@@valentinoconti3894 No eroe proprio no ! Non bisogna far passare messaggi "sbagliati" a chi comincia e ai più giovani . Diciamo la verità...un po' incosciente, quello forse si . Posso garantirti che ogni volta che scendo ho il batticuore, che a essere sinceri "la paura" è quella che può salvarti la vita, non bisogna vergognarsi di dirlo. Ma questa è la mia zona di pesca, qui ci sono nato e ci vivo, a parte qualche "incursione" nel Tirreno che adoro, e le vacanze una volta l' anno in Puglia. non posso permettermi altro, se voglio pescare il mare dalle mie parti è questo, alto Adriatico io lo adoro, .mi sto' "specializzando" nella pesca nel torbido e ti dirò che mi piace alla grande, poi resto spiazzato quando pesco in acque limpide mi devo migliorare anche in quelle condizioni . Agli inizi ho fatto tanti errori, qualcosina mi capita ancora, ogni uscita va preparata nei minimi particolari, l'importante è non strafare, apnee corte, rimanere sempre una buona riserva di ossigeno per la risalita, dovesse capitare qualcosa, occhio al tempo, tempeste improvvise sono ormai la normalità. ma la paura più grande restano le reti dei pescatori, pesca in tana...non se ne parla nemmeno . In agosto un trigone/pastinaca in risalita era talmente torbido, che lui non si è accorto di me e vice versa, mi ha toccato la spalla, era più spaventato lui di me, non ha nemmeno accennato di pungermi con la coda è scappato via velocissimo, ho sorriso tra me e me salutandolo, mi son detto sto' giro mi è andata bene . Potrei raccontarne altre, quello che posso dire è...essere ben allenati, preparare in maniera scrupolosa ogni uscita, non strafare, poi si può fare un po' di tutto ma sempre usando la testa Un saluto grazie per il commento
@@feb2478 figurati, grazie a te per i contenuti che porti, il mio era un commento anche un po' ironico come hai inteso, nel senso che io con acqua del genere me ne starei sul divano ad aspettare, però stimo molto chi ci prova lo stesso.
