Amiche e amici,
l’incipit di questa poesia è famoso: “Odi profanum volgus et arceo”.
Di chi sta parlando Orazio, e cosa intende esattamente?
Per capirlo, occorre fare riferimento alla dottrina di Epicuro, il cui messaggio è al centro di quest’ode.
Questa poesia è la prima delle cosiddette “Odi Romane”, un ciclo di poesie civili, che per importanza dei temi trattati ed elevatezza del linguaggio poetico non aveva precedenti nella letteratura latina.
Il tono di queste odi è solenne, i temi trattati spaziano dal mito, alla storia del popolo romano e ai suoi valori più tradizionali.
Quest’ode costituisce il proemio del ciclo.
Si tratta di una poesia insieme solenne ed elegante, che scorre veloce, senza mai cadere nell’oratoria. E' una poesia ricca di temi e sentimenti tipici della poesia oraziana, evocati con parole precise e bellissime.
Il metro dell'ode è la strofe alcaica. La lettura è basata sulla pronuncia “scientifica” o “restituta” del latino, vicina a quella dell’età classica.
La tecnica dello split screen consente di visualizzare il testo con le notazioni della prosodia e della metrica. Il video ha anche accurati sottotitoli.
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5 сен 2024
