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SCHELLING 6: LA FILOSOFIA POSITIVA COME APRIORISMO EMPIRICO 

CineFilosofia del p.T.
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3 окт 2024

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Комментарии : 16   
@vickymax4027
@vickymax4027 Месяц назад
Chiarissima lezione. Interessante conoscere il pensiero tardo di Schelling che solitamente a scuola non viene studiato
@cinefilosofiadelp.t.7001
@cinefilosofiadelp.t.7001 Месяц назад
Grazie del positivo riscontro ma soprattutto per aver commentato. Condivido pienamente: anch'io purtroppo ho seguito il pessimo andazzo scolastico, che penalizza Schelling per dare il massimo spazio a Hegel, e me ne pento. La filosofia positiva ha uno spessore filosofico, a mio inattendibile giudizio, almeno pari all'idealismo hegeliano.
@Carlos-lc3ee
@Carlos-lc3ee 27 дней назад
Interessantissimo!
@cinefilosofiadelp.t.7001
@cinefilosofiadelp.t.7001 27 дней назад
Grazie per l'apprezzamento, ma soprattutto per aver commentato.
@marcodidoni5158
@marcodidoni5158 Месяц назад
Ciao Saverio, ecco il mio tentativo di sintetizzare l’apriorismo empirico di Schelling. La filosofia positiva pone il Prius come un principio assolutamente trascendente che sta al di là del pensiero e dell’esperienza. Come tale il Prius è indimostrabile e inconoscibile. Il Prius però produce l’essere, cioè il mondo, con un’azione assolutamente libera e, come vedremo, tale azione produttiva, per mezzo dei suoi prodotti, lo “espone” alla conoscibilità. In altri termini il Prius non è conoscibile in sé ma, in qualche modo, si espone alla conoscibilità per mezzo del risultato della sua libera azione produttiva. Un’azione autenticamente e assolutamente libertà, impossibile da conoscere a priori in quanto non necessitata da alcunché, è però conoscibile a posteriori e, conseguentemente, solo a posteriori. Ne consegue che l’azione produttiva del Prius, in quanto per definizione esercizio di assoluta libertà, è conoscibile solo a posteriori. La conoscenza a posteriori di questa azione produttiva, cioè l’esperienza del mondo, ci attesta l’esistenza di colui che la compie, cioè Dio. Se c’è un’azione ci deve essere un soggetto agente che la compie; se c’è il creato, il risultato dell’azione creatrice del mondo, ci deve essere il creatore, Dio. Il Prius, dunque, è Dio che viene conosciuto empiristicamente ‘a posteriori’ nel senso che viene conosciuto per mezzo di ciò che lo segue, cioè per mezzo di quel mondo che è il risultato della sua azione di libera creazione. Detto in altri termini, per quanto nel suo complesso sia inconoscibile in quanto assolutamente trascendente, il Prius può essere conosciuto solo come Dio, cioè come creatore.
@cinefilosofiadelp.t.7001
@cinefilosofiadelp.t.7001 29 дней назад
Ciao Marco, grazie anche di questo tuo più che valido contributo. Lo condivido, Aggiungo solo che il modo logico della conclusione (Dio esiste) non è quello della necessità ma quello della probabilità, in quanto la prima premessa del ragionamento (il puro esistente) è un postulato indimostrabile. Per attualizzare, quella di Schelling mi sembra un'inferenza alla migliore spiegazione ovvero: dato un fatto (il mondo) l'esistenza di Dio ne è la migliore spiegazione. In questo senso, potrebbe essere una versione riveduta e corretta, e per così dire indebolita, della prova a posteriori di Tommaso denominata "ex possibili et necessario" oppure "ex contingentia".
@vickymax4027
@vickymax4027 Месяц назад
Si. Interessante e attuale la filosofia positiva soprattutto oggi in cui si pensa che l'empirismo debba essere la base unica e radicale di tutto ma non ci si avvede che si può perfettamente conciliare il rispetto e la valorizzazione scientifica dell'esperienza visibile con la consapevolezza dell'esistenza di un lato invisibile, della vita che può manifestarsi inizialmente come oscuro ma può diventare luminoso. La filosofia positiva mi pare anti fondamentalista sia anti fondamentalismo religioso che empirico Esiste una cattiva filosofia empirista nell' ottimo scienziato a volte. Si può essere empiristi e metafisici a un tempo. Interessante anche il ritorno al mito. È lo stesso discorso. L'anima ovvero la dimensione aspaziale e atemporale dell'uomo esiste ma non come esiste questo tavolo, è partecipe dell'infinito e parla di sé nei miti, mondi di dei ed eroi immortali, mondi di sogno ove appare ora come una vergine fanciulla falciata dalla morte e rapita dal Dio degli inferi e trascinata a forza dei regni dell'oltretomba ma destinata a rinascere ogni nuova primavera, ora come divina prole uccisa e lacerata dalle potenze del male ma destinata a risorgere più splendente di vita dalle sue ceneri o dalla sua tomba. Nel mito, attraverso il mito, l'anima inogettivabile, invisibile vive, coglie, sente e dice se stessa. E questa consapevolezza profonda non è contro la scienza o ne desidera la svalorizzazione. Esistono diversi livelli di esistenza che possono essere integrati in una visione che abbraccia visibile e invisibile Massimo Zito
@cinefilosofiadelp.t.7001
@cinefilosofiadelp.t.7001 Месяц назад
Grazie per l'interessante contributo al canale. La migliore filosofia, a mio ininfluente parere, consiste proprio nel tentativo di raggiungere una visione che abbracci visibile e invisibile.
@cinefilosofiadelp.t.7001
@cinefilosofiadelp.t.7001 Месяц назад
Grazie per l'interessante contributo al canale. La migliore filosofia, a mio ininfluente parere, consiste proprio nel tentativo di raggiungere una visione che abbracci visibile e invisibile.
@marcodidoni5158
@marcodidoni5158 Месяц назад
Ciao, nuovamente grazie per la lezione. Devo ammettere una certa difficoltà nel comprendere la tesi dell’apriorismo empirico. Ci rifletterò e proverò a formularlo con parole mie per vedere se avrò compreso. Per ora ho una domanda sul rapporto tra essenza ed esistenza. Sebbene deluso dalle lezioni berlinesi di Schelling (1841/42), mi sembra che, nel sostenere il primato dell’esistenza sull’essenza, Kierkegaard, per il quale l’esistenza individuale non è razionalmente definibile in quanto una definizione consiste nell’espressione linguistica di un concetto universale che, come tale, accomuna una pluralità di individui, stia proprio prendendo le mosse dalla distinzione Schellinghiana tra essenza, qualcosa di meramente possibile ma che realmente non esiste, ed esistenza. Se infatti la filosofia negativa è, per Schelling, una scienza dei possibili, cioè una scienza delle cose nella loro pura razionalità, diversamente la filosofia positiva è la scienza delle cose in quanto esistenti, ossia la scienza del quod di ogni cosa. Pensi che ci sia attinenza tra le posizioni dei due filosofi o sono fuori strada? Rigirando la domanda, ammesso che sia ben posta, intravedi nella filosofia positiva di Schelling una sorta di proto-esistenzialismo?
@cinefilosofiadelp.t.7001
@cinefilosofiadelp.t.7001 Месяц назад
Difficoltà a comprendere l'apriorismo empirico? A chi lo dici! Più che difficoltà direi quasi impossibilità. Ma ne riparleremo quando mi farai avere la tua riformulazione. Per quanto riguarda il rapporto con K., mi sembra innegabile che abbia trovato in S. la tesi secondo cui l'esistenza precede l'essenza e quindi la ragione; ma anche altrettanto innegabile che l'abbia poi reinterpretata e sviluppata in modo personale: mentre in S. l'esistenza si riferisce a Dio come suo presupposto "a priori" (in realtà per me un postulato assoluto), in K. riguarda l'uomo e ne connota l'assoluta singolarità e insieme la derivazione da Dio (in questo senso è più imparentata con il concetto di esistenza di Tommaso). Infatti, da K. la "ex" di ex-sistere è intesa in un duplice significato: 1) star fuori dal proprio genere/concetto/essenza (quello di "uomo"); 2) essere "da" qualcos'altro, ossia essere in quanto creatura di Dio. Poi certo K. poteva condividere con S. la fede in Dio, ma se ne differenzia nettamente perché non cerca comunque di argomentarla razionalmente ma direi poeticamente. Tanto è vero che dopo un po' smise di seguire le lezioni berlinesi di S. e lo tacciò di essere contorto e oscuro.
@marcodidoni5158
@marcodidoni5158 Месяц назад
@@cinefilosofiadelp.t.7001 Relativamente all’apriorismo empirico non posso che consolarmi. In tutta sincerità mi ero da subito lanciato nelle critiche. Mi è da subito sembrata un’impossibile terza via tra l’induzione delle prove d’esistenza a posteriori e la deduzione delle prove a priori. Pensavo, terzium non datur. Poi mi sono fermato perché penso sia comunque prima corretto impegnarsi, per quanto possibile, a cercare di capire cosa intendesse. Per il resto veramente grazie per il chiarimento sul rapporto tra il pensiero di S. e quello di K.
@davidechersini9965
@davidechersini9965 Месяц назад
Dio non c'è, se c'è è cattivissimo. Buona giornata
@cinefilosofiadelp.t.7001
@cinefilosofiadelp.t.7001 Месяц назад
Giudizio chiaro e rispettabilissimo. Tuttavia, per filosofare non basta esporre una tesi, occorre anche argomentarla.
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