Mi è piaciuta un sacco l’idea che cambiando anche solo 1 grado della direzione della tua vita amplifichi a lungo termine il raggio d’azione. Inoltre sarei curioso di capire come poter fare consulenza o un lavoro parallelo durante il weekend o le ore buche. Buono il network penso, ma ho sempre l’idea che noi giovani non abbiamo credibilità. Grazie dell’intervista Mr.Manager e complimenti a Davide per la carriera
Punto interessante che segno per la live di domani a cui consiglio di partecipare. La credibilita' si costruisce su piu' dimensioni, quindi mai fermarsi per timori vari. Mi e' capitato durante le sessioni di coaching di dover quasi tirare fuori delle competenze e potenzialita' che erano ben presenti semplicemente non messe a fuoco. Ci sono molte aree nelle quali e' piu' credibile un giovane di un brizzolato. bisogna solo lavorarci sopra
Grazie Maurizio e Davide per tutto ciò che condividete sui vostri canali, siete un faro di speranza per noi ragazzi in un momento storico così complicato 🙏🏻
Data l’esperienza di Davide in un gran numero di aziende, sarebbe interessante conoscere il suo punto di vista in merito al come capire quando è il momento giusto di cambiare azienda e come gestire il relativo processo di dimissioni (chi/come avvisare, tempistiche ecc.)
ottimo punto! spesso sento timori sul cambiare troppo spesso lavoro, credo che con Davide e me la durata media di un incarico sia decisamente .... snella!
Complimenti per il video contenuto davvero di qualità. Qua un altro Ingegnere Elettrico all'ascolto! Ho 30 anni e 5 di esperienza lavorativa ripartiti in due grandi aziende. Mi collego alle battute finali del video che fanno riferimento a quanto pesi molto di il come si fa qualcosa, con chi lo si fa e la gestione di diversi aspetti al contorno rispetto a quello che effettivamente si fa. Questo filone di pensiero che per mia percezione sta prendendo sempre più piede non è qualcosa che alla lunga rischia di impoverire la qualità del lavoro svolto da parte di grandi aziende?
@Mr Manager la mia riflessione nasce da una mia assunzione sul tema che è la seguente: Le attività che definisco al "al contorno" nella mia testa sono quasi per la maggior parte "soft skill" mentre quello che si fa lo vedo più legato a delle hard skill (dipende dal ruolo ovviamente) attività più verticali diciamo. Dando quindi un peso importante a tutte quello che sta attorno mi viene spontaneo chiedermi se il lavoro di un'azienda alla lunga ne possa risultare impoverito nella dimensione di verticalità. Sperò di essere riuscito così a esprimere meglio il mio pensiero. Complimenti ancora per il contenuto!
@@Arnuz92 cavolo che commento interessante. spunti di riflessione: le soft skill si sommano alle hard skill, non vanno a sostituirle. per la tua carriera serviranno molto piu' le soft skill, che tipicamente sono quelle che uno junior non ha. Il CEO di una azienda fa il CEO, non produce i pezzi o codifica meglio di chi e' sul campo. Quindi a mio avviso no, non impoverisci la dimensione verticale ma la arricchisci di quella verticale. Argomento sicuramente da approfondire
@@MaurizioParenzan certo concordo che chi fa il CEO fa il CEO e chi fa il manager fa il manager di certo non sono loro che si occuperanno della sfera di verticalità. Però soprattutto in aziende che forniscono parecchie opportunità di carriera mi chiedevo se tanti aspiranti futuri manager, che come tali dovrebbero essere più coinvolti nella "verticalità", sì concentrino, magari prima del tempo, su aspetti che li portino a fare passare in secondo piano quella parte lì. Mi vengono in mente diverse pieghe che potrebbe prendere il tema. Un commento non basta mi fermo :)
Dato il mio vissuto personale mi è scappata la lacrimuccia quando si è citato l'esempio del laureato in lettere che fa la differenza data la sua unicità in mezzo a venti ingegneri
