Mi dispiace Irene ma io non sono d'accordo con te. Una persona se fa il ginecologo sa a cosa va incontro: una di queste cose è praticare l'aborto. Forse sì, come hai detto tu chiedere ad una persona quale sia la sua religione ad un colloquio di lavoro sarebbe una domanda inappropriata, allo stesso tempo però sarebbe utile per l'ospedale. A causa di questa "libertà" che diamo ai ginecologi molti ospedali sono sprovvisti di medici non obiettori (come hai detto tu). Quindi per ovviare il problema sarebbe corretto chiedere a quel ginecologo se sia obiettore di coscienza o meno PRIMA di assumerlo in modo tale da avere ALMENO il 50% di obiettori e il 50% non obiettori in un ospedale. Non sto dicendo che gli obiettori di coscienza non debbano esistere ma nemmeno che superino la gran parte dei medici...c'è una legge e va rispettata e se tu (istituzione pubblica) non mi permetti di fare quello che è un mio diritto non stai rispettando la legge. Le persone "ricche" o benestanti possono permettersi di andare in una clinica privata ma quando si presenta una situazione del genere i poveri cosa fanno? Pratiche illegali e rischiose per la madre. So che sembra brutto da dire ma per me SÌ in un colloquio di lavoro bisogna chiedere al medico se sia obiettore di coscienza o meno. Buona giornata 💕
Andiee Marys Il problema è che qualcuno potrebbe pensare di mentire per farsi assumere e di conseguenza praticherebbe aborti contro la sua volontà pur di lavorare...
resta comunque il punto che se è legale praticare l'aborto, lo è comunque anche l'esistenza dell'obiezione di coscienza. I medici possono rifiutarsi di operare perché non è vietato farlo. Purtroppo. Il vero problema è che non ci sia equilibrio di quantità di medici tra chi, pubblicamente e quindi gratuitamente, accetta o non accetta di praticare l'aborto. Se ci fossero eque parti il problema non si creerebbe nemmeno. Rimarrebbe comunque il controsenso del ginecologo che contro l'aborto; ma in fin dei casi, anche io ultimamente la penso come Irene, perché se io medico opero con la mia etica, è giusto che io possa essere obiettore. Ma solo se posso dare l'alternativa, quindi aiutare la paziente (dato che sto evidentemente facendo schifo nell'aiutarla)
Per farsi assumere in un ospedale pubblico non c'è un "colloquio di lavoro" ma si fanno i concorsi (c'è anche una prova orale ma vengono poste domande sulle loro capacità e sulle loro conoscenze mediche) quindi più punti fai e prima vieni chiamato. Qualche giorno fa al San Camillo di Roma è partito un concorso per ginecologi. Nel bando di questo concorso era specificato che una delle attività dell'ospedale era l'aborto e che chi si iscriveva al concorso non poteva astenersi dal praticarlo.
Ecco hai centrato il punto: l'obiezione di coscienza riguardo l'aborto non dovrebbe essere legale. Come si è detto son quasi quarant'anni che l'aborto è legale, a questo punto, e già da un bel pezzo, chi si iscrive a ginecologia sa che dovrà praticare aborti. Se non lo vuoi fare scegli un'altra branca della medicina, allo steso modo in cui chi non sopporta il sangue non sceglie chirurgia.
Finalmente qualcuno che fa un video su questo argomento! grazie irene! io sono infermiera e ho studiato questo argomento all'università dal punto di vista giuridico ed etico, quindi le mie argomentazioni e idee si basano su conoscenze concrete, sia acquisite che vissute. questo argomento può essere visto da 700 punti diversi, come poi ogni cosa che riguarda l'etica, e comunque non ci si salta fuori. hanno ragione entrambe le parti contemporaneamente. quindi come se ne esce? qualcuno deve prendere una decisione, fare una scelta, e scontentare qualcuno. non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. io sono contro gli obiettori ad esempio, per 1700 motivi: sono sicura che chi diventa ginecologo lo faccia perchè ha il sogno di contribuire alla venuta al mondo dei bambini, se no farebbe il podologo! ma esattamente come io ho scartato la facoltà di legge perchè sapevo che non avrei superato il dilemma etico di difendere un colpevole, qualsiasi persona che desideri fare il ginecologo dovrebbe porsi la domanda :" sono pronto a fare qualsiasi mansione richieda il mio lavoro?" e se la risposta è "no io non sono disposto a fare interruzioni di gravidanza" allora dovrebbe scendere a patti con la sua coscienza e capire che non è adatto per fare il lavoro dei suoi sogni. se scegli volontariamente di fare un determinato mestiere, lo fai con consapevolezza, e non puoi decidere che certe cose non le fai, a prescindere dalla ragione. allora sarebbe un dilemma anche curare un assassino. in fondo cosa cambia? e poi io penso che nel momento in cui indossi una divisa, tu diventi quella divisa. non sei "tizio caio", sei il medico/infermiere/sticazzi "tizio caio", e tu puoi avere le tue idee come libero cittadino,ma nel momento in cui indossi la divisa, le devi lasciare nell'armadietto insieme ai tuoi abiti civili. tu devi assistere qualsiasi persona ti chieda assistenza, A PRESCINDERE dal motivo per cui la richiede. e poi sai cosa mi han detto il primo giorno di università? "se volete fare gli infermieri, la prima cosa che dovete imparare a fare è "smettere di giudicare". se non sei in grado di non giudicare qualcuno, non puoi fare l'infermiere." e io concordo in pieno. giudicare è compito dei giudici, non degli operatori sanitari. poi ci sono mille altre questioni, tipo che quelli non obiettori si ritrovano non solo discriminati, e alla grande, ma anche a fare solo ed esclusivamente aborti... tanto che molti si ritrovano a definirsi tali perchè praticamente costretti. in più come dici tu, medici che quando operano pagati dall'ausl sono obiettori, ma che perdono ogni principio etico se vai nella loro clinica privata a pagamento. per non parlare dei farmacisti che si rifiutano di dare la "pillola del giorno dopo". ma stiamo scherzando? se c'è una legge e tu non la rispetti, dal mio punto di vista, sei nel torto e quindi perseguibile. non vedo perchè per l'aborto dovrebbe essere diverso. di dilemmi etici ce ne sono tanti, ma questo è l'unico caso, per quanto ne so (poi ovviamente non essendo un'esperta nel settore, nonnlo so)in cui sia data la possibilità di tirarsi indietro, di dire "si per legge lo devo fare,ma non sono d'accordo e quindi non lo faccio". se potessi rifiutarmi di fare tutto quello che per convinzione mia è sbagliato, probabilmente lavorerei 2h al giorno, perchè quella dell'aborto è solo una delle 2000 questioni etiche che ogni giorno un sanitario si ritrova davanti. (lavoro in casa di riposo e ho lavorato al NODO, ho visto forse più morti che persone vive, e tutta la questione dell'eutanasia/suicidio assistito / testamento biologico mi è molto a cuore, ad esempio!)
Finalmente qualcuno che parla di questo argomento oggettivamente. Colgo l'occasione per ringraziarti per il tempo che passi a cercare di sensibilizzare le persone riguardo argomenti spesso poco presi in considerazione o addirittura strumentalizzati. Grazie.
Non sono d'accordo: non esiste che un dipente pubblico, che si paga con i nostri soldi, si astenga da applicare la legge. Seguendo il tuo ragionamento bisognerebbe allora tollerare che un medico non ti fa una trasfusione perchè testimone di geova: non funziona così. Se ti crea problemi praticare un aborto, fai altro nella vita: gli obbiettori di coscienza tolgono un diritto tutelato dalla legge per ragioni assolutamente egoistiche. Non capisco come una cosa del genere si possa giustificare; la legge non dovrebbe permettere questa possibilità.
io avevo ascoltato l'intervista di un ginecologo che si dichiarava obiettore a detta sua perché chi inizia a praticare aborti poi viene emarginato dallo stesso ambiente sanitario e finisce per fare solo quello. Resto comunque dell'idea che se non vuoi fare aborti, visto che la legge ormai esiste da 40 anni e prima di iscriverti a medicina lo sai, non vai a fare il ginecologo. Io da piccola volevo fare il veterinario di professione. Quando ho scoperto che avrei dovuto praticare eutanasie e visitare animali destinati al macello mi sono orientata su altro. E prima che qualcuno mi possa dire che non si mettono sullo stesso piano uomini e animali, voglio precisare che ho paragonato i concetti, non i soggetti.
Il compito del ginecologo (come tutti i medici) è quello di tutelare la vita, non stroncarla. (lo dice lo stesso giuramento) per tanto dovrebbe valere il contrario, se non sono a tutela della vita non dovrei essere ginecologo! questo per dire che in difetto dovrebberlo essere i non obiettori, non il contrario!
@@bladeii4009 non nominate il giuramento a caso. Ippocrate si basava su un tipo di medicina diversa, in cui fra l'altro c'era la totale sudditanza del paziente (mentre ora ti sfido a essere medico e fare qualsiasi intervento, tranne quelli strettamente salvavita, senza averlo concordato e aver mostrato al paziente le alternative). L'aborto è legale poiché, per la medicina attuale, la vita da tutelare non è quello che per alcuni (a torto o a ragione, non discuto di questo ora) è un bambino; in gravidanza e in particolare prima del terzo mese, per la medicina in Italia la vita è solo quella della madre. In altri paesi addirittura il termine è allungato fino ai nove mesi, ma non mi voglio dilungare. Ciò che voglio far capire è che il giuramento originale tanto figo e tanto bello prevedeva una serie di cose che sono state cambiate, con il progredire della medicina stessa. E l'esame di etica che facciamo a medicina serve a questo, a farci capire cosa è l'etica ora, con gli attuali strumenti a disposizione, perché ci sono tante questioni morali e legislative che prima non c'erano
L'obiezione di coscienza aveva senso, e la capivo, quando è passata la legge sull'aborto. C'erano già vari ginecologi all'epoca, che ovviamente si erano laureati PRIMA che l'aborto fosse stato legale. Questi non potevano, improvvisamente per un cambio di legge, essere obbligati ad abortire. Ecco, inserire l'obiezione di coscienza era giusto PER LORO. Ma OGGI che la legge c'è e tu sai già che se prendi quella specialistica potresti trovarti a dover abortire, fai la tua scelta prima e se proprio non vuoi farlo, fai altro nella vita. Non dico lo spazzacamino, ma se vuoi aiutare la vita a nascere fai ostetricia!! Poi, chiaro che dietro ci sono tutte le questioni economiche cui alludi, ma il principio non cambia.
Forse è il primo video in cui non sono "totalmente d'accordo" con te. L'obiezione di coscienza può essere un diritto, certo, ma SOLO nel privato. Vuoi fare il ginecologo e sei un obiettore di coscienza? Allora non lavori nel pubblico. Se la mia religione, totalmente inventata, mi dicesse che curare una persona dal tumore fosse un omicidio, perché il tumore è pur sempre una parte viva (o per qualsiasi altro motivo possibile e ingiustificabile da tutti gli altri, così come per me lo sono i motivi degli obiettori di coscienza), sarei ammessa a lavorare come oncologa? NO. Smettiamola di giustificare le religioni nel pubblico. Le opinioni religiose vanno rispettate nel privato, non è possibile che debbano influire sulla sanità pubblica andando inevitabilmente a negare diritti di persone che non hanno nulla a che fare con date credenze.
AlisInterrail E invece ciascuno ha diritto a professare una religione qualunque mestiere svolga. Semplicemente per gli obiettori, si dovrebbe fare in modo che per ogni obiettore in un ospedale ci sia anche un medico non obiettore, in questo modo si rispetterebbero i diritti di tutti. Ragionamenti come il tuo, di evitare di appoggiare la religione nel pubblico, sono solamente violazioni dei diritti di altre persone, per rendere più sicuri i tuoi.
Cavani Goal ok. ammettiamo che tu abbia ragione anche se io non condivido il tuo pensiero, ma secondo te è plausibile, credibile, possibile che 7 ginecologi su 10 siano obbiettori a causa della religione? cioè, tutti questi professionisti sono così praticanti e credenti talmente tanto tutti insieme da mettere in difficoltà un intero sistema sanitario nazionale e quindi pubblico? perché è assolutamente vero che se io volessi abortire in un ospedale pubblico mi attaccherei al tram per non dire peggio ma se avessi x mila euro per andare in una clinica privata troverei sicuramente più di un medico bello li pronto e col segno del dollaro sulla fronte. qualcosa davvero non torna e non può essere solo una questione religiosa ( che anche lì.......ma sarà che a me i religiosi Stan sulle palle) non è possibile...
è verò che ognuno può professare liberamente le sue idee però a questo punto un razzista può evitare di sposare due neri o testimone di geova può rifiutarsi di fare una trasfusione di sangue in fondo anche loro stanno semplicemente manifestando le loro idee e obbiettando di coscienza però questo non succede perchè? semplice perchè così starebbero negando un diritto altrui e così l'obbiezzione di coscienza nega a una donna di poter abortire in una clinica pubblica, io la penso poi se vuoi controargomentare per favore evità usare tesi che impedire a qualcuno di obbiettare di coscenza nega i diritti di qualcuno perchè così facendo io non sto negando a te il diritto di professare la tua religione ma sto permettendo a una donna di abortire visto che se nelle cliniche chiunque fosse obbiettore non lo potrebbe fare nonostante abortire sia sia un suo diritto
Cavani Goal Direi proprio di no. Infatti non ho scritto che la obiezione di coscienza non sia lecita, ma che non dovrebbe essere lecita nella sanità pubblica. Nessuno ti vieta di professarla nel tuo studio privato, e neanche di manifestare pubblicamente il tuo dissenso verso l'aborto. Ma quando il tuo farlo inizia a ledere il diritto degli altri, se non sei in grado di farlo per scelta o qualsiasi motivo, non operi nel pubblico. Del resto se scegli di fare il ginecologo e vuoi lavorare nel pubblico, sai bene a cosa vai incontro dai primi anni di università. L'obiezione di coscienza aveva un senso per quei medici che si sono trovati già assunti nel momento del "cambio legge", secondo me. Comunque ripeto, pure a me magari piaceva la biologia, ma sono contraria agli studi sugli animali. Vado a fare la ricercatrice in quel senso? No: non mi assumerebbero, in quanto non svolgerei le mansioni che il lavoro mi richiede. È la stessa identica cosa, e i diritti religiosi hanno pico a che farci.
Cito una vignetta de 'L'espresso' che inscena un dialogo tra due medici, il primo medico dice : 'Non pratico l'aborto, sono un medico buono' Il secondo risponde 'Io guadagno di più a farlo clandestino'. Credo che dica tanto in queste sole due battute.
Io continuo a trovare allucinante chi sceglie un lavoro e poi pretende di compierlo parzialmente. Allora davvero, fai l'ostetrico. Poi si vendono a creare queste situazioni qua, che per abortire ti tocca la clinica privata.
Non sono d'accordo sulla questione che chiedere ad un ginecologo quale sia la sua religione equivalga o sia simile a chiedere ad una donna se ha intenzione di avere dei figli. Una donna che decide di avere dei figli compie una scelta personale, oltre che garantire la prosecuzione della nostra specie, per cui un paese democratico dovrebbe consentire e anzi promuovere una simile scelta. Un ginecologo obiettore di coscienza compie una scelta personale che però influenzerà tante e tante altre persone, ledendo il diritto di quelle persone di compiere una scelta del tutto personale. Insomma il punto è che gli obiettori sono obiettori di coscienze altrui, purtroppo... che lo vogliano o no. E, per inciso, a quel referendum i miei genitori (profondamente cattolici) decisero di votare a favore dell'aborto, perché credevano più nella democrazia che nella fede. Ho apprezzato veramente tanto la decisione di Zingaretti di fare un bando per ginecologi in cui fosse specificato "non obiettori di coscienza". Perché ho capito il rispetto per il credo di ciascuno, ma alle donne che hanno bisogno d'aiuto qualcuno deve pur pensare! Se si vogliono diminuire i tassi di aborto (questione che posso anche condividere) bisogna prevenire le gravidanze indesiderate facendo millemila campagne di sensibilizzazione, non rendere forzatamente desiderabili gravidanze che non lo sono. Oppure fare leggi che consentano ad una donna di partorire un bambino e poi darlo subito in adozione. Bisogna snellire la burocrazia e rendere la vita di tutti più semplice e non più complicata. A questo dovrebbe aspirare un paese attento ai diritti umani. Ma proprio oggi l'Italia è stata condannata per non aver protetto adeguatamente una donna vittima di violenze domestiche, avendo quindi indirettamente provocato la morte del figlio di lei da parte del padre/marito violento. È chiaro che l'Italia è molto indietro in tema di diritti umani, quindi... di cosa stiamo parlando...
Irene, ti ringrazio tantissimo per questo vecchio video in cui hai avuto il coraggio di affrontare una riflessione su un argomento tanto spinoso. Io sono una studentessa in Ostetricia, proprio perché ho deciso di inseguire il mio sogno, e dopo aver visto un intervento di interruzione volontaria di gravidanza, sono uscita traumatizzata da quella sala operatoria e ho giurato che non avrei mai praticato un intervento del genere su una donna. È una questione più complessa, per discuterne alla pari bisognerebbe analizzare tutti i rischi correlati a questi interventi che sono molti e non tanto rari. Purtroppo in Italia, riguardo ai medici obiettori, ci sono tanti scheletri nell'armadio. Ad esempio alcuni medici rinunciano all'essere non obiettori per ottenere promozioni...è una questione complessa...
L'Ospedale si chiama Cannizzaro. Comunque Irene, io ritengo scandaloso anche il fatto che esistano troppi medici che negano la prescrizione della pillola del giorno dopo a chi la richiede, asserendo di essere medici "obiettori di coscienza". Io stessa mi sono ritrovata a dover girare più ospedali e guardie mediche in cerca di qualcuno che la prescrivesse, trovando un medico che addirittura ha cercato in tutti i modi di scoraggiarmi ad assumere il farmaco sottoponendomi addirittura ad vero e proprio "terrorismo psicologico". Ritengo che tale comportamento sia una vergogna per il nostro paese.
Anita Consoli mi dispiace davvero per ciò che hai dovuto affrontare... ritengo scandaloso il fatto che medici si rifiutino di prescrivere "la pillola del giorno dopo" quando la stessa viene riconosciuta dall' Agenzia italiano del farmaco come avente effetto anticoncezionale!
Almeno a te hanno dato una ragione "religiosa". A me una dottoressa disse che secondo "IL CONTO DEI GIORNI" era impossibile fossi in cinta. Comunque è illegale anche il loro rifiuto come hanno già scritto.
Sono d'accordo con te Irene: essere obiettori di coscienza è un diritto, ma la legge deve garantire assoluto equilibrio tra personale obiettore e non all'interno delle strutture pubbliche. É anche vero però che la religione dovrebbe influire solo nella scelta di una professione, e non nel mutare la stessa. Se sono musulmano e voglio fare il salumiere, non posso pretendere di non dover affettare prosciutto o mortadella.
esatto, e in più una persona che voglia fare il medico di professione non è che sia obbligata a non fare più il lavoro del medico, semplicemente può scegliere un'altra specializzazione, come pediatria ad esempio
Sono completamente in disaccordo con il contenuto di questo video. L'obiezione di coscienza non ha alcun senso proprio perché si basa su un principio religioso (ovvero che dal momento del concepimento un embrione possiede già un anima). Per una persona non credente non c'è motivo di considerare un embrione una persona. L'Italia è uno stato laico che non può permettersi di far valere un principio religioso nelle sue leggi. Perciò si, se vuoi fare il ginecologo non devi ostacolare per la tua etica una cosa legale.
In parte non sono d'accordo. La questione di essere a favore o meno non deve basarsi per forza sulla religione. Io per esempio sono ateo e bestemmio tutti gli déi (dal primo all'ultimo) ma sono comunque contrario all'aborto per questioni morali e di etica. Il problema non è l'obiezione di coscienza in sè ma il fatto che nelle cliniche pubbliche spesso non ci sia nessuno disposto a farlo. Se su 10 medici in ogni ospedale ci sarebbe almeno un tipo a favore la cosa sarebbe diversa. Dire "se vuoi fare il ginecologo non devi ostacolare per la tua etica una cosa legale" è come dire ad un giapponese "non me ne frega della tua etica, in Giappone c'è la pena di morte e tu devi essere a favore se sei un giudice".
Dorian See You Diciamo che se prendo dei soldi da uno stato che rende legale certe cose allora posso non essere in accordo ma mi dovrei adattare. Non voglio farlo? Non lavoro per uno stato che lo permette ma cerco posto nelle cliniche private...
Il fatto di dover uccidere qualcuno. Poi va beh, io parlo per me, se qualcuno vuole abortire è una sua scelta. Sto solo dicendo di dover accettare la volontà di un medico che decide di non compiere una cosa del genere. Poi ovvio che se non c'è nessun medico disposto a farlo allora questo è un problema.
Sono assolutamente d'accordo con te! Anzi, mi stupiscono la maggior parte dei commenti: uno può benissimo andare a fare il ginecologo e poi essere un obiettore di coscienza.
Io credo che nelle strutture pubbliche sia fondamentale avere ginecologi non obiettori, se tu sei obiettore e vuoi inseguire il tuo sogno di fare il ginecologo lo fai privatamente perchè l'obiezione nel pubblico sia un danno sanitario gravissimo è in effetti un disservizio abnorme La legge deve impedire l'obiezione nel pubblico come accade già in alcuni paesi europei dove c'è lo zero per cento di obiettori
Scusa non capisco una cosa. Quale potrebbe essere secondo te una soluzione a questo problema se da una parte vuoi tutelare l'interruzione di gravidanza in strutture pubbliche e dall'altra vuoi tutelare gli obiettori di coscienza? Personalmente penso non sia nemmeno giusto che i pochi ginecologi non obiettori (perché sono veramente pochi) si ritrovino a dover praticare un numero esagerato di interruzioni di gravidanze. Perché, sia chiaro, penso che anche a loro farebbe più piacere far nascere bambini piuttosto che interrompere gravidanze. Ma come si fa quindi a tutelare questo diritto delle donne? Si fanno bandi negli ospedali pubblici in cui si accettano solo candidature da parte di non obiettori? A me questa al momento sembra l'unica soluzione.
leti394 la soluzione è che l'ospedale assuma non obiettori di coscienza così che nelle strutture pubbliche sia assicurata la pratica abortiva Un ginecologo obiettore puó tranquillamente aprirsi uno studio e mettersi a fare il ginecologo privato..
Megara Olimpo eh è quello che penso anche io infatti..ma recentemente ci sono state polemiche assurde a riguardo! E mi chiedevo chi tutela i diritti degli obiettori quali soluzioni propone..
personalmente non riesco proprio a concepire come possa un ginecologo essere obiettore di coscienza, comunque visto che purtroppo gli obiettori esistono (e in molti paesi europei non esistono invece, e io trovo più giusto che un medico sia chiamato a svolgere le sue funzioni senza potersi esimere perchè ha SCELTO di fare il medico) io proporrei bandi pubblici per soli non obiettori, questa è la mia soluzione sono proprio in disaccordo sul tutelare i diritti degli obiettori... gli obiettori non devono proprio fare i ginecologi, e questa è solo la mia opinione però
leti394 hai centrato il punto della questione. Oltretutto, a mio avviso è poco credibile che ci siano così tanti medici veri obiettori,più probabile che si professino tali per evitare un'aspetto sicuramente poco gradevole del loro lavoro..
questo video è molto utile proprio perché non c'è nessun giudizio o approvazione... ci sono solo domande e chiarimenti.. grazie per tutte le tue pillole 😉
No, direi proprio che un ginecologo non può essere obiettore. La fede è un fatto del tutto personale e non deve intralciare il tuo lavoro, dal momento che siamo in un Paese laico e dal momento che l'aborto è legalizzato. Ho un amico musulmano che fa il macellaio (dipendente in un supermercato): a questo punto, allora, anche lui potrebbe rifiutarsi di trattare la carne di maiale. In secondo luogo, in un canale che parla di diritti mi pare improprio definire l'aborto come "uccisione di una vita"...Fa molto Family Day...
Cmdrp mi piacerebbe sapere la tua opinione anche in merito al problema del diritto/dovere alla paternità degli uomini. Non ti pare che in merito alla maternità/ paternità i diritti siano completamente sbilanciati verso le donne? Se una donna rimane incinta di un uomo, e quest'ultimo non vuole diventare padre, che possibilità ha? Viceversa, se padre lo vuole essere, ma la compagna decide di interrompere la gravidanza, di nuovo, non vedrà soffocato il suo desiderio?
Secondo me in questo caso dovrebbe intervenire lo Stato, nel senso che se in un ospedale come quello di Catania 12/12 ginecologi sono obiettori di coscienza, qualcosa non va. La situazione deve essere bilanciata, perché i diritti ce li abbiamo tutti, ce li ha il lavoratore che vuole fare il ginecologo pur se obiettore, ce li ho io se voglio abortire per qualsiasi motivo non per forza collegato con la mia sopravvivenza. E come hai detto tu, essendo la sanità italiana ancora pubblica, non è possibile che per abortire io debba andare per forza in una clinica privata e pagare millemila euro.
Suppongo che quella di abortire non sia mai una scelta facile. Non vedo, quindi, il motivo di aggravare questa situazione tra l'altro per un motivo aleatorio e non dimostrabile come l'obiezione. Non mi sono mai trovata in questa situazione, e spero di non doverlo fare, ma sono sempre più convinta che certuni obiettino esclusivamente con le coscienze altrui. Un medico ha dei doveri, esiste una legge riguardo all'aborto e credo che la vera parità e la vera cultura starebbero nel comprendere che tutti hanno il dovere di rispettare la legge e di rispettare le scelte altrui. Dopodiché, a casa loro ed in privato, possono obiettare quel che gli pare. Ma non un diritto esistente e sancito dalla legge. Come se negare alla donna un suo preciso diritto non fosse una discriminazione. Quindi, di cosa stai parlando?
Mi dispiace Ire, ma non sono d’accordo. Sono una studentessa di medicina, e credo fermamente che religione e scienza non vadano di pari passo. Non si può giustificare un medico obiettore di coscienza, semplicemente perché tu medico in quel momento non sei altro che una persona che esercita la più nobile delle arti: la medicina. Le tue credenze e/o la tua religione vanno messe da parte. Sarebbe come se io mi rifiutassi di operare un nazista solo perché sono assolutamente contro il nazifascismo. In quel momento tutto va messo da parte. In quel momento si fanno gli interessi del paziente e solo del paziente.
Io non la metterei solo sul piano religioso. Ci sono medici obiettori che non sono credenti, semplicemente pensano che la vita inizi al momento del concepimento e non vogliono interromperla.
fasiry mary..invece la vita delle donne (povere perche' le ricche vanno all'estero) non conta?possono essere uccise da certi macellai per ste teste de cazzo??se non vogliono far aborti vadano a lavare i cessi..non e' che io nel mio negozio faccio entrare solo chi voglio..
@@bladeii4009 se ste teste de cazzo son contro l'aborto..aLORO non abortiranno mai...ma QUANDO LAVORRANO DEVONO FARE IL LORO MESTIERE..PUNTO..SENNO' SI BECCHINO 800 EURO AL MESE E CADANO A PIULIRE I CESSI
Ciao Irene! devo essere onesta, con questo video mi hai effettivamente fatto ragionare su un argomento dove ero certa della mia posizione. Mi sono rivista molto nella te di qualche anno fa, ma concordo con la Irene di oggi sul fatto che ognuno dovrebbe sentirsi libero di seguire i suoi sogni senza scendere a compromessi. Il punto che non mi convince però è: è il lavoro dei tuoi sogni anche se ti piacciono solo certi aspetti? Come fai, tu Stato italiano, a garantire a ogni donna l'aiuto di un medico se chiunque può sentirsi libero di dire "io no". Rimango dell'idea che se scegli fare il ginecologo scegli di far nascere i bambini e di far "morire". E' una scelta che devi fare, nessuno lo impone. Ci sono forse altri lavori in cui è possibile dirsi obiettori di coscienza? Un professore cristiano può decidere di non insegnare a una determinata classe perchè ci sono troppe ragazze col velo? Un impiegato può scegliere di svolgere determinate pratiche rispetto ad altre? In conclusione ritengo che nel momento in cui ci si trova sul posto di lavoro si debba essere in grado di separare la vita religiosa e privata da quella lavorativa. P.s.: ammetto di essere abbastanza giovane, e ritengo di essere ancora in quella fascia di età in cui si cerca sempre di puntare in dito verso qualcuno per stabilire in maniera chiara ed univoca cosa è bene, cosa è male, cosa giusto e cosa sbagliato. Magari tra qaulche anno potrei riuscire ad essere meno "accusatrice", probabilmente quando dovrò pormi il problema di che lavoro fare
ho una domanda da farti... te sei pro o contro all'aborto? perché io ci penso spesso e diciamo che sono contro perché comunque si toglie la vita a un essere vivente e sono pro perché ci possono essere casi in cui ci sono problemi familiari e/o economici quindi sarebbe a discapito del bambino però in questi casi si può anche dare il bambino in adozione...non lo so... alla fine credo che solo chi ci passa può sapere come la pensa... comunque mi piacerebbe sapere anche una tua opinione 😊
Io credo che un ginecologo non dovrebbe essere obiettore di coscienza. Credo che l'aborto debba essere considerato facente parte delle "mansioni" di un ginecologo. Ovviamente, so che è un'utopia. Comunque vorrei sottolineare il fatto che gli aborti non sono solo scelti come soluzione per le gravidanze indesiderate. Spesso è una decisione presa perché magari il feto è malato. Come ci si può rifiutare di praticare l'aborto se i genitori del feto non se la sentono di crescere un bimbo con eventuali malattie gravi? Ovviamente è una mia purissima opinione personale.
Totalmente d'accordo. Potresti anche parlare di pillola del giorno dopo. Ho avuto un'esperienza personale, non propriamente in questo ambito, ma in ambito pillola del giorno dopo. Ora è possibile trovarla con molta più facilità perché non serve la ricetta (e c'è quella dei 5 giorni), ma al tempo ho passato mezza giornata per poi alla fine trovare un medico (un nostro amico, di una città distante 1 ora di auto) girando per consultori e posti pregni di persone che sinceramente considero la cancrena della società.
brava hai espresso bene il concetto, è giusto poter essere obiettore di coscienza ed è normale che in una nazione a tradizione cattolica essi siano in maggioranza ma dovrebbe essere riservata l'assunzione di almeno un ginecologo non obiettore per ospedale. questo statuto nel regolamento sanitario ancora non esiste purtroppo.
se per legge puoi essere obbiettore di coscienza facendo il ginecologo allora per legge (visto che parliamo di lavoro e non della tua vita privata) è giusto chiedere prima di assumere in un ospedale Pubblico se si è o meno credenti!
è un argomento che mi colpisce ogni volta, sono un'operatrice sanitaria e giusto stamane su quotidianosanità.it ho letto un'articolo su una donna che ha girato 22 ospedali prima di riuscire ad abortire. ogni volta che leggo notizie del genere rimango basita.non dico che l'barto sia una soluzione per tutte le donne , ma se c'è la libertà di scelta perchè impedire poi alla donna di farla? ovviamente non è una scelta fatta senza pensarci bene, visti anche i requisiti che devi soddisfare ( stabiliti dalla legge) per poterla compiere. volevo dirti inoltre che apprezzo molto il tuo canale e grazie a te mi sono informata su cose che ignoravo e liberata di pregiudizi che inconsapevolmente avevo ancora.mi spiace di aver scritto un papiro e sicuramente avrò fatto degli errori nello scrivere. :)
Perchè le cliniche private, in quanto private, fanno selezione e se ad un colloquio un medico dice di non svolgere una pratica ovviamente viene ritenuto meno valido di un altro che invece fa tutto. In quelle pubbliche invece se ne fregano, ed ecco che ci troviamo in questa triste situazione!
bel video Irene, ma bastavano i pochi secondi da 5:40 a 5:51 dove hai già spiegato tutto, fine della discussione :-) La cosa più triste secondo me (non sono credente) e che per 'giustificare' la situazione si tirano in ballo argomenti come "credente, obiettore di coscienza, giuramento di Ippocrate, sensibilizzazione, ecc. ecc." ...
Spesso mi son trovato ad avere idee opposte alle tue, ora sei riuscita ad esprimere in maniera perfetta quello che penso, meglio ancora di come lo avrei espresso io. Spero che potrai aiutare a diminuire gli estremisti, sia chi dipinge l'aborto come una normale e necessaria competenza che un ginecologo deve svolgere sia chi dice che l'aborto dovrebbe essere assolutamente vietato.
Un medico non obiettore oltre ad eseguire l'aborto, esegue educazione sanitaria, informa la donna anche di metodi contraccettivi idonei per l'assistita, cosa che non capita con il ginecologo obiettore... anche nel caso della pillola del giorno dopo esiste lo stesso problema... ho lavorato molti anni in un reparto di ginecologia come infermiera.. non sono obiettore... ho sempre assistito e aiutato donne nel pre e post operazione e la persona se ne accorge perché viene tratta come una criminale, quando invece alle volte è solo una vittima della situazione... ti seguo con vero piacere... baci
Nei bandi per l'assunzione di personale medico saresti favorevole a imporre delle quote vincolanti per obbiettori e non, in base alle necessità della struttura, e se sì quanto dovrebbero obbligare il medico ( perché tutti sono liberi di cambiare convinzioni durante la vita )?
Ti faccio il terzo commento perchè non ce la faccio, te lo devo dire: sei brava. Brava ad esporre argomenti anche complessi, sei intelligente, cazzo. Anche quando non sono d'accordo con te, resti sempre brava e intelligente. Brava, brava, brava!
é in bene che si parli di tali argomenti anche su yt ma no, sta volta mi trovo in disappunto. Se vai a fare un lavoro prendi tutto il pacchetto, é come dire "voglio fare la parrucchiera Ma alle ragazze bionde non taglio i capelli" (esempio stupidissimo) o il voler inseguire il proprio sogno senza studiare, certi lavori certo lo permettono, altri NO.
Ciao Irene :) Comincio col dire che seguo sempre con piacere il tuo canale, perchè i tuoi video offrono interessanti spunti di riflessione qualsiasi sia l'argomento che affronti. In questo caso, non posso dire di essere completamente d'accordo con te riguardo alla presenta dei medici obiettori negli ospedali, che per me resta qualcosa di vergognoso anche al di là del problema reale che ci si trova a dover fronteggiare ora come ora. Continuo a pensare che un ginecologo dovrebbe svolgere il suo lavoro in ogni suo aspetto, senza eccezioni di sorta, conscio di ciò che esso comporta. Hai ragione a dire che non sarebbe giusto chiedere a nessuno, durante un colloquio di lavoro, quale è la religione che professa. Non è giusto perchè quella non è la giusta domanda da porre. Bisognerebbe piuttosto chiedere, a qualcuno che ha intenzione di intraprendere la carriera di ginecologo "Lei sarà un obiettore di coscienza? Si rifiuterà di praticare aborti?".
ritengo che come una donna può scegliere se abortire o meno, un medico ha il diritto di praticare o meno l'aborto. Ma se lavori in una struttura pubblica devi adeguarti. E' un po' comodo prendere i soldi dello stato e non stare alle leggi dello stato tra cui l'aborto.
Mi piace il tuo modo di parlare di certe questioni, ma in questo caso non mi trovo d'accordo. Per me l'obbiezione di coscenza non dovrebbe esistere, una persona non può prendersi la libertà di decidere, in base alla propria morale, cosa fare del MIO corpo. è fondamentale avere passione per il proprio lavoro, ma quando lo si sceglie e si studia per praticarlo se ne accettano automaticamente tutti gli aspetti, non posso andare a lavorare come dipendente in un negozio di alimentari e rifiutarmi di vendere la carne, perchè vengo licenziato, anche se va contro il mio credo e contro la mia coscienza. Senza contare il fatto che molti medici sono obbiettori soltanto per essere facilitati nel fare carriera e sarebbe impossibile distinguerli da chi invece obbietta perchè ci crede veramente
ciao, io studio biologia, quindi penso di poter dire che qualcosa so sull' argomento. mi trovo in disaccordo con te su questo argomento, in quanto a mio parere uno se decide di fare il ginecologo deve anche essere pronto a fare un aborto, se la donna lo richiede; al massimo posso permettergli un paio di rifiuti al mese (esistono casi in cui questo ha logica). ad esempio io non potrei essere biologo e nello stesso tempo anche supersensibile verso gli animali, in qunto una parte del mio ipotetico lavoro potrebbe richiedere anche di avvelenare, frullare, modificare geneticamente alcuni animali.
Guido Arfinetti esatto. È proprio il motivo per cui io, seppur interessata, ho scelto di non fare biologia all'università ma si dedicarmi ad altro. E se avessi scelto biologia sapevo che non avrei comunque mai potuto (VOLUTO) fare ricerca in molti ambiti
Questo non è assolutamente vero, sono una biologa vegana, non ho mai nemmeno lontanamente rischiato di dover sfruttare o maltrattare animali, semplicemente mi sono scelta un tirocinio in linea con il mio orientamento e una professione che non implichi la sperimentazione animale. Ognuno ha il diritto di inseguire le proprie passioni e inclinazioni e nell'eventualità rifiutare una mansione o un'occupazione se non rientra nella propria etica. Sta nel datore di lavoro poi decidere come agire. Il ginecologo può avere mille mansioni e l'aborto è solo una delle tante. Se io, direttore sanitario, mi ritrovo ad avere come dipendente un ginecologo straordinariamente bravo, ma che però è un obbiettore, la risolvo molto semplicemente assumendo un altro ginecologo dichiaratamente non obbiettore. Non vedo lo scandalo di chiedere se si è obbiettori o no, alla fine si tratta di capire se certi lavori verranno svolti oppure no, per un datore di lavoro è fondamentale saperlo.
5kudelka85 questo lo puoi fare perché puoi scegliere di specializzarti in un ambito in cui la sperimentazione animale non è richiesto. È ben diverso in ginecologia, che è già una specializzazione dove è richiesto l'aborto fra le tue mansioni.
Ehilà,io ho una domanda che non c'entra nulla con questo video.L'altro giorno stavo pensando ad una ragazza che però si veste,si presenta e si fa credere un ragazzo.La mia domanda è:Dovrei riferirmi a lui/lei con pronomi femminili o maschili?Perché la cosa ancora non mi è chiara😅
Mi chiedo però: come facciamo a coniugare il diritto di ogni donna di abortire gratuitamente (e quindi si rende necessaria la presenza di ALMENO un ginecologo che pratica aborti in OGNI ospedale pubblico) con la libertà dei ginecologi di potersi astenere dalla pratica?
Capisco il ragionamento, il rispettare entrambe le idee. Ma la questione è tanto complicata quanto semplice: quando fai un determinato lavoro ci saranno sempre cose su cui sarai in disaccordo, probabilmente ancor di più in ambito medico. Ma la salute mentale e fisica del paziente viene sempre prima. Ognuno ha le proprie idee, i propri valori, ma scegliere di non aiutare, e di fare il proprio lavoro, non va bene. A prescindere dalla religione, dal credo, dalle convinzioni. Soprattutto in questo ambito la salute dell’altro è al primo posto.
Più che altro se uno è contrario all’aborto lo può essere nei confronti di se stesso, ma la sua opinione non può influire sulla vita e sul corpo di una donna che ha già preso una decisione (spesso sofferta) per se stessa. Non dovrebbe essere una scelta del medico ma della persona stessa
Ciao Irene! Guardo i tuoi video da poco e non posso fare altro che ringraziarti per quello che fai. Riguardo a questo video, é la prima volta che mi trovo in disaccordo. Secondo il tuo ragionamento, anche un medico testimone di Geova ha il diritto a non praticare trasfusioni o trapianti ai propri pazienti perché va contro le proprie convinzioni religiose. Penso che nel momento in cui si indossa il camice bianco, convinzioni personali e religiose devono essere lasciate fuori e bisogna mettere al primo posto il bene e il volere del paziente.
Personalmente non sono d'accordo sulla possibilità di essere ginecologi obiettori di coscienza. Secondo me la sfera privata di una persona che fa un lavoro del genere non può interferire su quella professionale, soprattutto se questo va a intaccare la vita e la libertà altrui.
Secondo me "giustificare" in questo modo i ginecologi non va bene, ci sono dei lavori più sentiti di altri, e come un chirurgo non può avere paura del sangue se vuole fare quel tipo di lavoro, allo stesso modo per ogni tipo di professione bisogna scendere a patti con le nostre idee e le nostre caratteristiche. Una persona claustrofobica non può fare la speleologa anche se adora i minerali, e io sicuramente non sono in grado di diventare una pilota di macchine perché guidare mi spaventa. L'impegno e la dedizione per certe cose non bastano, qui si parla di diritti e di rispetto, perché devo essere condizionata per l'egoismo di qualcuno? Riprendendo l'esempio di prima, non voglio farmi operare da un chirurgo che ha paura del sangue perché probabilmente ci rimetterei la pelle, è una mia scelta perché è della mia vita che si sta parlando...e il dover "fare per forza quel lavoro perché si" a discapito della libertà altri è sbagliato. Niente mezzi termini, mi spiace, su questo sono irremovibile
Le strutture pubbliche dovrebbero garantire che almeno la metà del personale assunto non sia obbiettore di coscienza...... Come gli obbiettiori hanno il diritto di non voler interrompere una gravidanza perché lo ritengono omicidio.... Io ho il diritto di recarmi in un ospedale ed avere libero arbitro sul mio utero! Eh che cavolo!
Non sono d'accordo nel modo più totale. Io sono molto estremista su questo punto. Se sei ginecologo lo devi essere a 360 gradi. A maggior ragione se lavori nel pubblico. Se sei obiettore allora ti orienti su altre specializzazioni. Punto.
Scusate, ma non sono informata: ma le cliniche private convenzionate non sono obbligate a dare priorità a donne che desiderano abortire se la struttura pubblica non ha disponibilità?
È possibile sapere se un ginecologo è obiettore o meno? cioè dovendo scegliere un ginecologo, esiste una lista o qualcosa di pubblico da consultare per fare una scelta in modo consapevole?
Io sono dell'idea che se, come hai detto tu, una persona ha il desiderio di aiutare la vita a nascere può tranquillamente fare l'ostetrica/o. In questo modo penso che sia molto improbabile trovarsi a praticare l'aborto. Il medico ginecologo non può essere obiettore. E' come se un avvocato d'ufficio si rifiutasse di difendere un assassino in udienza (anzi, trovo molto peggio un assassinio di un aborto, ma posso capire che per un religioso siano alla pari), non può rifiutarsi, fa parte del suo lavoro
mmmh è davvero difficile questa cosa.. non è giusto negare a un medico qualificato un lavoro perché la sua religione/morale in qualche modo lo "limita" ma per contro è davvero necessario che ci sia almeno un non obbiettore per ospedale.. quindi la domanda "sei credente " non è appropriata ma la domanda "sei obbiettore" secondo me si.. perché esistono mestieri in cui ci vuogliono determinate caratteristiche.. in una caserma di pompieri non possono averre tutti apura del fuoco immagino.. almeno una parte di loro deve venire a patti con quell'aspetto del loro mestiere.. detto questo è un bel video!! bravissima ad aver portato questi argomenti
volevo chiedere una cosa che non c'entra molto. volevo proporre un film da guardare un classe per la festa della donna dato che lo scorso anno abbiamo visto lo stupendo Suffragette: Qualche consiglio?
Aggiungo solo una cosa alle ultime frasi che hai detto: lo Stato ha il dovere di mettere in condizione una donna di abortire gratuitamente e in sicurezza, perché se non sbaglio ultimamente stavano anche aumentando gli aborti clandestini.
Purtroppo questa cosa non funziona. Se tutti diventassero obiettori (e ci siamo vicini) l'aborto sarebbe impossibile. La libertà di scegliere va data o a tutti o a nessuno, quindi secondo me bisognerebbe creare una sottocategoria di ginecologi disposta a fare solo questo.tipo di interventi e di fare in modo che in ogni ospedale ce ne sia almeno un numero pari al 30-40% dei ginecologi obiettori.
Concordo su TUTTO e sono anni che ripeto le stesse cose ma mi trovo ogni volta davanti un muro infrangibile. È lo Stato che deve garantire il diritto all'aborto e muoversi per far sì che la legge venga rispettata, se finora queste due cose sono venute a mancare la responsabilità è sua.
E' un video interessante che offre molti spunti di riflessione, ma resto in disaccordo per quanto riguarda i medici obiettori di coscienza. Un medico obiettore non riesco a non considerarlo come una persona estremamente egoista. Che l'obiezione sia portata con sincerità o per malafede, questa persona è consapevole di mettersi da sola in una condizione che lo porterà a svolgere una specializzazione in modo non completo, che causerà del disagio a lui dal punto di vista etico morale, alle pazienti che vedranno aumentate le loro difficoltà di interrompere la gravidanza in un momento già non facile e ai colleghi non obietori che si ritroveranno a dover colmare i vuoti da loro consapevolmente lasciati, spesso ritrovandosi a non fare alto, vista l'alta incidenza. Dovrebbe essere il medico obiettore che per primo fa in modo di non trovarsi in una condizione che causa così tanti disagi a lui e agli altri. Se invece decide di persistere, o è estremamente ingenuo, oppure vi è dell'egoismo nelle sue scelte, perché decide di mettere i suoi problemi, i suoi disagi al di sopra degli altri. Ginecologia non è solo aborti, ma è Anche aborti e non lo si può ignorare, sarebbe ingenuo e incosciente. Oltretutto nessuno impedisce ad una persona obiettore di coscienza di fare il medico, ma permettere e tutelare un comportamento che legittima queste persone di fare un lavoro a metà, non lo trovo giusto nei confronti di nessuno. Attualmente l'obiezione di coscienza è legale, quindi ha diritto a garanzie, ma personalmente trovo infatti che l'errore sia proprio a monte: non dovrebbe poter esistere. Come già detto se tu da solo non sei in grado di valutare se sarai capace di compiere il ruolo che Tu hai scelto fino in fondo e in modo completo, "io" stato non dovrei darti delle tutele per compensare la tua incapacità (a discapito di altri oltretutto). Qua prima della religione (che poi, una persona potrebbe pure essere obiettore anche senza essere credente e viceversa) è una questione di buonsenso e rispetto verso sé stessi e gli altri.
Ho provato a riflettere, ma continuo a non riuscire ad essere d'accordo con l'obiezione di coscienza. E, sì, chi ha intenzione di lavorare in questo determinato ambito dovrebbe essere consapevole di dover praticare aborti. Capisco che qualcuno possa provare il desiderio di far nascere bambini ma non "uccidere" ciò che lui o lei considera vita, ma questa persona deve essere in grado di definire le sue priorità. Limitare il numero di obiettori sarebbe un buon inizio, ma non la soluzione definitiva, a mio parere. Senza parlare dei dati a proposito del pubblico/privato che hai citato (non provo assolutamente nessun senso di colpa ad affermare che qualcuno che pratica aborti nel privato ma non nel pubblico è una persona priva di principi morali, immeritevole del diritto di praticare la propria professione).
Esistono ospedali che non offrono questo servizio perché tutti i medici sono obiettori di coscienza, molti dottori sono obiettori per motivi etici ma per motivi pratici perché non praticare l'aborto ti espone a meno rischi a livello lavorativo e quindi risulta comodo appoggiarsi a questa legge per avere meno magagne. È un servizio che ogni ente ospedaliero deve poter offrire e se si arriva al punto di mandare via le persone da un ospedale perché non ci sono medici disposti a praticare un aborto arriviamo al punto dove ci vediamo negare quello che è un nostro diritto . Dal momento che un medico ti dice "io sono obbietore" te non puoi sapere se lo è veramente per motivi etici o per convenienza, e per questo gli ospedali dovrebbero impegnarsi a garantire la presenza di medici non obiettori nella propria struttura, in grado di offrire servizi che spettano di diritto al cittadino. E proprio per evitare che l'aborto venga praticato solo in alcuni ospedali è necessaria se non l'abolizione dell'obiezione almeno la domanda "lei è un obiettore?" al momento del colloquio, ed è una domanda lecita dal momento che da essa dipende l'equilibrio di presenze tra medici obiettori e non.
Anch'io condivido questo messaggio, sono contro l'aborto, perché è togliere la vita ad una persona che non può decidere da sé, ma siamo noi a farlo. Ma ci sono delle eccezioni che mi fanno pensare al contrario, per esempio gravidanze dovute ad una violenza subita o perché la gravidanza è da parte di una giovane donna...
Anna Vicidomini meglio così... ho sentito persone che sono assolutamente contrari l'aborto anche in caso di stupro e anche se la vittima dovesse essere una quattordicenne ._. comunque in caso la donna corra grossi rischi di salute fisica e mentale, spero di non offendere, ma do priorità alla sua vita rispetto a quella di qualcosa che in quel momento non ha un'attività celebrale vera e propria poi magari per te è ugualmente una vita vera e propria ecc ma se si deve scegliere io sinceramente non gli do la priorità...
R.I. Catania Sicuramente il benessere di entrambe le persone è la priorità, dipende poi da medico e medico, se per esempio nessuno vuole ovviare a questa pratica e non c'è neanche la possibilità economica, a limite poi potrebbe mandare avanti la gravidanza e poi farlo adottare a persone che non possono per esempio avere figli...
Anna Vicidomini già ma portare per nove mesi il frutto di uno stupro... beh dal punto di vista psicologico è assolutamente distruttivo come se già lo stupro in sé non lo fosse... comunque in generale costringere qualcuno che non vuole a portare una gravidanza non è tutta questa grande idea perché magari la persona in questione rifiuta a tal punto la situazione da provare ad abortire per conto proprio e può finire malissimo... Ricordo che anni fa c'è stata una diciassettenne che a causa di obiettori di coscienza provó ad abortire con un farmaco improprio e ci rimise la vita... alla fine questa obiezione non ha salvato nessuno(in realtà non penso che l'obiettivo di un obiezione possa essere questo ma comunque...), entrambi hanno tirato le cuoia... il problema non era l'obietore in sé ma il fatto che non ci fosse alternativa. Tu puoi cercare di convincere, sostenere e consigliare una persona con una gravidanza non voluta ma se si arriva al punto di doverla costringere perché proprio non vuole accettare di portarla rischia di finire male... inoltre credo che se una donna arriva al punto di rischiare di morire pur essendo consapevole dei rischi perché proprio questa gravidanza non la può tollerare un motivo ci dovrà essere anche quando sembra assente o poco evidente... Purtroppo optare per il benessere di entrambi non è sempre fattibile come priorità...
R.I. Catania Sono d'accordo con te,l' ho detto nei casi estremi in cui nessun medico vuole farla abortire, o può tranquillamente scegliere di andare da un medico a pagamento, tutto qui. È pur sempre un argomento delicato che deve decidere la persona interessata.Tanto di cappello a chi invece continua la gravidanza☺
Infatti la legge è sbagliata. L'obiezione di coscienza esiste laddove bisogna sottrarsi a un obbligo di legge, ad esempio quando c'era la leva obbligatoria e gli obiettori di coscienza non volevano andare a fare il militare. Quella è obiezione di coscienza. Quella dei ginecologi invece non è obiezione di coscienza, ma intralcio alla salute pubblica. Non esiste che vieni assunto per svolgere alcune mansioni e ti rifiuti di farle.
"Se non vuoi mai dover usare una pistola, non devi entrare nel corpo della Guardia di Finanza. Se non vuoi mai praticare aborti, non devi entrare come ginecologo in una struttura sanitaria pubblica." Scusa, ma io sto con la Nappi! Questo è uno dei pochi video, che non ha rispecchiato anche la mia idea. Pazienza.
Non ho ancora un'opinione precisa sull'argomento...ho però una domanda...una persona che decide di diventare ginecologo ma è obbiettore di coscienza non è come un veterinario che si rifiuta di uccidere gli animali malati o in fin di vita perché è contro l'eutanasia? Se decidi di diventare un medico o un astronauta o qualsiasi cosa conoscendo i rischi e quello che dovrai affrontare non puoi tirarti indietro solamente perché non ti fa piacere...
Ospedale CannizzarO. Sono della zona e quando è esplosa la questione quello che ho capito io è che la donna sapesse che la sua gravidanza era fortemente a rischio, ma volesse a tutti i costi portarla avanti, per cui gli interventi che ci sono stati non sono stati proprio tempestivi anche per questo. Sono voci, ovviamente, ma il casino che è scoppiato contro il medico a parer mio è stato esagerato, perché nessuno ha guardato la situazione da più punti di vista. C'è anche stata una manifestazione e a me questa cosa non è piaciuta per niente.
L'opzione dell'obiezione di coscienza è stata data ai ginecologi che passavano dall'attività medica prima della legge sull'aborto al dopo, quindi che avevano deciso di intraprendere quella professione in un momento di vuoto normativo e gli si dava quindi la possibilità di scegliere se continuare come prima o no, dato che avevano cominciato a lavorare quando quella legge non c'era. Adesso quell'opzione non ha alcun senso, perchè i laureati in ostetricia e ginecologia conoscono benissimo l'esistenza della legge sull'aborto e non hanno più scuse. Inoltre leggevo un'intervista ad un ginecologo, non ricordo in che provincia, che era rimasto l'unico a praticare l'aborto perchè tutti i suoi colleghi erano obiettori e lui, siccome per coscienza non se la sentiva di lasciare le donne senza quel servizio, era costretto a fare solo quello e lamentava come gli mancasse far nascere i bambini, che era poi il motivo per cui aveva scelto di diventare ginecologo.
molti ginecologi decidono di essere obiettori perché i non obiettori sono penalizzati nell'avanzamento di carriera fonte: programma "carta bianca" di bianca berliguer , puntata del 28/02/2017
La penso come te. Secondo me gli obiettori di coscienza hanno il diritto di lavorare nelle strutture pubbliche. Però bisognerebbe procedere a un certo numero di dottori che praticano l'aborto almeno in ogni provincia
Shinest beh non è vero. ne hanno parlato per giorni i telegiornali, i quotidiani e puoi trovare i dettagli ovunque su internet. informati prima di definire l'Italia la culla di tutti i mali del mondo. per quello esiste già la Corea del nord. e per come funziona li, puoi guardare su Wikipedia
Shinest e tu impara a non saltare a conclusioni idiote senza prima esserti informato. e poi non ci credo nemmeno per un attimo che non hai trovato niente. ma dai!
happybrasato Non l'ho trovato perchè non me lo sono andata a cercare, per questo volevo sapere cosa era successo. Può capitare che alcune cose non arrivino alle mie orecchie sai, non sono onniscente. Ferma il tuo patriottismo da fanatico e prenditi una camomilla perchè stai cominciando a diventare stressante.
Bello il video.Resta il fatto che le donne hanno il diritto di abortire e gli obbiettori di coscienza devono essere privati della loro copertura legale (migliorare la legge).
Scusami cara, io sono obiettore di coscienza per l'uso delle armi, non mi sognerei manco lontanamente di arruolarmi nelle forze armate, manco come segretario. Visto che non è diffusa questa onestà intellettuale e di coscienza, L'obiezione di coscienza è da bandire da tutte le strutture sanitarie pubbliche o quantomeno è da garantire almeno la metà dei dipendenti NON obiettori e che un NON obiettore sia sempre in turno. Quindi la legge va modificata.
L'intervento non riesce ad andare fondo e cogliere il nocciolo del problema,non lo sfiora nemmeno, ossia l'unico diritto naturale del figlio di nascere. L'aborto volontario per altro non dovrebbe essere materia di sanità perché non serve a sanare da una malattia, quindi chi vuole abortire vada in una clinica privata e paghi quei 5 o 7 mila€ che servono, che i soldi delle mie tasse non servano a uccidere essere umani. Del resto abortire non può essere un diritto perché non ha alcun contenuto positivo, l'obiezione è invece a pieno titolo un diritto. La 194 consente la pratica dell'aborto nel senso che non la penalizza e allo stesso tempo garantisce il diritto dell'obiezione, due cose tra loro contrarie, tra le due deve vincere l'unico diritto esistente quello dell'obiezione Non si può costringere un medico a uccidere contro la sua volontà, sia questa una scelta che abbia alla sua origine motivazione religiose e/o morali o di convenienza.
Bè visto che siamo in tema: che ne pensi dell'aborto maschile? Io non ho opinione in merito in quanto non sono sufficientemente informata e credo che sia una questione alquanto delicata per questo chiedo il tuo parere. Credo che in ogni caso sia un argomento interessante su cui confrontarsi :)
Yuki 379 Sono confusa (o meglio, ignorante): l'aborto maschile sarebbe quando un uomo non vuole un bambino e quindi la donna dovrebbe abortire? Se è così, effettivamente sarebbe un argomento interessante. Io almeno non ne ho mai sentito parlare
www.ilgiornale.it/news/mondo/anche-uomini-hanno-diritto-abortire-1233240.html Ti lascio questo visto che non mi ritengo di in grado di spiegare una tematica così complessa
Gumi vocaloid ho capito. io conosco ragazzi di estrema destra. Odiano ferocemente i gay, dicono che non sono veri maschi etc, se ho un figlio gay lo diseredo. ma pure Putin And friends sono omofobi al cento per cento. un gay potrebbe scegliere il PD, Grillo e affini
alexia delarge io ho dedicato la mia vita dai 13 anni fino a ora al comunismo io non rinuncio,non sceglieró un partito per la mia sessualità Comunque vorrei un commento di cmdr
