Cantate dal Civettone e Giovanni da Prato per il maggio 2017 S’i’ fossi Don Chisciotte andrei in Francia, c’andrei a cavallo del mio Ronzinante, avrei a disposizione la mia lancia ed un compagno fedele e zelante, con il mio fido e prode Sancho Pancha, combatterei il razzismo dilagante, contro due candidati da spavento, son peggio, e molto, dei mulini a vento! D’ogni ragione i’ lume pare spento, si guarda l’altro a i’ par di lebbra e tifo, si sputa sugli umani a cuor contento, ma vi par i’ sistema?! Ma che schifo! Io come Astolfo fe’ n’i’ settecento sulla luna ci andrei coll’ippogrifo indo’ c’è degli umani i’ senno perso pe’ riportallo in terra, se c’è verso. Per quanto grande sia quest’universo, non ci dev’esse’ posto per chi nega, un tetto e un pasto a chi è diverso, e parlo, non a caso, della Lega, a chi è annegato in mare o è disperso, a chi povertà o guerra spesso piega, diam solidarietà oggi e domani, è questo il modo per “RESTARE UMANI” Sionisti, collitòrti e talebani di Dio, d’Allah, Javè o di Giove pluvio, razzisti di Mammona ciambellani, d’inferni e morte spandono l’effluvio. D’i’ libero pensiero i partigiani, fedeli solo all’òmo di Vitruvio, senza minacce di dèi farabutti i’ paradiso àuspican pe’ tutti.