TESTO DI UNA PARTE DELL’INTERVISTA A ENZO MAIORCA: Enzo Maiorca: Nel Settembre 1967, ero un accanito pescatore subacqueo. Un giorno durante un’immersione ho sparato a una cernia che, colpita, si è arroccata dentro la sua tana e, con l’aiuto delle sue potenti mandibole, faceva resistenza sull’imboccatura da dentro, rendendo difficile l’estrazione anche tirando con tutte le sue forze. La cernia si dimostrò molto combattiva. La profondità era relativa perché ero a circa 14-15 metri di profondità ma lei era un pesce io ero un uomo, in un ambiente che non era il mio. E allora dopo aver lottato contro la cernia, da sconfitto, ho cercato di rendermi conto di come questa cernia fosse incastrata nella tana, e ho passato il dorso della mia mano destra facendolo scorrere lungo la sua gola, verso il suo ventre. A quel punto la cernia ha scagliato contro il palmo della mia mano il suo cuore, ed era un cuore che io ho sentito pulsare terrorizzato, impazzito dalla paura. Non mi era mai capitato di sentire un cuore di pesce terrorizzato, quella è stata la prima volta e quella volta ho capito che fino ad allora mi ero comportato da barbaro sul fondo del mare, perché avevo distribuito morte in un ambiente in cui la morte alligna abbondante però per necessità di sopravvivenza, io non dovevo sopravvivere con quella cernia perché il mio mangiare in superficie ce l’avevo, il mio cibo ce l’avevo, non mi serviva per vivere, per sopravvivere, era soltanto il gusto balordo di arrecare morte in un ambiente che io amavo e amo immensamente, il mare. Se non avesse toccato il suo cuore come l’avrebbe sentita, percepita questa cernia? Cos’erano i pesci per lei? Enzo Maiorca: Mi sarebbe stata perfettamente indifferente, la percepivo inserita in quell’ambiente splendido che allora era il mare, come bellezza. Nonostante questo io ero disponibile a sparare alla bellezza perché ero talmente accanito, nella mia vanità di uomo che doveva distribuire vita e morte sul fondo del mare, che non valutavo cosa fosse, era un animale da abbattere. Io ritenevo allora che l’uomo in apnea fosse inferiore al pesce tant’è che io dicevo sempre che invidiavo ai pesci il divino dono delle branchie, ma in realtà coloro che erano in stato di inferiorità, nonostante le branchie, erano i pesci, perché l’uomo già allora aveva tali e tanti di quegli strumenti, che poteva far pagare ai mitici abitanti del mare la sua supremazia…
Credo che siano punti di vista. Da pescatore e biologo che sono, cerco di rispettare il mare, prelevare quello che mangio in famiglia, cercando come vedi di trasmettere al prossimo la filosofia di pescare pensando con lungimiranza e non , appunto, come un barbaro che non pensa al futuro. 😉
Esca sicuramente molto realistica ed efficace. Personalmente resto sempre perplesso sul fatto che quel gancio, pur schiacciato con la pinza, non possa aprirsi.. Credo si possa studiare un sistema più sicuro anche se sicuramente più dispendioso..
Il gancio, che sappia io, perlomeno combattendo con canne da jigging, anche pesci importanti come tonni, con frizioni tarate sui 10 Kg circa, non s’è mai aperto nemmeno dopo lunghi combattimenti. Io personalmente, forzando a tutta forza pesci grossi, a frizioni praticamente chiuse, non ho mai avuto problemi. Piu’ volte, incagliando sul fondo, con trecce da 60 lb anche, finale da 60/70 lb, ho tirato con la barca per rompere su un incaglio, e mai ho rotto il gancio. Quindi… non so quali trazioni maggiori si possano avere pescando con una canna da jigging. Credo sia molto sicuro. Le esche, sí. Confermo che sono molto efficaci in tante circostanze. Non esistono certo esche miracolose, ma certamente queste sono top. 😉😉😉Un caro saluto
Ciao emiliano Video spettacolare complimenti, ti volevo chiedere un consiglio, posseggo 2 trasduttori , la 3in1 che lavora prettamente in medium chirp, e la tm165hw che lavora in high chirp, per questa tecnica verticale su questi fondali ossia dai 40 ai 50 metri a tuo parere quale tipologia di frequenze è trasduttore mi consiglieresti di adoperare per avere una maggiore resa sulla.visione dei targhet?
Ciao, grazie mille. Io ti consiglio di fare delle prove, perchè non tutti gli strumenti hanno le stesse compatibilità con le sonde. A tali profondità anche in Chirp Hi puoi andare benissimo, ma confronta le schermate nello stesso momento con quellw in Medium e valuta quali ti sembrano piu’ performanti come sonde in tale situazione
Ciao Emiliano, mi dici il nodo che fai per collegare il fluorocarbon al calamar? Complimenti per i tuoi video, fanno venire voglia di andare a galleggiare 😊.
Con Dragonfly queste marcature ne vedo un sacco ... Ma non mi hanno mai pagato a dovere ... I calamari li vedo benissimo ed invece spesso pesci che sull eco sembrano mostri si dimostrano di 3 4 kg... Mi dai un consiglio se non disturbo?
quanto mi dice è una cosa ottima. Era brutto se pesci di 30 Kg li marcava a malapena. Invece marca in maniera anche enfatizzate pesci di 3/4 anche. Pensi tu ricciole o tonni grandi. Creso ci sia solo bisogno di fare l’occhio sulla corrispondenza tra marcatura e taglia pesci. Volendo puo’ abbassare il guadagno, e magari vedrà meno i piccoli pesci, ma non so quanto convenga. E consideri che il Dragonfly è un modello ancora funzionale, piuttosto passato di tecnologia rispetto ai Raymarine moderni.