È difficile capire oggi, a bocce ferme, cosa è stata la guerra di mafia a cavallo degli anni 80/90. Una mattanza che ricorda la guerra ai Narcos messicani. Terrificante.
Le vostre conferenze dovrebbero essere trasmesse in prima serata sulle Tv nazionali. Le persone imparerebbero un po' di cose utili per capire il mondo dove viviamo.
Credo che la morte di Falcone e Borsellino siano state per la nostra psiche collettiva l'equivalente dell'11 settembre negli Stati Uniti. Io ero all'universita' all'epoca e ricordo lo sgomento delle discussioni con i colleghi, in tutti noi si fece strada in quel momento l'idea che eravamo cittadini senza stato, perche' uno stato che in maniera cosi ignominiosa abbandona i suoi elementi migliori e' una non entita'.
Grandissima competenza del relatore. Dolore vivo, feroce e furioso contro tutti i responsabili, mafiosi e non. Grazie, bisogna sempre ricordare, non è assolutamente finita, purtroppo.
Intervento davvero stupendo. Spero di sbagliarmi ma dagli applausi in sala sembra che ci fosse davvero poca gente ad ascoltarlo dal vivo, il che sarebbe stato un gran bel peccato. Grazie ancora Domus per organizzare queste serate.
Non è stata solo lotta alla mafia ma ad un intreccio di politica, massoneria e servizi deviati. Cosa che probabilmente era inimmaginabile all’epoca dei fatti
Grazie, bellissimo ritratto di due uomini integerrimi, giusti e dei quali essere orgogliosi. Non conoscevo molti retroscena delle vicende mafiose, ma ora mi si sono chiarite le idee.
bravi! se posso esprimere un desiderio mi piacerebbe sentire qualcosa sulla stidda, l'avversaria della mafia classica in sicilia, responsabile della morte del giudice Livatino
Grande errore definire Bontade corleonese, esattamente l’opposto. Inoltre le dinamiche storiche delle guerre di mafia sono descritte in maniera molto superficiale, facendo ricorso a stereotipi cinematografici e senza nessuna analisi del background motivazionale degli episodi criminosi
Grazie, grazie, grazie. Alla Domus, una delle poche luci patriottiche in Italia, ed a Tommaso De Brabant per questa bella, preziosa, conferenza. Sarebbe interessante completarla con un'altra biografica/ professionale sul Generale Carlo Alberto dalla Chiesa.
Ma c'è un errore..lui parla di 20 anni di reclusione di media ad ogni imputato durante il maxi processo ma é errato..togliendo i 15 scagionati e le 19 sentenze di ergastolo rimango 441 imputati, per cui 2665 anni totali di sentenza diviso 441 imputati fanno 6 anni di media a testa non 20..in poche parole dopo 2/3 anni erano di nuovo fuori tutti quanti..quindi non parlerei di processo "capolavoro" come viene soprannominato, ma più di un fallimento..
Stefano Bontate non veniva da Corleone e non si può dire che Husky interruppe il lavoro di Mori già dimissionato, mi pare, nel '30. Mi pare ci siano alcuni errori nell'esposizione...
Corretta la prima osservazione (un lapsus), per Mori non si trattò di un dimissionamento ma di un normale pensionamento per raggiuti limiti di età (aveva quasi 60 anni di cui 35 anni in servizio) cui fece seguito la nomina a senatore del Regno.
@@domusorobica2014 Ecco non ricordavo le ragioni della.fine dell'.missione Mori, ma il punto e' che gli studiosi del fenomeno mafioso concordano sul fatto che il fascismo combatte' le manifestazioni più evidenti ma scese a patti taciti col fenomeno più profondo, radicato e coperto anche nei gangli della politica. Non so quindi se 'Husky' possa ritenersi la ripresa si tale fenomeno o semplicemente un suo rilancio in grande stile, al punto che ex ladri di bestiame come Calogero Vizzini finiscono a fare i sindaci, sebbene temporaneamente per conto degli occupanti.
@@domusorobica2014 Inoltre anche sulla contrapposizione corleonesi/droga/traffici internazionali e altri più legati a mafia del pizzo ci sarebbero da fare precisazioni. Solo una: Badalamenti, capo della commissione per un periodo e nemico giurato dei corelonesi, poi riparato in America e' uno dei personaggi rappresentativi dell'operazione Pizza Connection che certifico' lucrosi affari di droga fra boss usa e Sicilia.
@@domusorobica2014 Naturalmente sono piccole cose che non inficiano il quadro. Tra l'altro i corleonesi, ritenuti 'viddani', criticavano lo stile di vita ostentato e irregolare di molti mafiosi palermitani, ritenendosi portatori di un codice mafioso più integro, questo ai capisce bene anche dalla battute di Riina al confronto con Buscetta. Giusto per inquadrare anche una differenza di carattere e stile fra le due fazioni, secondo me non evidenziata al meglio all'inizio della conferenza
per quanto concerne il fascismo e la lotta alla mafia più che un tacito patto pensiamo sia più corretto parlare di un periodo di letargo forzato, la malavita organizzata è semplicemente andata in sonno per evitare danni peggiori e ripresentarsi con la caduta del regime.
Mi hai fatto cadere un altro mito cioè montanelli oggi viene ricordato come un grande giornalista ma secondo me non era altro che un massone e dipendente di Berlusconi e servo dei partiti