This channel is dedicated to cultural subjects of historical and literary content. It has a cycle of short lectures about the Middle Ages (there is an Italian and an English edition), a cycle about Latin poetry (for the moment there is an Italian edition, but an English one is foreseen), a cycle about the history and momuments of Milano (in English), a cycle (for the moment only in Italian) about Minoans and Micenaeans, another one (for the moment only in Italian) about the the rise of Rome, etc. My aim is to promote understanding of poorly known historical facts, texts and authors, by putting them in their historical and cultural context. I focus entirely on historical accuracy in explaining the connection between ideas, material conditions and historical facts. Welcome to my channel and thank you for your interest!
Buongiorno e grazie per il suo interesse. Negli ultimi tre anni la mia vita è cambiata per alcuni aspetti e non mi ha lasciato il tempo di fare altri video. Niente di negativo per fortuna, ho semplicemente più cose di cui devo occuparmi. Per un po' ho trasferito la mia attività su FB pubblicando recensioni di libri della collana "Biblioteca" Adelphi, ma da un annetto ho dovuto smettere anche con quelle per via di altri impegni. Spero che nel 2025 le cose cambieranno e che potrò riprendere a fare nuovi video. Grazie ancora per il suo interesse e buona estate.
@@CarloRolle Grazie a Lei. Sinceramente mi mancano i suoi video sul Medioevo, anche se trovo molto interessanti anche altri storici che ho guardato. Ha un'ottima capacità espositiva, molto dettagliata. Comunque auguri per le Sue attività. Buona estate anche a Lei.
salve sono marocchino e berbero da parte di mia madre e arabo da mio padre,ti ringrazio molto per questo tuo racconto molto dettagliato che nessuno in Italia ha trattato così approfonditamente per non parlare della storia dell’attuale Marocco,è un onore arrivare da una terra che è stata protagonista di così tanti mix culturali fondati nel tempo tra cui quelle romane berbere Fenici e arabe che anche se è peccato per tutte le guerre che ci furono arabi e europei insieme innovarono l’agricoltura l’algebra e la medicina!!! ottimo lavoro professore 👏🏽
Grazie del gentilissimo commento. La storia del Nord Africa è veramente poco conosciuta in Europa, un fatto ingiustificato perché il Mediterraneo ci unì per millenni. Come hai detto, vi è una storia e una ricchezza etnica e culturale nel Nord Africa che va conosciuta e valorizzata. Grazie ancora e alla prossima.
Il periodo piu nero con l'orda barbarica peggiore, ci è toccata quella meno intelligente purtroppo (via uno, via l altra, prima o poi ti capitano i peggiori, ostrogoti, gli uomini di odoacre, tutti stavano facendo meglio creando un regno forte, unito, che aveva mantenuto il nome italia, perche chiamarci longobardia o ostrogothia c'era da mettersi le mani ai capelli, lo dico in proiezione della storia futura del nostro paese, peggio degli avari e degli slavi del sud pure forse che nei balcani crearono entita frammentate e in costante odio tra loro ancora oggi.). E se lo dico io che sono uno di quegli italiani, latini, che ha sangue longobardo nelle sue vene per parte di madre (origini aristocratiche di mia madre) potete crederci. Erano proprio i peggiori i longobardi....venuti solo per sfruttare (e non facciamo il paragone coi romani che riqualificavano letteralmente il territorio, loro si creando nazioni, come spagna, francia insieme ai franchi, romania, etc etc il paragone coi goti e gli uomini di odoacre che stavano quasi tutti al nord col principio dell hospitalitas, del foedus, e si integravano bene o male, cercavano l aiuto nostro, dei latini, avidamente, per questioni che a loro non competevano molto bene per natura sociale,non c'è proprio da farlo). I Longobardi e i bizantini con la riconquista hanno letteralmente distrutto il paese compromettendone la capacita di unirsi in uno stato unito per altri mille anni
In questa lezione ho descritto il volto peggiore dei Longobardi, che era quello degli invasori che giunsero da noi nel VI secolo. Però bisogna ammettere che i Longobardi ebbero poi alcuni buoni re e cambiarono molto nel giro di due secoli. Probabilmente avrebbero unificato l'Italia, se la Chiesa non avesse chiamato i Franchi.
Professore le confesso che sono un accanito giocatore di wargames e torno sulle sue lezioni (queste sull Italia bizantina non le avevo ancora seguite) ogni qual volta torno a giocare in certi periodi storici😂 per sapere qualcosa di più (il tardo antico è uno dei miei periodi preferiti assieme alla crisi del terzo secolo e all' età del bronzo e da storico della domenica sono dieci quindici anni forse che spulcio informazioni anche accademiche in proposito), ma da lei scopro sempre delle chicche molto interessanti complimenti!❤ Sui longobardi professore non potrei essere più d'accordo...... Ci sono capitati i barbari più incapaci e peggiori, che a differenza dei franchi (perfetto esempio di fusione germanico romana) o persino degli anglosassoni (dominatori duri ma tirarono su una nazione fondendosi coi romani e i britanni, a modo loro ma lo fecero...), Non furono capaci di fondare una nazione e come i visigoti furono spazzati via poco tempo dopo lasciando il paese frammentato e devastato
Buongiorno e grazie del suo interesse e delle sue parole. Però non sono completamente d'accordo con lei. Io ho parlato in queste lezioni dei Longobardi del VI secolo, quando giunsero in Italia, e di quelli dell'inizio del VII secolo. Però nell'VIII secolo i Longobardi erano molto progrediti e si stavano avviando a unificare l'Italia. Quanto ai Franchi, se lei leggerà l'opera di Gregorio di Tours intitolata "Historiarum libri decem", ma più nota come "Storia dei Franchi", vedrà che in fatto di barbarie anche i re merovingi erano al livello dei primi Longobardi. I Longobardi ebbero, bisogna ammetterlo, alcuni ottimi re e avrebbero molto probabilmente unificato l'Italia già alla fine dell'VIII secolo o durante il IX, se la Chiesa non li avesse avversati e non avesse chiamato in Italia i Franchi. L'Italia si unificò invece nel XIX secolo, cioè oltre mille anni dopo. La storia italiana e anche quella europea, sarebbero state molto diverse se fossimo riusciti a diventare uno stato nazionale sotto i re longobardi.
@@CarloRolle quelli tardi e romanizzati sicuramente professore. Si, sono d'accordo, con non sono stati capaci intendo che sono stati dal lato perdente della storia, che il loro progetto politico è fallito così come quello dei Goti in Spagna e in Italia (purtroppo aggiungerei in questo caso) E sicuramente i re Merovingi del primo secondo secolo erano uguali. Però integravano l aristocrazia romana, della Gallia facendola partecipare al governo (tendenza già iniziata con avito e sidonio nel quinto secolo, quella di mettersi al servizio dei re barbari locali), a volte leggo nomi di generali "franchi" del sesto secolo e penso: ma questo non può essere un barbaro ...vado a fare un excursus familiare e scopro che sono famiglie gallo romane di possidenti e senatori anche ormai perfettamente integrate nel regno franco. I longobardi uccisero invece i pochi nobili romani rimasti e fecero un macello. L antichità è finita realmente li secondo me da noi. Anche se fino all' ottavo secolo almeno, molti si definivano ancora romani in Italia, Gallia, Iberia, persino nel Galles ho raccolto testimonianze di qualcuno che nel settimo secolo diceva ancora io sono romano. (Poi vai a vedere.... probabilmente di romano avevano solo il nome). Dal nono decimo secolo credo si inizi a usare il termine italiense,e dopo italiano dal decimo in poi.
Ho seguito con molto interesse tutta questa serie di video, in cui lo stile della narrazione rende molto facile e piacevole la comprensione della successione dei fatti. Spero ce ne siano ancora!
Livello altissimo, grazie. Un unico appunto. Capua non è fondazione greca ma etrusca. Fa parte di quella appendice etrusca che si incunea fino al territorio lucano con Sala Consilina. Un caro saluto
Gentile professore, sento l'obbligo di unirmi al coro di complimenti e ringraziamenti per le vostre lezioni, di cui apprezzo tantissimo l'esposizione chiara, appassionante, sistematica e rigorosa che le rende fruibili a tutti, anche a chi come me non vanta un vasto bagaglio culturale e non viene da studi classici. Con varia fortuna le ho consigliate praticamente a tutti. Rinnovo, quindi i miei elogi e la gratitudine a cui unisco i sinceri auguri per il futuro e l'invito a continuare in questo senso
Complimenti prof (sono Oskar, il ragazzo che le chiedeva due anni fa della flotta del Bosforo sotto questo video, scrivo dal profilo di mia moglie dal quale sto guardando questi video), per tutto, ciclicamente mi rivedo le sue lezioni ogni tanto. E bella mise, la giacca specialmente, lana vero ? 😊❤ ma pure la camicia e la cravatta (una delle mie debolezze insieme alla storia e all archeologia è il ben vestire, specie vintage, a gamba larga e come un tempo, non come i vestiti stretti misti a poliestere che vendono oggi a prezzi esorbitanti). Gran bella mise, amo i colori caldi, da egittologo ❤
Buonasera. Da insegnante, trovo meravigliosamente coinvolgenti le lezioni del prof Rolle per completezza e rigore scientifico. Purtroppo non posso che condividere l'angoscia nell'assistere alle legioni di ignoranti che si autocelebrano in detta condizione nel nostro Paese soprattutto quando rivestono ruoli di responsabilità.
Grazie delle sue gentilissime parole. Gli ignoranti si autocelebrano, ma non sanno produrre nulla di valido. Il loro destino è l'oblio. Certo, possono fare gravi danni; anzi: li fanno sicuramente, ma difficilmente questi danni saranno definitivi e irreparabili, perché le persone di cultura continuano a parlarsi, per mezzo delle loro opere, attraverso i decenni e i secoli. Quindi la fiamma della conoscenza non si spegnerà mai. Buona serata!
Posso solo immaginare quanto interessante sarebbe la rivoluzione francese investigata dal professore. Chissà quanti risvolti gustosi saprebbe evidenziare.
Perché negli ultimi due anni ho avuto varie incombenze che mi hanno impedito di pubblicare video. Spero di ricominciare in autunno e ho un paio di nuove serie in cantiere.
Fortissimo Magister Rolle, la spiegazione più diffusa per il termine "barbarus" è quella che associa il termine al balbettare. Visto però che era usanza certa che i romani chiamavano i personaggi a secondo spesso delle caratteristiche fisiche come "Cicerone", "Silla", "Nasone", "Claudio", ecc , mi vi spontaneo il dubbio, non è che per caso il termine "barbarus" non derivi invece proprio per indicare quei popoli cui usanza diffusa era tenere longhe barbe incolte??
Tra questi due concetti vi è una superficiale somiglianza, che - direi - sottolinea la difficoltà per l'uomo di collegare certi avvenimenti ad un fine discernibile. Entrambi i concetti fanno riferimento all'imperscrutabilità di certi avvenimenti, entrambi costituiscono tentativi di elaborare questa imperscrutabilità. Però il contesto filosofico/religioso che essi hanno alle spalle è molto diverso. La divina Provvidenza del cristianesimo presuppone un Dio che interviene, o che si riserva di intervenire, nelle vicende del Mondo. Tanto è vero che a lui o ai suoi intermediari (la Madonna, i santi, gli angeli) gli uomini rivolgono preghiere, le quali hanno il pieno l'avallo della Chiesa e che da essa sono spesso organizzate e dirette. Per questo direi che la divina Provvidenza non è un'entità autonoma, né tanto meno un'entità arbitraria e volubile. Essa è più un nome per un disegno che Dio ha messo in atto, anche se esso è troppo complesso per essere da noi afferrato nelle sue articolazioni storiche. La Fortuna degli antichi invece non implicava necessariamente un Dio che interviene nel mondo. Essa era compatibile che varie nozioni di Dio o degli dèi, ma anche con la mancanza di una tale nozione, mancanza dovuta per esempio ai limiti intrinseci della conoscenza umana. La Fortuna era quindi un'entità tendenzialmente arbitraria e volubile, della quale alcuni asserivano, sulla base di certe loro esperienze di godere il favore (per esempio Lucio Cornelio Silla oppure Gaio Giulio Cesare). Credo che l'accostamento tra la Fortuna degli antichi e la divina Provvidenza dei cristiani debba non poco a certe ambiguità insite nel linguaggio comune. Per esempio, quando si sente dire che, per spiegare qualcosa, "si invoca" la divina Provvidenza, questo non significa che ad essa vengono rivolte preghiere. In quel caso il termine "invocare" ha invece il senso di "chiamare in causa", come si dice per un imputato che "invoca" il Quinto Emendamento al fine non dare spiegazioni ad un'autorità negli USA.
A provocare questi continui golpe militari era solo l'ambizione di generali e pretendenti al trono imperiale o c'erano altre cause? Sarebbe esagerato sostenere che le divisioni interne all'impero furono il principale motivo delle incursioni barbare, ovvero che i barbari attaccavano per opportunità, più che per necessità?
Beh, non era necessariamente l'ambizione a causare la proclamazione di un imperatore da parte di unità militari. In molti casi tale gesto ebbe come movente una ricerca di sicurezza da parte di alcuni comandanti, nella convinzione che era opportuno precorrere una tale mossa da parte di altri oppure che, con essa, si poteva evitare una situazione pericolosa, come una guerra voluta dall'imperatore in carica. In altri casi, queste proclamazioni avevano scopi politici, per esempio il sostegno al ceto dei senatori o a quello dei cavalieri. In altri ancora, molto frequenti, esse rispondevano a promesse molto concrete e precise di vantaggi economici per i comandanti e le truppe delle unità che sostenevano un certo pretendente. Quanto al fatto che le divisioni interne fossero la causa di invasioni barbariche, non ho dubbi che sia stato così in molti casi, per esempio durante la crisi del III secolo. Molti popoli che vivevano ai confini dell'Impero erano abituati a cogliere l'opportunità delle guerre civili per compiere scorrerie anche molto profonde nei territori dell'Impero, come quando i Germani arrivarono fino alle Marche.
@@CarloRolle Chiarissimo! Mi sembra di poter dire quindi che I problemi irrisolti all'interno dell'impero (primo fra tutti quello della successione, ma anche la mancanza di coesione sociale) furono il fattore principale dell'indebolimento sul fronte militare.
Direi di sì, anche se tra le molte teorie sulle cause del crollo di Roma (qualcuno ne ha contate più di 240, mi pare), vorrei menzionare anche quella che fa riferimento alle dimensioni eccessive dell'Impero rispetto alla tecnologia allora disponibile dei trasporti terrestri. La frontiera settentrionale-orientale era veramente troppo lunga da difendere. Imperatori dall'alto senso del dovere come Adriano e Marco Aurelio trascorsero praticamente tutto il loro regno in viaggio per contenere la pressione su quel confine lunghissimo. I Romani stessi lo capirono ad un certo punto: abbandonarono la Dacia, la Britannia ed altri territori ancora, ma il confine rimase troppo lungo, nonostante queste dolorose rinunce. Comunque, sì, personalmente propendo per cause interne del declino di Roma.
@@CarloRolle Conoscevo diverse teorie, comprese alcune originali come quella del piombo nelle condutture, ma non immaginavo ve ne fossero 240. Un tema indubbiamente dibattuto! In definitiva, tutti gli imperi prima o poi crollano. Spengler ne sa qualcosa, anche se certo il verboso tedesco non è tutto condivisibile.
Caro Magister, quando lei dice "per Fortuna Anticlea non riconosce Odisseo e si allontana", poi ancora, "per Fortuna ritorna, e solo allora può bere un po' di quel sangue"... Non si capisce se questo "per Fortuna" sia una sua considerazione oppure tratto dal Mito. In ogni caso, il ruolo della Divinità Fortuna è evidente nelle cose che determinano una direzione fondamentale nella essenza delle vicende umane e divine... Mi pare
'Per fortuna' nel video era un'espressione mia, nata perché avevo in mente il fatto che Odisseo riuscirà sia a parlare con l'ombra di Anticlea, sia a compiere la sua missione. La divinità Fortuna non ha niente a che vedere con i poemi omerici. Nel mondo greco essa acquistò rilievo soltanto diversi secoli dopo, cioè nell'età ellenistica e in quella della dominazione romana, quando gli dèi olimpici, cioè gli dei del mondo delle poleis, erano in declino. Il culto della Fortuna fu ovviamente una tappa, o per lo meno una manifestazione, del lungo processo che portò dal politeismo, che aveva caratterizzato il mondo pluricentrico delle poleis, al monoteismo. Il dio unico rispondeva meglio alle esigenze dell'età ellenistica, in cui grandi stati multietnici erano governati da sovrani assoluti, dei quali l'unità della divinità costituiva una rappresentazione sul piano religioso.
Dopo aver ascoltato molti dei Suoi video, devo ringraziarLa per queste lezioni infinitamente piacevoli e istruttive. Sempre obbiettivo e pacato, come ogni storico dovrebbe cercare di essere, sa rendere avvincenti anche capitoli di storia a noi culturalmente lontani. Grazie in particolare per l'aver ricordato e spiegato l'origine degli innumerevoli culti millenaristici. Aver scoperto il Suo canale in quest'epoca di fanatismi e mistificazioni mi ha ridato fiducia nel discernimento dell'homo sapiens. Con stima e affetto.
Buonasera, grazie delle sue bellissime parole, gentile Sarah. Sono un vero tonico per me, che ho avuto un anno pieno di incombenze, che mi hanno impedito di postare dei video recentemente. Però sto lavorando ai contenuti di una nuova serie di video, che dovrebbe partire dopo l'estate. Un messaggio come il suo mi sprona al lavoro e mi impegna a non deludere le aspettative. Grazie ancora, buona serata!
@@CarloRolle La Sua risposta mi rende felice e onorata per l'attenzione personale che presta ai commentatori. Non vedo l'ora di ascoltare i Suoi prossimi lavori; nel frattempo esplorerò con grande interesse i video già presenti nel canale, e credo li guarderò tutti. Sarah da Londra.
Grazie Sarah, mi fa veramente felice. Buona visione allora. Se avrà domande o osservazioni su altri video, non esiti a commentare; le risponderò molto volentieri. Buona giornata.
La scrittura dunque inizia dalla prosa(da necessità pratiche), non dalla poesia, che invece- vedi le saghe norrene , l’epos omerico- per lunghissimo tempo sarà tramandata oralmente (e direi esprime la necessità di esprimere e tramandare con la magia del metro , l’identità collettiva di un popolo). Complimenti per il lavoro prezioso che svolge
Grazie delle sue parole e del suo interesse per questi video. Anche in Mesopotamia la scrittura nacque da necessità pratiche, in gran parte legate alle necessità del commercio fluviale. È una storia interessante che non ho avuto il tempo di raccontare.
Cleopatra, assassina della sorella di 16 anni e del fratellino di 8, traditrice del proprio popolo, traditrice del suo esercito e della sua flotta lasciata alla merce' dei Romani, fu per Antonio un po' come Yoko Ono e' stata per i Beatles. In conclusione una donna maledetta, puttana nell'animo che alla fine paga con una miserevole fine tutta la sua smisurata ambizione e la sua tendenza manipolatrice. La parte finale e' troppo indulgente, Cleopatra non fuggi perche' cio' avrebbe interrotto i suoi lussi e la sua vita dissoluta altro che rimanere a viso aperto ad affrontare il suo destino. Non dimenichiamoci inoltre che il trionfo a Roma era stato inflitto alla sorella giovanissima con intervento della stessa Cleopatra che non appena morto Cesare la fece assassinare. Il trionfo di Ottaviano mette a posto le cose e finalmente l'Egitto entra a far parte dell' imperio di Roma
Ho semplicemente commentato il modo in cui Orazio presenta Cleopatra in questa celebre poesia, senza sognarmi di presentare una valutazione della figura di Cleopatra, perché una tale valutazione avrebbe molto allungato un video già lungo. Inoltre, data la complessità delle vicende e del quadro storico che fece da sfondo alla vita di Cleopatra, un'analisi della sua figura storica avrebbe significato andar fuori tema in una serie dedicata alla poesia di Orazio.
@@CarloRolle si si certamente ha fatto un eccelso lavoro. A me piaceva solo puntualizzare chi fu questa donna e l' ho potuto fare grazie al suo lavoro. Cordiali saluti.
Grazie a lei delle sue utili osservazioni, che interesseranno sicuramente tutti quelli interessati ad approfondire la conoscenza della figura di Cleopatra, della quale si tende indubbiamente a dare un'immagine oleografica per esser stata quasi l'unica donna di potere tra figure maschili. Tutti conoscono il suo nome, ma pochissimi hanno letto con attenzione la sua storia. Leggendo la "Vita di Antonio" di Plutarco si ricava inoltre l'impressione che la sconfitta di Azio sia principalmente attribuibile a lei, cioè alla sua fuga insensata all'inizio della battaglia navale.
Cosa ne pensa della teoria di Oswald Spengler che considera l’Islam il movimento religioso finale della cosiddetta civiltà “magica”?civiltà - a suo dire- nata nel vicino oriente e sovrappostasi gradualmente alla morente civilizzazione “antica”. Sempre secondo il sovracitato storico e pensatore tedesco , il periodo sincronico rispetto all’Islam della nostra civiltà (occidentale, anzi Faustiana per usare il termine spengleriano),sarebbe la riforma protestante. Entrambe queste fasi segnerebbero il passaggio delle rispettive civiltà dalla “Kultur” alla “civilizzazione”. Personalmente la trovo una intuizione geniale, che purtroppo non è stata più sviluppata dal pensiero storico successivo, causa le note contingenze storiche…
Scusi il ritardo nella risposta. Purtroppo non ho letto il famoso libro di Oswald Spengler e quindi non mi sento di esprimere un parere sulla teoria da lei menzionata.
I goti- o meglio Teodorico, fu un governante - in quel terribile contesto- decisamente migliore dei presunti liberatori “sedicenti” romani, cioè le soldatesche bizantine con l’aggravante della rapacità fiscale e del fanatismo religioso.
Chi crede che nella storia agisca una sorta di “mano provvidenziale”, potrebbe trarre la conclusione che l’essere stata l’Europa continentale sia cristianizzata sia invasa da barbari di prevalente ceppo germanico- eventi che determinarono il crollo della civiltà romana-abbia avuto l’effetto di salvarla dalla islamizzazione . Questo per due motivi: la valentia militare dei barbari(in un contesto geografico connotato da foreste non dal deserto) e il fatto che si erano già convertiti e quindi non abbiano sentito la fascinazione verso la religione della civiltà culturalmente superiore. Cosa che avverrà ai vichinghi(che si cristianizzarono); e ai turchi(che si islamizzarono per scelta e non per soccombenza, come ancora oggi si compiacciono di rimarcare). Tutto questo, per ipotizzare- nella storia esercizio intellettuale affascinante quanto-ammetto- per definizione indimostrabile -che una eventuale conquista araba della Anatolia e di Costantinopoli non avrebbe sortito l’effetto di una successiva conquista ed islamizzazione dell’Europa. Mi permetta una battuta: la conquista della Germania non riuscì al miglior esercito del mondo(quello romano all’apice della potenza); sarebbe mai potuta riuscire agli arabi del settimo/ottavo secolo…..? Però va detto- rimanendo in prospettiva ucronica- che una caduta anticipata di Costantinopoli avrebbe comunque profondamente modificato il futuro della storia; infatti non sarebbe sorto l’impero russo(almeno nella forma che effettivamente assunse di erede di Costantinopoli). Cirillo e Metodio non sarebbero esistiti; e a Lei non sfugge quanto furono importanti per la genesi dell’anima e della cultura degli slavi orientali , la cui espressione politica sarà appunto lo “zarato”
Non è corretto dire che un addestra mento marziale continuativo impedisca in assoluto di acquisire almeno i rudimenti del leggere e dello scrivere. L’esempio delle legioni romane ce lo attesta e ricorda. Molto più fondata è l’ipotesi “culturale”: sull’elemento nomadico delle tribù beduine preislamiche(un mondo che per il quale la scrittura era pressoché inesistente; le tradizioni si tramandavano oralmente ) si andò ad innestare un fanatismo monoteista più semplice e comprensibile rispetto al predecessore - quello cristiano. La prospettiva escatologica- come Lei correttamente ha sottolineato nella chiusa della lezione - svuota di significato la storia e la vita , e di conseguenza la cultura , ciò che noi definiremo “Humanitas”. Se solo una cosa conta: la salvezza dell’anima- a che pro starsi troppo a preoccupare di “vanità inutili e peccaminose”, come leggere e scrivere. Tale prospettiva - che noi definiremo “anti umana “ , Maometto non la ha inventata, la trovata già fatta; la sua genialità è stata semmai rendere comprensibile a beduini analfabeti la prospettiva della vita eterna, traducendola in termini molto materiali: acqua , cibo , donne; termini comprensibili per una cultura tribale , ma guerriera;povera ma al tempo stesso marziale; humus ben diverso da quello del primo cristianesimo (che Nietzsche definì : “i bassifondi del mondo antico”.). Sia detto di passata, quando con il secolo undicesimo in Europa ci sarà un risveglio ; il cristianesimo sarà “costretto” ad adeguarsi alla giovane anima della nuova civiltà , bramosa di guerra e conquista, imitando il “suo storico nemico, l’Islam ; cioè introducendo la novità teologica della guerra santa e del martirio inteso come morte durante la guerra santa, quale viatico di immediata salvazione. Concetti che non appartenevano al primo cristianesimo. Addirittura per dare un po’ di “sostanza ed attrattiva” alla prospettiva troppo astratta per feroci animali da preda- i nostri antenati uomini d’arme-di eterna contemplazione della infinita deità ; si giunse- come attesta l’autorità di San Tommaso - ad introdurre l’attrattiva(abbastanza “sinistra”) della visione della pena eterna dei dannati(di cui si aveva una rappresentazione molto materiale per non dire feroce)
Non ho detto che un addestramento marziale continuativo impedisca in assoluto di acquisire i rudimenti del leggere e dello scrivere, però un seguito di campagne condotte senza sosta in territori desertici, nei quali si devono percorrere grandi distanze, sono un'enorme ostacolo, anche per via dell'assenza dei materiali su cui riposano la scrittura e la lettura. Oltre a ciò operano, - come lei ha detto - anche le concezioni escatologiche che, in un contesto di guerra guerreggiata, attribuiscono alla morte in battaglia il massimo premio possibile, l'unico che veramente conti.
Una domanda che mi sono sempre posto-da appassionato dilettante di storia- è il motivo per cui gli intellettuali cristiani del quinto, sesto, settimo secolo e anche in seguito, si siano presi “la briga” di salvare il salvabile della cultura greco romana. In fondo tale cultura era stata l’oggetto dell’odio feroce dei loro diretti predecessori(gli apologisti di cui Tertulliano fu la voce - mia personale opinione - più invereconda e disgustosa). La mia risposta è : per mero opportunismo . La chiesa cattolica, in Europa , resasi conto di aver ucciso l’organismo politico(l’impero romano) di cui era diventata il “parassita”, più o meno consapevolmente utilizzò la cultura classica come “arma” nei confronti dei barbari, non certo per migliorarli ma per infettarne la psiche ,in maniera tale da poter sopravvivere quale potenza taumaturgica lenitrice di una generalizzata psicopatologia da essa stessa indotta, per il tramite di rappresentazioni quali il peccato , l’inferno, il giudizio finale ….la chiesa cattolica in Occidente si organizzò come una mostruosa caricatura dell’impero Romano dell’epoca di Diocleziano(del Dominato). In oriente il cristianesimo porta la responsabilità della espansione islamica- in quanto preparò le condizioni per cui un popolo marginale- gli arabi- poterono assurgere alla potenza politica, usando un fanatismo “semplificato” contro un “fanatismo oppressivo”. Col bel risultato di rompere per sempre l’unità della “Ecumene greco romana”. Oggi il nemico della civiltà , il vero successore del “primo cristianesimo “ è il “politicamente corretto”; speriamo non produca i medesimi danni.
Chiunque fantastica di una logica immanente nella storia che guida gli eventi verso il trionfo della ragione, è opportuno che ascolti bene questa lezione e rifletta sul fatto che gli eventi descritti , avvengono parecchi secoli dopo che il mondo antico era stato governato da sovrani quali Alessandro Magno , Giulio Cesare e Marco Aurelio. Non esiste nessuna garanzia, nessuna logica intrinseca al processo storico che ci possa garantire un futuro migliore del presente.
Concordo con Lei: dal punto di vista dei conquistati, difficile trovare un periodo più orribile; ma-per intellettuale onestà - è necessario ammettere che accanto a questo “inferno” coesistette il “paradiso” della minoranza di “conquistatori”; degli “animali da preda”, liberi di essere tali col minimo vincolo da parte delle leggi(dello stato organizzato); per costoro il settimo,ottavo, nono secolo sono stati una vera e propria età “dell’oro”; per gli altri, per le “prede”, invece una spietata età del “ferro”.
Indubbiamente è così, anche se l'indebolimento dello stato e della finzione giudiziaria, l'aumento della violenza, il declino nell'istruzione e nell'esercizio della medicina finiscono per avere un impatto su tutti, e alla lunga anche sui predatori. Naturalmente però vi furono popoli che in quei secoli compirono straordinarie conquiste, migliorando le loro condizioni economiche e sociali, come gli Arabi e i Vichinghi.
“ gli dei accecano coloro dei quali hanno deciso la rovina…..” è una massima che ci attaglia con assoluta precisione ai due imperi che si sono di fatto autodistrutti a favore di un popolo di beduini (le tribù arabe), che da secoli erano vissute ai margini della storia e della civiltà
Certamente guerre così lunghe ed estese come quelle tra Persiani e Bizantini rischiano di essere fatali ad entrambi i contendenti. Anche il vincitore ne esce indebolito, economicamente e militarmente. Chi è riuscito a restarne fuori può a volte cogliere i frutti della situazionie liberandosi del dominio altrui e iniziando ad espandersi.
Buon giorno Professore. Complimenti per le sue video lezioni,che mi permettono di colmare le mie lacune storiche. Però,non ho capito da chi,o da cosa deriva il nome Africa?.. Grazie.. Roberto
Grazie per le sue gentili parole. Purtroppo non so risponderle circa l'etimologia del nome Africa. Suppongo che sia un termine di origine berbera o cartaginese.
Buona sera, grazie per il suo interesse. Il mio canale non è stato abbandonato farò altri video, sto preparando una serie di cui ho già impostato le prime venti puntate.
