Parole sante. Anzi, santissime. Chapeau, Maestro... chapeau. Il suo è stato un discorso davvero giusto, coerente e, soprattutto, di "anima" (checché qualche maestrino di chitarra del nord Italia, che fa video sulla stessa piattaforma, dica che "l'anima non esiste, è solo un discorso da mago Mario do Nascimento"). Grazie infinite e di cuore. Un cordiale saluto 😊
Questa si che è una vera grande lezione!...a proposito di BBKing, in una delle ultime interviste disse. "..oggi sento nuove generazioni di musicisti blues che fanno quello che faccio io molto meglio di me....ma non sono me...."...😊
Massimo caro quanta verità nelle tue affermazioni musica è feeling è emozione è sentimento. Sono un bassista anche io per passione non ho mai studiato mi sono confrontato in Inghilterra con moltissimi musicisti ricevendo molti complimenti e mi definisco un bassista che fa una nota ogni tanto tendenzialmente tolgo tolgo tolgo. Questo me lo hanno insegnato grandi musicisti soprattutto Africani che non hanno mai calcato un palco in vita loro. Sei un grande.
Quando i bassisti e i batteristi mettono mettono mettono, vanno a fare il lavoro di altri, rompendo le palle all'esecuzione. Ti assumo!! Disclaimer: non rompete le palle, so benissimo che gli arrangiamenti sono importantissimi, ma penso di aver interpretato il pensiero generale di Simurgh e a quello sto rispondendo. Anche il bassista che suona con me è così e lo apprezzo tantissimo: anzi dice che le quattro corde del basso sono perfino troppe 😂🤣
Finalmente un bel discorso che non fa una piega. Meno male che c'è chi ragiona come te.. Tutti a tirare l'acqua al suo mulino, per paura di perdere gli allievi. Ma l'arte non si inscatola. Se sei portato vai avanti e crei qualcosa di unico, di personale.. Altrimenti ti omologhi agli altri..👏👏
Sei un grande, adoro il tuo modo di suonare e ho avuto la possibilità di ascoltarti molte volte, in compagnia di Renato Sellani, adoro il jazz da sempre e tutto l'universo musicale ( blues, soul, funky, concordo pienamente con il tuo modo di interpretare la parola studio.
Vero e sacrosanto Bisogna anche aggiungere che non tutti nascono con il talento e l'orecchio musicale di Alex Britti. O di altri grandi musicisti autodidatta come Hendryx o S.R Vaugan. Io Suono per passione da 30 anni ma credetemi sono ben lontano anni luce dal suonare in quella maniera ! Quindi ben venga lo studio con qualcuno che ti da degli esercizi prestabiliti a priori che sviluppano la fluidità delle dita sulla tastiera e che ti insegna matematicamente determinate regole armoniche che altrimenti non impareresti mai a livello intuitivo. Cosa che avviene in maniera del tutto naturale quando hai un vero talento!
... finalmente un'analisi seria e competente che condivido pienamente. La musica è percezione, emozione, sensazione e tanti grandi artisti hanno dimostrato che si diventa grandi quando si hanno le qualità e la propensione alla musica. Grazie per aver scelto parole giuste per chiarire cosa vuole musica.
Finalmente un commento esemplare .....da un musicista stratosferico . ebbene io suono a orecchio perché' non so leggere e non conosco l'armonia , quando suono nelle jam-session con il mio sassofono tenore mi fanno i complimenti e non credono che suono ad orecchio e quando glielo dico mi dicono , fracassandomeli , ah .. non ci siamo eh ? bisogna che impari a leggere e studi l'armonia perché cosi non sarai mai un musicista. Lo so che bisogna imparare a leggere e conoscere l'armonia ma candidamente ho sempre detto a tutti che io sono un analfabeta musical e non mi ritengo un musicista ..... pero' ho un orecchio micidiale , mi affido ad esso ma so che bisogna studiare eccome . grande Massimo Moriconi che ha giustamente ha spiegato cosa significa l'arte . sia ben chiaro che non mi sento un artista ne musicista ma risono artisti che non hanno mai studiato e suonano da dio usando il dono dell'orecchio musicale. buon anniversario Massimo
Giudico Massimo il miglior didatta in circolazione per quanto riguarda il basso, anche stavolta una lezione magistrale per chiarezza dell’esposizione, per il contenuto e per quel suo modo di raccontarti le cose che rimani con le orecchie aperte e ne vorresti ancora 😜 Anche saper insegnare è arte…
Assolutamente d'accordo su tutto!!! Un tempo pensavo che E.Clapton stesse troppo sempre su 'sta pentatonica o sulla blues. Poi senza sapere che fosse lui , sentii un solo su un pezzo di Kate Bush. Pensai...ca**o come si sente che dietro queste note c'è uno spessore , qualcuno che fa , che ha fatto la storia. Vado a vedere i credts: guitar solo , Eric Clapton. Lo stesso mi è capitato riguardo a Ringo Starr. Essendo cresciuto e avendo iniziato a suonare negli '80 's , in piena era fusion , il suo stile mi sembrava semplicistico. Poi una volta sentii Collins dichiarare che per l'accompagnamento di "I Know what I Like " dei Genesis , si era rifatto allo stile di Ringo. Da lì in poi cambiai totalmente idea , capendone il suono personalissimo e lo stile unico. oltre che la precisione ( cosa che lo stesso B.B. King sottolineo') , rivalutando intuizioni particolarmente riuscite, tra cui i fills di Come Together , Rain , Oh Darling.. etc.
La musica che volgarmente chiamiamo leggera, soprattutto nel caso di noi chitarristi, è fatta di riconoscibilità. Bastano due note per capire quale canzone o quale artista sta suonando…e questo a prescindere dal livello culturale di chi fa quel pezzo. Alex ha voluto dire questo e basta. Una cosa è certa: se mi impegno imparo la musica anche abbastanza velocemente, ma suonare come lui, con quel groove, non mi basterà una vita. Posso cercare di avvicinarmi solamente!
Grazie!difatti il mio piu grande limite é proprio l'orecchio..se l avessi allenato di piu, sarebbe stata tutta un altra storia. Robert johnson sentito una volta un pezzo, te lo riproduceva a orecchio subito. E ci credo che é riuscito a fare quello che ha fatto. Conserverò le tue preziose osservazioni. Grazie ancora
Sono d'accordissimo ..lo studio aiuta a migliorare ed esprimere il talento e la Fantasia...sempre che lo abbia...altrimenti si diventa un semplice esecutore....e oggi purtroppo si sponsorizza solo la tecnica estrema....ricordo che gli strumenti sono nati per fare musica..
Verissimo👍L'emozione, anche in musica, passa per il "cuore" più che per la testa. Si dovrebbe sviluppare prima di tutto l'orecchio, (senso ritmico armonico e melodico) suonando con altri o (in mancanza di) con basi dischi ecc.
perfettamente concorde, molti allievi che ho avuto e che ho, mi hanno detto che anni fa avevano smesso con le lezioni di musica, perchè l'associavano al metodo coercitivo dell'insegnante che avevano, e per contro moltissimi miei allievi continuano a venire a lezione, perchè umanamente e musicalmente non faccio pesare errori e/o mancanze eventuali, la musica è come il sesso,si fa ma non se nè parla chi parla di teoria e solo di quella,fa poca musica e conseguentemente poco sesso grande massimo un onore averti conosciuto r.
Maestro! La vidi e la ascoltai un po' di anni or sono in un Hotel di Spoleto all' Umbria Jazz Winter, assieme a Massimo Manzi e Renato Sellani. Ricordo che le ho offerto un bicchiere di vino bianco a fine concerto e l' ho chiamata Maestro. Lei mi ha risposto : " Ma che maestro ho fatto la terza media!". Non lo ho mai dimenticato. Mi parlò da pari a pari e rispose gentilmente alle mie domande. La ringrazio ancora una volta per la sua grande umanità.
Finalmente una persona intelligente che dice cose sensate!!!-Lo studio serve ma non e' determinante e non deve essere ossessivo,perche' non esiste alcun conservatorio al mondo che ti insegna a scrivere canzoni come "shine on your crazy diamond"-samba pa ti--Hotel california--e tanti altri successi di qualsiasi altro genere musicale dal rock alla musica classica colonne sonore ed altro...li subentra l'Arte o ce l'hai oppure no....ai voglia a studiare
Va bene se ti chiami Santana, o David Gilmour. Ma Mario rossi, se vuole suonare in modo decente e crescere oltre le solite 4 cose, deve studiare. Punto. Altrimenti, musicisti da piano bar 😊
@@consulentecomunicazionestr3072 se Mario Rossi ha poca attitudine per la musica stai fresco a studiare puoi prendere tutti i diplomi del mondo non sarai mai credibile,ci sono moltissimi musicisti che suonano da autodidatta che certi diplomati non li vedono proprio il succo del discorso e' proprio questo...quindi,la teoria e lo studio servono senz'altro ma la bravura di un musicista non e' direttamente proporzionale alla sua preparazione teorica...questo e' il mio pensiero
BRAVO! Il Jazz, il blues, il soul sono dei linguaggi e ci sono tante vie per imparare a parlarli. Non sta scritto da nessuna parte che si debba per forza imparare tutta la grammatica per poter parlare una lingua e avere una ottima pronuncia. Purtroppo quelli che dicono il contrario lo fanno perchè spesso devono vendere corsi e fare le markette e quindi hanno bisogno di mandare avanti questa retorica della teoria a tutti i costi. Non fatevi prendere in giro e divertitevi con lo strumento.
Buonasera, condivido a pieno quando si parla di incuriosire, ascoltare, capire quello che è un linguaggio diverso da ciò che si sta studiando, jazz, classica, pop, rock, o qualsiasi altra cosa, ma.........lo studio, LO STUDIO, sia della musica che dello strumento resta il primo pilastro da costruire, il piu saldo possibile e costantemente rinsaldato. Perchè se è vero, verissimo che Chet Baker, Wes Montgomery, Louis Armostrong, non conoscevano la musica, o almeno non sapevano leggerla e costruirla a prima vista, è anche pur vero che loro SONO Baker, Montgmomery, Armstrong etc. eccezzioni, fuoriclasse, capiscuola. Ma la musica è fatta al 90/95% di musicisti strepitosi che studiano, mangiano strumenti, tecnica, libri, e poi ci mettono il loro, ci mettono la loro poesia, ma riescono ad esprimersi ad altissimi livelli perchè sono talmente padroni della tecnica, della musica, che possono permettersi di dimenticare e concentrarsi sull'esecuzione. Poi c'è un 5% o anche molto meno, che si chiama Montgomery, Baker, Armstrong etc. ma purtroppo non sono la regola. Per cui nel dubbio....meglio studiare :))
La verità sta in mezzo , tutto dipende che tipo di atteggiamento ha una persona una volta raggiunta la " consapevolezza" di quello che sta facendo , grazie allo studio , secondo me il sapere a discapito del l'istinto, magari è una cosa inconscia , "imborghesisce", conosco molti musicisti che sono bravissimi per quanto hanno studiato , ma il talento è un altra cosa .
Più che "studio si" o "studio no" riporterei la questione a "prima studio e poi suono" oppure "prima suono e poi studio". Mi spiego meglio: approccio lo strumento in modo istintivo partendo dall'ascolto e poi approfondisco gli aspetti dove sono carente ovvero limitato, oppure prima mi formo una base di preparazione "convenzionale" e poi approccio lo strumento in modo più consapevole? Invertire il processo sortisce effetti diversi? Lo studio resta comunque l'unica via per migliorare, semmai si potrebbe discutere sul quando e sul come.
Io suono a naso da 40 anni e posso garantirti che senza studio sei piantato lì come un sardone.. la mia fortuna è stata quella di suonare con grandi musicisti dai quali ho imparato tutto quello che so, ho imparato da loro il controllo delle emozioni.. a proposito ti aspettiamo a cesena👍
Per certi grandi talenti, capaci di incidere sulla storia della musica, lo studio può essere anche superfluo. Ma per quasi tutti gli altri comuni mortali, è importantissimo e fondamentale. Per crescere, per migliorare, per ampliare il linguaggio. Per quanto mi riguarda, Britti è un chitarrista assai banale. Pur essendo discreto tecnicamente, dal punto di vista musicale è molto ripetitivo e limitato, dal punto di vista armonico è piatto, dal punto di vista melodico è scolastico ed elementare. Studiare gli avrebbe fatto senz'altro bene, perché lui NON È uno di quei talenti eccezionali e geniali che non hanno bisogno di studiare. Decisamente no.
ovviamente parole intelligenti e profonde ed incontestabili...dico sempre che Let it be l'ha scritta un musicista di strada come sir Paul e non Chick Corea e che è evidente che oggi ci siano musicisti creati con lo stampino, ma indistinguibili. Perciò il discorso di Britti in assoluto ci può stare, ma resta il fatto che alla fine è uscito fuori sul palco, con la vasca da bagno e non con Let it be, nè con Road Song...perciò "fate come ho fatto io" insomma, nn ci sta. Anzi lo trovo abbastanza circense quando gli chiedono facci vedere qualcosa sulla chitarra e fa cose che, onestamente, almeno cento chitarristi italiani fanno..... Io credo che il vero equivoco sia che un conto è conoscere la musica per la gioia di scoprire nuove modalità espressive di se stessi, un conto è affermarsi come star, a mio parere secondario. Jaco non avrebbe potuto fare a meno di suonare, sia con i WR sia un uno scantinato, quindi lo avrebbe fatto comunque. Insomma riprendendo la felice metafora che hai usato tu Maestro, incoraggiamo lo studio dello strumento per la semplice gioia che da il solo rapporto con la musica e sgraniamo pure gli occhi di fronte al Metheny di turno, senza guardare con disprezzo la ns chitarra
😂😂😂 grande finalmente uno che non si nasconde dietro ad uno spartito o dietro la tecnica. Ho chiesto a chi oggi pensa che ci voglia solo la tecnica, da dove i neri hanno imparato il blues dei campi di cotone in america 😂😂😂😂😂😂
Completamente d’accordo. Mi è capitato diverse volte di sentire musicisti iper tecnici, dopo mezz’ora volevo uccidermi. Lo studio fa bene ma dev’essere mescolato sapientemente con il suonare. Suonare e studiare non sono affatto la stessa cosa. L’ho scoperto su me stesso.
Studiare serve eccome! E ve lo dice una persona che studia da 50 anni la Chitarra partendo dalla Classica passando per il Jazz, il Blues, il Rock, tanto altro ed infine le ultime correnti virtuose. Mi permetto di aggiungere che non basta una vita per imparare a suonarla la Chitarra! Chi dice il contrario secondo me ha sentito in vita sua solo 10 dischi rifacendo a pappagallo 10 soli o riff in quei dischi e li si è fermato! E continuerà a farlo... Se pensate che poi uno sia davvero un fenomeno senza che abbia studiato vi sbagliate, egli se davvero non studiasse rimarrebbe statico nel suo recinto nel quale è nato ascoltando ed assimilando con gli anni la musica di quel recinto ma piu di la non va. Rimane fine a se stesso! La Musica è un linguaggio e la Teoria Musicale che abbraccia l'abc fino l'armonia serve eccome, non mette paletti e regole assurde ma mostra le strade percorribili da chi intende davvero suonare uno strumento per arrivare ad esprimere al meglio il proprio talento! E qui mi fermo perche rispetto troppo la MUSICA.
Nei libri ci sono gli esercizi la musica è un altra cosa questo sicuramente, la tecnica deve servire la creatività, una tecnica fine a se stessa come sfoggio circense senza un cazzo da dire di musicale è deleteria ma sempre meglio di chi non sa tenere in mano uno strumento, che non ha nessuna cognizione musicale, convinto pure che è in grado di emozionare sta minchia!
Meno male.....finalmente un ragionamento giusto, tutti sti inseganti di musica che ti inculcavano in testa sempre le stesse storie: Chi? Hendrix.....ma non lo senti che non ha una logica và a scazzo, sò passati 30 anni e ancora insistono....no perchè se non solfeggi, no ma la scala e questa e basta...oppure che scherzi il bending ma lascia perde perche devi stonare una nota...chè il blues.....il jazz è un' altro livello senza teoria addò vai
Ottimo arbitraggio direi . Però tu sei un pò un insegnante trasversale alla Flaiano . Ricordo 30 anni fa venisti a Trieste , tu tenesti un seminario per basso , io ero chitarraio e frequentai quel seminario per 4 ore . Con un pò di pregiudizio pensavo che fosse una cosa buttata su ......Invece non vorrei essere scambiato per cortigiano ma mi ricordo ancora quella lezione simpatica e lapidaria lezione dell 'uso controllato di solo quattro sul blues e gli inviti ad andare piano prima di correre . Insomma l invito a sperimentare con il poco o niente . Guarda che nè ho frequentati di seminari ma il tuo li superava quasi tutti . ( ricordo pure positivamente uno di Abercrombie ma non tutti sono capaci di sintetizzare argomenti importanti in musica ) . Quindi forse è nel tuo carattere buttare la spam musicale alle ortiche . Per la regola delle quattro note stoppo qui .
Trovo sia un discorso molto complesso. Sicuramente un poeta, un cantastorie analfabeta può scrivere cose bellissime ma se sai leggere e scrivere, magari studi universitari hai molto di più da elaborare e offrire. la musica è un'arte diversa ma mi viene difficile pensare che la conoscenza sia qualcosa di negativo.
Infatti la musica è Composizione non Esecuzione ; dopo la composizione che è una visione con la colonna sonora di atmosfere ispirate , da guizzi che arrivano in qualsiasi momento .... c'è la CODIFICA MATEMATICA-GEOMETRICA della composizione per permettere ad altri di eseguirla rappresentata dalle note sul pentagramma e l' analisi armonica della loro relazione con gli accordi . Per suonare su una sequenza di accordi , l' artista li immagina come fosse una melodia di base e la riproduce con variazioni del tema definito ...poi impara anche le relazioni tra scale ed accordi che gli fanno capire tecnicamente quello che ha fatto...non il contrario !...che difficilmente genera un "discorso" musicale originale ....si chiudono gli occhi e si Vede e si sente la Musica .... La lettura a vista del pentagramma e la matematica e geometria musicale sono INDISPENSABILI solo per fare l' orchestrale ed oggi anche per fare il turnista .... Sinceri auguri a Massimo Moriconi di tanta Buona Vita con i suoi cari
vabbè dai tra romani de Roma vi siete capiti,la potete mettere come vi pare,in una orchestra con direttore non ci entri se non hai studiato,il vostro legittimo pensiero offende tutti i professori d'orchestra che si sono fatti il culo in anni di studio nei conservatori,vuoi suonare ad orecchio? Fai chi te lo impedisce ma se poi ti girano le parti per una sola prova generale oggi per domani beh buona fortuna,signor morriconi non sono d'accordo con lei.
Purtroppo la musica è una materia molto anzi troppo complicata e per capire certi concetti servirebbero ore, quindi in questi contesti ogni tentativo di spiegare dei concetti sulla musica risulta sempre poco oggettivo e si crea solo molta confusione. Ognuno dicendo la propria opinione avalla e giustifica solo il proprio pensiero e back ground. Io mi permetto di dire solo che se uno conosce la scrittura musicale può capire il pensiero del compositore senza per forza dover ascoltare l'esecuzione di un altro per poterla capire e giudicare. Questa è per me la massima libertà di pensiero musicale, ovvero poter comprendere la musica senza neanche ascoltarla ma solo leggendola. J.S. Bach ha composto a fine vita "L'arte della fuga", una composizione a 4 voci, non vi è alcuna indicazione per quali strumenti sia stata pensata e sono in molti a pensare che Bach l'abbia scritta così per non essere eseguita ma solo letta. TOP! BACH NUMBER ONE!!!
