Quando è davvero PROSECCO? 

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È uno di quei nomi che è stato un tale successo commerciale negli ultimi anni da aver creato una vera e propria categoria nel mondo del vino,.
Ha avuto un effetto così potente sul mercato del vino da portare alcuni meno esperti ad identificare erroneamente la bollicina con il prosecco.
Proprio per questo uso improprio della parola in questo video ti spiego, quando è davvero prosecco?
Ciao Sono Giovanni di Gustami e lavoro nel mondo del vino naturale e artigianale.
Non partiamo da Valdobbiadene, nonostante già questo nome ci porta a non pochi fraintendimenti, bensì da Prosecco. Tranquilli, non sto vaneggiando! Esiste un paese in Friuli Venezia Giulia che si chiama Prosecco, ed è in provincia di Trieste.
Già dal periodo dei Romani si attesta la presenza di un vino, Pucinum, assai gradito alla moglie di Augusto. Quando dicono che il prosecco piace alle donne...vedete?! C’è qualche antecedente storico!
Successivamente, tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento, il vitigno di Prosecco (inteso come comune eh?, il vitigno attualmente si chiama Glera) si allarga dalla fascia friulana fino a quella collinare veneta.
Il termine “Prosecco” così come lo conosciamo riferito al vino, appare per la prima volta proprio in questo periodo in un poemetto di Valeriano Canati scritto nel 1754.
Ai primi dell'Ottocento un viticoltore di nome Francesco Maria Malvolti, interessato allo sviluppo dei vini frizzanti, già faceva notare, in un discorso all'Accademia di Conegliano, quanto fossero interessanti e squisiti i Prosecchi, Bianchetti e Moscatelli.
Nel 1868 Antonio Carpené fa rientrare anche il suddetto Malvolti nella società da lui fondata (Società Enologica Trevigiana) per la produzione di Prosecco ed è da questo periodo che inizia ad essere conosciuto, promosso, apprezzato e prodotto - con piccole differenze da come lo conosciamo attualmente.
Fu poi la fondazione nel 1962 da parte di undici produttori del Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e poi nel 1969 il riconoscimento della DOC a celebrare quello che sarà poi riconosciuta come una delle più note bollicine italiane..
Tale è la sua affermazione a livello mondiale che si renderà necessario difendere il nome prosecco da tentativi di imitazione in tutto il mondo. Venne quindi abbandonato il nome di Prosecco come nome del vitigno per tornare al più antico nome ‘’Glera’’ e il nome Prosecco venne attribuito all’area di produzione costituita dalle province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia ove il vitigno è autorizzato.
Occorre a questo punto dividere il Prosecco fra le due DOCG e la DOC:
Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e Asolo Prosecco DOCG che per lo spumante possono fregiarsi della menzione Superiore.
Prosecco DOC prodotto in tutto il Friuli Venezia Giulia e in 5 province del Veneto.
Ma cosa caratterizza il prosecco al nostro palato?
Il prosecco viene generalmente prodotto con metodo charmat, un metodo di produzione che prevede la rifermentazione del vino in grandi autoclavi mantenuti a pressione costante. Ciò permette di ottenere vini con caratteristiche note fruttate e floreali, di grande impatto e piacevolezza.
L’uva glera , con la quale viene prodotto il prosecco, quando matura ha già di per sè un buon grado zuccherino e note rotonde e tendenti sia il dolce che all’aromatico.
Prevale l’utilizzo di dosaggio abbastanza alto in termini di zucchero, per una beva più morbida e rotonda (extra dry), anche se ne esistono versioni più secche (brut).
Spero di averti un po’ chiarito le idee sul mondo del Prosecco.
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