In ogni caso, una bella esperienza. Per fortuna ci sono musicisti come Prosseda che cercano di fare il possibile per colmare le imbarazzanti lacune dell'istruzione italiana. Di alcuni degli argomenti affrontati i musicisti non sentono parlare neanche nei conservatori... Bravo!!!
E' un'idea molto graziosa, però Prosseda è piuttosto villano con il robot (che per parte sua invece è abbastanza adorabile), lo interrompe sempre, lo insulta (anche sulla sua vita personale!) e questo non è assolutamente carino. E poi anche farlo suonare su una tastierina... Senza contare che oggi i software midi possono anche essere un po' più sofisticati di così.
E poi, anche presentare uno strumento moderno come un dato storico assoluto, offrendo esempi di Mozart e Chopin... Ma, insomma, come spesso accade nelle lezioni-concerto c'è sicuramente troppa carne al fuoco. Meglio concentrarsi su due o tre elementi.
A parte ciò (che comunque è importante), la trattazione di Prosseda è molto interessante (anche se qua e là opinabile) ma non segue un filo logico molto chiaro e risulta un po' sparsa e poco memorabile. Forse potrebbe affidarsi talvolta alla trattatistica (a partire da C. P. E. Bach), tanto per far capire al pubblico che non sta ascoltando delle trovate personali ma argomenti noti e discussi, e soprattutto alla teoria musicale. Parlare di fraseggio senza parlare di appoggiature è un po' assurdo
