Tanti complimenti per lo sforzo di far capire che le soluzioni per rendere al meglio la riproduzione della musica liquida non nascono per caso ma sono il frutto di notevoli investimenti in capacità, mezzi e tempo. Parlando di un anello delicato della catena cioè del crossover passivo, volevo chiedere all'ingegner Rossi se e cosa gli risulta si stia facendo per spostare detta funzione direttamente nel dominio digitale ove si trova il segnale "musicale" originale, considerata l'enorme capacità di elaborazione degli attuali DSP. Grazie.
Lei solleva un tema affascinante e a me caro. Avessi tempo, mi piacerebbe sperimentare a riguardo. Ma dovrebbe essere realizzato realmente “senza compromessi”. Ad esempio, un diffusore a 2 o 3 vie multi-amplificato con DSP che sovraintende al filtraggio, allineamento temporale e correzione della risposta in ambiente (con buon senso). A seguire con interfaccia I2S 2 o 3 convertitori A-DAC, controllo di volume analogico e 3 (2x3=6) sezioni, pre passivo e 6 finali mono 160MR. Mi piacerebbe sentire di cosa sarebbe capace un sistema così utilizzando altoparlanti “seri”. Se non si è in grado di essere “intransigenti” sulla elettronica, forse fa meno danni un filtro passivo realizzato secondo “sapienza” e buon orecchio musicale. Una elettronica non alla altezza alla fine renderebbe vano il lavoro. (purtroppo ne ho avuto esperienza ...). Unica nota dolente, il Giradischi analogico dovrebbe essere digitalizzato per l’ascolto, ahimè. Posso chiederle da cosa nasce la sua domanda ? Nel caso, mi chiami pure in ditta. Buona giornata Enrico Rossi
Grazie per il video, molto interessante. Mi dispiace, da possessore di un pre revo con scheda r2r che al momento non sia possibile installare il nuovo dac sul mio pre 😢 speriamo che in futuro la situazione sia diversa. Mi ha un po’ preoccupato la storia del visitatore audiofilo, perché ho venduto il dac che avevo per prendere il vostro anche perché ho sentito più dettagli con il vostro 😊 Effettivamente quando l’ho avuto a casa sono stato a lungo combattuto su quale dei due dac suonasse meglio; un vero vincitore non l’ho trovato.
... e infatti ho un dac che monta quattro 1704k che suona benissimo, sempre italiano ma non Norma... poi sul fatto che il 1704 "aggiunga" occorrerebbe anche capire meglio cosa c'è prima e dopo lo stadio con i 1704, che come appena detto nel video un apparecchio è l'insieme dei vari stadi che lo compongono
Mi piacerebbe chiedere all'ingegnere cosa ne pensa dello stadio di conversione della prima serie (24/96) del lettore CD électrocompaniet EMC1. Dopo infinite prove di sorgenti digitali non ho ancora trovato niente che lo superi per naturalezza e realismo di presentazione.
@@NormaAudioElectronics La conversione è affidata ad un esclusivo set di chip, non i consueti Philips TDA1541 o Burr&Brown, come ci si sarebbe aspettati da un costruttore europeo, ma gli apprezzatissimi e costosi Cirrus Logic (CS4397-KS - CS8420-CS) - la meccanica, come già detto è l'ottima ed indistruttibile Philips CDM-Pro 2 top loading (VAU1254). Non ho idea però della loro configurazione. Il mio voleva semplicemente essere un desiderio di sapere se avesse fatto delle prove d'ascolto con questo lettore e come lo considerasse.
Perché non è possibile vedere lo scatolotto? Se è brevettato, come credo, perche non fornire alcuna indicazione e informazione in merito? Non crede che un appassionato abbia voglia di sapere e capire cosa sta acquistando?
Per rispondere alla sua osservazione: sinceramente, non immaginiamo perché sia così difficile comprendere come la risposta corretta sia quella più semplice, e più volte formulata. Come per tutta la nostra produzione, da lungo tempo cerchiamo di porre l’attenzione sulla peculiari caratteristiche sonore dei prodotti NORMA. Nella nostra comunicazione, non abbiamo mai approfondito più di tanto gli aspetti tecnici, e non certo perché li riteniamo “superflui”: infatti, basta osservare l’interno di un qualunque prodotto NORMA per rendersi conto di come la questione tecnica sia affrontata in modo, ci sia consentito di dire, ineccepibile; ma, al di là di questo, riteniamo che porre troppa enfasi agli aspetti tecnici polarizzi la mente in una direzione poco utile per l’ascolto della musica… aspetto, questo, che dovrebbe rappresentare il fine ultimo di questi apparecchi. Diversamente, si può facilmente cadere nella dinamica dell’ascolto tecnico dell’impianto di riproduzione, ascolto viziato alla base da convinzioni, pregiudizi e opinioni “tecniche”. Sinceramente, non siamo interessati a questa tipologia di fruizione dell’impianto audio. Per gli appassionati che danno prioritaria importanza alla narrazione degli aspetti tecnici, il mercato offre una moltitudine di prodotti “tecnicamente” caratterizzati… non c’è che l’imbarazzo della scelta! In questo senso, riteniamo quindi che debba essere rispettato il nostro desiderio di non entrare eccessivamente nel merito di queste questioni. Ci sono molti altri prodotti su cui indirizzare questo tipo di attenzione. Se invece, partendo dalla conoscenza e dall’amore della musica, si avverte il limite della resa sonora del proprio impianto e ci si indirizza nella scelta di prodotti che possano in qualche modo offrire maggiore soddisfazione, riteniamo che NORMA possa avere molto da offrire. Nelle moltitudine delle attività umane, sono pressoché illimitati gli esempi di situazioni in cui si fruisce con soddisfazione di un prodotto, senza saperne molto, se non addirittura nulla. Un esempio fra tutti: nessuno dovrebbe bere la Coca Cola, essendone non rilevata la composizione … Oppure: si provi a chiedere a un cuoco la ricetta di un suo piatto, magari particolarmente apprezzato! Nell’ambito medico, la maggior parte delle persone non dovrebbe più assumere medicinali, non essendone in grado di conoscere o comprendere né il contento né il processo produttivo. Oppure, per rimanere nell’abito di Cremona e della sue tradizioni, si chieda ad un liutaio di illustrare i dettagli della sua tecnica e delle sue realizzazioni! Anche relativamente al “desiderio” di “sapere cosa si acquista”, il problema rimane del tutto irrisolto in qualunque oggetto elettronico, ovvero: come possiamo conoscere cose ci sia all’interno di qualunque “chip”? Di ogni chip di conversione proposto dai veri costruttori, alla fine si conoscono solo le caratteristiche funzionali dichiarate… sempre di “atto di fede” si tratta, seppure declinato in modo diverso. Inoltre, ci sentiremmo di rimandare al mittente le neppure molto velate insinuazioni, talvolta espresse, che la nostra proposta non sia altro che “un bidone” ben mascherato e privo di contenuto. Per chi conosce i prodotti NORMA, sa bene che tutti i modelli, sin dalle nostre origini, sono densi di contenti, come forse nessun altro. Per chi non li conoscesse, sarebbe sufficiente un’ analisi visiva dettagliata, comparata al prezzo di vendita… prezzo che, da sempre, ci impegniamo a contenere in un ambito “eticamente corretto”. Di tutti questi aspetti, e anche molto altro, è possibile trovare approfondimento nel nostro canale RU-vid e/o nella innumerevoli recensioni internazionali collezionate in quasi 30 anni di presenza sul mercato :)
@@NormaAudioElectronics la sua disamina è coerente con lo spirito della casa costruttrice, tuttavia, mi consenta, quando un audiofilo compra un apparecchio hi fi vuole avere la piena conoscenza del suo apparecchio. Ma comprendo la Vostra linea di pensiero. Veda un Dac non è un amplificatore dove bene o male le tecnologie sono conosciute, nei Dac si scoprono sempre cose nuove e quindi dire almeno per sommi capi di cosa si sta parlando lo riterrei un atto di chiarezza, ma mi adeguo, non vi è nessun problema.
