Ciao! A Luglio avrò gli esami per l’ammissione a musica elettronica nel conservatorio di Palermo. Oltre a teoria ritmica e percezione musicale, c’è anche tutta la roba teorica da studiare dal libro Rumore Bianco della Zanichelli. Nei tre anni è compreso mix/mastering e sound designing in generale?
Ciao, anch'io quest'anno vorrei iscrivermi al conservatorio di Palermo... però mi ritrovo ad avere le idee veramente poco chiare riguardo il test d'ammissione... ti andrebbe di aiutarmi rispondendo a qualche domanda?? Se vuoi ti lascio un contatto, mi saresti di grande aiuto!
Ciao Angelo, ottimi consigli, peccato non avere più l'età per seguirli 😀 curiosità: ma tu sei ancora basato in Lazio o sei tornato in Sardegna? Un abbraccio e come al solito in bocca al lupo per il canale!
allora da quando l'ho fatto io sono passati quasi 10 anni, nel mio caso, con quel corpo docenti dell'epoca posso dirti che erano progressive, ovvero cercavano partendo da domande basiche il limite delle tue competenze.
I conservatori non ti preparano più come con il "vecchio" ordinamento, io stesso ho aiutato 2 allievi interni a prepararsi agli esami e non ho potuto non notare la poca preparazione di gente che dovrebbe in teoria essere più preparata di chi si è diplomato con il vecchio ordinamento. Io feci l'esame di ammissione ed eravamo in 50 per 5 posti (chitarra) e il livello dei partecipanti era mediamente già abbastanza alto. Non so chi sia stato il genio che ha rovinato i conservatori Italiani, sarebbe bello che si facesse autocritica, riconoscendo che non si è migliorato l'insegnamento della musica e dello strumento e che il numero dei musicisti dotati che escono dai conservatori è nettamente calato rispetto a pochi anni fa. Correggimi se sbaglio ma nel triennio ci sono tante materie complementari che non hanno a che fare con lo studio dello strumento e che portano via tanto tempo allo studio, rimane soltanto il biennio libero da impegni extra. Con il "vecchio" avevi praticamente tutta la giornata libera per studiare per tutti e 10 gli anni.
il tuo è un discorso nostalgico da "ai miei tempi era tutto più bello". Io trovo il sistema accademico attuale più inclusivo e più efficente. Apre il mondo della musica a più persone con percorsi di studi più sostenibili nel tempo e più brevi, dando la possibilità a tutti di entrare in questo bellissimo mondo. Certo i difetti ci sono, primi tra tutti i livelli di alcuni esami, come armonia, troppo bassi. Ma il livello strumentale è comunque molto alto. Chi vuole spiccare, le eccellenze, hanno comunque modo di farlo, perchè io di lauree ne ho viste veramente tante e ci sono persone che hanno portato dei programmi difficilissimi eseguiti in modo magistrale. Il vecchio ordinamento, per come era pensato, e per quante persone poteva includere, avrebbe semplicemente fatto chiudere i conservatori. Deal with it
@@farrisoundesign Non sono anacronistico, sono fatti! i conservatori Italiani prima erano frequentati da elite di musicisti provenienti anche da mezzo mondo e c’era molta selezione non soltanto alle ammissioni ma durante tutto il decennio, adesso gli allievi di altri paesi sono in netto calo, già questo dovrebbe far riflettere. Io sono stato ammesso su 50 e sono l’unico arrivato al diploma di quell’annata, in classe mia in 7 anni che ho impiegato per finire gli studi si sono diplomati soltanto altre 2 persone. Non ricordo il numero totale ma direi in totale con me incluso 3 diplomati su 20, ora si diplomano moooolto più facilmente. Col vecchio ordinamento l’8° anno era uno spartiacque perché era almeno per chitarra l’esame più tosto e virtuosistico, o passavi e quindi il diploma era una naturale conseguenza oppure bocciavi e dopo la prova di appello erano tanti saluti a tutti. Il senso è che prima si doveva studiare tanto e spesso nemmeno bastava, di conseguenza chi arrivava in fondo aveva un bagaglio tecnico e musicale non indifferente. L’hai ammesso tu stesso il livello di certi esami e l’insegnamento dell’armonia all’acqua di rose.. ti pare poca cosa? L’armonia sempre ai "miei tempi”, oddio pare si parli di un secolo fa ma io mi sono diplomato nel 2008, era cosa seria e veniva insegnata con un certo rigore. L’analisi armonica era tosta non ti dava soltanto un infarinatura, ti forniva tutti gli strumenti per analizzare qualsiasi brano. Armonia almeno nel mio caso è stato l’esame più sofferto di tutto il percorso di studi, me la sono cavata con un 7 ma ti assicuro che quel 7 è stato sudato veramente. Idem il pianoforte complementare, non bastava suonicchiare il piano, non pretendevano certo che fossimo al livello dei pianisti ma suonavamo a prima vista brani anche abbastanza complessi. Tutto questo rigore non c’è più, non lo dico soltanto io, sono praticamente tutti concordi nell’affermare che il livello si è abbassato. Per tutti intendo colleghi o musicisti che ho incontrato in questi anni, personalmente non ho mai trovato qualcuno che elogiasse il nuovo ordinamento. Ho insegnato per 2 anni oltreoceano e credo di tornarci il prossimo anno, quindi conosco bene anche metodi di insegnamento stranieri, il livello di preparazione degli allievi era decisamente più basso rispetto al nostro, ovviamente ci sono scuole come la Barkley o la Julliard che sfornano talenti ma guarda caso fanno selezione esattamente come facevamo noi e hanno metodi di insegnamento similari al nostro vecchio ordinamento ma con programmi più moderni e inclusivi di generi e strumenti che nei nostri conservatori facevano fatica ad entrare. Su questo sono d’accordo, è stupido non considerare la musica elettronica, jazz e flamenco così come era stupido rimanere con programmi ministeriali vecchi di 70 anni ma risolte queste lacune il metodo di insegnamento era pressoché perfetto per garantire il valore di un diploma. Ora, potrei essere tuo fratello maggiore, se posso, vorrei consigliarti di essere meno arrogante, adesso come precedentemente ho espresso la mia opionione, non ho affermato di avere la ragione in tasca, mi riferisco al deal with it e al darmi di nostalgico e quindi di vecchio. In questo mestiere oltre al talento e alla preparazione conta in primis una buona attitudine e il saper stare con gli altri. Io sono uno che ti ha trovato per caso, se ti rivolgi con quei toni ad uno sconosciuto non credo che rimarrai simpatico a molte persone. Niente, piccola precisazione personale che tu puoi tranquillamente ignorare ma fossi in te ci rifletterei, ogni incontro se per virtuale non è mai a caso… Ti auguro ogni bene.
@@NotoriousFunk Allora, forse non ci siamo capiti a dovere. Io sono d'accordo con te sul fatto che il livello tecnico si sia abbassato, non sono d'accordo con te sul fatto che questo sia un male. Argomento, sperando di essere più esaustivo e infraintendibile possibile. Quando dico che il Conservatorio è più inclusivo ora mi riferisco al fatto che ora è più facile per più persone accedervi. Prima la musica colta era una roba per pochi, elitaria e a cui pochissime persone hanno accesso, mantenere quel concetto di Conservatorio ora li avrebbe fatti fallire tutti, per un semplice discorsi di quante persone pagano le tasse e per quanti finanziamenti arrivano in base agli studenti. Le strutture AVEVANO BISOGNO di un afflusso maggiore di persone, per questo è nato Jazz, Musica elettronica e compagnia come corso di studio. Per tirare dentro più persone. Altro punto, è vero, il mio esame di armonia 3 al triennio è stato relativamente semplice, ma analisi armonica al biennio è stato un inferno, Acustica I al triennio è stato semplice, ma Acustica I al biennio è stato un incubo. Il nuovo ordinamento offre la possibilità a chi non vuole fare della musica la sua vita di poter studiare in modo strutturato uno strumento, poi Il biennio fa una selezione micidiale, almeno nella mia esperienza. Conosco ragazzi che hanno mollato, e conosco dei talenti cristallini che al biennio hanno eccelso. Per concludere, l'eccellenza spicca sempre nella massa, sempre! E sempre troverà modo di approfondire e crescere, Alcuni docenti che ho conosciuto modulavano il programma in base agli studenti, chi spingeva aveva programmi più difficili, chi voleva strimpellare cose più facili, il voto di laurea era ovviamente più basso in quest'ultimo caso. Il vantaggio è che intanto c'era una persona in più a studiare musica, armonia, a portare avanti un eredità storico culturale che rischiavamo di perdere 10 anni fa, una famiglia in più che viene ai saggi, anche solo per ascoltare il figlio con disinteresse per il resto. Amici che vengono agli open day, se ne parla. Inoltre, brutalmente, una tassa in più a tenere su la baracca. Il concetto che volevo esprimere era questo, sempre nella mia esperienza di menefreghismo annacquato ne ho visto, ma mai ho visto un eccellenza non premiata e valorizzata. Alla fine, va ancora avanti solo chi si fa il culo.
