Grazie! Bella lezione di storia della cucina e di assoluto buon senso. Buonsenso che mi srmbra sia l'ingrediente che dovrebbe esserci srmpre e che di questi tempi, purtroppo, troppo spesso manca
Complimenti! Un discorso chiaro finalmente, che purtroppo molti non recepiranno. Tutti i grandi chef hanno iniziato dai fondamentali. Fanno eccezione alcuni giovanissimi che in questi anni sono stati presi come sous-sous-sous chef da qualche nome importante e hanno saltato alcuni passaggi della formazione tradizionale. Sul fatto che alcuni chef facciano delle elaborazioni personali di ricette tradizionali chi crfitica fa lo stesso errore di chi, non conoscnedo l'arte possa dire di un Picasso "questo lo sa fare anche mio figlio, semb ra un disegno delle elementari"non conoscnedo i periodi precedenti al cubismo, la riceca dell'essenzialità, e comunque un percorso che dà oer scontato di essere stato originato dalla tradizione, per poi fare una proposta innovativa. Proposta, non pretesa che cambi la ricetta originale. Il discorso che hai fatto è imortantissimo, e sarebbe da divulgare per tutti quelli che si sentono grandi chef. Ho seguito tutti i tuoi video in cui parli di tecniche e sono importantissimi. Quelli che si credono custodi della tradizione non sanno neppure il mistero che si nasconde dietro la cottura perfetta di un uovo (alla coque, pochè, o una delle mille trasfornazioni): Sei un grande !!!!
Se si segue Lei, c'è sempre da imparare. Come spesso ripete nelle sue trasmissioni, Lei passa la tecnica, non la ricetta. Non sa quanti dei suoi consigli metto in pratica e tutto riesce meravigliosamente bene e soprattutto più "sano". È veramente uno chef fuori dal coro! Complimenti!
Ti seguo da un po' e trovo che tu sia un cuoco e persona da cui ognuno di noi possa imparare. La tradizione è quanto viene tramandato praticamente (oralmente) e con gli scritti e questo ci dà, di solito, un punto fermo anche se questo non è sempre vero. Perché tu sai che sui castelli la cucina era in un certo modo e già a Roma nord si possono notare piccole, ma a volte, significative variazioni. Non ci viene in soccorso le elevata fantasia nazionale che se da una parte è un bene dall'altra genera un po' di confusione. Non vorrei che il tuo discorso venga inteso come rifiuto della sperimentazione e quindi del miglioramento di un piatto che è sempre passibile di cambiare anche con i gusti delle persone e tenendo sempre come faro-guida la valorizzazione delle materie prime ed in definitiva del piatto finale.
Ottime considerazioni come sempre, personalmente aggiungo un corollario a questo pensiero; il fatto è che oramai per colpa di tantissimi influencer la cucina romana è come se si stesse “svilendo” con questa continua aggressività di questi influencer che calcano troppo la cultura romana quasi rendendola una parodia e lo dico da romano da tante generazioni….
Assolutamente vero, sono cresciuta nell'esteria dei miei nonni sono partiti da un osteria a testaccio, le alici dissalate con pane e burro, la lingua in salsa, e il vino spillato, birra e gazzosa. Vengo da una tradizione contadina a pichi km da Amatrice ora fanno tutti i fighetti, tutti chef
Aspettavo che una persona come lei si esprimesse a riguardi dei piatti poveri. Sa perché non condivido i pochi piatti che mi ha insegnato a cucinare mia nonna contadina? Perché non voglio che nessuna li stravolga.
