Io ho mollato l'Università per frequentare un corso ITS. I corsi ITS sono corsi biennali con tirocini programmati nelle aziende partner e servono a formare dei tecnici specializzati in settori con molta richiesta di lavoro. È stata un'esperienza bellissima e, se potessi tornare indietro, lo rifarei prima per evitare di diplomarmi nel bel mezzo di una pandemia. Il problema è che ho molta difficoltà a spiegare alla gente di cosa si tratta perché questi corsi sono relativamente nuovi e molti non riescono a concepire metodi di istruzione diversi da quelli che conoscono. Il mio diploma ha un valore e mi sono impegnato per ottenerlo ma non riesco a convincere le persone a cui spiego di cosa si tratta.
@@amadouourybarry8714 Diciamo di si. Io ho trovato solo come operatore meccanico generico, ai miei amici è andata meglio con posizioni più specializzate
Secondo me hai sbagliato l'inquadratura del discorso, perché dimentichi il quadro generale e ti focalizzi su di te, il che ovviamente non fa media. Inoltre, cosa insolita, non ti sei documentato prima di fare il video. Intanto (fonte Istat) il 75% dei laureati legge almeno un libro all'anno contro il 50% dei non laureati. Inoltre, il 20% dei laureati legge almeno 12 libri all'anno contro il 13% dei non laureati. Infine, (fonte Istat) la fonte di reddito principale della famiglia guadagna: a) dipendente: 44.556 euro se laureata, 34289 euro se diplomata; b) autonomo: 52.934 euro se laureata, 37.399 se diplomata. I valori crollano in assenza di diploma. Se è vero che laurea non significa ricchezza assicurata, certamente permette normalmente di guadagnare di più. I casi singoli, ripeto, (es. mio cuggino guadagna 1 trilione di euro al minuto) non contano affatto. Bisogna stare molto attenti a lanciare messaggi del genere, perché molte persone che non studiano finiscono a fare i disoccupati o piccoli lavoretti saltuari e mal pagati.
Aggiungerei che proprio i lavoretti gratis/ malpagati e in nero sono proprio nel settore ict dove ormai campano di speculazione su corsi e tirocini. Questo in pratica sta promuovendo Il leggendario quasi Ingegnere all'italiana.
Concordo al 100%. Bisogna stare attenti soprattutto in Italia, dove il tasso di laureati è tra i più bassi dei paesi Ocse e l'abbandono scolastico è lo sport nazionale.
@@EhM-xt7pl molti non capiscono che i laureati non trovano lavorono, perché la maggior parte dei dirigenti italiani preferisce avere gente ignorante e manipolabile senza un TITOLO per rivendicare uno stipendio adeguato. Sono anni che fanno i contratti da operaio generico metalmeccanico a 900 euro al mese full time ai programmatori. Sti ragazzini non sanno che è un cnl. La differenza tra un impiegato di l3, 4 ecc.. a livello di stipendio ecc... La differenza tra libera professione e parasubordinato ecc... Dovrebbero andare a lezioni da un commercialista e un avvocato del diritto del lavoro prima di buttarsi a cazzo su corsetti. L'unica cosa buona di alcuni corsi regionali é la parte di diritto del lavoro e sicurezza del lavoro, perché quando esci da là inizi a renderti conto di come è messo male il lavoro in Italia.
Non sono d’accordo… la programmazione evolve ma l’università ti da delle basi solide… fare un corso da programmatore ti da una formentis diversa dall’Università. È giusto saper fare, quanto è giusto sapere la teoria dietro. Anche se comporta fare cose che non saranno mai correlate al tuo lavoro. Questo non significa che non bisogna rivedere il metodo universitario ma la programmazione, nelle università ti garantisco che è più che pratica
È semplicemente assurdo pensare che un corso online come start2impact possa in qualsiasi modo sostituire un percorso universitario anche solo triennale.. E la cosa più brutta è che le persone che fanno questi corsi non si rendono conto di star diventando dei semplici operai.. Tra 20 anni saranno sottopagati e infelici
@@MrMarcores non sono certamente corsi come start2impact a darti skills in più.. Conosco quello che propongono dal punto di vista dell'informatica, ed è triste vedere che la gente gli dà pure credito.. Visto che sei ingegnere hai dato uno sguardo a quello che insegnano?
@@f.g.n.m.2359 io ho dato uno sguardo. Trattano solo la codifica. Per loro sapere scrivere il codice è importante. Io a lavoro utilizzo solo il 10% del mio tempo per la fase di scrittura. Il resto del tempo è impiegato nella progettazione.
grazie, non commento mai nessun video ma questo lo notato particolarmente interessante, bravo continua cosi perché sembra poco ma stai aiutando delle persone.
Ottimo argomento! Io sono uno di quei casi che ha lasciato gli studi perché sentivo di perdere il tempo e nel frattempo sono andato avanti con il lavoro e in quel poco tempo ho preso una distanza di anni (positivamente e professionalmente parlando) dalle persone con chi studiavo. Tendo a credere che l'università sia molto sopravvalutata, però lasciarla è stata sicuramente una scelta molto rischiosa, una scelta che quando la fai ci devi lavorare molto di più e una scelta che non fa per tutti!
Beh ti posso fare un esempio. Conosco due fratelli. Il primo ha studiato ed il secondo no. Il secondo ha fatto , come dici tu, un gap. Poi però è successo che il fratello laureato ha cominciato ad ingranare e gli si sono aperte possibilità che, purtroppo, al fratello diplomato saranno sempre precluse. Benche tu sia competente e preparato, sono certo, che ad un certo punto il tuo percorso professionale si arresterà a causa della mancanza di un titolo di studio.
@@pietrocosentino6636 non dico che non possa capitare, però dipende dalla carriera, professione, aspettative e ambizioni. Perché ad esempio se nel frattempo il fratello più piccolo risparmiava quello che non si spendeva in università e lavorava di più come per aprire una propria start up, il discorso sarebbe un’altro. O se il fratello più grande fossi un pigro e non sapessi neanche come comportarsi al lavoro! E non credo che il percorso della vita dipenda da se si fa/finisce una carriera universitaria (ovvio non per cose tipo medicina) ma dalle piccole scelte, sacrifici e rischi che si prendono ogni giorno. Comunque credo che dipenda tanto tanto dalla carriera (ad esempio conosco tanti programmatori che non hanno mai finito e fanno dei manager a persone più grandi e con una laurea e master) e sopratutto dalla creatività e sacrificio che si sia disposti a fare, perché è più facile seguire quello che fanno tutti dove l’informazione “ti arriva” da sola che quando ti metti per conto tuo e devi essere tu a fare le ricerche e approfondire gli argomenti che pensi (perché non hai una garanzia) ti possano servire. Però ripeto, non dico che non possa capitare, e addirittura sarebbe la cosa più “normale” che chi ha finito la carriera abbia più possibilità, però le cose “non normali” abbondano anche in questo mondo :) Un saluto!
Casomai è studiare all'università la scelta che non fa per tutti. Poi ci sono sicuramente persone che si formano anche in altri modi, ma non direi che è il caso di elogiare l'impegno di tutti quelli che lasciano l'università, perché allora si vede il mondo a rovescio.
@@LucasFabro implicitamente hai dato la risposta quando hai parlato di normalità. È ovvio che c’è università e università e ci sono limiti personali ma un titolo universitario, al netto del fatto che una persona sia un artigiano o un imprenditore, rappresenta un’arma importante in più. Te lo scrivo per esperienza professionale.
Si può ma nei paesi di lingua e cultura germanica (DE/AT/CH) è più facile perchè a 15 anni inizi a fare scuole professionalizzanti e tirocini. E’ un sistema che permettendi avere magari poca cultura “di base” ma pochissima dispccupazione e una forza lavoro capace. A 25 anni hai quasi 10 anni di esperienza e nulla ti impedisce di continuare a specializzarti (in Svizzera per esempio ci sono “patentini” che si ottengono con corsi teorico pratici molto duri che però ti aprono le porte di alcuni settori dove ti assumono poi volentieri perchè sanno che l’asta è posta a livello alto). In Italia pure si può fare ma è molto più difficile.
Se ci pensi quella cagata di "scuola lavoro" poteva essere qualcosa di simile ma ovviamente è diventata solo una perdita di tempo/sfruttamento per gli studenti
@Simone Capato io ho fatto il liceo scientifico e ho dovuto studiare tanta di quella spazzatura che va sotto il nome di cultura generale che neanche ti immagini (letteratura, storia, storia dell'arte ecc ecc) d'altronde i professori sono tutti passati dall'università alla cattedra senza mai rendersi conto della reale utilità di ció che insegnavano
Attenzione a idealizzare questo modello, qui dove vivo io sono sempre di più i ragazzi che cambiano percorso 2-3 volte perché a 15 anni non sono sicuri di cosa voler fare, risultato nessuna cultura di base e molta frustrazione.
La verità è che non c'è soluzione univoca. C'è chi con la laurea ci vive bene e chi,come me, con essa si rovina le prospettive. Io tornassi indietro non mi prenderei alcuna laurea, ma per una questione che non sono adatto a stare sui libri e lo ammetto a me stesso, cosa che la gente non fa. Molti devono impressionare amici, parenti e partner e quindi sprecano gli anni migliori in cose che nè entusiasmano nè sono i propri cavalli di battaglia. Ovviamente non esorto a skippare l'università o a cercare scorciatoie fuffa di cui la società odierna abbonda: l'ignoranza costa. Fate qualcosa in cui credete fermamente✌
@@nicololepri9967 sono un laureato triennale in economia aziendale. Negli anni ho fatto comunque diversi lavori per arrangiarmi, anche non attinenti. Attualmente sto imparando a programmare, ambito applicazioni web, sperando che mi vada bene
Io ho studiato giurisprudenza, ma sono finito a lavorare in tutt'altro settore (finanza) molto prima della laurea. Finita l'università mi è rimasta una bellissima esperienza e un network di persone con cui ho poi lavorato in vari progetti. Non credo che la maggior parte dei miei guadagni dipendano dall'università, ma dal network di persone a cui essa ti da acceso. Discorso ovviamente valevole solo se si vuole fare impresa, alcune professioni come: dottore, avvocato, architetto richiedono anche competenze specifiche e titoli. Nel complesso, io consiglierei a tutti di farla, divertirsi molto e conoscere più persone possibili duranti gli studi. Ricordandosi però di intraprendere, già durante il percorso, qualche lavoretto o passione.
La Laurea e un punto di partenza, poi ci si specializza con esperienza lavorativa e auto-formazione. In base alla mia personale esperienza nel mondo IT, conta molto spostarsi dove girano i soldi. Parlo di andare all’estero. Anche con il lavoro da casa, un'azienda ti assume solo se risiedi nello stesso Paese.
A mio avviso i veri lati positivi dell'Università sono : - Fare Network - Fare esperienze all'estero a costo zero - Esperienze particolari che offre l'uni sempre gratuitamente Per il resto personalmente sono riuscito a lavorare, studiare e portare avanti progetti personali tranquillamente laureandomi in tempo. Se uno riesce a cogliere i lati positivi e a bilanciarsi bene la giornata al posto di stare 10 ore al giorno a studiare sui manuali, può offrire davvero tanto. Purtroppo si fa poca pratica nelle università Italiane per questo conviene già lavorare nel mentre la si svolge
mettere la foto di Suits mentre si dice che serve la laurea per fare l'avvocato non è l'ideale ahahahah chi ha visto la serie saprà perchè, scherzi a parte comunque video utilissimo come sempre
Io mi sono appena licenziato dal mio ex posto di lavoro (UK) e mi sono già trovato un altro lavoro simile ma molto più pagato a causa del COVID..bisogna sfruttare i momenti. Sono un ex magazziniere carellista e oggi "valgo" circa 10 - 12K in più all'anno!!
Vorrei solo precisare che "nuovi modi di programmare e nuovi linguaggi di programmazione', non e' proprio una buona definizione. Purtroppo ultimamente ci si sta muovendo troppo sul saper usare le tecnologie che vanno di "moda", invece di creare basi solide. Sento sempre di piu parlare di corsi di programmazione che in 6 mesi ti insegnano a programmare. Purtroppo questa e' solo una patch momentanea, senza basi solide al di sotto, cambiando la tecnologia si rimane spaesati. E questo di sicuro lo riesce a fornire un universita'. Molto probabilmente non si studier' l'ultimo linguaggio di programmazione uscito l'altro ieri, pero' vengono date basi su argomenti che si astraggono dalla tecnologia e che rimangono per sempre. Con questo nulla da dire al tema trattato dal video, era solo una precisazione.
PER OPERARE SUI MERCATI FINANZIARI NON SERVE L'UNIVERSITÀ. Concordo assolutamente, poi ovviamente ci sono lavori che devi per forza avere una laurea. Io ti posso dire che ho fatto 5 anni di università (finanza quantitativa) e i mercati finanziari me li sono studiati tutti da solo perchè è una cosa che non ti insegnano purtroppo. Chi pensa che basta una laurea per trovare un buon lavoro si sbaglia, l'unico modo per fare davvero carriera è continuare a formarsi/studiare altrimenti non si va da nessuna parte (e studiare non significa solo per fare esami). Se posso dare un consiglio per chi è interessato ai mercati finanziari, sappia benissimo che si può studiare molto bene anche se NON si ha intrapreso una laurea di economia/finanza. L'unico vantaggio che hai nell'intraprendere una laurea del genere secondo me è che hai toccato più materie e quindi potresti essere più avvantaggiato in futuro su alcune cose. Cmq sta il fatto che l'unico modo per imparare bene questo mestiere è affiancare alla teoria la pratica.
@Gabriele Lacrib questo è un lavoro a tempo pieno, non basta dedicarci un ora al giorno alla sera, te lo assicuro. Il mio consiglio, se ti piacciono davvero i mercati finanziari studia e gestisciti tu i tuoi soldi senza affidarti a qualcun altro che ha obiettivi diversi dai tuoi magari.
Quello che hai studiato all'università non servirà a niente in questo Ak ok, perchè io non sono laureato Mi spiace, lei non è qualificato per questo lavoro
TETTE Ook ora che ho la vostra attenzione volevo solo dire le seguenti cose. Come sempre ottimo video Pietro! Da molto tempo seguo i ragazzi di start2impact sui social, sembrano una bella realtà! Ma c'è un'alternativa alla solita università o corsi di vario genere, questa alternativa si chiamano ITS è sono in Italia già da un nel po', consiglio a tutti di dare un occhiata al sito "sistemaits" per scoprire uno nuovo modo di fare formazione in modo pratico e funzionale. PS ogni anno nell'ITS in cui ho studiato io, aggiornano il programma di studio.
confermo, anche nella mia zona funzionano molto bene, e ho riscontrato una cosa che mi ha fatto molto piacere: i ragazzi sono soddisfatti, carichi e non prosciugati come gente che ho visto alla fine della maturità prima e poi all'arrivo alla laurea.
Certo che sì🎉 ma ciò non significa ovviamente non studiare e aggiornarsi continuamente soprattutto nel mondo investimenti e online più generalmente 🔥🔥🔥
Citando Alessandro de Concini, le fasi di uno studio realmente completo sono: Pianificazione Acquisizione Comprensione Rielaborazione Applicazione Ricordo ----- o ------ Spesso, capita che invece chi insegni punti solo nell'insegnare le prime mentre lo studente per cercare di prendere il voto migliore non studiando o facendo poco e male, applichi solo l'ultima. Di contro, nelle facoltà e/o esami più tecnichi, professori e studenti collaborano alla disfatta dell'apprendimento, nell'incentivare ad utilizzare sempre e solamente le ultime 2.
Professore universitario 40enne/ricercatore: 1500euro al mese dopo anni e anni di studi. Io dipendente settore metalmeccanica 33 anni: 2400€/mese (non laureato). Bisogna darsi da fare ed anche scegliere i settori giusti......
Ricordate la teoria di Shawn Achor che ha chiamato "Happiness Advantage": "his studies prove that 75% of job success can be predicted by not how smart you are, not how talented you are, but how Happy you are".
sono dentro la community e ti dico che quelli che fanno le cose seriamente completando i percorsi trovano buoni posti, poi ovviamente come con la laurea sta a te, s2i è un punto di partenza
Presente, diplomato alle serali a 23 anni. Mi sono rotto le scatole di fare il commesso, lasciato tutto, tornato a vivere con i genitori... a 29 anni ero certificato Microsoft, Linux e Cisco. Adesso 43 anni, sono consulente IT di due compagnie aeree una italiana e una Inglese.
Basata dedicarsi alla carriera politica/sindacale/ecclesiastica: - ottima retribuzione/emolumenti - tanti privilegi/benefici (nel senso più ampio possibile) - ottimi trattamenti pensionistici - forse ho dimenticato qualcosa ;)
fatta la triennale e iniziato male il quarto anno, mi sono chiesto se da lì in 3 anni sarei valso di più come neolaureato con la specialistica o ingegnere con 3 anni di esperienza.... Diciamo che mi è andata bene, per lo meno nell'ambito di quello che ho studiato
in pratica l'Ingegnere, sottolineo INGEGNERE, neo-assunto dove lavoro io che dopo tre mese ancora chiede chiarimenti su aspetti banali del suo lavoro, noti anche a me che ingegnere non sono..
@@tomtomson616 c'è molta incompetenza, poi nel mondo dell'ingegneria soprattutto. Io pensa che alle superiori programmavo, sin prima di iscrivermi a ingegneria. Il video è adatto a oggi ci vogliono le vere competenze pratiche.
Sono d'accordo più o meno su tutto, aggiungerei che secondo me dopo l'Università molti dovrebbero valutare l'idea di fare un master. alcuni master (non tutti) permettono di avere insegnanti che sono già inseriti nel mondo del lavoro che possono fare da "ponte" tra uni e lavoro insegnando competenze richieste nell'ambito in cui si desidera lavorare. Ma continuare a studiare da autodidatta un ambito in cui si è particolarmente appassionati per me rimane il miglior tipo di formazione possibile
Alla fine il titolo università è anche la prova più immediata per chi assume che non sei un cazzone .ovvero se sei riuscito a finire l'università allora sei capace a imparare
Cmq vorrei far notare che L’Italia è penultima in Europa (dopo la Romania se non sbaglio) come numero di laureati annui.. il che dovrebbe farci riflettere sia sul mondo del lavoro, ma anche sull’ evoluzione scolastica di questo paese
meglio riflettere prima sul livello scolastico: il mondo del lavoro bene o male si deve adattare per forza se vuole andare avanti e fa richiesta di nuove capacità, le scuole a loro volta si dovrebbero adattare coi programmi e con i sistemi nuovi di formazione cosa che non fanno, sono troppo lenti e il mondo corre, è già abbastanza ridicolo che gente che inizia con l'inglese dall'elementari alla fine delle superiori non lo sappia.
A me piace mettermi i soldi in tasca,e personalmente non credo molto alle favole sul lavoro che piace,o meglio ci credo ma penso che se non hai la possibilità di fare il lavoro che vorresti non è che puoi fare lo schizzinoso devi fare il lavoro che c'è a disposizione in quel momento
Laurea magistrale in linguistica (titolo estero) e sono a un esame dalla laurea magistrale in lingue (titolo italiano preso solo per poter fare i concorsi per insegnare). Se mi guardo intorno sono piuttosto demoralizzata. Tirocini semestrali full time ad alto ricambio. 600 euro al mese. Come si fa a vivere con 600 euro al mese se si ha famiglia? In una città piccola 400 vanno via in affitto. ..La situazione covid ha peggiorato questo sistema. Sto pensando di fare altri corsi informatici per avere qualche possibilità in più, ma sono tanto giù di morale
Video corretto, ma a parer mio non dovevi lasciare l'università! Non tutti crescono in famiglie dove c'è la possibilità economica di farla e genitori disposti a pagare!
C O M P E T E N Z E questa è l'unica parola chiave che te la dia l'università o meno...trovo però difficile svilupparle senza Università di livello sinceramente!!! PS lo sponsor a metà video è inguardabile e purtroppo toglie un po' di credibilità al tuo discorso... scusa ma non si può vedere ... che si fa per campa'
@@nicololepri9967 non entro nel merito della piattaforma, che non conosco... non mi piace semplicemente inserire uno sponsor a metà video in questo modo...se proprio ti pagano per sponsorizzare qualcosa piuttosto fai un video apposito dove descrivi il tutto. Fatto così lo trovo di cattivo gusto ...
A mio avviso, il tuo discorso è improntato in ottica di lavoro indipendente o di "manovalanza" dal momento in cui appena cerchi lavoro (dipendente) i datori vogliono che tu sia qualificato e dunque ciò che richiedono è una laurea. Come hai detto tu stesso JP Morgan, ma anche qualsiasi SIM (società di intermediazione mobiliare) o una piccola società che offre servizi di investimenti ti richiede una laurea e anche se devi fare un misero tirocinio è lo stesso. Il problema delle università che non applicano le cose teoriche è assolutamente vero se intendiamo una laurea triennale. Tramite la magistrale, invece con tirocinio obbligatorio e case study uno mette in pratica le conoscenze. Ovviamente, di quello che studi magari ne applicherai il 5-10% ma la restante parte ti serve come cultura e forma mentis.
Il vero problema é che cè troppa speculazione tra tirocini e corsi privati/finanziari. Siamo nel 2020 e i corsi che propongono sono tutti di web marketing/programmazione. Settore che giá nel 2004 era iperinflazionato con una gara a ribasso sui prezzi.
La mia domanda invece è: A quanto ammonta un bello stipendio al netto per voi? Parlo per i lavoratori dipendenti. Laureati e non. Ciao Pietro dalla Toscana.
Ciao Pietro i tuoi articoli li trovo interessanti ma quando parli di percorso alternativo alla laurea per investire in finanza credo che stai facendo disinformazione. Il livello di istruzione del nostro paese è impietoso a confronto con Germania e Francia. L'università non è un strumento per fare soldi ma contribuisce a livello macro economico in modo fondamentale allo sviluppo socio culturale di un paese. Pertanto incentiviamo il sistema universitario e non parogoniamolo ad un modo esclusivo per fare soldi piuttosto rendiamoli complementari. Diego
Bello quando la gente commenta senza guardare i video. Ho CHIARAMENTE detto che in finanza la laurea è più indicata. La prossima volta guardali magari.
@@PietroMichelangeli Al minuto 3.32 Dici che sulla formazione l'università è indifferente. L'università non serve non solo per andare in JPMorgan come espressamente dici.
@@PietroMichelangeli dagli altri commenti che vedo simili probabilmente non ti sei espresso in modo chiarissimo, evidenziando un'alternativa alla formazione universitaria. Un saluto
Io non ho fatto università.. sono andato a lavorare come croupier nei casino in Francia..e ora ho aperto la mia scuola di formazione per croupier qui insieme a un collega..e ci rendiamo conto che molte persone non sanno: 1. Che ci sono scuole per fare i croupier 2. Che appena finisce la scuola (circa 2/3 mesi) hai già un lavoro al 99% a tempo indeterminato in un casino.. perché i casino cercano di continuo 😁
Avere una passiome e/o un idea e riuscire lavorare con quella è la migliore opzione. Ma è difficile, ci vuole fortuna, e non hai la garanzia di riuscire. Dopo questa strada l'università(una richiesta però) è la scelta migliore.
Discorso un po' generalista, soprattutto nel finale. Se conoscessi il diritto del lavoro ti accorgeresti che in Italia non vie premiato il merito, bensì l'esperienza in termini quantitativi. Puoi anche essere un fenomeno, ma se il tuo collega ha 3 anni di esperienza in più nonostante sia una capra, guadagnerà comunque più di te e il tuo capo, non può farci proprio nulla (chiaramente si parla di lavoro subordinato). Ci tengo a precisare che questo commento non è certo un attacco a te, ci mancherebbe, è semplicemente una considerazione dettata dai miei studi, accademici e non.
Questo non è un problema dei lavoratori ma dei datori di lavoro. Io per esempio ora ho assunto un dipendente con zero esperienza invece di altri che ce l'avevano perché mi sembrava migliore.
@@PietroMichelangeli Non ho parlato di assunzione, la mia considerazione riguarda due dipendenti che già lavorano all'interno di un'azienda. Per le assunzioni un'azienda può scegliere in base ai propri criteri, per tutte le altre questioni si deve comunque far riferimento alla legge, ai CCNL, e chi più ne ha, più ne metta
Per farti capire il mio pensiero: un datore di lavoro non può dare 40.000 euro di RAL ad un dipendente e darne 20.000 ad un altro che ha le stesse mansioni e lo stesso inquadramento in base a titoli ed esperienza, anche se il primo lavora meglio. Se succedesse una cosa del genere il dipendente farebbe causa in tempo zero al datore di lavoro e fidati, che in questi casi, 9 volte su 10 la causa la vince il dipendente grazie alle tutele che la legge italiana dà ai lavoratori.
In Italia la raccomandazione viene fraintesa più per quello scandalo che è il settore pubblico Dove la relazione dovrebbe contare zero per la selezione dei lavoratori
Salve signor Google, ho studiato programmazione da dei percorsi alternativi all'università. Google: "ok arrivederci e buona giornata, cerchiamo solo ingegneri informativi"
@@PietroMichelangeli sì, e quanti ne conosci tu? Forse é come dici nel mondo delle meraviglie dove quelli che si contano nelle dita di una mano vengono confusi con la norma.
Guarda la verità è che molti si buttano sul digitale pensando di fare i soldi facili e di stare negli anni 70 dove con il diploma di ragioneria diventavi dirigente di banca. La verità è che l'economia italiana sta regredendo e lo stato invece di buttare soldi sul digitale dovrebbe attuare politiche protezionistiche e reinvestire sui lavori tradizionali.
Bhe viene fraintesa direi di no! Più che altro viene utilizzata male, a sproposito in modo improprio o per un tornaconto o semplicemente per esercitare "potere" per il gusto di farlo. In Italia si raccomanda gente a prescindere, parliamoci chiaro (e faccio un esempio semplicistico ci sono casi ben peggiori) il padre notaio con ampie conoscenze di un tale che non ha voluto seguire le orme paterne (e vabeb qui lavoro un po di farmacia) e si è laureato in farmacia raccomanda il figlio al manager di una casa farmaceutica di cui è amico il quale spesso ben consapevole che il figlio dell'amico è una capra e si è laureato solo grazie alle conoscenze del padre lo assume perchè suo figlio si sta laureando in giurisprudenza ed il suo sogno è diventare notaio avere il "supporto" di un notaio che magari fa parte della commissione d'esame sarà sicuramente utile... Per farla breve in Italia non si raccomanda tizio perchè è bravo ma si raccomanda tizio perchè qualcuno ha fatto un favore a te o perchè magari in futuro potrai chiedergli di sdebitarsi senza contare che tizio sarà per sempre in debito con te. Aggiungici la politica e i voti elettorali ed ecco che non si tratta di FRAINTENDIMENTO! P.S. la parte finale sa di messaggio rivolto a qualcuno in particolare...
Se interpretiamo il messaggio da un altro punto di vista secondo me esistono persone più dotate e persone meno dotate. Mi pare ovvio che le persone più dotate, anche senza una laurea, troveranno una via lavorativa. Il punto è che la laurea, più o meno scientifica, rappresenta un’esperienza che arricchisce e qualifica. Pertanto sarà utile sia al dotato che al meno dotato. Ricordate che la laurea non è solo istruzione ma anche network...
Ma senza esperienza credo anche all'estero, dunque uno dovrebbe iniziare in Italia e, come hai detto tu, qui non prendono nessuno senza laurea, anche per un semplice tirocinio in un ufficio
Si. Cercano autisti bus apprendisti max 23 anni esperti. Haha la patente del bus si prende a 21 anni e diventi esperto a 24.questa e l Italia la fuga di cervelli
Ciao Pietro! Scusa la domanda ma io non ho capito come funziona lo stock market.. Cioè si guadagna sostanzialmente fregando i soldi delle persone ? Perché per esempio se una persona all'inizio della storia di Amazon avesse acquistato quantità esagerate di quote e le vendesse adesso mentre tante persone con quantità limitate di fondi fosse in possesso di varie quote di Amazon ci sarebbe una bella perdita di danaro. Un po' come dire chi prima parte mette le fondamenta della casa poi tutti ci costruiscono I muri e il tetto. Una volta che se la sente di vendere la persona che ha iniziato toglie le fondamenta u la casa o crolla o comunque ne risente parecchio dell'accaduto. Spero di essermi spiegato. Ti ringrazio dell'attenzione!
Cerco di parafrasare quello che ho capito. Penso tu stia dicendo: se uno compra un'azione di amazon a 1 e la rivende a 10 sta fregando quello che sta comprando a 10? Se è questo che intendi, beh... No. Chi vende a 10 e ha comprato a 1 probabilmente ha bisogno di liquidità. Chi compra a 10 avrà fatto le sue analisi e spera di rivendere a 11,12 o 100. Mi sono spiegato? Intendevi questo?
@@nicololepri9967 intendeva dire che i grandi fondi spesso tagliano le gambe ai piccoli investitori, magari liquidando grandi percentuali e inondando il mercato e creando un crash dell'azienda. In teoria questo non dovrebbe però causare problemi all'investitore, tanto tu l'hai comprato a 10 avendo la previsione di venderlo a 200. Magari se torna a 1 puoi comprare ancora più stock. Tanto l'azienda rimane quella, il mercato spesso non ragiona, ma è tanto ottimista o pessimista, e questo è da sfruttare, senza farsi influenzare da cioè che accade ora. In risposta al primo commento
@@giacomocecchin925 Si, intendevo di più questo. Comunque il guadagno dalle vendite delle azioni è un po' "fregare" il prossimo.. Seguendo l'esempio della risposta precedente.. Persona 1: 1000 stok a 1€ Persona 2: 10 stok a 100€ Persona 1: vende Persona 2: si vede Il suo guadagno significativamente ridotto Perché la Persona 1 aveva grandi quantitativi di una azione acquistate ad un prezzo basso. Mentre la Persona 2 che si è approcciarsi da poco al mercato e ha potuto acquistare poche azioni ad un prezzo maggiore si trova con il cerino in mano.
@@Pierluigi996 le azioni risalgono, se hai investito su qualcosa di solido tornano come prima, sono normali dei ritracciamenti. Il problema è se hai investito in una bolla, che potrebbe non risalire. Ma su un titolo sicuro a te non interessa il valore di oggi, se lo vuoi vendere tra 5 anni
Ray Dalio, Warren Buffet, ed altri i più grandi investitori della storia sono laureati oppure Aswath Damodaran famoso professore della Finanza, ovviamente laureato!
Hai qualche modo o tecnica di raccontare la finanza e la crescita personale rispetto a quello che offre YT ad oggi? Credi di poter proporre formule di contenuti innovative e mai viste finora? Se sì può essere una buona idea, se no rischi di diventare un doppione di qualche youtuber già esistente
No lascia perdere è già pieno di gente che sta spuntando come funghi che parlano di finanza solo perché yt offre un pagamento su visual più alto. È tutti questi non hanno nessuna esperienza su questo settore e ripetono sempre le stesse cose. A meno che tu non sia un vero esperto nell’ambito della finanza lascia perdere
secondo me ti conviene fare video per ripassare gli argomenti che studi e metterlo nel cv soprattutto agli inizi. Molti recrutatori valutano you tube non come lavoro ma per vedere la tua esposizione sugli argomenti ecc... la laurea serve. Le aziende poco serie scoraggiano lo studio universitario per speculare con il sistema tirocini-corsi privati.
@@dariozoff3030 quello se capita è ancora più grave, si beh io ne ho sentiti, casi rari ma ci sono. Ovvio che se in Germania accetti uno stage non ci hai pensato bene.
Poi per carità... non bisogna farne solo una questione di soldi. Io abito nel sud della francia e ci sono parecchi ragazzi italiani che (da sottopagati) preferiscono restare qui perché "é più bello", "imparo una lingua", etc. Ma tanti!
La laurea è obsoleta ma meno delle superiori. Ci sono della basi abbastanza importanti che una laurea da, magari ai primi anni. Programmazione, matematica, logica e statistica.
Sono assolutamente d’accordo!! Abbiamo milioni di “dottori” che non hanno un lavoro per il quale hanno studiato per anni e anni. Dovrebbero ascoltare questo video tutto quei ragazzi che stanno terminando la scuola superiore e chiarirsi le idee. Bravo, grazie.
