Video splendido Gaspare. Hai detto ciò che andava detto con garbo e intelligenza. A me Tex è sempre sembrato un uomo di sinistra. Si schiera con le minoranza pagando di prima persona il rischio, è un garantista (lui in prima battuta concede una possibilità di arrendersi ai nemici e spara per difendersi), ostenta atteggiamenti antimilitaristi e antiautoritari fin dall'esordio. Poi forse possiamo farlo rientrare (come Zagor del resto) nel cliché del white saviour ma il rispetto che porta verso la cultura dei nativi e alcuni figure chiave (Kociss, per esempio) lo assolve anche da quest'ultima tentazione.
Bellissima la tua disanima ed evocativa l'idea di Tex uomo di sinistra. Mi fa pensare a certi uomini d'azione che in certe parti del mondo sono nati negli anni che furono...
Incolpare un personaggio immaginario per qualsiasi cosa è una posizione sdentata e senza valore. Un’altra cosa è avanzare pretese contro specifici autori e la casa editrice che ha diffuso tale opinione. D'altra parte, sembra che da parte degli autori dell'articolo si tratti di discorsi vuoti, il cui scopo è semplicemente attirare l'attenzione.
Da noi si dice "spaccare il capello in quattro". Cioè dover analizzare ogni cosa senza tenere conto per esempio della bellezza di un racconto che esula dal contesto in cui opera.
Non ho letto l'articolo di Repubblica, ma osservazioni come quelle fatte dal giornalista che hai citato mostrano davvero il fianco a diverse critiche, di superficialità e spesso malafede e strumentalizzazione un po' sterile. Come una delle più recenti sulla saga di Don Rosa e sul personaggio del Gongoro, veramente assurda. Concordo con te quindi, anche sul fatto che viviamo di riflesso una situazione come quella sociale americana che da spettatori esterni possiamo capire solo superficialmente. Le polemiche interpretative sui personaggi di fantasia mi pare siano cicliche però. Ricordo circa una trentina di anni fa come sempre i personaggi Disney fossero stati presi di mira più o meno allo stesso modo. Cose del tipo che Biancaneve fosse in toto da censurare in quanto cartone animato troppo violento per un pubblico infantile, o che le giovani marmotte fossero una rappresentazione di militarizzazione parafascista dei minori; o Zio Paperone una rappresentazione benevola di un capitalismo aggressivo della peggiore specie e di nuovo uno sfruttatore di minori (sempre per via di Qui, Quo, e Qua), ecc ecc. La cosa ho l'impressione che poi si sgonfiò via via. Come lettori e pubblico penso che possiamo fare in modo che anche stavolta queste questioni, senz'altro lecite, ma così mal poste possano risolversi in bolle di sapone. Un saluto.
Purtroppo percepisco come si stiano sempre di più provando ad insinuare dubbi anche nelle produzioni strettamente italiane. Anche questo è colonialismo culturale ahinoi.
Lui partiva dall'assioma che veneriamo un personaggio che opera nel contesto di un genio. Vero, ma non si può assolutizzare né pensare che la gente non lo sappia.
Caro Gasprare, ho letto e riletto l'articolo in questione e sono giunto all'idea che l'autore quando dice di essere lettore secondo me mente, altrimenti dovrebbe sapere determinate caratterische, che sono anche i pilastri fondanti del personaggio, come hai elencato anche tu. Basti pensare che si ignora totalmente la storia "Tra due Bandiere"
Esatto, già solo "tra due bandiere" è un esempio di ciò che diciamo. Ma il matrimonio con Lilith, suo figlio kit, Tiger Jack, il suo essere capo dei Navajos... Quanti esempi potremmo fare?
L' unica considerazione che mi viene di fare che riguarda Tex , ma anche Zagor, e' che ormai, vedere sia pure su un fumetto un bianco che spara a un Indiano, e' diventata una visione insopportabile. Non basta che li abbiamo sterminati nella realta'? Dobbiamo continuare a farlo anche nella fantasia? Come si sentirebbe un Nativo se leggesse Tex o Zagor? Immagino che proverebbe lo stesso fastidio che proviamo noi italiani ,quando nei film ci rappresentano come mafiosi/pizza e mandolino.
Tratti un argomento appunto scivoloso in questa epoca storica. Ti dico la mia: non ho particolare simpatia per il popolo a stelle e strisce, che considero fondamentale dei vaccari (senza offendere nessuno) e causa primaria di gran parte dei problemi che questo pianeta vive oggi. Ovviamente non tutti è male e non tutto è colpa loro. Ma perché ho fatto questa premessa? Proprio perché non si può pensare di combattere qualcosa avvenuto secoli fa (come il genocidio, (perché non credo si possa definire diversamente) perpetrato nei confronti dei nativi, stigmatizzandolo attraverso la censura e basta. I tempi sono cambiati e anche la consapevolezza. Ma maturità vuol dire a mio parere anche discernere le diverse situazioni, incluso il fumetto. Nel caso che citi tu, al netto del fatto che la colpa originaria sia dei bianchi, credi che non siano esistiti dei pellirosse malvagi? E soprattutto Zagor, che è loro amico, cosa dovrebbe fare? Colpire e uccidere solo i bianchi? Penso che queste cose andrebbero mantenute all'interno di uno schema fantasioso che è il racconto. Sta a noi poi spiegare ai giovani che non esiste l'assioma bianco = buono, indiano = cattivo. Io la penso così.
Grazie a te per lo stimolo che hai dato al dibattito. Questo video non è nato per attaccare ma per suscitare dialogo. Ho alzato leggermente i toni proprio per questo.
Ma Tex non è per niente razzista. Così dai ragione all'articolo. Ha sposato una Navajo, ha un figlio con lei e uno dei suoi migliori amici è sempre Navajo. 🤔
Il punto è il seguente: Tex è ancora attuale? Secondo me è questo che sottintendeva l'articolista di Repubblica. Mi spiego. E' ancora il caso di raccontare le vicissitudini di un tizio che ancorché filo-indiano rimarrà comunque travolto dallo sterminio dei nativi americani? Ecco la quaestio. Tex continua a cavalcare, invero, in praterie che non sono più segnate dal passaggio dei mustang cavalcati fieramente dagli "indiani". Il mondo di Tex non esiste più. Dei fieri navajo oggi residuano circa 300.000 individui rispetto ai 330 milioni di cd. cittadini "americani". Quella di Tex, insomma, è la classica "sospensione dell'incredulità": un personaggio di "fantasia" che fa vivere al lettore l'illusione di raddrizzare ogni torto. Salvo quello più arduo: arrestare il sistematico genocidio di un popolo meraviglioso! E' un fumetto, lo so. Nato nel 1948, è vero. Auspico, quindi, che giunga un momento "editoriale" in cui dopo ben 70 anni di sparatorie e scazzottate Tex si desti e finalmente capti di lottare invano contro i mulini al vento! Un cordialissimo saluto
Interessante la tua riflessione un po' fuori dal coro. Mi rendo conto che in parte l'articolo avesse anche un fine provocatorio circa il senso di Tex oggi. A tal proposito non so rispondere se non col fatto che l'idea stessa del West che gli stessi statunitensi ci hanno inculcato è quello del mito dell' avventura e dell'ignoto. E Tex nel suo loop eterno credo che trasmetta ancora oggi ciò. Magari non ancora per decenni ma per anni di certo. Detto questo, mi dispiace dover constatare che si debba scomporre un portatore di emozioni smitizzandolo e privandolo di poesia. Sappiamo penso tutti in che contesto operi e credo che nessuno parteggi per i bianchi. Forse per i nativi si. Ad ogni modo sono lieto che da quell' articolo siano nate queste riflessioni. Un saluto!
La serie mensile di Tex secondo me attualmente è gestita male. Non mancano i ritorni. il monte Rainer disastro competo. Ultima storia di nizzi buona ma ripetitiva. Di storie con l' oro ne abbiamo viste parecchie. Mancano idee. Preferisco le storie di cinquanta anni fa. Tutto ha una fine. Noi non siamo più ragazzi. il mondo di Tex appartiene al passato.❤😊