Ragioni da dipendente o da imprenditore? 

Ahahahah

😂😂🤣

🤣🤣🤣🤣

😂🤣😂

C'è chi si rivolge al Giudice anche peggio del "pirupiru"🤣🤣🤣😎 per contro ci sono anche Giudici che dicono o fanno una cofanata di ...

Hai la mia stima Bravo Ci vuole coraggio Se no va a finire che una persona cresce e vive di rimpianti

Per me quello che hai detto ha senso finché non hai messo di mezzo la tua prole... anche io ho esattamente la tua stessa voglia di sviluppare la mia idea e lo farò, ma lo farò per me. Il lascito per la mia prole sarà O l'azienda, O la possibile vendita di quest''ultima

Ferie non pagate 🤣🤣🤣🤣

@@StarkEspada_12 quello in realtà sarebbe il meno ed è il prezzo da pagare nell'avere più libertà....

@@stefano7214 si certo era una battuta, anche se pero è un privilegio non indifferente tra i tanti del dipendente. Alla fine dipende sempre se il gioco vale la candela. Io a volte andrei a fare il dipendente per togliermi dei pesi di dosso ma ne avrei di diversi. Non c’è una risposta uguale per ogni situazione

Non ho dubbi che lei sia un fuoriclasse, lei non ha delle stelle come recensioni , lei ha un'intera costellazione 😂. Scherzi a parte COMPLIMENTI!

@@pietrov2116 grazie mille, proviamo sempre a migliorare, alle volte ci iusciamo pure 😁

Fantozzi era anche anche fortunato con un buon stipendio e posto fisso

@@marcor5886 mah insomma

Non che fai.....ma che scegli Purtroppo tante volte ci si adatta e si fa quel che capita. Poi per forza che non piace

Vabbè basta che risparmi il giusto che serve per fare una cosa in proprio🙃 ti auguro il megliooo

Per i datori di lavoro per cui ho lavorato, quindi grandi aziende italiane, questo mindset è il male assoluto perché sei una persona che investe su se stessa e quindi non dai "anima e corpo alla mission aziendale" (cioè aspiri a non lavorare come uno schiavo e vuoi fare carriera alle loro spalle) e sei "un lavoratore pronto a tradirli alla prima offerta migliore da parte di competitors". E non solo per i datori di lavoro, ma anche per i colleghi che ti vedono come una minaccia e si alleano per boicottarti. Persino osare chiedere la possibilità di fare formazione inerente al proprio lavoro è visto male perché è visto come "pretendere dei diritti" (come se fosse un male) e quindi passi come "il lavoratore di turno che rompe le palle e che non ha voglia di lavorare" perché per loro "la migliore formazione è quella fatta lavorando" anche se non ti caga nessuno e anche se è prevista dal contratto. Quindi tanta stima se ci riesci senza problemi.

@@beatrices.4601 che schifo infatti, viene da prendere a martellate tutti... mi sto per laureare magistrale adesso e mi trovo in un mare di incertezza

​@@dindo95 Non mi fraintendere. Intanto non parlavo in generale, ma parlavo per quella che è la mia limitata esperienza... (ad esempio in multinazionali non ci ho mai lavorato, ho lavorato solo per grandi aziende italiane, con mentalità prettamente italiana, quindi niente mentalità americana da formazione e certificazioni continue... e ho lavorato solo in campo ICT/IT). Inoltre non è una critica fine a se stessa, un lamentarsi "tanto per"... era per rispondere alla persona che ha scritto "essere un dipendente una mentalità imprenditoriale". Le aziende per cui ho lavorato, come dipendente direttamente stipendiata, non vogliono assolutamente un professionista che lavori in modo indipendente e che investa sulla propria carriera, vogliono solo la persona che faccia esattamente quello per cui è stata assunta, nulla di più, nulla di meno. Vogliono la persona che si incastri perfettamente nella loro idea funzionale che hanno del tuo lavoro e che (nel range del possibile) tu non abbia mai i tuoi interessi come professionista in mente se non quando coincidono con quelli strettamente aziendali. Il risultato è che ad esempio (ribadisco, esperienza mia personale), la formazione me la sono dovuta fare a spese mie (e le certificazioni IT valide costano parecchio e richiedono parecchie ore di studio) e quando ho voluto far fruttare quella conoscenza acquisita ho semplicemente dovuto cambiare ogni volta datore di lavoro. Eppure le skills imparate nella formazione sarebbero state a vantaggio dell'azienda stessa per cui lavoravo dato che erano perfettamente inerenti al mio ruolo aziendale, ne hanno goduto e non mi sono venuti incontro una volta perché, e questo è un segreto di pulcinella, gli conviene 100 volte lasciarmi a casa e prendere una persona sempre nuova, fresca di università e certificazioni (ma con qualche esperienza sul CV, ovviamente), da pagare il meno possibile, con skills aggiornate piuttosto che investire sulla mia formazione continua. E questa mentalità si riflette un po' su tutto... Sei come un pc, ti compro, ti uso finché vai bene e poi quando diventi obsoleto (perché senza investirci tempo e risorse è inevitabile) ti sostituisco con un "modello più aggiornato".

Vero, credo che quella sia la cosa peggiore. Soprattutto in piccole realtà

Vuol dire che hai la fortuna di avere un datore di lavoro che ti riconosce qualità e ti stima. E che tu ti sei meritato questa condizione con serietà e risultati.

​@@marcofortuna84 La ringrazio per le belle parole ma il mio intento era nell'asserire con ironia che non amo molto quello che faccio ahah

Si può anche girare: è giusto che un dipendente non abbia la minima idea di come si svolge il lavoro di un imprenditore? Impossibile renderlo obbligatorio. Però pe rché il rapporto sul lavoro funzioni servono fiducia e stima reciproche e non reciproca diffidenza

@@marcofortuna84 sono pienamente d’accordo, ma io sono nella situazione in cui, ottima azienda, 30 anni all’attivo, si laurea il figlio di un socio ed….. ecco qui il tuo posto da dirigente! Da allora l’azienda ha subito forti cali, ma ovviamente la colpa è nostra! Ps so di sembrare superficiale, ma sto solo riassumendo l’assenza della situazione, ma sono disposto anche a spiegarla per filo e segno se vuole! Comunque grazie per la risposta

@@salvomilia in casi come questo la colpa non é certamente sua: questo socio non si dimostra imprenditore, suo figlio sarà catapultato in una realtà che non conosce e probabilmente iper protetto. Se al resto del cda va bene così, io le consiglio di cambiare aria (se questo paraculato le ha fregato il posto). Diversamente, c'è solo da sperare che questo giovane impari in fretta e che non vi siano ripercussioni sull'azienda. Calcisticamente parlando, nelle squadre forti, qualcuno sottotono non si nota. Diversamente, ti porta a fondo. Rimango dell'idea che la miglior strategia nel 2021 sia quella di ampliare sempre a prescindere le proprie competenze, e di tenersi "attivi" su molteplici fronti: non abbiamo nessuna certezza di ciò che ci riserverà il futuro: automazione, eliminazione nicchia di mercato, default dello stato, pandemie, per non parlare di salute. Detto questo, le auguro il meglio.

@@marcofortuna84 la ringrazio! È stato molto arguto nel percepire il 90% della mia situazione, le dirò che non smetto mai di aggiornarmi, e prendo in considerazione il cambiar ari prima dell’oblio. Grazie mille. Buona giornata.

Il problema è che agisci in un mondo in cui le leggi se le fanno i gatti, quindi passare da topo a gatto è sempre più difficile se non ci nasci

Il problema si pone per quanto riguarda le tasse fisse, che distruggono sopratutto le micro imprese; l'irpef non farà mai paura quanto i contributi inps o le gabelle come tari, canone rai speciale, costo commercialista, dichiarazioni intrastat, tasse per eventuale assunzione dipendenti, etc, etc, etc..

@@tgatto1 lavoro attualmente come dipendente, dopo 7 anni in p.iva. Onestamente mi sto organizzando per tornare indietro. Questo era per dire che conosco bene entrambe le situazioni. Non cambia di una virgola il mio pensiero

Pazzia? Diciamo che sotto sotto anche lui non ha iniziato dal niente, visto che il padre è un socio di maggioranza di una miniera di diamanti del sudafrica; chi non risica non rosica, però la maggior parte degli imprenditori che ho conosciuto io non hanno rischiato un bel niente, al massimo hanno rischiato un 10% del patrimonio familiare milionario; inoltre in realtà il rischio c'entra poco visto che il vero mestiere dell'imprenditore è trasformare il passivo aziendale in utile e poi plusvalenza azionaria. I debiti però la banca non te li fa neanche per una srl se non hai niente da dare in pegno, o se non sei sostenuto da altre sicurezze, più che il rischio conta la capacità di risanamento dell'eventuale debito; logicamente parlo di impresa non del negozietto di quartiere

Media, formazione

@@Mario.Alvino scusa la domanda ma non lo conoscevo fino a qualche video fá.... Cmq bravo.