ce l'ho: una goduria totale, una coppia da camion e consumi buoni. Aggiunte manopole riscaldabili, estensione paramani givi, orecchie di topolino(turbolenza dal cannotto di sterzo). Nè mastodontica nè motina e con un cardano che sembra una trasmissione a cinghia. N.1700/1946
ho avuto la Guzzi california jackal, negli anni di trapasso tra Guzzi e piaggio, quelli in cui Guzzi assemblava moto con quanto aveva in casa, avanzi di ogni tipo, compresi pezzi di lavatrici, e montava su moto costose dotazioni piaggio, tipo blocchetti al manubrio da scooter. La viteria ti si arrugginiva con costanza encomiabile. Ma la ciclistica non era da discutere; telaio e motore onesti e generosi: credo che i riferimenti continui ad Aprilia per telaio e e ciclistica pecchino di conoscenza diretta delle Guzzi. Sono commenti moderni di gente moderna. Aprilia nasce dopo. E' ovvio che in una dinamica industriale attuale il "saper come" venga trasfuso da marchio a marchio dello stesso gruppo, e sarebbe strano il contrario, ma se c'e' una cosa che e' nel dna Guzzi da sempre e' il telaio/motore/ciclistica, che anche nei tempi bui ti facevano passar sopra a una componentistica di merda e a un'assistenza ridicola. Lampeggio.
meravigliosa, ma con dei limiti fisiologici: col topcase in autostrada tedesca sbacchetta pericolosamente davanti. Spero di risolvere con una migliore regolazione delle sospensioni.
Ottima prova, ottimo commento, ma secondo la mia opinione con la telecamera hai indugiato troppo sul tuo volto, e poco sul cockpit...un ultimo modesto consiglio: cambia quel casco, che oltre ad essere brutto è anche inutile, perchè davvero poco protettivo....in caso di caduta i dentisti ringraziano...
certo la livrea è quella dei Carabinieri Corazzieri. Ma chissà se in futuro una Stelvio versione "Xmas" o "Arditi" non si possa fare. Ad maiorem Patriae Gloria!
