la mia missione spaziale preferita. Quando la batteria sarà completamente morta, senza più possibilità di comunicare, la sonda inizierà la sua missione finale: vagare nell'infinito dello spazio, a testimoniare che, in un tempo siamo esistiti, anche se non ci saremo più. Sperando che qualcuno la trovi, Buon viaggio Voyager
La missione è stata già classificata come compiuta sia per la Voyager 1 che 2, entrambe ancora operative, i dati che oggi trasmettono sono da considerarsi missione secondaria, nonostante la stessa missione secondaria sia importante tanto quanto il lancio dello Sputnik o dell’Apollo 11, visto che stanno analizzando particelle provenienti da altre stelle ora che sono nello spazio interstellare. Le possibilità di riuscire a trasmettere una testimonianza dell’umanità ad altre forme di vita intelligenti di altri sistemi solari viene considerata non impossibile, ma altamente improbabile. È solo un atto simbolico. Più concreto sarebbe il progetto SETI
È già tanto che sia arrivata a questa distanza e riuscire a comunicare. Neanche loro si aspettavano tali risultati. È la missione assieme alla sua gemella Voyager 1 più prolifica di sempre. Mi auguro che sia stato un commento scritto in buona fede dovuta ad una non conoscenza del tema.
@@alien216 l'aspettativa di durata deve essere sempre minore della capacità energetica, ma non il contrario. Comunque, considerato che è una missione americana, non ci si può aspettare altro...
@@patriziaurso4213 infatti la missione primaria, quella per cui le Voyager sono state concepite, è finita da un pezzo, quello che stanno facendo da quando nel 1989 la Voyager 2, dopo il sorvolo di Nettuno ha terminato appunto la missione primaria. Sono quindi 30 anni di missione secondaria.