Salve geometra, le posso chiedere una considerazione da professionista del settore? Esistono 3 tipologie di isolanti tradizionali: - naturali (sughero,paglia...) -sintetici (polistirene estruso, polistirene espanso e poliuretano) - minerali (lana di roccia e lana di vetro) Dal momento che ogni soluzione ha vantaggi e svantaggi, ci Sono varie le caratteristiche da prendere in considerazione per poter scegliere il prodotto giusto: destinazione d'uso (se cappotto o coibentazione copertura), conducibilita' (che influenza lo spessore da utilizzare) , densità, peso specifico, proprietà a compressione...e non ultimo costo del materiale. Io da studentessa universitaria in facoltà scientifica ho 1 mia visione dell' uso un po generica, ma in generale preferisco ,in linea di principio, applicare isolanti minerali (lana di roccia) per cappotti esterni per la traspirazione, isolanti naturali per cappotti interni, e usare le lastre di poliuretano (PUR o PIR) per la coibentazione di coperture piane calpestabili (per gli spessori ridotti e l' alta resistenza a compressione). Posso chiederle una sua opinione in merito?😮
Intanto grazie per aver scritto e per essere interessata al mio parere anche se, come spesso dico nei miei video, la competenza in merito alla progettazione termica e/o strutturale è tutta di voi ingegneri e anche architetti. Io partecipo sotto il profilo autorizzativo/architettonico e la sicurezza ma per ovvi motivi faccio vari corsi di aggiornamento anche su questi argomenti. Sicuramente in fase di progetto o comunque sulla carta si può ragionare bene sulle caratteristiche dei materiali, gli usi, ecc, poi nella realtà ci si deve scontrare con varie problematiche: principalmente, oggi più di ieri (a causa della stretta sui bonus) la parte economica incide sulla scelta del materiale oltre l’80% nelle ristrutturazioni. Poi la disponibilità in loco dei materiali (difficile trovare magazzini pieni di isolati naturali) e anche le maestranze: le ditte ormai sono raramente specializzate (specialmente gli operai assunti l’oggi per il domani) dove non parlano italiano ed è difficile far capire come, ad esempio, fare la cucitura del cappotto. Chiaramente un nobile materiale mal posato non lavora come dovrebbe e sono soldi buttati. Quindi penso che su progetti nuovi, di notevole interesse e su cui c’è una buona parte di investimento, i materiali naturali siano l’ideale: isolanti in sughero, mattoni in canapa, ecc. Nelle ristrutturazioni locali, palazzoni anni 60, 70 e 80, i sisntetici siano da preferire perché poi nella realtà è difficile poter annullare tutti i ponti termici (per vari motivi) e quindi l’importante è fare l’isolamento maggiore in termini quantitativi più che qualitativi. Per gli spessori ridotti, in alcuni progetti di 110% (ad uno ho messo anche un video dove lo accenno) con il termotecnico si è valutata la posa di intonaco termico (decorus.it) che sembra stia dando ottimi risultati (anche per isolare ponti termici ad esempio sulle solette dei balconi). Tutto questo comunque è una mia opinione e credo che, come in tutte le cose, si debba ponderare caso per caso e applicare al meglio le proprie e altrui, conoscenze.
