Le concerie non sono sostenibili tantomeno l’industria dell’allevamento…non sono vegano ma credo che fra la sintetica e quella “naturale” non ce ne sia una migliore. Dobbiamo comprare meno e bene, cose che durino, ed averne rispetto.
non è sostenibile perché si fa all'ingrosso, purtroppo abbiamo questo grosso problema di volere sempre tanto, anche più del necessario, la gente non vuole capirlo
Guarda che la pelle naturale è decisamente e infinitamente migliore ... Le porcherie chiamate eco-pelle sono più scadenti e si deteriorano decisamente in minor tempo (parliamo addirittura di parecchi anni prima). Poi sono d'accordo col discorso sul rispetto
@@Il_Lorepiù che altro non si può chiamare "pelle" dato il loro composti di cellulosa o scarti vegetali e materiali plastici..inoltre la pelle può essere riciclata per creare anche solo concimi. Anche io concordo con la sostenibilità.
Storia della concia al vegetale La concia vegetale ha origini antichissime, alcuni esempi di concia naturale ai tannini risalgono a 2000 anni fa anche se lo sviluppo maggiore è avvenuto durante il Medioevo e fino alla fine del XIX secolo quasi tutti i cuoi erano conciati al vegetale. Questo processo si basa sull'uso di acqua e di una classe di reagenti concianti contenuti nella corteccia di diverse piante (come le querce, le betulle, i castagni e le acacie ecc..) chiamati comunemente tannini. In passato la concia al vegetale era molto lenta e prevedeva che le pelli venissero messe in tensione con un telaio e immerse per 1-3 mesi in una soluzione di acqua e cortecce di alberi, controllandone di frequente lo stato di conciatura. La pelle conciata in questo modo, inoltre, non era molto flessibile ed era generalmente utilizzata per calzature, borse e cinture. Nei secoli gli esperti maestri conciatori si sono tramandati gelosamente, di generazione in generazione, i segreti di questo prezioso processo artigianale, divenuto oggi un perfetto mix tra antiche ricette e avanzata tecnologia. Fino agli anni sessanta, la concia al vegetale avveniva in delle vasche (concia lenta in vasca), in cui le pelli venivano immerse in soluzioni di tannini a concentrazioni progressivamente crescenti e durava circa 30 giorni. Oggi si usa principalmente la cosiddetta concia rapida in botte che grazie al movimento di rotazione e sbattimento, permette di ottenere un cuoio più flessibile e di abbattere i tempi di conciatura che sono compresi fra le 36 e 48 ore. La concia al vegetale è una lavorazione naturale che rispetta l'animale e l'ambiente e sfrutta le sostanze presenti in natura per conferire caratteristiche uniche al pellame, inoltre, questa lavorazione avviene senza stravolgere il cuoio e senza trattarlo in maniera aggressiva. Ci preme infine sottolineare il fatto che le pelli grezze utilizzate per la concia siano un materiale di recupero in quanto derivano da bovini e ovini allevati non per la loro pelle ma per l'industria alimentare. Questo aspetto comporta che nessun animale venga abbattuto per andare a vantaggio del processo conciario.
La pelle per l'industria della moda non proviene esclusivamente da scarti alimentari. Ci sono animali allevati esclusivamente per la loro pelliccia. Inoltre una pelle animale viene sottoposta a trattamenti inquinanti, non è intrinsecamente bio. Ci saranno pelli animali più inquinanti di pelli vegane e viceversa. E infine ci sono persone che acquistano pelli veg. Non perché glie ne frega dell ambiente più di tanto. Ma per non indossare una pelle di un altro animale. I vegani lo sono per l'ambiente, per la salute e/o per l'etica. Non so se sia uno spezzone di un discorso più grande. Ma queste informazioni sono come minimo parziali, se sei in buona fede.
pelle e pelliccia sono due cose diverse, poi anche se vengono trattate, le pelli vegane sono totalmente fatte in laboratorio e molte volte sono plastica, se sei vegano eviti la pelle e basta, non ha senso voler fare i diversi e poi mangiare/indossare le stesse cose in chiave vegana
Le pellicce sono vietate in Italia da oltre 30 anni l'ultima ratifica risale al 30/Dicembre/2021, ma di cosa stai parlando, le pelli non sono pellicce, tranne il Montone che è lo scarto di un pecorone maschio che solitamente viene chiamato Montone 🐏 proprio perché si monta le pecore, ma anche dal maschio della pecora comune...
@@vincenzoacconcia226 giusta puntualizzazione. Pelle e pelliccia sono 2 cose diverse. Comunque ci sono anche pelli di daino, camoscio o altri animali. Qual è il punto? Oltre la giusta correzione che mi hai fatto pelle/pelliccia
@@diegotarditi8172 La differenza è che in alcuni paesi il daino si mangia come da noi le mucche perché sprecare la pelle, di pelle di camoscio non ho mai sentito parlare...
nessuna delle due è sostenibile, in generale la vera pelle , soprattutto se di buona qualità, risulta più resistente, e con la giusta cura si mantiene come nuova. Quindi la soluzione migliore è investire nella qualità di ciò che si compra e trattare con cura il capo stesso, così da non doverlo cambiare nel giro di un anno.
Se si parla di un argomento occorre essere informati. Da sempre la concia delle pelli non è sostenibile, neanche nel passato figuriamoci oggi che è su base industriale.
L' industria conciaria è una delle più inquinanti a causa dei prodotti chimici utilizzati per trattare pelle e pellicce vere. La pelle sintetica inoltre è molto più resistente alla pioggia quindi le scarpe non hanno bisogno di cure particolari, a differenza di quelle in pelle vera.
in verità è l’esatto opposto : una scarpa in vera pelle dura nettamente molto di più di una scarpa di eco-pelle o pelle vegana. è un po’ come il discorso auto elettriche - auto a benzina. non bisogna solo considerare l’impatto al momento della produzione, ma anche quanta durabilità ha la scarpa. penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che una scarpa pagata 40 euro di ecopelle non ti durerà mai quanto una scarpa in vera pelle pagata 150/200 euro. così come borse e giubbotti di pelle. se il materiale è buono e lo si cura nel modo giusto, è durevole e a conti fatti, una scarpa di pelle (con la relativa conceria) ha un impatto ambientale nettamente minore rispetto alla scarpa in ecopelle, perché la scarpa in ecopelle è molto meno durevole e viene comunque usata della platica (alias petrolio lavorato, come nelle concerie.)
@@tutubbo Negli stivaletti in ecopelle la cosa che si consuma più velocemente è la para, in particolare nel tacco. Ovviamente è voluto in quanto si tratta di una suola in materiale ammortizzante e antiscivolo. Detto questo, esistono diverse qualità anche nell'ecopelle, e marche di vario prezzo. Le scarpe eleganti e di marca rinomata costano molto anche in ecopelle, ma ovviamente meno che le equivalenti in pelle.
Fai un salto nei pressi dei poli conciari italiani più importanti, come Santa Croce in Toscana, Solofra in Campania e Arzignano in Veneto. Chiedi alle persone che ci vivono cosa ne pensano della sostenibilità delle pelli animali e vediamo se poi continui a pensarla allo stesso modo. L'impatto inquinante delle concerie è devastante e spesso tenuto ben nascosto da interessi economici e politici.
Le pelli conciate con metodi naturali sono una piccola parte del totale. Il costo di queste pelli è decisamente alto e le aziende del lusso ( che da anni ormai giocano al ribasso per quanto riguarda la qualità) non sono disposte a pagare certe cifre per la materia prima. Inoltre è comunque previsto, anche per la concia naturale, un impiego di acqua enorme in proporzione ai m2 di pelle lavorati. Le pelli di origine non animale possono essere di vario tipo. Alcune sicuramente hanno un alto impatto inquinante, altre invece, come quelle ricavate dai residui vegetali, sono molto più ecosostenibili. In ogni caso, come in tutte le cose, il problema è la produzione incontrollata di beni di consumo destinati ad esaurirsi in poco tempo.
@@mattiamazzaro9022 lavoro nel settore della pelletteria da oltre 15 anni, forse la puttanata l'hai detta tu. Magari potresti argomentare un minimo invece che rispondere così
Ti sbagli la pelle usata non è scarto da industria alimentare, abito a Vicenza dove concerie ad Arzignano ce ne sono molte ed è il fulcro della concia mondiale. Gli animali che poi vengono scuoiati sono trattati appositamente e fatti vivere per il semplice utilizzo della loro pelle, occhio a quello che dici😅
Bello come per dare credito alla cazzata che stavi per dire dici di essere di Vicenza, cosa c’entra non si sa, quel che è certo è che hai detto una cazzata.
Ci sono le pelli fatte con il micelio fungino. Ti consiglio di contattare la startup italiana Mogu a questo proposito, sono stati tra i primo a creare questo materiale e lavorano già con Balenciaga.
Gli animali non possono morire e i funghi si? Un vegano non dovrebbe far soffrire alcun essere vivente e invece uccide i miceli per farne pelle sintetica, povere piantine di insalata indifese per cibarsene...
Io non so se ci sono studi al riguardo, ma tutto il discorso non regge finché non si mettono a confronto i numeri. Ad esempio sappiamo che 1kg di carne bovina inquina come 50kg di fagioli ( circa ) grazie agli LCA, studi che valutano tutti costi di materiali energia consumo di suolo e acqua dalla fonte, all' utilizzo allo smaltimento.
Magari vengono da paesi dove si consumano?!? Hai mai sentito di paesi in cui nei mercati umidi vengono comprati animali trai cui rettili, cani e gatti e vengono macellati e scuoiati in diretta? Le pelli poi le vendono per non buttarle.
Già, peccato che non esista la benchè minima norma sanitaria, utile soprattutto a che non si diffondano malattie che potrebbero essere trasmesse all’uomo, visto che in quei mercati umidi vengono a contatto specie animali che in natura non si incontrerebbero mai. Inoltre credo che la cruenza che l’uomo usa per abbattere gli animali abbia poco a che fare con la civiltà, purtroppo si utilizzano strumenti non idonei a dare una morte istantanea all’animale da macellare, il quale muore dopo lunga sofferenza arrivando ad essere scuoiato ancora vivo. Riguardo al fatto che qualcuno li trova “buoni”, beh per quanto mi riguarda, rettili, topi, cani, gatti e insetti potrebbero anche avere il gusto di una torta al cioccolato che personalmente non li mangerei comunque, ma sono scelte. Il mondo, si dice, pare, sia bello perchè vario, ma sono contento di vivere in quella parte di mondo dove i mercati umidi sono vietati e visto che ci sono persone che li apprezzano gli consiglio di valutare un trasferimento in Paesi che li tollerano, sai che spettacolo che ti ritrovi per strada!
C’è un’altra differenza di base, comprare una scarpa o un capo in pelle significa scegliere la qualità e la durevolezza, le scarpe in materiale sintetico o ‘pelle vegana’ non durano allo stesso modo nel tempo, di conseguenza saranno da sostituire più spesso favorendo il consumo di massa, l’inquinamento e lo spreco di risorse naturali. Quando possibile cercate sempre di pensare alle conseguenze e non fidatevi solo di chi scrive ecogreen sulla confezione, perché la facciata non è tutto. Apprezzo molto la tua presa di posizione sull’argomento e nel rispetto delle idee altrui e delle altrui scelte di vita posso dire che sceglierò sempre e comunque una scarpa in pelle, magari spendendo di più e tenendomela per più tempo inquinando di meno.
Ma cosa intendi per pelle vegana? Sono un chimico conciario di Arzignano e lavoro nel settore da più di 40 anni. Solitamente si usa questo termine assurdo per indicare che si tratta di finta pelle. Vorrei far presente che con finta pelle si intende il vinile, un polimero ricavato da un monomero che si chiama CloroVinilMonomero. Il CVM è altamente tossico ed inquinante. Quindi vorrei ricordare a tutti i buonisti che la pelle si usa da quando esiste l’uomo e che l’alternativa è la “plastica” aFate un po’ voi.
Non è un prodotto di scarto. Di fatto, visto che è molto più redditizia della carne, avviene quasi l'opposto: si favorisce il mercato della carne, in declino, per poter sostenere la domanda di pelle. Se si approfondisce il tema, si arriva a questi dati.
Falso. La pelle non è quasi mai lo scarto dell' industria alimentare. Conciare la pelle è altamente inquinante. La pelle veg di mela, cactus, mais ecc. è ecologica e senza crudeltà
Ma chissene della crudeltà "Le rivoluzioni hanno un prezzo" Vincenzo Florio Rendetevi conto che il prezzo è ignorare delle bestie che piangono ,manco dei bambini come nell 800.
Gli "scarti animali" di cui parla vengono da animali di allevamenti intensivi. Gli allevamenti intensivi sono la seconda maggior causa d'inquinamento globale. La pelle animale, oltre che essere un abominio di sofferenza per gli animali, impatta migliaia di volte di più di quella vegana.
@@bebaios 1) Dati sull'impatto ambientale? Mostra la fonte 2) Gli allevamenti intensivi esistono a scopo alimentare, il pellame è un materiale SECONDARIO, la materia prima dagli allevamenti intensivi è la carne. 3) Gli animali non vengono spellati vivi, quindi non capisco come possa essere un "abominio di sofferenza per gli animali"
@@bebaios in realtà ha semplificato un discorso molto più complesso, in cui si dovrebbe trattare l argomento di inquinamento primario e secondario . Nel primario gli allevamenti incidono circa 1/2% contro un 58% dovuto al riscaldamento.
il fatto che sia sostenibile o meno un materiale non deriva dal fatto che è uno scarto. L'animale viene allevato utilizzando delle risorse e quindi ogni cosa che se ne ricava avrà una parte proporzionale delle emissioni. In generale il fatto che la pelle è uno scarto non vuol dire che abbia emissioni nulle, ma che il suo utilizzo potrebbe portare leggermente giù il consumo di risorse della carne( se da un animale di 80Kg ne utilizzi solo 3 tutte le risorse saranno sui quei 3Kg se ne utilizzi 3.1 li "spalmi" un po' di più) poi magari le pelli ecosostenibili sono più inquinanti come sembri voler dire ma non è così automatico, specialmente se sono di plastica che è si inquinante ma non emette molta CO2 nella sua lavorazione
Seguendo questa logica, mi potresti dire cosa per te è “sostenibile”? Ci hai pensato al fatto che se niente è per te definibile “sostenibile” forse dovresti riconsiderare il significato del termine?
@@angeloc.4787 beh, dire cosa è o non è sostenibile non è una cosa che si può dire a priori dipende da come un determinato materiale viene prodotto. In generale quando mi si dice che qualcosa è sostenibile io immagino che questa non vada a creare riscaldamento climatico, metto quindi da parte quello che è il fattore inquinante (la co2 che emettiamo per il riscaldamento globale è tecnicamente un climaalternante e non propriamente un inquinante), se si vuole parlare di inquinamento va anche bene, però bisogna essere più specifici. Partendo da questo preambolo ci sono degli studi che sono gli LCA, che vanno a studiare quelle che sono le tonnellate di CO2 equivalente emessa da un prodotto. A seconda di queste possiamo dire se un determinato prodotto, lavorato in una determinata maniera e più o meno sostenibile di un altro. L'esempio che facevo nel commento era che la pelle di un animale, nonostante sia vista dall'industria alimentare come uno scarto, non è a impatto zero, perchè per "crearla" sono state impiegate delle risorse e quindi "spesa" della co2, che se si vuole dire che una cosa è sostenibile deve essere calcolata
Magari il discorso ha delle inesattezze per i esperti del web tuttologi ma di certo ha ragione sul fatto che la pelle animale (bovina per esempio) è uno scarto dell'industria alimentare nel 90% dei casi. Le cosiddette pelli vegane o eco pelli sono materiali uniti da resine sintetiche che sono tutto tranne che eco. La produzione di eco pelli non è per niente bio o ecologico e il discorso lo si può ampliare con tutto. Un buon cuoio dura 50 anni se tenuto bene, una eco pelle dura poco e non è del tutto biodegradabile causato dalle resine sintetiche. Questa è l'ennesima guerra tra tifoserie che ognuna vuole aver ragione sull'altra e le tradizione artigiane che producono prodotti in cuoio di altissima fattura stanno morendo anche a causa di questi ragionamenti che a parer mio sono folli rispetto a quello che le plastiche stanno creando nell'ambiente.
Io non mi definisco un tuttologo eh ma basta la logica… non ho mai sentito dire “ho le scarpe/borsa/pelliccia con pelle di bovino, capra, maiale” ma è quasi sempre serpente, coccodrillo, volpe, leopardo… mi spieghi quale sono le famose macellerie di serpenti e coccodrilli di cui parla per ricavare lo “scarto”?
@@sam-mi9xf IP infatti non parlo di quegli animali esotici ma di bovini e ovini. Sugli animali come serpenti, coccodrilli ecc ti do pienamente ragione ma il cuoio bovino è uno scarto della macellazione e ce n'è in abbondanza.
@@marco_VR03 eh ma lui parla di pelle animale, mica solo di pelle bovina. Altrimenti sono d’accordo con te per quanto riguarda lo sfruttare gli scarti invece di sprecarli. Anche se sono contro allo sfruttamento animale. Boh cioè stai andando in giro con la pelle delle chiappe di una vacca, come fai? (Tu generico).
@@sam-mi9xf guarda sarò sincero. A me personalmente piace molto la pelle bovina per svariati motivi e mi piace molto il lavoro artigianale di chi le lavora. Se si parla però di pellicce (esempio ermellino, volpe ecc) non riuscirei mai a comprarne una, oltre al fatto che economicamente nemmeno me potrei permettere.
@@marco_VR03 perché non riusciresti a comprarla? A parte il fattore economico. Cioè cosa cambia da una scarpa con pelle bovina a una pelliccia con pelle e pelo di volpe?
La pelle per venire trattata utilizza una quantità massiccia di prodotti chimici che la rendono tutto fuorché sostenibile. E non sempre è un prodotto di scarto, soprattutto se se parla di pelle di qualità. A questo aggiungi che alcune pelli vegane di nuova generazione (e di maggiore qualità)sono fatte a partire da scarti alimentari come bucce di arancia, mela, ananas, etc.
Condivido. Inoltre le pelli 'vegane' non hanno lontanamente le proprietà di una palle Naturale: si rovinano facilmente e non si comportano allo stesso modo, il che aumenta lo spreco, in quanto l'oggetto 'dura meno'. Una pelle vera, invece, può essere bella per molti anni; io per esempio uso un cappotto in pelle che aveva comprato mia madre da ragazza. Insomma, sostengo che con le pelli naturali non solo si abbia una migliore qualità, ma anche si limitino sprechi e si abbia una maggiore resistenza all'usura.
Bravissimo esatto, o la usi o non la usi verrebbe comunque prodotta come " scarto ". Quindi paradossalmente si è ecosostenibile utilizzando la vera pelle con tutti i benefici annessi tipo traspirabilità, ottima resistenza ecc. Bravo
@@luigiluigi5119per inquinanti si intende non solo l acqua usata la CO2 , ma anche l'utilizzo di elementi e sostanze tra le più inquinanti e da smaltire come rifiuti speciali. Esempio il cromo
@@CapoSam23 grazie per il promemoria, hai anche qualcosa di intelligente da dire? Solo memorandum non richiesti? Bravo, è la strada giusta per un'esistenza pienamente insoddisfacente e totalmente insignificante.
@@aPsi9990 mi sono pronunciato solo a riguardo delle conoscenze di chi ha pubblicato il video. Video che si basa su degli assunti errati. Quindi è tutto corretto.
Facendo anche conto che la pelle è un prodotto men che secondario dell'allevamento: prima c'è la carne, poi il latte e quindi la pelle. Inoltre oramai i sistemi di lavorazione e le sostanze chimiche utilizzate nella conciatura non sono più quelle di una volta. Tra l'altro la pelle, se ben tenuta, è un "bene" molto durevole rispetto a prodotti sintetici come la simil pelle e queste "pelli" vegane.
infatti il problema non è solo la sostenibilità nella produzione, ma proprio il metodo di produzione. Gli animali non dovrebbero stare in giga fabbriche tipo campo di concentramento (satirico). Grandi per usare materiali di scarto, ma quello scarto è solo una parte di un sistema molto problematico.
Se va nel vicentino sentirebbe i profumi notturni delle concerie e delle sostanze che utilizzano. Probabilmente incontrerebbe anche gente esperta che le insegnerebbe come funziona il tutto
Bravo finalmente una persona che ragiona. Un giorno qualcuno ci spiegherà perché la plastica dei bicchieri inquina mentre quella della ecopelle è ecologica.
@@divagazionieteree1853che vuol dire AHAH la scarpa di eco pelle una volta che si è distrutta la usi ancora? Eh no! La butti e essendo non biodegradabile sarà un dono prezioso all' ambiente 😊!
@@lor4415 ti rendi conto che stai mettendo sullo stesso piano i bicchieri delle macchinette del caffè che ne usi 4 al giorno compreso il cucchiaino e una scarpa che dura anche anni? la plastica si ricicla, non è dono per l'ambiente
@@divagazionieteree1853 appunto per quello, tutte le cose mono uso vanno abolite e la eco pelle se vuoi te la tieni tu(due anni e la butti nell' ambiente), io mi tengo quella di pelle vera che dura un secolo quasi
Puoi spiegare cosa c’è di sbagliato in ciò che dice? Sarebbe bello se trasformassi metà dell’arroganza con cui ti sei imposto in apertura al dialogo spiegando la tua posizione
Sono sostenibili invece: l'industria alimentare, tessile e della moda in generale. Come no... Senza considerare la parte etica del problema. Io trovo che uccidere animali per mangiare o ancora peggio farci le scarpe sia davvero una cosa crudele quando abbiamo tutte le alternative per poterne fare a meno
@@lor4415 scusa se rispondo anche a questo tuo commento ma sei davvero ridicolo 😂 non mangio carne da sette anni e pratico arrampicata sportiva, immersioni e nuoto settimanalmente. la mia resa è la stessa dei compagni che mangiano carne. mai preso integratori per proteine in vita mia e non ho mai sentito neanche di nessuno che li prenda, a meno che non voglia aumentare in modo consistente la propria massa muscolare (non il mio caso). sono aliena? no, semplicemente non mangio carne e vivo lo stesso senza problemi, faccio sport, lavoro, studio, come tutti. esistiamo senza stramazzare a terra per presunte carenze inventate per screditare il nostro stile di vita. trovate altre argomentazioni che queste stanno diventando vecchie e noiose, grazie
Si però non chiamarlo scarto, se è oggetto di merce vuol dire che ci ricavano soldi. Quindi come per la carne anche per la pelle gli animali vengono uccisi. Rendiamo giustizia anche con le parole che utilizziamo perfavore
Scarto si intende ciò che non serve al prodotto primario, nel senso tu non uccidi il vitello per la pelle ma per la carne poi la pelle che ti ritrovi per te è uno scarto e per non buttare niente la rivendi. Sennò anche le verdure non vanno bene perché per concimare i campi usi il letame ottenuto dai vitelli da macello
@@andrealaino02Se tu sei un commerciante di carne a te interessa ottenere carne, il resto è scarto, perché tu vuoi la carne. Se tu sei una fabbrica di mobili ti restano i pezzi di legno, quello è scarto. Lascia stare che poi vengono riutilizzati, è sempre scarto. Tra l’altro la pelle vale così poco che se ai macelli non gliela paghi proprio non dico che non se ne accorgono ma quasi.
@@davide08459a quanto pare ha abbastanza tempo da perdere per preoccuparsi di animali che lo ammazzerebbero a vista Lascia fare, tanto "convertire" il mondo intero ad una dieta senza carne è a priori impossibile, non tutti hanno scelta, e tanti altri scelgono di continuare a mangiarla
Ma il problema non è la sua presenza o meno nel mercato, pensi che non sia problematico disboscare per della soia? Il problema è la quantità richiesta, la gente mangia troppa carne, ma non è quel prodotto il problema
La pelle nella maggior parte delle volte non è uno scarto. Ci sono tantissime pelli veg che sono sostenibili, durano molto più di quelle normali e sono molto più comode. Vuoi usare la pelle? Usala pure. Ma non venire a fare false giustificazioni
Il problema è farle le conce al naturale, perché dall'Arno al Sarno i risultati delle analisi parlano da soli. Ci stiano annientando da soli, e gran parte della causa è il nostro esibizionismo.
Io lavoro nel settore della moda da quasi 15 anni , le pelli più utilizzate sono vacca ,vitello, agnello e vengono dai macelli poi vengono trattate non vengono allevati per questo. I cosiddetti pregiati purtroppo vengono allevati per questo come coccodrillo, cincillà, pitone ,razze , conigli.. ma per fortuna ultimamente le grandi firme li stanno abbandonando anche se qualcuno ancora li utilizza. Penso che x argomentare un concetto bisognerebbe almeno saperne un pochino detto ciò sfido chiunque al non avere un articolo in pelle nascosto in casa. Che piaccia o meno gli articoli in pelle sono sempre andati di moda e andranno sempre perché è un materiale che se di qualità dura in eterno . Io ci lavoro ma tante cose non le condivido ma qui si parla di un mestiere di anni e anni...
Invece sì. Ci servono gli acidi grassi e le proteine di qualità. Le proteine di origine vegetale sono un buon supplemento, ma non un sostituto e gli acidi grassi sono scarsamente contenuti in vegetali e frutta. La carne serve, ma non serve che sia molta, anzi basterebbe una, max due volte a settimana, per il resto ben vengano legumi e soprattutto funghi. Quello che si deve fare è eliminare tutto ciò che è intensivo, compresa l'agricoltura estensiva che consuma territorio, in favore di forme più sostenibili.
@@MrBaffo81 le proteine a profilo aminoacidico completo le trovi in alimenti come albume d'uovo o siero del latte (caso vegetariano), alga spirulina, canapa e così via. Gli acidi grassi, anche qui, alghe, semi di lino o di chia, noci etc. La carne fa bene nelle quantità giuste, è buona ed è una comodità, ma non una necessità assoluta. Se si desidera mangiare animali, lo si faccia pure assumendosi però le dovute responsabilità morali.
Vorrei ricordare che ci sono aziende che creano pelli ( e anche tessuti ) non derivanti da animali che hanno meno impatto di una pelle animali. Perché, spoiler, il trattamento della pelle animali è molto più inquinante di quanto si possa pensare, poi non è vero che derivono da scarti, altrimenti non esisterebbero allevamenti solo per le pelli. Se dobbiamo guardare solo quando viene buttato e non la fase il trattamento è la provenienza e solo un comodo tuo. Non voglio andarti contro solo perché non sono d'accordo, non ti do ragione perché in questo video dici le cose che ti fanno comodo, parla del trattamento e da dove vengono, perché molte non sono di scarto come detto prima. Bisognerebbe essere più onesti certe volte, facendo così fai solo capire che della sostenibilità non te frega nulla.
@@gianpaolobellei8868 il fatto che una cosa sbagliata sia un "dato di fatto" non ti dovrebbe autorizzare a farla, ma piuttosto dovrebbe farti riflettere
@@GiusTempChannel ti ripeto tu sei libero di mangiare ciò che ti pare, ma il monde é pieno di cose ingiuste e insensate, gli allevamenti non so la causa del male dell’umanità; la carne è nelle diete di tantissime persone, senza allevamenti spiegami andiamo a caccia?
Il numero di pseudocomunisti che hai fatto arrabbiare con questo video é altissimo. Raga’ il fatto che siano più sostenibili consiste anche nel fatto che bisogna considerare la durata della scarpa. Le nuove scarpe “vegan” dopo 6 mesi sono quasi da buttare. Un paio di scarpe fatte con pelle, durano molto di più.
Ti do ragione. Come ad esempio un giubbotto di pelle finta ti dura, se va bene, una paio di anni e poi devi buttarlo, un giubbotto di pelle vera ti può durare tutta la vita se te ne prendi cura. Ma molti non si rendono conto di quanto inquinamento e spazzatura si origina dal fast shopping
Guarda da non comunista che sono, liquidare tutti dandogli del comunista è la cosa più gretta e stupidaggini di questi giorni. Pare che con i governi di centro e di destra qui le cose migliorino. Premesso poi che in Italia i comunisti non hanno mai governato, ma di cosa parlate? Ripetere a pappagallo le propagande? Ma davvero avete il Qi dei pappagalli? O vi piace solo uniformarvi per non adoperare la testa e non avere confronto?
Ma quando mai, in passato ho buttato e rotto un sacco di scarpe di pelle dopo neanche due anni. La qualità non si misura solo dal tipo di pelle animale o vegetale.
Due anni per un paio di scarpe sono molti, anche perché la suola indurisce e in genere si consumano le suole in maniera disomogenea. Io parlo di reebok e adidas in pelle vegana che si sono distrutte dopo 5 mesi. @@cinepieces
Oh, ma che è sta sezione commenti, è il 5° commento che trovo che è scritto da qualcuno che non capisce la differenza tra pelle e pelliccia (e poi dubito fortemente che la pelliccia venga tolta dagli animali quando sono ancora vivi)
@@SuperMewtwo2007 l’unica differenza tra pelle è pelliccia è il pelo (e la lavorazione ovviamente), se ti compri una borsa di agnello, pensi che quella bestia sia nata senza pelo? E si in alcuni stati gli animali vengono spellati vivi e subito dopo gettati in una fornace, fatti un giro su google (è terrificante quello che fanno a queste povere bestie)
Sai vero che ci sono almeno 3 grossi errori? 1) No non si biodegrada immediatamente (come nessun oggetto biodegradabile, vanno comunque trattati) 2) La lotta contro la pelle animale va di pari passo colla lotta contro la carne. Non vanno separate. 3) Nella moda l'inquinamento è derivante dallo spreco, POI, in secondo momento, dai materiali utilizzate. Il problema della moda è la moda stessa. Parlo da non vegano ovviamente.
Siamo in cima alla catena alimentare, potrà sembrare disumano ma le pelli ci servono, abbiamo bisogno di sfruttare tutto l'animale. L'unica cosa che non va bene è ovviamente qualsiasi tipo di allevamento intensivo, quelli andrebbero aboliti. Ma in ambienti un po' più umani, gli animali devono essere usati per il nostro scopo.
La cosa spettacolare è che anche i vegetali sono esseri viventi. Quelli si possono ammazzare però. Poi magari prendo la macchina e schiacci tipo 2000 insetti....ma quelli fanno schifo e si possono ammazzare.
Ognuno fa le proprie scelte ma a livello nutrizionale ci sarebbe molto su cui discutere sulla tua affermazione un po’ ignorante… Poi se gli animali ti fanno pena è una cosa che capisco e non discuto della tua scelta, ma l’affermazione che hai fatto è errata ed è pericoloso fare disinformazione
@@sofiacampostrini7962 brava,ma anche il discorso della "pena" per l'animale è una cosa ridicola perché fanno parte della catena alimentare come in natura si è stabilito
@@sofiacampostrini7962 ma è la mia affermazione ad essere ignorante? Mmmh ci sono tonnellate di studi nutrizionistici tipo: www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8069426/ che confermano che una dieta quantomeno vegetariana è comunque completa. Io non sono nè vegetariano, nè vegano purtroppo per debolezza mia, pena per gli animali provata quasi mai , credo che la brutalità debba essere estirpata partendo da quella perpetrata su altri esseri umani prima di arrivare agli animali. Il problema che porta al maltrattamento degli animali è più macro e risiede nelle dinamiche neoliberiste del mercato. Il punto del discorso, comunque, non è assolutamente alimentare quanto di sostenibilità ambientale. L'industria alimentare della carne è colpevole dell'emissione del 60% dei gas serra(www.theguardian.com/environment/2021/sep/13/meat-greenhouses-gases-food-production-study) che è ciò che probabilmente non permetterà alle generazioni future di vivere in pace e serenità. Fintanto che la nostra dieta può essere comunque completa senza la carne, visto che il consumo di carne massificato industriale è uno dei principali problemi legati al cambiamento climatico, meglio evitare il consumo della carne (basico sillogismo). Quindi, presa in considerazione la complessità dell'impatto dell'industria alimentare e la sostenibilità di una dieta quantomento vegetariana la carne ci serve? no.
@@sofiacampostrini7962non sta scritto da nessuna parte che ci serve la carne, non fate disinformazione. L'apporto proteico che ci danno i vegetali è equivalente a quello animale, ormai è cosa nota.
La "piccola" percentuale di origone vegetale è poco più alta del 70%...prima di parlare sarebbe bene conoscere ciò di cui si vuol parlare... E anche le pelli vegane sono fatte con materiali organici (che non sono tutti biodegradabili solo perchè sono organici).
@alessandrof.6546 Ma che stai dicendo! Io sono uno dei ricercatori che l'ha sviluppata e nell'azienda per cui lavoro, ne produciamo alcune migliaia di tonnellate all'anno. Le performance sono del tutto paragonabili alla finta pelle poliuretanica (la migliore dopo la vera pelle). Il fatto poi che parli di "plastica" e non di "polimeri" è indice che non sai di cosa stai parlando.
meglio rovinare l'ambiente con plastiche che inquineranno per millenni e avranno ripercussioni anche per le prossime generazioni, che indossare qualcosa che fa parte del nel normale circolo della vita, che i miei antenati usarano da millenni e che si sarebbe biodegrata comunque se non l'avessi indossata, a regà svegliaaaaaaaa.
Non è sempre uno scarto la pelle animale, come si evince fra l'altro dal dettagliato documentario "Dominion", disponibile anche su youtube. In ogni caso il mercato della pelle fa parte della stessa filiera di sfruttamento, tortura e morte della carne e chi la acquista finanzia inevitabilmente entrambi i mercati che sono, ricordiamolo, assolutamente non fondamentali per la nostra esistenza. L'allevamento è inoltre l'attività umana più insostenibile e inquinante, oltre che moralmente inaccettabile. Qualunque pelle vegana è più etica e anche più ecologica.
Neanche tanto. Parla solo della componente generica delle pelli vegane senza fare errori e poi menziona la concia naturale. Non ha detto che qualsiasi tipo di concia è più sostenibile delle pelli vegane.
Il problema grande sono le concerie.. che usano metodi sicuramente efficaci ma poco sostenibili e molte volte come si è visto sul programma report molte di queste concerie ne fanno uno stoccaggio sbagliato di queste pelli trattate chimicamente. Ad ogni modo son d’accordo con l’uso della pelle animale in quanto come scarto viene utilizzato e oltretutto è duraturo nel tempo. Basta guarda una buona scarpa in pelle non si rovina velocemente nel tempo come una scarpa in materiale sintetico
@@sium943 ahahahah ma palesemente no, I vegani vegetariani sono la prova vivente che non serve xD cmq complimenti per essere un altro leone da tastiera xD
@@sium943il problema non è il mangiare carne anzi, la cosa che fa pena è il consumismo dio boia, quando sta merda di globalizzazione e tantomeno tutta questa influenza del consumismo gli animali avevano una vita a dir poco notevolmente più dignitosa ,ed oltretutto gli sprechi nonché la produzione era molto più sensata ed adeguata alla popolazione. I macelli di oggi non sono manco da nominare, chi ci sta dietro e li sostiene merita di stare in un bel campo stile '40
Allora: la pelle non è necessariamente un materiale di scarto; il processo di lavorazione della pelle animale produce comunque inquinamento; non tutte le pelli sono conciate in maniera "naturale" (qualunque cosa intenda; le pelli animali sono materiale organico tanto quqnto lo sono le vegetali, il orocesso di kavorazione successivo non oermette di considerarle puro materiale organico: vendendo la pelle viene remunerata un'attività inquinante (quella degli allevamenti); in unondo in cambiamento verso lo sviluppo sostenibile l'eliminazione e riduzione dei prodotti animali prevede necessariamente la sostituzione di alcuni prodotti.
@@Raffaele_Baldassarre non dire stupidaggini, la vitamina b-12 non esiste in alcun alimento se non nella carne, le uova, il pesce. È risaputo che questa carenza è dannosa negli adulti e nei feti e nei bambini in crescita può creare atrofia cerebrale. Giusto che ognuno prenda le proprie scelte ma almeno abbiate la decenza di essere informati
La maggior parte del cuoio sul mercato proviene dal pakistan dove si usano razze specifiche. Non credo che i produttori di manzo italiani conservino la pelle, sarebbe un costo di produzione in più per avere del cuoio che sicuramente si potrebbe utilizzare, ma che non comprerebbe nessuno.
Certo che serve, solo in occidente c'è la degenerazione culturale e può attecchire una boiata come la moda/ideologia vegana, nel resto del mondo la carne e i suoi derivati sono alimenti pregiatissimi e insostituibili. Buona estinzione occidente, è stato bello finché è durato.. è venuto il tempo di lasciare il campo a popoli più vitali, africa welcome
@@alessiofea mangiare carne cruda. Adesso la si cuoce e in ogni caso abbiamo inventato i coltelli; sempre che tu voglia continuare a mangiar carne (non esattamente necessario)
@@silviosavoldelli2511 ah perché secondo te i nostri antenati azzannavano le carcasse come i felini? Oppure cuociamo la carne da dopo che abbiamo inventato la piastra?
@@alessiofe non vorrei deluderti, ma facevano esattamente così 😅 i canini (così come l’ultima fila di molari) sono una delle caratteristiche che abbiamo mantenuto durante la nostra evoluzione, la quale ci ha portato a scoprire la cottura ed inventare i coltelli (che sostituiscono rispettivamente i molari e i canini). Da sempre l’uomo si costruisce protesi per compensare la mancanza di artigli, peluria, corna, zoccoli o similari; abbiamo sempre usato il cervello per conoscere ed adattarci e ora sappiamo che per vivere in salute non ci sono strettamente necessari prodotti animali. Che poi li si voglia mangiare per scelta personale, per carità, si faccia come si preferisce, ma la struttura del nostro apparato masticatore è solo definita da una passata necessità digestiva e non da un’esigenza nutrizionale e quindi non giustifica il consumo di animali che, ripeto, penso si sia liberi di mangiare ma che sono sicuro vadano diminuiti per una salute nostra e del pianeta. Tutto qua
La pelle è un materiale raffinato tramite processi dove vengono impiegate sostanze altamente inquinanti per le falde acquifere . Morale della favola come fai sbagli.
Il problema dell industria alimentare sono le varie catene di spazzatura che invadono le città e che usano carne di dubbia provenienza. Ovvio che se la gente alimenta le grandi catene tipo mc e burger e ovvio che la produzione avviene in allevamenti intensivi. Ma se vado dal macellaio che macella solo tot animali a settimana avrò un altro tipo di carne. Si vede che a tanti piace mangiare qualsiasi cosa
Avevo parenti che negli anni 80 vendevano pellicce di volpi, visoni, ermellini, cincillà, ecc Mai nessuno almeno a casa nostra ha mangiato volpi, visoni, ermellini, cincillà, ecc
Da quello che ho letto il discorso che fa sulle pelli vegane fila, quanto ad averlo accostato ad un discorso di sostenibilità sulle pelli animali..beh è un modo per vendertela. In realtà è uno scarto di una filiera completamente insostenibile, quindi la soluzione meno peggio al momento. Quanto alla biodegradabilità di una scarpa in pelle beh..facciamoci una gran risata!
Ammiro il lavoro che fai e guardo sempre i tuoi video, dico davvero. Purtroppo devo dirti che due cose di questo video mi irritano e non riesco a non fartelo presente. Perdonami. Punto primo c'è un decreto legislativo per la quale termini come pelle vengana, eco pelle o simil pelle non si possono usare. I materiali si dividono in pelle (concia al cromo, vegetale, ecc.) o sintetici. Il secondo punto è come utilizzi quel "trincetto", lo impugni male e farai fatica a tagliare i materiali. Dovresti curvarlo in modo tale che la lama sia pari alla superficie di taglio, ergo appoggiare il manico tra pollice e indice proprio all' attaccatura delle dita. In questo modo la lama userà tutto il filo. Se non ti viene semplice curvare con l'indice puoi sempre utilizzare il medio ( per quanto sia grezzo ) e quindi appoggiare l'indice poco sotto il dorso della lama. Il pollice preme verso il basso ed è il tuo punto di pressione. Per il resto sei un ottimo macchinista/banchista/calzolaio. Col taglio non mi esprimo 😂, sicuramente hai tutto in regola. Continua così!
Oh ma allora qualcuno ha letto quella legge! Peccato comunque che non la stia rispettando NESSUNO, purtroppo, quindi non me la prenderei con chi cerca di fare informazione almeno.
@@angeloc.4787 Il fatto che non si legga non significa che non esista. Non è una questione del tipo "fa disinformazione" piuttosto si fa una precisazione su come dev'essere detto, inoltre credo che anche questo scambio di commenti si informazione e non il contrario come scrivi.
La ecopelle si sbriciola dopo 3-4 anni. È terribile. E siccome è piena di plastica tutti quei frammenti diventano microplastiche inquinanti. Non se ne esce signori: bisogna comprare poco e di qualità. E dobbiamo farci durare a lungo quello che abbiamo. Quindi comorate solo se una cisa vi piace DAVVER TANTO.
Se parti dalla premessa che l’ allevamento è sostenibile o quanto meno imprescindibile, che le concerie non inquinino, etcetc il tuo ragionamento regge. Ma poichè sulle premesse non si è tutti d’accordo, non lo si è neanche sul tuo ragionamento. P.S. esistono pelli che non derivano dalla macellazione ma da animali uccisi appositamente
Dipende ovviamente dal tipo di pelle se si usano pelli come quella di coccodrillo o altre pelli molto pregiate stai andando alimentare un mercato che distrugge la biodiversità.