Devo dire che rimango sempre un po' perplesso quando i giornalisti chiedono ad un matematico cosa pensi di una medaglia data ad un collega, ad un fisico la stessa cosa, ad un calciatore cosa pensi del pallone d'oro dato al tale. Non ha molto senso in realtà questa cosa, è evidente che ognuno stia nello spazio che gli competa, per possibilità e voglia, obbiettivi, ambizioni, cosa si può dire se non di rimettersi al giudizio di chi avesse il compito di valutare l'operato dei vari concorrenti. Avrebbe senso se Odifreddi spiegasse ad un gruppo di matematici, nello specifico, l'importanza dello studio di Figalli, ma se si mette a farlo in Tv è ovvio che gli stessi giornalisti dopo 2/3 secondi non siano più in grado di seguire, quindi si traduce tutto in, ok è stato bravo, è un genio, punto e per affermarlo non ho certo bisogno di Odifreddi, a volte il giornalismo è veramente inutile.
La triste realtà è che non è stato spiegato niente, e nonostante ciò si vede già alla fine del video che i giornalisti erano preoccupati non si andasse troppo nello specifico e non "si perdesse tempo", ovviamente senza ascoltare un cavolo di quello che diceva l'interlocutore. Già, essere giornalisti è veramente infimo
n considerazioni: 1) lo sport non è per nulla simile alla scienza. Nello sport sono tutti in competizione tra loro, nella scienza si coopera. Figalli ha ottenuto un premio partendo da scoperte di altri e altri partiranno dalle sue per scoprire qualcosa di nuovo. Einstein per esempio non avrebbe preso il premio nobel se non fosse stato per le scoperte di Planck, visto che gli fu dato soprattutto per la spiegazione del moto browniano Insomma persino Newton, uno dei più grandi scienziati della storia, disse: "siamo nani sulle spalle di giganti" 2) Naturalmente sarebbe impensabile spiegare una scoperta del genere ai non addetti ai lavori, ma probabilmente sarebbe altrettanto difficile spiegarla ad un semplice laureato in matematica e fisica. Ciononostante non vuol dire che sia inutile, anzi... Un bravo divulgatore cerca di adattare il livello della spiegazione al pubblico. Parlare in tv di fronte ad un pubblico che va da un premio nobel a mia nonna implica adottare i pensieri più semplici e addirittura non spiegare la scoperta, ma va bene uguale. L'importante è che anche chi non ha i mezzi per capire si possa rendere conto del grande evento. Anche se nessuno sa che cosa sono le onde gravitazionali è importante che la gente sappia che è stata una grande scoperta. Solo così infatti, la gente capisce che gli scienziati non sono sempre quei pazzi malvagi descritti dai film, ma che contribuiscono al progresso umano. E, nondimeno, affinché i governi continuino a finanziare (magari un po' di più di oggi) la cultura
Tra l'altro Odifreddi è il primo a non capire i lavori di Figalli, quindi avrebbe poco senso chiedergli di spiegarli. Già ha commesso diversi errori raccontando la sua carriera, il che è abbastanza disdicevole per uno che ormai fa solo lo storiografo, dopo aver fallito come matematico. Cazzo, anche non conoscendo personalmente Figalli, basterebbe leggere su Wikipedia e ricordarsi quelle quattro cose senza confondersi...
Figalli. A ciascuno il suo. Il talento di Figalli con la fortuna che questo talento gli sia stato riconosciuto aprendo opportunità è suo, coi risultati. La ricerca con cui è stato premiato è svizzera, l'italianismo? Ipotizzo che per Figalli, come per tanti altri fenomeni delle discipline scientifiche di valore globale nati in italy, probabilmente pensare alla sproporzione di interesse e di appoggio prima del premio datagli dagli stranieri rispetto alle miserie del suo paese natio è più una frustrazione, un nonostante, una negazione... un po' come chiedere ad Einstein o a Fermi quanto si sentissero tedesco e italiano, eventualmente avrebbero risposto che il nazionalismo è una malattia infantile e che hanno raggiunto risultati e riconoscimento nella vita nonostante l'italia e la germania e non grazie esse. Relativizzando, qualunque matematico poggia sulle spalle e sugli errori dei giganti che lo hanno preceduto... è estremamente utile approfittare delle esperienze altrui senza mai precludersi il nuovo.
in effetti i matematici sono eccezionali per risolvre le formule e le equazioni , però i più bravi hanno sempre un padre o un parente gia grande matematico e iniziano a studiare le basi matematiche fin dall'infanzia da cui la bravura miracolosa....ma talvolta non sanno bene altre scienze.
