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Pietrasecca, L'Aquila, Abruzzo, Italy 

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L'abitato del centro storico presenta case costruite per difesa a picco su uno sperone roccioso, denominato Vena Cionca posto sopra la località di valle Marino. Un notevole sviluppo abitativo si ebbe dopo il 1860 e portò le costruzioni fino all'attuale Piazza delle Canapine con un'estensione che include parte di monte Dritto. Il paese si è poi espanso verso est dove con la costruzione di alcuni palazzi delle case popolari.
Nuove costruzioni sono sorte in località Ara delle Pietre (in dialetto locale "ar'elleprete") mentre il centro storico è rimasto quasi del tutto disabitato, se si esclude il periodo estivo quando si ripopola con gli abitanti emigrati soprattutto nella Capitale che tornano in villeggiatura. Suggestiva è la visione del paese vecchio arroccato a mo' di presepe dalla sottostante autostrada A24 Roma-Teramo. Tra Pietrasecca e il comune confinante di Sante Marie si estendono due riserve naturali, la riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca e la riserva naturale regionale Grotte di Luppa. Il paese è noto anche per la presenza di alcune falesie sullo sperone roccioso della Vena Cionca molto frequentate dagli arrampicatori.
Nel luogo si trovava con ogni probabilità un centro fortificato degli Equi, mentre la presenza romana è testimoniata da frammenti ceramici e da un'iscrizione funeraria.
Secondo la tradizione locale la fondazione dell'attuale abitato si deve al Re Pipino che non distante dall'abitato contemporaneo avrebbe fondato il castello di Luppa dove sarebbe morto nell'810 per essere sepolto in località Fosso Feca. Pietrasecca venne espugnata, insieme a Saracinesco, dai saraceni in ritirata sulla via Valeria e successivamente riconquistata dalle truppe papali. Si apprezzano ancora i resti delle opere fortilizie erette nei secoli sia con tecniche occidentali che orientali. La struttura della cittadella interna presenta una poderosa muraglia di cui, dopo i terremoti occorsi nei secoli, si conservano le tracce che sono ben visibili. L'imponente rocca originaria è osservabile soprattutto dal lato nord-ovest, in prossimità dell'odierno cimitero.
Da questa angolazione si può infatti osservare la maggior parte delle opere fortilizie superstiti. La località fu fortificata fin da epoca remota, già prima della dominanza equa, per la sua posizione strategica. Posizione che conservò in epoca romana sulla direttrice della via consolare Valeria e rafforzò in epoca medioevale per essere al confine tra i ducati longobardi di Spoleto e quelli di Benevento. I resti del castello hanno caratteristiche costruttive simili a quelle di altre strutture difensive del territorio della Marsica e della confinante Sabina, costruite tra la fine del X e gli inizi dell'XI secolo, ma recano in sé anche opere murarie arabe oltre che occidentali medioevali.
Il toponimo di Petram Siccam è citato per la prima volta in un documento del 1074. Nel XV secolo passò dal dominio degli Orsini, conti di Tagliacozzo, alla baronia di Collalto Sabino e alla fine dello stesso secolo ai signori Savelli. Nel 1655 è documentata una forma di autonomia amministrativa con la presenza dell'università di Pietrasecca. Uno spaccato dell'economia e della vita sociale dell'epoca è documentata nel Catasto del 1749.
L'8 dicembre del 1860, a circa due chilometri dal paese, avvenne in località Casale Mastroddi di Sante Marie la cattura del generale legittimista spagnolo José Borjès venuto in Italia per riconquistare il perduto regno borbonico di Francesco II, sperando in un'alleanza con il brigante lucano Carmine Crocco. Deluso dal comportamento delle bande brigantesche meridionali finanziate dalla stesso re, stava andando a Roma per dissuaderlo dal continuare a spendere inutilmente il suo denaro. Ad 8 km dal confine pontificio fu catturato e fucilato lo stesso giorno a Tagliacozzo, senza alcun processo, dai bersaglieri del regno al comando del maggiore Enrico Franchini.
A causa del terremoto di Avezzano del 1915 crollò la chiesa di Santo Stefano, ricostruita in seguito più in basso all'ingresso del paese. Agli inizi del XX secolo il paese superava i 1.000 abitanti. Lo spopolamento è stato determinato da scarse possibilità di occupazione nel posto e dalla conseguente emigrazione soprattutto nella vicina Roma.
Nel 1984 è stata scoperta la meravigliosa Grotta grande del Cervo che, unitamente alla già conosciuta grotta dell'Ovito, ha determinato la rivitalizzazione del centro e la valorizzazione turistica del territorio. Ciò è avvenuto soprattutto attraverso l'istituzione nel 1992 da parte dell'ente Regione Abruzzo della riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca.
In occasione della scoperta della Grotta del Cervo nell'aprile del 1984 furono ritrovate dal CAI di Roma anche 18 monete di epoca romana.
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21 окт 2024

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