Stefano è: preparato, professionale, equilibrato, rispettoso (dei gusti altrui), pratico, realistico, saggio, simpatico. . . . . . insomma per me è da “Nutrition Web Nobel”. Grazie Stefano
@@Savatore83 è un insulto per chiunque essere chiamato "il Piero Angela di", solo che magari non se ne rende conto. Felice Caccamo è di certo più lusinghiero.
Complimenti Stefano! il tuo canale sta crescendo ad un ritmo veloce come non mai. Ti seguo da anni e sono molto felice che sempre più persone vogliano usufruire dei tuoi contenuti sempre validi ed aggiornati
Complimenti sei sprecato su you tube!La tua preparazione unita alla dialettica e alla capacita di comunicare con grande facilita argomenti scientifici meriterebbe molto di piu!
E anche in questo caso il Dr. Vendrame ha dato prova di ponderatezza , senza piegarsi al politicamente corretto. Complimenti. A proposito , sono un baby boomer.
Veramente una scoperta "Stefano" grazie a project invictus.....sono rimasto impressionato da come riesce in modo rispettoso ad arrivare agli utenti finali...Bravissimo!!!!!
Che gioia mi dà guardare i tuoi video Stefano! Tu sei un esempio per me non solo di "conoscenze alimentari", ma di vita e di pensiero in generale. Grazie a te ho riacquisito fiducia nel sistema scientifico e nello studio delle cose, all'informazione nuova e a mettere in discussione le mie idee (basate tra l'altro su cosa? Mi rendo conto, adesso, sul niente). GRAZIE!!!
Video stupendo come al solito. Potrei per caso suggerirti di fare un piccolo video in futuro sulla moda del mukbang? Non tanto sulla sua assurdità in sé, ma magari sul riscontro che potrebbe avere su chi li guarda o spiegare perché è piacevole per così tante persone vedere chi si ingozza di cibo senza pietà, mi piacerebbe sapere la tua opinione. Grazie!
Gran bel canale. Mi chiedevo se poteva fare un video riguardante lo stile di vita life 120 (di cui è stato scritto un libro) ... per esprimere il suo pensiero e perché penso sarebbe molto interessante. Grazie
Sono anni che seguo Stefano. Grazie per tutte le informazioni. Buone feste. P.S. Chissà se riuscirò nell'obbiettivo irrealistico di dimagrire durante il periodo delle 'vacche grasse' (25.12.019-6.1.2020).
mi rendo conto di essere stata cresciuta da una baby boomer,un'infanzia di bastoncini 4 salti in padella sofficini e merendine.. infatti adesso non li posso più vedere
Gentile Dottore, il problema sono le multinazionali che bisogna boicottare. Io ho una Associazione che è praticamente autosufficiente a livello alimentare, abito in provincia di Treviso. Direi che almeno 2 cose sono fattibili da tutti: S.O.S. Rosarno per agrumi, olio, formaggio, miele ecc, (no caporalato e non solo, vedi sito) , poi la salsa di pomodori quando è stagione i pomodori costano poco e sono a km 0. Quest’anno ne ho fatti 30 litri, è una bella lavorata ma ho la riserva per tutto l’inverno. Le persone vanno sensibilizzate perché spesso ignorano, per esempio un litro di olio evo non può costare 2 euro, e la pasta non può costare pochi centesimi per mezzo kg. Quando il cibo costa poco dietro ci sono 2 cose, scarsa qualità e sfruttamento dei lavoratori. Qui’ vicino a Treviso c’è la pasta Sgambaro, azienda rispettosa dell’ambiente (vedi sito) , come associazione abbiamo degli sconti, inoltre andiamo a prendercela, eliminando le spese di spedizione. Mezzo kg di pasta bio trafilata al bronzo riusciamo a distribuirla a 80 centesimi ogni mezzo kg. Credo che le persone dovrebbero alzare il culo dal divano e darsi da fare, invece di girovagare dentro i centri commerciali la domenica!
Non capisco cosa c'entri, sotto un video che spiega come anteporre l'origine degli alimenti al bilancio dei macronutrienti sia demenziale, commentare inneggiando le produzioni autoctone e il boicottaggio delle multinazionali. Forse il messaggio non è arrivato chiaro.
Domanda: è vero che assumendo omega tre in perle di olio di pesce insieme alla colazione con cereali o al pasto con pasta/riso e cereali vari non si ha un assorbimento di nutrienti adeguato (calerebbero gli omega tre a favore degli omega sei ) e che non si mescolano mai frutta fresca e semi oleosi per lo stesso motivo x es? Quali associazioni vanno evitate per riuscire ad assimilare i nutrienti? Io ho carenze gravi di ogni tipo, mi impegno un sacco e purtroppo la mia salute ha dei limiti e questa notizia mi ha scoraggiato ancor di più!
Dottore, ma uno può venire da Lei a farsi prescrivere un regime alimentare personalizzato adeguato? Se si, dove è possibile trovarla? COMPLIMENTI DI VERO CUORE!!
Io sono del parere che è la produzione industriale a dover migliorare di qualità. E oggi si può fare. I miei genitori sono i tipici boomer ostili ai prodotti bio.
Personalmente sarei d'accordo con loro. O meglio, il vero bio è quello del produttore locale che conosci e sai quello che fa. Il bio industriale per quasi la sua totalità non solo è fasullo (la certificazione bio è valida e riferita solo alla coltivazione, e non esclude totalmente l'uso di prodotti chimici) ma in alcuni casi anche più deleterio per la salute degli animali e umana (vedi l'uso del solfato di rame). Aggiungiamoci pure quello etico, dove il biologico di fatto richiede maggiori aree produttive e maggiori quantità di acqua, a discapito della fauna nel primo caso e delle popolazioni più disagiate nel secondo.
@@Simona.H aspetto con ansia le metanalisi che provano la superiorità del bio sulla salute. Il bio è un mercato enorme, non è la medicina che ti vuole malata, sono le aziende che vogliono vendere.
Però, va pure detto che 10 patate fritte industriali danneggiano un po' di più rispetto a quelle preparate in casa dello stesso peso. Se mi sbaglio, me lo dica, per favore. Grazie sempre per la diffusione della sua attività.
Suppongo che l'esempio delle patate fritte sia "metaforico", perché friggere le patate a casa in olio evo non è affatto la stessa cosa di mangiare una busta di patatine fritte...in quantità di sale,di qualità dei grassi ecc... però immagino che per rendere l'idea del discorso servano anche queste forzature.
Urge un report sul nutri score Ue! Perché ricotta è rossa e delle disgustoso pizze francesi super farcite sono verdi o kepab in scatola e altre schifezze?
Maxi Sommantico “ripeti una bugia un milione di volte, e diventerà una verità”. Il problema è che i media stanno cercando in tutti i modi di spingere l’opinione pubblica verso il “vegan”. Tra qualche anno si vedranno i danni.
@@SecretSauce00 ma , che la carne rossa ci influenza negativamente attraverso molteplici meccanismi con danni di entità variabile è oggettivo. Il punto è sempre stabilire le priorità, non è necessario abolirla come non è necessario consumarla . Una dieta vegana o vegetariana può essere disastrosa anche senza carne (e guarda , la maggior parte delle volte lo è )
Chi è clean sta di solito piu attento a bilanciare la dieta!! Non capisco perché parti dall'assunto che chi mangia pulito non bilanci la sua dieta, proprio non capisco. In più aggiungi una critica a Campbell, che c'entra come il cavolo a merenda. Delusione!!
Ma che stai a dire??? Non dice da nessuna parte che chi è clean mangia sbilanciato! Sta semplicemente rispondendo a una domanda ben precisa, che è "è sufficiente mangiare clean, a prescindere dalla scelta degli alimenti"? E non è una domanda assurda, perché è una argomentazione che ho sentito spesso: gente che dice che non conta per la salute se uno fa una dieta o un'altra, l'unica cosa importante è scegliere cibi clean. E lui risponde di no. Ascolta più attentamente la prossima volta. Ti accorgeresti anche che non c'è proprio nessuna critica a campbell, ma solo una domanda: "avrà ragione lui a dire che il latte fa male sempre, oppure il latte fa male solo perché è contaminato?" È una semplice domanda a cui lui stesso dice di non avere una risposta, non è una critica.
Ma le mucche e anche gli ovini hanno bisogno di 1 po' di proteine x stare bene.. So che danno composti preparati con fave carrube avena orzo ecc... Specie quando allattano
Condivido quello che dici Stefano ma ci sono assolutamente dei ma. I prodotti BIO che sono venduti nei supermercati spesso e volentieri di bio non hanno un bel niente ! Il motivo è che le aziende data la moda del comprare bio etichettano prodotti assolutamente non bio come tali per farsi belli e ingannare lo sprovveduto acquirente. I veri ed unici prodotti davvero BIO ottenuti con metodi non intensivi, privi di pesticidi e confezionati/rivenduti con confezionamenti ecofriendly sono assolutamente pochi e generalmente sono rivenduti da filiere piccole o medie. Un esempio che potrei fare riguarda gli ortaggi oppure prodotti secondari delle lavorazioni in laboratorio (trasformati) come le confetture. Il produttore locale come immagino dirai nel prossimo video (la filiera a Km0) poi non sempre è effettivamente garanzia di qualità del prodotto sebbene essendoci un rapporto più diretto con l'acquirente è tenuto ad avere standard di qualità più elevati (pena lamentale e perdita della clientela). Il cibo industriale poi è nato con l'obiettivo di sfamare su larga scale tante più persone che ormai non hanno più il problema della sopravvivenza ma per cui il cibo è più che altro una libido. Da questa deriva culturale credo derivi la gran parte della deriva anti nutrizionale dei nostri giorni che ahimè vede anche e soprattutto la complicità dei medici i quali sono assolutamente impreparati ed inadeguati a capire effettivamente cosa consigliare ai propri pazienti non solo per la cura ma anche la profilassi delle malattie (lo dico da giovane medico) in un mondo dove ormai il cibo si vende anche su internet e la cui scelta è vastissima. In questo devo dire che una piccola grande mano la sta facendo in questo periodo il wellness ed il fitness in generale la cui esplosione sta avvicinando anche se molto timidamente le persone ad un miglior approccio alimentare sebbene con pochissima fitness ancora, non sempre con chiarezzae soprattutto aderente alle fasce di età più giovani. I baby boomers in ciò sono un totale disastro in media
Si ma qui il discorso è ancora una volta come anche nel precedente commento, che si fa un po'di confusione di base sul significato di bio. Il marchio bio si attribuisce agli alimenti prodotti rispettando una ben precisa serie di norme definite dalla legislazione europea (Reg CE 834/2007 e 889/2008), e tali norme sono seguite tanto dai prodotti bio di massa venduti al supermercato che dai produttori più di nicchia (salvo frodi che ovviamente sono possibili in entrambi i casi). Se invece tu attribuisci a 'bio' il significato di puro o incontaminato o comunque una sorta di ricapitolazione di tutto quello che in questo video viene definito 'clean food' o quel 'passo in più' non richiesto dalla legge ma fatto volontariamente da alcuni piccoli produttori ecofriendly, sei tu che stai attribuendo al marchio bio un significato che non ha.
@@magoprospero ma non vuol dire nulla. È chiaramente una forzatura commerciale ai fini di marketing. Fino a pochi anni fa c'erano pochissimi prodotti bio e quando c'erano erano stipati nei luoghi più inaccessibili alla vista negli scaffali mentre ora sono in primo piano accanto ai prodotti convenzionali per esaltarne il valore, permettere comparazioni rapide e venderli di più. È una pubblicità lecita per carità ma è ingannevolissima poiché non fa assolutamente intendere il suo significato al consumatore ( molto distratto si sa)che attribuisce eccome quelle proprietà che dici tu altrimenti penserebbe :" beh ma se non fa 'più bene ' e costa di più ma che differenza fa ?". È una bella fragatura. Molto meglio comprare dalle filiere piccole e medie finché possibile dove almeno la garanzia di qualità è certa o comunque altamente compliante in termini di verifica nel breve periodo
@@armandosalve8152 Sono assolutamente d'accordo sul fatto che bisognerebbe educare i consumatori alla corretta lettura e interpretazione delle etichette, e sul fatto che bisognerebbe cercare attivamente, promuovere e pretendere filiere più 'clean'. Non sono invece d'accordo sul fatto che sia una cosa negativa la diffusione dei prodotti bio. Perché la regolamentazione era la stessa anche prima, per cui non è che quando erano pochissimi e stipati nei punti reconditi, come dici tu, fossero necessariamente meglio. Il fatto che ora siano più mainstream, e anche più abbordabili, per me è comunque positivo. Anche solo adempiere ai requisiti di legge non è una cosa così scontata, ed è comunque un bel passo avanti rispetto ai prodotti convenzionali.
@@magoprospero "per cui non è che quando erano pochissimi e stipati nei punti reconditi, come dici tu, fossero necessariamente meglio" Non ho mai detto questo anzi. Ho detto che si è venuto a creare un mercato ingannevole per il cliente il quale, per moda diciamocelo, compra la marmellata della stessa marca bio anzichè della marca classica che oggi gli viene spiattellata in bella mostra sullo scaffale più visibile perchè costa mediamente di più
@@armandosalve8152 Ah ok allora siamo d'accordo. Avevo inteso che dicessi che da quando sono diventati più diffusi sono di qualità inferiore rispetto a prima. Per il resto, come dice anche il dottore, una porcata bio è sempre una porcata. Se qualcuno pensa che solo perché c'è scritto bio su un pacchetto di patatine, queste facciano meglio, è evidentemente un problema di educazione alimentare.
Bel video, però con i conservanti ho la sicurezza che il prodotto non fermenti/marcisca etc! Non è una aberrazione. Fra un salame fatto in casa senza conservanti e uno industriale con, è molto più sicuro quello industriale, rischio di crepare per il botulino mica un raffreddore!
Sono che industrie che producono gli insaccati che per rassicurare i consumatori hanno tirato fuori la trovata che i nitriti proteggono dal botulismo. Purtroppo pero questi conservatori sono cancerogini e servono non solo a conservare ma a far maturare un prosciutto più in fretta : 3 mesi invece di 9. Parlo di prosciutto di Bayonne e non di Parma evidentemente...
@@annadellarosa9881 La ringrazio della risposta. Certamente se noi consumatori dovessimo vedere un prosciutto cotto non rosa ma grigio, dubito fortemente che lo acquisteremmo e mangeremmo. Gli usi dei nitrati e dei nitriti sono molteplici, non solo antimicrobico/antisettico nei confronti del Clostridium botulinum, che avev utilizzato da esempio. Dovremmo limitare grandemente il consumo delle carni lavorate innanzitutto, che ahimè sono sì deliziose ma sicuramente cancerogene. Ma quelle volte che io mangio una fetta di salame io mi sento più sicuro se il norcino ha messo oltre alle varie spezie anche i conservanti, perché preferisco non rischiare di crepare di botulino! Per questo ho criticato la parola aberrante nel video, nonostante io non sia né un baby boomers né un consumatore che mangia solo preconfezionato, ma perché secondo secondo me sono più sicuri gli alimenti che i conservanti e a volte sono addirittura assolutamente necessari.
@@alessandrosibino9123 qui in Francia lo trovo il prosciutto senza nitrati devo dire e comunque di insaccati quasi non ne mangio anche se li adoro. Io sono una boomer e nella mia infanzia mangiavamo salumi fatti in casa con le tecniche norcine che erano una meraviglia e devo dire che al botulismo non ci si pensava proprio....erano altri tempi. Tutto era fatto in casa senza conservanti ma chiaramente l industria agroalimentare ne ha bisogno. Pet questo è meglio un consumo consapevole e limitatissimo.
@@annadellarosa9881 Concordo in pieno. Anche io ho assaggiato salumi fatti in casa, mio zio lavora in un piccolo macello, e una volta l'ho anche aiutato a fare salami e salsicce in casa, ma un minimo di conservanti li ha messi, perché è un attimo! Non le dico quanto sono venuti buoni!!! Come tutto meglio poco o pochissimo ma buono. Ora limitiamo i danni a Natale ;-). Auguri e buone feste! Un abbraccio.
Doc se hai tempo leggiti How not to Diet di Michael Greger, 2500 pagine scientifiche a favore della dieta plant based vegana. Sono curioso di sapere cosa ne penserai 🤗
7:54 beh, io ho studiato le norme di purezza di certi alimenti come olio, latte ed acqua. Negli anni 90 era illegale vendere olio retificato sotto il nome di extra vergine, ma oggigiorno tutti gli alimenti sono inquinati, il latte viene annaquato anziche' scremato. Quella che un tempo veniva chiamata acqua dura adesso viene venduta in bottiglia. La qualita' non esiste piu'.
Credo ti stai sbagliando, nel caso linkami qualche cosa che hai studiato. La legge italiana è rigidissima suo requisiti che l'olio extravergine deve avere e da lì non si scappa, un olio extravergine secondo la legge ha un livello di acidità inferiore allo 0.8%, quindi la rettifica non serve. Riguardo il latte scremato non credo proprio anche perché le tabelle nutrizionali evidenziano chiaramente come tra un latte ad un altro cambi la quantità di grassi principalmente, e non tutti e tre i macro cosa che accadrebbe se ci fosse diluizione
Un nutrizionista nel mondo ha sofferto leggendo questo commento. Questo non è il canale giusto per bufale complottistiche, l'atteggiamento "ma tanto fa tutto schifo" è sia falso che inutile.
@@lucacipolletta0409 veramente a quell'epoca sgranocchiavano di tutto, anche cereali. Poi se vuoi tornare più indietro il discorso cambia ma cambia anche la nostra struttura fisica, quindi il discorso non regge.
Le giovani generazioni hanno la testa vuota, generalizzo ovviamente, ma la tendenza e' chiara: non sanno nemmeno cuocere un uovo sodo. Il loro modo di alimentarsi e' soprattutto take-away. Li vedo raramente in cucina a prepararsi un brodo di pollo, ma comprano il brodo in polvere con annessi noodles in un beker, ci aggiungono acqua bollente et voila'! la cena e' pronta! Una mia figlia qualche tempo fa mi chiese (appunto) del brodo di gallina. Le dissi che l'avrei preparato in un paio d'ore circa. Sembrava sorpresa dal tempo, ma ancora di piu quando scoprendo la pentola ha scoperto che il brodo di gallina si fa con una gallina vera in pentola. Si e' messa le mani nei capelli e gridava < che schifo! io ho mai mangiato quella roba li! Una gallina poverina! Con che coraggio!> < EH? > ho risposto : < guarda che tu qui in casa hai sempre mangiato il brodo vero! Non quello che ti compri al supermercato> . Morale della favola, lei non vuole piu mangiare la minestra in brodo fatta in casa. Questo e molto altro, avrei decine di aneddoti sulla conoscenza degli alimenti da parte della ultima generazione. Per loro il vero caffe' e' quello di Starbucks e la pizza originale si ordina online da New York pizza.. ( una catena internazionale di pizze cartonate). ------------------- Non sono d'accordo stavolta con lei. ------------------------ Quanto al clean food, e'vero in parte. Uno studio inglese ( per esempio) ha stabilito che Prodotti a chilometro zero aumentano l'inquinamento. Dato che costringerebbe milioni di cittadini a prendere l'automobile per farsi una quarantina di chilometri per comprare un paio di chili di patate e poco piu. Cosi ci sarebbero milioni di auto in costante movimento tra citta' e campagna. Infatti ci si dimentica che il supermercato di quartiere e' nato per portare gli alimenti vicino casa. Evitando il turismo alimentare... Detto questo il clean fodd costa un molto di piu, qualora la massa si fiondasse in campagna, i prezzi andrebbero alle stelle.
Con tutto il rispetto e senza alcuna offesa per sua figlia, che sicuramente ha altri interessi e altre virtù, ma per fortuna, una ragazza che si sorprende che il brodo di pollo sia fatto col pollo, non è rappresentativa delle giovani generazioni. Giovani generazioni sono anche quelle che in queste settimane scendono in piazza in massa e fanno sentire la loro voce in difesa dell’ambiente, manifestando per i valori in cui credono e la società che vogliono costruire. Non mi sembra che abbiano la testa vuota e mi riempiono invece di ottimismo per il futuro.
Non per rispondere ad aneddoti con altri aneddoti che non significano niente sul piano statistico, ma io vivo in un collegio universitario e condivido la cucina con altri 35 ragazzi e la domenica è un tripudio di lasagne, arancini e panzerotti. Se tua figlia ha più di 10 anni è un problema suo
Mi permetto. Chi l'ha educata tua figlia? A mio figlio di 12 anni insegno piano piano a cucinare, mi accompagna (a controvoglia) a fare la spesa e a buttare i materiali riciclabili, vede cosa cucino (e il tempo e l'impegno necessari) e gli spiego cosa uso e perchè. Andiamo a volte in fattoria a comperare uova e latte e gli insegno a leggere le etichette sui prodotti. Le "nuove generazioni" sono figlie delle vecchie. Un po' di autocritica?
Ah, tra l'altro, a far la spesa e alla fattoria ci andiamo a piedi (e mio figlio a controvoglia). Ripeto che a noi, le vecchie generazioni, fare un po' di autocritica prima di sparare filippiche sulle nuove fa solo bene
@@sonodiventataunalbero5576 considera di abitare in citta' ( il 75% della popolazione mondiale abita in citta') , vorrei vedere 1 milione di milanesi andare a piedi a fare la spesa nella fattoria piu vicina. A parte il fatto che dovrebbe essere una fattoria grande come mezza pianura padana per soddisfare i bisogni di una citta' intera. Rimani una soluzione per pochi intimi. Fare autocritica per cosa? Per esempio?
È pulito se si fa con moderazione. Dispiace anche a me per i poveri animali (sono stato vegano per qualche anno) Però credo che se si mangia carne una o due volte alla settimana sia naturale...equilibrato... Mi spaventano invece gli estremisti tipo paleo, cheto o life 120 e tutti quelli che esagerano in una direzione o nell'altra! I vegan per esempio non pensano che pure le piante hanno un sistema nervoso e che sentono dolore pure loro...sono esseri viventi come noi!
@@SimoneCarp "Non tutti sentono l'obbligo morale di una dieta vegeteriana o vegana." Esattamente! Questo è il problema! Non esiste né etica animale né etica ambientale!
Appena ho sentito l'ennesima presa per il culo sulla "carne che sia d'allevamento al pascolo prodotta rispettando il benessere animale" ho stoppato il video. Guardatevi le pubblicità delle mucche felici , delle docce e dei massaggi e della marmotta che confeziona la cioccolata 😂 😂 Aspetto con fiducia le informazioni nutrizionali della carne d'uomo, in particolare dei bambini da latte, e con le idee pratiche su come rendere tenera quella degli adulti, come la battitura e la frollatura, e tutti via, ad ammazzare il vicino di casa che rompe pure le @@, purchè abbia un buon profilo nutrizionale