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Quanti libri leggere per essere dei VERI LETTORI 

Manuel Pilotti
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11 окт 2024

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Комментарии : 10   
@pietrobassin5105
@pietrobassin5105 4 месяца назад
14:53 Molto bello e interessante l’aggancio con Benjamin dato il suo amore verso i narratori e in particolare verso Leskov. Sei bravissimo cugino, un saluto da Prato!
@ManuelPilotti
@ManuelPilotti 4 месяца назад
Grazie mille Pietro! Sei uno degli eroi che è arrivato al minuto 15😄 Grazieee
@AntonellaIacoboni
@AntonellaIacoboni 4 месяца назад
Video molto interessante
@ManuelPilotti
@ManuelPilotti 4 месяца назад
Grazie!
@lucabastianello9830
@lucabastianello9830 2 месяца назад
Andrebbe definito "libro" . Nell'ultimo periodo sto leggendo molti wuxia e xianxia, che spesso sono rilasciati a capitoli, divisi in libri o archi narrativi. Una opera può essere composta anche da oltre 1000 capitoli e non sono rari quelli da oltre 2 o a che 3000. Così come prendo spesso delle chronicles o raccolte, contengono diversi libri pubblicati anche a sé stanti... per quanto contano? E le novelle brevi presenti all'inrerno? I manga/manhwa vari contano? Differenza tra digitale e cartaceo? Hi libri che rileggo? Quelli delle regole di gioco^^ Le riviste contano come libri se piene di articoli scientifici o storie e background di varie ambientazioni? Raccltedi fotografie storiche da anal8zzare, sono un leggere?
@ManuelPilotti
@ManuelPilotti 2 месяца назад
@@lucabastianello9830 Il riferimento che ho messo ai "libri" nel titolo (e in altri passi del video) è necessariamente un riferimento sintetico, ma indicativo di un certo campionario intuitivamente individuabile per una medietà ricettiva di lettori, cioè per chi sa cosa voglia dire leggere un qualcosa, e lo scrivo senza ironia, con piglio da tentante definitore). Tutto ciò che devia da questa medietà esperienziale rischia di aprire un dibattito o ontologico, sullo status di lettore, o ontico, sullo status di libro. Io privilegerei l'aspetto ontologico del lettore, non tanto perché così sia più facile essere esaustivi, ma perché è una prospettiva che, anche in onore alla sintesi, dà modo di individuare un punto di partenza abbastanza solido per altre riflessioni. Quindi, a prescindere dal supporto, dal formato o dal contenuto, tutto ciò in cui ci si possa imbattere nel mondo e che, attraverso un'apertura avvenuta mediante questo contatto, possa lasciare un segno nel lettore, trasferendo parte della propria natura, e sul cui segno ricevuto il lettore stesso possa e debba tornare, questo, direi, definisce, almeno in parte, la natura del lettore per Nabokov.
@lucabastianello9830
@lucabastianello9830 2 месяца назад
@@ManuelPilotti la mia è allo stesso tempo una provocazione quanto una realtà di cosa ho sentito definire "leggere" negli anni. Da chi definisce "leggere" solo i classici, altri solo il cartaceo, altri solo libri oltre un tot di pagine (che poi basta cambiare formato..), chi che se vi sono presenti immagini non contano. Chi ancora che manga/fumetti etc non sono "libri", le riviste simile, etc etc Che se non si finisce tutto il libro non conta come lettura anche mancasse solo una pagina di prefazione. Quindi chiedo perché posso passare da un lettore occasionale a un lettore "prenditi una pausa" a seconda ^^
@liviapantoni170
@liviapantoni170 4 месяца назад
Ma quanto sei bravo? Di solito rileggo poco ed a distanza di tempo
@giuseppeagnello9046
@giuseppeagnello9046 Месяц назад
Da quello che colgo dal video un modus operandi "dovrebbe" essere quello di leggere molto, per poi rileggere poco e approfonditamente quelle opere che ci siamo resi conto, o che ci hanno suggerito, avere un valore più elevato. Forse la difficolta maggiore sta proprio nel capire quali opere riescano in questo (senza affidarsi sempre al concetto di "capolavoro" e "classico" un po' imposto da fuori)
@ManuelPilotti
@ManuelPilotti Месяц назад
La leggibilità e il piacere che ci può dare un libro dipende molto dal periodo in cui lo leggiamo (a prescindere da come statisticamente è stato accolto da chi ci si è imbattuto prima di noi). Un valore elevato lo hanno tutte quelle opere, anche di consumo, anche popolari, che ci hanno saputo indicare la strada in un determinato momento. Capire quali siano le opere che hanno un contenuto eccelso dipende troppo dal settore (spiritualità, scienza, tecnica, sapere enciclopedico...) per poter fare una classifica generale. Certo, più un' opera ha risonanza, più influenza gli altri scrittori, più viene ricordata e letta nei secoli, più vuol dire che ha raggiunto una forma e trattato argomenti che le hanno consentito di attraversare il tempo e lo spazio felicemente. Poi i tempi e i gusti cambiano, così come la scala dei valori, ed è il motivo per cui ogni epoca ha bisogno di lettori che parlino dei perché le opere che hanno letto e amato siano state importanti per loro. È difficile uscire dal soggettivismo e dal relativismo, parlando di opere importanti. Una delle cose che affascina di più me è l'apertura verso il mondo che riesce a trasmettere un'opera e, per l'appunto, la capacità di districarsi tra senso e non senso, tra importanza e futilità, che forse è il gioco che da sempre la letteratura porta avanti con coraggio.
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