giudicando magare le cose un po' troppo a senso unico, piuttosto che magari dandoci e dando a tutti maggiori opzioni, possibilità, scelte e ragioni complesse, ed alternative per vivere e viverci, o per farsi capire. Comunque il senso è che la meditazione funziona su due livelli abbastanza distinti e che il respiro serve solo per richiamarci a quel che stiamo facendo, non che dobbiamo stare sul respiro e basta... Altrimenti era un esercizio di respirazione e non meditazione. Nel primo step osserviamo, etichettiamo, ricordiamo tutto quello che ci viene in mente e ci cattura. Lo lasciamo andare... Alcune sono cose di poco conto, decidiamo subito magari che non meritano tanta pena.... Oppure sono belle come i fiori, ci piacciono, val la pena di vivere anche solo per guardarli, ma torniamo sul respiro e ci teniamo lì questa bella roba che ci ha riportato dove "scegliamo" di "far vivere più spesso la nostra attenzione, nel vivere"... Altre questioni invece sono serie, ma non siamo qua per risolverle, solo per prenderne coscienza, per dire a noi stessi che quelle cose ci importano e meritano cura e attenzione... E poi le lasciamo andare. Questo è come un primo livello. Già qui si fa molto lavoro ma nel successivo si osserva con più attenzione ogni elemento di cui magari vogliamo occuparci, ed il respiro ci porta a scoprire dove le questioni serie ci infilano in vicoli ciechi di ragionamento o di convinzioni da rivedere, o esperienze faticose emotivamente, e lì ci lavoriamo con calma. Sempre usando il respiro come aggancio quando ce ne stiamo partendo per la tangente. Le spiegazioni, le scelte, le decisioni, con calma emergono e le faremo, magari anche discutendone con altri, con noi stessi. Uno dei nostri principali problemi è "vedere" tutto ciò che ci influenza legato ad ogni cosa. Quando riusciamo a vederlo, facilmente riusciamo a risolvere o anche solo accettare le problematiche. Portare pazienza quando non c'è alternativa. Uno step successivo, un altro livello, suggerisce di augurare a noi stessi, alle nostre vicende, a chi ci è simpatico prima e a chi antipatico poi, indistintamente, ed alle loro vicende, un'evoluzione positiva e per il bene di tutti. Di questo passaggio si parla poco come se fosse una diretta conseguenza ma, siccome sul giudizio e la colpa in pochi "santi" abbiamo le idee chiare, io ce lo metterei, perché capire perché non ci riusciamo ci farà risolvere tre quarti delle nostre pene. Praticamente poi restano solo le zanzare. 😉🤗🙏... E "com'è che" io resto su alle 3 di notte a scrivere questa roba.

Mi spiace Saverio ma per poterla consigliare dovrei conoscerla. In generale è importante intraprendere un percorso di cura..

Dipende Simone, per ciascuno è diverso. Già mezz’ora ogni giorno è di certo un ottimo obiettivo.. l’importante è andare avanti nel tempo.

Si Rita, pratico a Milano.

Si Elisa, è abbastanza normale. Magari proverei a intensificare o a fare almeno ogni tanto delle “sedute” più lunghe..

@@dr.enricogamba Proverò! Grazie mille 🙏

Se va nel sito trova il corso di Mindfulness online. Partirei da lì.

@@dr.enricogamba mi scusi, non ho capito quale sito. Nella sua playlist?

Si, la Mindfulness è una tipologia particolare di meditazione. Con meditazione in genere si intendono svariate tecniche..

Dipende, per ciascuno è diverso.. dipende da come reagiamo alle situazioni della vita..

🙏🏻

Certo, jon kabat zinn

@@dr.enricogamba non conoscevo... Grazie

Aiuta Anna..

Anche a me è arrivato l' acufene 🫤 Seguirò i video del dr Gamba per iniziarmi alla pratica della meditazione

Trova tutto nel sito enricogamba.org

Di certo..

Nel sito trova il corso gratuito.

@@dr.enricogamba Grazie

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