Dael, persona educata e gentile. Ci sono tante ma tante persone che non stanno bene. Sembrano "normali", ma non stanno bene. Perciò, non te ne curare troppo che non è assolutamente il caso.
Bisogna avere un carattere adatto per fare street e reportage. Io ce lho a tratti ma quando succedevano queste cose rimanevo sempre gentile chiedevo scusa mi offrivo di cancellare la foto e spiegavo che mi piace documentare la società e lo faccio per passione. Ma c'erano certe persone che si sentivano quasi molestate anche se in 10 anni mi è successo solo un due tre volte mi creava un disagio che mi durava giorni. Mi ripeto bisogna avere un carattere adatto...poi sono una persona che ama condividere le foto perché penso che la fotografia va condivisa. Un paio di anni fa ho fatto un corso sulla privacy e bom finito street faccio solo piccoli reportage e ritratti dopo che ho avuto il consenso. E è bello forse ancora di più perché devi entrare in empatia e se vuoi raccontare una persona ti devi capirla e farti accettare....la fotografia è bellissima per me soprattutto per le persone che incontri e conosci
Anche a me capita. Quasi sempre x rubarmi la reflex o il cellulare. Una volta circondato da un paio di brutti ceffi, con la scusa degli scatti a loro, volevano la macchina ( Canon f1 con motore.. 2 kg di macchina) allora ho avvolto la tracolla al polso e gli ho risposto che la macchina gliela davo nella faccia.
Da sempre amo riprendere le persone. Sono un ritrattista e mi piacciono gli scatti naturali, quindi quelli "rubati". Da quando però è diventato un problema, e si rischiano discussioni insensate, ho pian piano smesso. Ed è assurdo. 40 anni fa scattavo e nessuno aveva da ridire. Ora, che chiunque riprende col cellulare e pubblica anche se va al cesso... c'era chi si stranissce. Allucinante! Idem ai concerti: non vedi ol palco per tutte le braccia alzate con lo smartphone che riprende (scatti o video francamente orripilanti...) ma se tiri fuori la reflex arriva il vigilantes e ti prende a sberle. Mi son sentito dire "ma con quella fa foto professionali"... Magari ho 1/4 dei megapixel di un iPhone e non faccio streaming, ma al tipo non va bene. Non c'è buonsenso, diciamolo! Cosa avrei detto io? "Sono un professionista e mi hanno pagato per fare le riprese". O un giornalista. Facile che il tipo si sarebbe messo in posa, pur di vedersi sul giornale!
Che l’importante sia essere gentili e rispettosi. Dopodiché se qualcuno non gradisce essere fotografato, si evita, ed eventualmente si mostra la eliminazione della foto
esatto!!! Infatti ho provato anche a spiegare che era una macchina a rullino e che non potevo... ma il signore se n'é andato borbottando prima che finissi di parlare 😫 Grazie del commento! 👍
Benvenuto nel mondo di chi fotografa le persone. Io ho pensato di farmi una maglietta con scritto: “non sono un molestatore, un predatore sessuale, un pedo, ma soprattutto non sono un giornalista. Fotografo per piacere”. Secondo me risolverebbe molto
La gente si lamenta per questa arte La Fotografia sospettando per la loro privacy ma poi mettono sui social anche quando stanno in bagno loro e i figli… io scatto da poco circa 5 mesi soprattutto alle gare di ciclismo di mia figlia e per la bellezza dell’ambiente porto a casa ogni volta dai 350 ai 600 scatti a tutti i soggetti che poi alla fine mi chiedono di inviargliele senza problemi visto che ci conosciamo quasi tutti… e come dici tu se l’avessi fatto col cellulare nessuno si sarebbe accorto… io ho anche il drone e l’ho mollato per questo… che tristezza 😢
Ciao Dael , io probabilmente sono molto banale ma alle persone che si preoccupano di apparire in una foto farei notare che veniamo continuamente ripresi da dispostivi di registrazione sparsi ovunque .. Tornando seri, nel contesto che hai descritto io mi comporto come te , un pò per documentare e un pò per ricordare , l'unica cosa che evito è fotografare bimbi di genitori che non conosco ..
alll'epoca di Gardin la macchina fotografica era vista come un oggetto quasi "esotico" fuori dalla realtà penso, pochi ne possedevano una e quando capitava l'occasione, quasi innescava una simpatica euforia nella gente che era più semplice immagino anche...
C'era sicuramente un approccio diverso al fotografo. Anche se poi, negli anni 70-80-90, di fotocamere ce n'erano davvero tante in giro, per cui non doveva essere troppo diverso da oggi. Ovviamente però qualcosa è cambiato 😢 Grazie del commento Tonio e alla prossima 😉 👍
Ciao Dael, da questo tuo video comprendo sempre di più che c'è sempre più gente frustrata a questo mondo. La persona che hai fotografato per lo più di spalle evidentemente è una persona che non sta bene con se stessa, come si può fare una domanda del genere ad un evento pubblico pieno di gente come una festa patronale. Sono sicuro che anche altre persone lo hanno ritratto ma in quel momento chissà cosa gli sia passato per la testa, sono altrettanto sicuro che come dici te se lo avessi fotografato con un cellulare o lo avessi ripreso con uno smartphone non sarebbe successo nulla. Se fosse capitato a me Io non mi sarei mai sognato di fare una ripresa al fotografo che stava riprendendo la scena. Sono d'accordo con te che più avanti andiamo e più vedo mancanza di cultura e serenità nelle persone che coltivano sempre di più il sospetto e la calunnia. Purtroppo......
Purtroppo oggi viviamo nella società del sospetto. Ogni cosa che viene fatta, ci da inconsciamente una paura della dietrologia. Il "complotto" è sempre dietro l'angolo. Il non ci dicono cosa c'è dietro. I social hanno acuito queste sensazioni. Fino a pochi decenni fa non era cosi. La gente era disposta a farsi fotografare, perché capivano cosa era un fotografo e non c'era un culto cosi esasperato e distorto della privacy, amplificato dalla possibilità della foto facile e della condivisione con mezzo mondo tipica dei moderni dispositivi. La foto era del fotografo per il suo archivio. E la gente era pure più gentile.
Lunapark di Milano: fotografo le mie bimbe, le luci, slow sync, mosso creativo, insomma mi diverto. Si avvicinano a fine serata due tizi della sicurezza: " Non si possono fare foto!" Rispondo che la signora di fianco a me stava fotografando il figlio con lo smartphone. "Quello è un telefono, è la macchina fotografica che non è autorizzata" Avevo in mano una Canon RP con l'RF 28 mm STM...😮
E' un problema grandissimo,per chi vuol documentare culturalmente la nostra civilta.Se vieni beccato a fotografare in pubblico con la gente rischi di essere bastonato.Quando di controcanto veniamo continuamente monitorati dal grande fratello. Con le leggi attuali non avremmo avuto immagini alla Cartier Bresson e tanti altri.Trovo indecente che per fotografare la gente nrl quotidiano si vada nei paesi terzamondisti a fotografare la povertà per poi tornare con il carniere pieno di immagini da esporre nelle varie manifestazioni,magari di fotografia etica.Per non parlare delle varie macellerie fi guerra.
Ciao Dael , nemmeno io faccio street per questo problema , ci ho provato , non mi hanno detto nulla , ma soltanto gli sguardi sospettosi di alcune persone che rientravano nell'inquadratura mi mettono a disagio , percio' evito questo tipo di fotografia e mi dedico alla fotografia che mi fa stare bene.
Ciao Dael. Mi ha fatto piacere ascoltare la tua storia. Anche a me sono capitate persone "strane". Premetto che anche io ho sempre con me la macchina fotografica .Conosco tutte le persone che lavorano in una barbieria/parrucchieria del mio quartiere. Mi è capitato di chiedere con tutta onestà, se potessi scattare qualche foto a tutti loro e il salone perchè lo ritengo molto fotogenico, mi piace l'arredamento. Una di queste persone non mi ha dato il permesso di fotografare perché, a detta di lei, le fotografie rubano un pezzetto di anima............il discorso è finito lì, subito!! Ho percepito un certo disprezzo e credo che non glielo chiederò mai più. In un altra occasione ho chiesto ad una persona di spalle con il cappello che leggeva un libro se gli potevo fare una foto sempre di spalle. Per me era una buona foto, data dalla situazione e dallo sfondo, ma questa persona mi ha risposto no. Un consiglio? No ti prego non fare quello che hai detto, risulteresti più folle se gli scatti una foto con il rullino😁. Un saluto.
io però, sinceramente, non ci sto a dover chiedere il permesso per scattare una foto ad una persona di spalle, non riconoscibile né in una situazione imbarazzante o simile. Grazie mille del racconto Flavio! Sì, forse la cosa della macchina senza rullino la evito 😂 Alla prossima 👍
Ciao Dael. E' un problema del signore, non tuo, dato che tu stavi facendo una cosa lecita, sia dal punto di vista normativo che morale. Dunque, alla domanda del signore "perché stai fotografando?" avresti potuto tranquillamente rispondere "per lo stesso motivo per cui tu stai cucinando, mi va di farlo" senza dover dare alcuna giustificazione. Molte persone sono erroneamente convinte che la propria immagine sia un patrimonio privato, non si rendono conto che in un luogo o in un evento pubblico l'immagine diventa essa stessa cosa pubblica, quindi se tu questa immagine la "prendi" con la tua macchina fotografica non fai niente di male (anzi, come dici giustamente tu fai opera di testimonianza e archiviazione per il futuro)...Vabbè l'importante è non farsi bloccare dall'ignoranza della gente, buona fotografia!
Dipende dall’uso che ne fai: se la pubblichi ti dovresti far dare la liberatoria, anche se con gli smartphone ognuno fa quello che gli pare. Se la persona non è riconoscibile, come sembra il caso in questione, non ti dovrebbe rompere le scatole nessuno.
Ciao Dael, l’idea finale mi ha fatto ridere assai pensando che con questa cosa si potrebbe arrivare a qualcuno che chiama per farci fare un TSO 😄. Scherzi a parte situazioni imbarazzanti credo siano capitate un po’ a chiunque fotografi, specie da quando va di moda la parola privacy. Quella privacy che fa sì che siamo comunque spiati dappertutto con camere di sicurezza, che ci ascoltino tra le mura domestiche tramite i vari dispositivi smart o che ci telefonino sul numero privato di un cellulare per venderci una fregatura. Quando non è così siamo noi stessi a mostrare cosa stiamo facendo o mangiando o altro sui social. Fatto sta che oggi spesso se hai in mano una fotocamera vieni visto con sospetto, quasi volessi rubare l’anima a qualcuno. Sinceramente è una situazione un po’ assurda se penso ai grandi fotografi che ci hanno lasciato dei documenti bellissimi che raccontano un tempo passato che altrimenti andrebbe perduto. Comunque se chiedi il permesso, ammesso che sia possibile, spesso ti trovi a perdere tempo a spiegare e intanto perdi lo scatto naturale che volevi cogliere e quindi mi sono organizzato cercando sempre di cogliere l’attimo senza chiedere nulla e se qualcuno mi dice qualcosa cerco gentilmente una soluzione. Visto poi che racconti di una festa parrocchiale ti dico la mia esperienza durante i nozze; all’inizio mi presentavo al prete prima della cerimonia per correttezza e questi cominciavano a dirmi tutti i divieti tanto che alla fine avrei potuto andarmene al bar. Rimasi male quando uno di loro mi disse che detestava i fotografi e che quindi ero “ospite” sgradito. Ecco, da lì non ho chiesto più nulla a nessuno.
Ciao, ho guardato questo video per curiosità e mi ha ricordato un’esperienza negativa che ho vissuto, sempre in merito alla fotografia. Sono giovane, sto ancora studiando. Più di un anno fa ero in giro con dei miei amici, io e un altro ragazzo avevamo macchine fotografiche perché quel pomeriggio ci eravamo organizzati apposta per scattare in strada. Vivendo in una città come Napoli ci sono comunque molti stimoli per scattare, infatti quel giorno eravamo in centro. A me piace la fotografia “vera”, mi piace immortalare il vero dell’azione che vedo in primis coi miei occhi. So che si chiede il permesso, ma le volte in cui l’ho chiesto mi hanno risposto di no o magari si mettevano in posa, di conseguenza perdevo la sincerità dell’azione e del momento che volevo immortalare. Io ci provavo comunque, almeno per quanto potevo, cercando di non puntare la macchina a 1cm dal viso, quindi con la discrezione dovuta, talvolta riuscendo a ottenere qualcosa, talvolta meno. Ricordo che ad un certo punto mi fermai perché avevo visto e sentito una donna seduta e a suonare l’arpa, tra la folla, sotto ad un portico, nel pieno del centro storico. Mi piaceva la luce e quindi alzai la macchina fotografica per mettere a fuoco per scattare. Il tempo di compiere questo gesto che la donna si alza e mi viene incontro letteralmente URLANDO perchè non le avevo chiesto il permesso e che quindi non potevo assolutamente scattare. Cercai invano di spiegarle le ragioni di quel gesto per poi scusarmi, ma lei si era già allontanata, quindi di fatto ero impossibilitata in qualsiasi chiarimento. Fu molto disagiante per me, tant’è che ora mi concentro di più su altri generi. Come ho letto in altri commenti, pare che all’iconorrea, resa possibile dai nostri dispositivi e che di fatto rende incrontrollabile lo scegliere quando può o meno apparire la nostra immagine (magari possiamo ritrovare il nostro volto per caso sul profilo di un turista che ha scattato la foto nel luogo in cui viviamo) si contrapponga un’estrema sfiducia e timore dell’obiettivo fotografico, in quanto strumento professionale.
Io sono d'accordo con te e sono d'accordo anche sul fatto che queste feste probabilmente andranno a sparire ed è giusto documentarle. Detto questo non mi farei più di tante domande su questa persona, si trova veramente in giro di tutto, in una realtà dove veniamo continuamente ripresi da telefonini e telecamere, perdipiù in un posto pieno di persone, è normale non avere il controllo su ciò che viene fatto intorno a noi. quindi a questa persona che si chiede il perché sia stato fotografato, se gli si vuol dare una risposta, per lasciare una traccia di ciò che oggi c'è e forse domani non ci sarà più, i fotografi devono essere testimoni del proprio tempo, non sono giudicanti testimoniano e basta
Ti capisco ed è successo anche a me mentre fotografavo il fronte di alcuni edifici su spazio pubblico senza persone, all'improvviso un ragazzo mi ha chiesto per quale motivo stavo fotografando (devo dire in modo non perentorio). Mi domando perché la macchina fotografica fa "paura" mentre le miliardi di foto e video fatte con i cellulari non preoccupano le persone: ne quelle ritratte ne quelle che usano quello strumento. Forse una distorta idea di privacy.
Mi ricorda un po' il paradosso di chi ha paura di prendere l'aereo che poi va in auto senza cintura di sicurezza. La percezione del rischio in effetti viene completamente distorta dall'abitudine e probabilmente con la fotocamera succede qualcosa di simile. Grazie mille del contributo Fabio! 👍 Alla prossima 😉
Credo che più di paura si tratti di curiosità, stranezza. A moltissimi non è chiaro il motivo per il quale uno va in giro con la macchina fotografica a fare foto per strada. Non per difenderli, ma credo che la macchina sia davvero una cosa aliena per molta gente. Bisogna mascherarsi da turisti, a loro è concesso fotografare:-)
Ciao Dael! Io credo che nella maggior parte dei casi quello che potrebbe servire è trasmettere fiducia. Sì, perché le sensazioni che anche tu hai raccontato di sentire quando sei dall'altra parte dell'obiettivo, e che penso siano condivise da tanti (me per primo) siano appunto il frutto della paura, del timore, della sfiducia di cosa l'altro (colui che scatta la foto ed avrà con se una rappresentazione digitale ma anche fisica in potenza) farà di quella testimonianza. Io credo che questa sfiducia nasce dai tanti abusi, dalle violenze, che vediamo nelle interazioni delle piattaforme social. Io credo che le persone abbiano paura dell'intento della persona. Hai detto che secondo te se nell'episodio che ci hai raccontato ci fosse stato uno smartphone e non una vera macchina fotografica, non ci sarebbe stato lo stesso rilevo. Non lo so, io non ne sono convinto. Siamo abituati a veder usati gli smartphone, anche per filmare, è assolutamente vero. Ma questo avviene il più delle volte con un gesto "disinteressato". Quando vediamo gente che fa foto con gli smartphone principalmente fa selfie, filmati continui di "non-sa-si-sa-bene-cosa". Questo non preoccupa più di tanto. L'obiettivo puntato "contro" invece ci fa sentire soggetti. E' questo che spaventa. Io purtroppo, pur apprezzando tanto la fotografia, ahimé non sono stato in grado di produrre risultati. E figuriamoci nella street. Ma ci ho pensato spesso ad un episodio come quello che racconti. E quindi sì, cercherei di condividere i miei (buoni) intenti. Ciao e grazie per i tuoi piacevoli video!
E' capitato anche a me, stavo usando una mirrorless, senza farmi troppe domande ho fatto vedere la foto al diretto interessato che mi ha chiesto di cancellarla e così ho fatto.
È capitata anche a me questa cosa qualche anno fa, mi fecero la stessa domanda. Risposi semplicemente "Perché sono un fotografo". L'altra persona interdetta. Comunque sia ci hai dato una bel consiglio indirettamente: La prossima volta che qualcuno mi farà questa domanda ad una festa di paese rispondo "Perché ho lasciato a casa lo smartphone".
Ottime riflessioni. Forse le persone hanno sempre più cose da nascondere, forse hanno sempre meno fiducia nel prossimo e forse manca quella consapevolezza culturale di base verso un mezzo espressivo in grado di raccontare tanto quanto la penna ma che, diversamente da essa, sembrerebbe essere più pericolosa e chissà pointer quale motivo. L'avvento del telefono in grado di scattare foto, insieme allo sviluppo della rete internet, hanno generato nuove paure, hanno messo la vita di ognuno potenzialmente disponibile a tutti gli altri. Alcuni ne approfittano per arricchirsi o semplicemente per vivere, altri si sentono violentati. Hai perfettamente ragione quando dici che, forse, dovremmo ritrovare un poco quella semplicità e quella serenità che ci farebbero tornare ad un livello più umano dando valore al momento e alla memoria.
A prescindere che sia luogo pubblico o privato, servirebbe la liberatoria per fotografare. E comunque fotografare la cucina, non è un luogo pubblico a prescindere. È questione di cultura anche rendersi conto di dove si scatta e che non tutti vogliono essere ripresi da estranei. Lo stesso fatto che tu non sia riuscito a rispondere sul momento... anche se tu avessi avuto uno smartphone avrebbe dato lo stesso problema dato che non hai fatto qualcosa al volo , masei andato a ricercare gli scatti. Inoltre fotografare anche a una sagra etc, richiederebbe il benestare scritto degli organizzatori. È brutto forse da dire, ma... troppo spesso chi fa stretto fotography si muove in un ambito molto grigio. Ed è da notare che in alcuni stati, pure monumenti ed edifici sono soggetti a copyright e non possono essere fotografati.
Allora, d’accordo sul fatto che in situazioni pubbliche è lecito fotografare persone che partecipano insieme ad altri in quell’evento, ma se si tratta di ritratti singoli ripresi nell’ambito della stessa manifestazione ho i miei dubbi sia possibile farlo senza autorizzazione. A me piace ritrarre le persone e spesso lo faccio senza che se ne accorgono (usando un teleobiettivo). Non ho mai pubblicato tali fotografie ma proprio in occasione di questo tuo video mi chiedo se ciò sia giusto dal punto di vista etico. In effetti, ho riflettuto, che fotografare per poi riguardare tali immagini si potrebbe considerare una forma di voyerismo, e, quindi, con probabile violazione della privacy. Paragonerei il ritratto alla ipotetica situazione in cui mi mettessi a guardare insistentemente quella persona perché attirata dai suoi tratti o dalla situazione e questi, accorgendosi del fatto, se ne risentisse giustamente, specie se non ne spiegassi il motivo. Mi sembra la stessa situazione che tu hai affrontato nel video e che potrebbe spiegare sia la reazione del signore ritratto ma anche il tuo non saper rispondere prontamente.
Ciao Annibale, per quanto riguarda la sola ripresa, per tuo uso privato, puoi fotografare tutto ciò che sia visibile pubblicamente. Questo è abbastanza chiaro facendo una breve ricerca. Per la pubblicazione la questione si complica ma sicuramente per divulgare una foto in cui qualcuno sia il soggetto principale serve la sua autorizzazione firmata 😉 Qui trovi degli spunti it.wikipedia.org/wiki/Diritto_della_fotografia#La_tutela_della_privacy - Grazie del commento 👍
Viviamo tempi contraddittori: alla furia delle immagini (cit.) che documentano fatti intimi che si svolgono dentro le mura domestiche si contrappone il sospetto della violazione della privacy di fatti che avvengono all’esterno. Non se ne esce
Se qualcuno mi fa una domanda del genere lo invito a farsi i fatti propri e, se insiste, a denunciarmi alla polizia, coprendosi di ridicolo. La verità è che non esiste alcun divieto di fotografare, il divieto scatta, semmai, alla pubblicazione. Ma non è nemmeno questo il caso, visto che il personaggio è stato fotografato di schiena, quindi irriconoscibile , rendendo la foto tranquillamente pubblicabile.
Ciao Dael, mi è capitata una cosa simile. Dissi semplicemente "buongiorno" ad un signore sotto casa di un amico e lui mi insegui chiedendomi indispettito perché l'avessi fatto, se ci conoscevamo, ecc.. A volte ci sono persone che semplicemente hanno dei problemi
E' verissimo ed hai perfettamente ragione .🤗🤗🤗🤗 Io comunque preferisco semprw dire la tengo per me stesso senza entrare nel dettaglio specifico della normativa per evitare discussioni se lui non la conoscesse come purtroppo credo spessissismo accada
Al di là dell'episodio singolo paghiamo lo scotto di avere leggi poco chiare su cosa può essere fotografato (ed eventualmente pubblicato) e cosa invece rappresenta un'invasione della privacy. Io ho smesso di fare street photography in Italia proprio per questo. In altre parti del mondo le cose sono più chiare ed è facile individuare il limite oltre al quale non puoi andare.
Ciao Paolo, in realtà secondo me non è poi cosi fumoso. Anche se Wikipedia non fa fede, qua c'é un riassunto della normativa attuale in merito it.wikipedia.org/wiki/Diritto_della_fotografia#La_tutela_della_privacy ...poi certo, se uno la prende male non c'é legge che tenga e bisogna saper gestire la situazione. Ed è proprio questo che devo imparare a fare 😅 Grazie del commento 👍 Alla prossima 😉
ciao Dael. So che in Germania per un certo periodo la questione è stato un tema che ha mosso l'opinione pubblica, tanto è che per legge non si possono più fotografare le persone in pubblico senza il loro consenso. Viviamo in un momento storico dove piccoli gruppi di persone riescono attraverso i social a muovere dei temi che poi incutono timori in larghi strati della società. Ecco questo è decisamente inquietante e come tu dici la virtù e la conoscenza lasciano spazio al sospetto e alla calunnia.
Assurda questa cosa della Germania 😥 Anche perché queste leggi poi valgono solo per chi è in buona fede. Difficilmente invece fermi chi volesse farne un uso illecito! Grazie mille del commento! 👍
Dael il tuo video è già un reportage dei nostri tempi.. ma tornando ai tuoi pensieri e il fatto che a volte a noi fotoamatori manchi il coraggio di fotografare penso sia del tutto normale, l'abilità del fotografo professionista non è solo la tecnica ma anche entrare in connessione e saper stare nelle situazioni.. penso che forse un tentativo col signore poteva essere quello di dire: piacere mi chiamo Dael e lei? ... Io non ho istinto di entrare in connessione con le persone e mi succede di non scattare certe foto.. però ti posso dire che mi sono trovato a fare fotografie in una inaugurazione di un laboratorio di ceramica (dove va la mia compagna) e il 50% della gente mi ignorava, il 25 sembrava tranquillo e l'atro 25 si ritirava o si nascondeva il sorriso con le mani.. morale? La proprietaria del laboratorio mi ha ringraziato per aver fatto le foto
esatto, il punto è che, se non vogliamo discutere o incappare in spiacevoli situazioni, probabilmente conviene prepararsi prima a gestirle, con le giuste parole. Grazie del contributo Walter! 👍 Alla prossima 😉
Non è facile rispondere ad un interrogativo del genere anch’io mi sarei trovato in difficoltà! Credo che se avessi avuto la digitale avrei cancellato la copia della foto davanti a lui per farlo contento avendo un’analogica la cosa è più difficile! Che faccio strappo il rullino per perdere tutte le foto ? Al giorno d’oggi con i cellulari puoi fotografare quello che ti pare nessuno dice niente con la fotocamera chissà perché ti guardano male tutti!! Non so cosa dire se non il fatto che solo solidale con te continuiamo a fotografare senza farci intimidire! Siamo gente educata e rispettosa della libertà altrui! Fotografare è un diritto e i limiti posti sono sulla pubblicazione delle foto non sul fatto che non si può fotografare! Questo avveniva in altri periodi circa 100-80 anni fa !!!
Ciao Dael, forse interpreto male io ma credo che questo signore ha fatto una domanda per niente banale. Non era tanto il fatto che lo hai fotografato a turbarlo, ma non ha capito (e tu non sei riuscito a spiegarlo) il perché di questo gesto: cosa ci hai visto di interessante, cosa volevi comunicare con quella foto. Anche perché molto spesso è vero che chi scatta lo fa senza alcun motivo, solo per fare click. È solo il mio punto di vista :) Alla prossima
Era sicuramente uno di quei soggetti che hanno da dire su tutto ed ogni pretesto è buono per attaccar briga, perché di solito trovano interlocutori gentili e rispettosi come te 😀
Stai sereno Dael, 😊... forse è il signore che ha qualche paura eccessiva... purtroppo ci sono persone super sospettose di tutto, e non credo sia una vita tranquilla per loro😢. Bella l'idea della reflex senza rullino 😂😂
Ciao Maurizio, il problema è che adesso ho paura di incontrarne altri come lui 😅 Sulla macchina senza rullino sono molto indeciso però, voglio dire, se sospettano di uno che scatta normalmente, pensa che film si possono fare con uno che scatta senza rullino 😂 Grazie del commento! 👍 Alla prossima 😉
Beh, che cosa posso dire. Ci sarebbero molte cose da ipotizzare. Molta gente semplicemente non ama essere fotografata. Io amo i volti nuovi interessanti, soprattutto le ragazze e le donne, tuttavia mi trattengo perché so che qualcuna potrebbe infastidirsi e dunque raramente le fotografo e solo con il teleobiettivo, poi comunque non pubblico le foto per le ovvie implicazioni del diritto legale. Bisognerebbe ogni volta chiedere e addirittura farsi firmare una liberatoria pre stampata da compilare. Ma chi lo fa? Ovviamente la liberatoria implica la possibilità di pubblicazione e quindi chi firmerebbe? Poi il tempo è l'improvvisazione è tutto ed ovviamente non sarebbero scatti spontanei ma di ritratto. Si potrebbe inseguire il già fotografato e spiegare e, in caso di diniego, cancellare. Insomma, è tutto macchinoso. La spontaneità dell'espressione risiede nello scatto rubato, il grande Nanni Loy ce lo insegnerebbe, bellissime le candid camera che faceva a Torino.
Fortunatamente non mi è mai capitato quello che racconti, anche se mi trovo sempre al limite, e in alcuni casi ho riscontrato addirittura "collaborazione". Un episodio curioso recente: Quest'estate sono uscito una volta con la mia Rolleiflex biottca nel centro della mia città, proprio per riprendere momenti ed istanti di quel giorno particolare, facendo foto a situazioni, persone (turisti), angoli, spunti. Quindi ero ben visibile ed "esposto" con quella fotocamera. Ho pensato di andare, scattando senza farmi problemi e con leggerezza, perché è l'approccio che s deve avere in questi contesti, ma sempre con il timore e con la consapevolezza che mi sarebbe capitato quello che racconti. Non vado in dettaglio su un episodio piacevole che invece mi è capitato (un turista che mi ha fatto i complimenti, era a bocca aperta...), ma ripeto, l'esperienza negativa che tu racconti era sempre in agguato, e ne sono sempre stato consapevole. Posso dirti che, nella situazione che ho raccontato, se mi fosse capitato di interagire con persone poco sensibili che mi avessero "infastidito" avrei tentato di spiegare, in sintesi, che cogliere e fermare momenti di vita lo si è fatto da sempre con il pennello o la matita, noi lo facciamo con questo strumento che è la fotocamera, anche se insolita è desueta, ormai, e come gli artisti ci piace fermare il tempo. Mi ero preparato altre risposte ma questa rappresenta il succo. Il fatto è che molte persone non hanno la capacità mentale, di vedere oltre l'atto dello scatto in sé o dell'utilizzo di uno strumento insolito (a questo punto lo sono anche cavalletto, tela, pennello e tavolozza, ed ogni tanto si vede qualcuno che li utilizza... ), o come dici non hanno l'apertura mentale di andare oltre il pensiero negativo ed il sospetto. E questo non solo nell'ambito fotografico. Poteva farti la stessa domanda, secondo me, anche se tu avessi fatto la foto con uno smartphone, non hanno sensibilità, e quindi è quasi inutile spiegare. Non so, quando mi capiterà, se quello che dirò e che mi sono preparato funzionerà (ho pensato ad altre "risorse" e spiegazioni possibili, ovviamente), per intanto ho incassato i complimenti... Mi ha pure fotografato con il suo smartphone, appunto, io e la mia Rolleiflex, e non ho chiesto il perché l'abbia fatto. 😂😂
Si, credo che sia non tanto la fotocamera ad attirare l'attenzione, ma la "presa" con cui si scatta. Usandola da mirino, appoggiando l'occhio, ferrando la presa, ecc... attiva di più l'attenzione. Da lcd posteriore, molto meno, magari ruotandolo verso l'alto, stile pozzetto, pure con un 70-200. Anche perchè chi ti vede non sa a cosa stai puntando, è lo sguardo ad attirare l'attenzione. Poi con un grandangolo, figurati.
Ciao Marco, questa cosa è interessante! Mi viene da pensare che anche con una Rolleiflex o Hasselblad, quindi a pozzetto, nonostante la dimensione della macchina potrebbe effettivamente fare un'impressione diversa. Ci voglio ragionare. Grazie del commento!!! 👍 Alla prossima 😉
Video utile come spunto riflessivo sull'argomento. Faccio la mia ipotesi dato che dal racconto la persona non spiega il motivo della sua domanda. Può essere che fosse li con l'amante?
Certo è possibile. Diciamo che generalmente si scatta senza problemi negli eventi pubblici perché se sei lì, in pubblico, davanti a centinaia di persone, vuol dire che non hai problemi ad essere riconosciuto dalle migliaia di persone che sono passate da lì ne giro di un paio di settimane di festa. No? 😉
Bella testimonianza... argomento interessante perché sono situazioni che a tutti gli appassionati capitano... e si in questa situazione poi chi sa' davvero fare fotografia, sa documentare e raccontare con le immagini è doveroso che faccia foto proprio per raccontare a chi non c è la storia di quella giornata, far rivivere la festa, lo spirito, la convivialità... sarebbe stato sbagliato non fare foto... poi l ignoranza è dappertutto .. e magari chi è cosi sospettoso, qualcosa da nascondere l ha davvero
Da quello che ho sentito nel tuo video mi viene in mente che forse quella persona non essendo abituata a venire fotografata non pensava di essere un buon soggetto per una foto. Sai, i ragazzi sono abituati a fare foto e farsele fare ma gli anziani? Forse contestualizzando un po’ potrebbe essere questa la chiave di lettura. Che ne pensi?
Anche io penso che qualcosa a lui non quadrasse. In realtà non era così anziano. E comunque, anche avesse avuto una settantina d'anni (ma era sicuramente più giovane) vorrebbe dire che è stato giovane negli anni 70, periodo in cui di fotocamere ne giravano un po' 😉 Grazie della riflessione e alla prossima! 👍
3 дня назад
@@daelmaselli certo però pur vedendo un po' di macchine fotografiche in giro non è detto che qualcuno volesse fotografare lui. So che è un po' triste ma conosco persone che non hanno 'ricordi'... Se non fosse per me durante le feste a scuola nessuno avrebbe foto e video... 😅 Alla fine è bello fare ipotesi perché ci si confronta ma la verità non la sapremo mai 😊 Alla prossima.
All'epoca il "problema della privacy" semplicemente non esisteva. È stato un montato politicamente. Hanno convinto le persone che esistesse un problema "privacy" se si veniva fotografati. Fino a pochi decenni fa, se inquadravi e scattavi NESSUNO ci avrebbe trovato nulla di male. Ma neanche a vedersi pubblicati. Dove anzi sarebbe stato visto come un bell'evento.
Grazie del commento Massimo! In effetti ricordo persone entusiaste di essere finite fotografate, per caso, su riviste, giornali o addirittura in tv. Non capisco davvero di cosa abbiano paura oggi. bah! Alla prossima 😉 👍
@@daelmaselli addirittura mi ricordo quando studiavo fotografia (negli anni 80) che un compito che ci davano era andare per strada a fotografare le persone secondo un tema prefissato: uomini con la barba, donne in stato interessante, etc. etc. proprio per sbloccare la "paura" di fotografare, scoprendo che le persone erano ben liete d'essere fotografate!
Io molto umilmente penso che il nostro Caro e Amato Dael avrebbe fatto bene a chiedere alla persona in questione di girarsi e molto educatamente chiedere, se poter scattare una semplicissima foto non sarebbe stato un problema, ma con tono molto rassicurante ,poiché io non sono per niente convinto che si tratti di gente che non sta bene , anzi per ciò che si sente in ITALIA ,magari a quel signore fotografato di spalle una seconda persona lo avrà sicuramente avvertito dicendogli: c'è stato uno li fuori dalla finestra che ti ha fotografato di nascosto ....beh diciamo che non è stata proprio una foto che possiamo definire disinteressata. Magari Potrebbe essere stata l' INPS a mandare quel fotografo così furtivamente HAHAHAHAHA !! Ciao Dael buon lavoro e buona giornata .👍👍👍
Ciao Gaetano, certo avrei potuto, solo credo che a volte possa essere addirittura controproducente esagerare con il chiedere permesso. Voglio dire: posto che il signore era di schiena, quindi non riconoscibile, se si chiede permesso per fare qualcosa che dovrebbe essere assolutamente lecita, non si rischia scatenare ancora più sospetti? Grazie del commento! 😉
Ciao Dael, è proprio per questo motivo che fondamentalmente non faccio foto a sconosciuti. In Italia non c'è l'abitudine come c'è in Giappone di sorridere allo sconosciuto di turno che vuol farti una foto, anzi molto spesso gli sguardi ti fanno intendere l'esatto conrario e a me questo basta a rovinarmi il piacere di far foto. L'avere la legge dalla mia parte non mi basta per cui preferisco dedicarmi ad altri generi. Chi ha l'abitudine di fotografare sconosciuti o lo fa di nascosto, o ci entra prima in relazione o fa spallucce e se ne frega di infastidire gli altri...👋
Spero sempre che tutti siano felici di farsi fotografare ma ovviamente so bene che non è così. Conto sul fatto che se non faccio un primo piano, le persone non abbiano problemi. Forse però non è sempre vero 😥 Grazie del commento e alla prossima 😉👍
Curioso il fatto che mi è successo un caso quasi analogo al tuo, ero a Modica davanti alla chiesa c'era un venditore ambulante di erbe selvatiche, ho trovato molto affascinante la situazione ed ho fatto un paio di foto (anch'io tra l'altro con una Nikon F2 e 28 mm) allorchè il tipo ha cominciato ad inveirmi contro per il fatto che non avevo chiesto di poterlo fotografare. davvero mi sono sentito quasi un malfattore .... ho tentato di spiegare che erano un paio di foto per diletto senza finalità particolari ..... ma ci sono rimasto talmente male che non so se riuscirò a fare ancora fotografie simili in futuro ...poi pensandoci bene mi son anche chiesto se il tipo vendesse veramente solo "erbe selvatiche" .........................................mah
ahahah dici che hai beccato un pusher, in pubblico, davanti a una chiesa, che però aveva paura che la tua foto su pellicola poteva incastrarlo? 😂 Dai, speriamo di trovare persone meno sospettose e anzi a cui magari faccia piacere quello che facciamo, in buona fede 🙂 Grazie del commento! 👍 Alla prossima 😉
Però in questo caso penso che sarebbe stato carino chiedere, visto che ce lo avevi di fronte e lo avevi scelto chiaramente come soggetto (non è capitato a caso nel fotogramma). Non per giustificare nessuno, solo il mio pensiero.
Ciao Dael, purtroppo viviamo in un mondo così, a me e successa una cosa simile in un centro commerciale a Parma, all'aperto, e neanche fotografando persone, stavo firografando particolari architettonici, riflessi su superfici riflettenti, quando si è avvicinato uno della sicurezza, chiedendomi cosa stessi fotografando e perché...dopo aver dato le classiche spiegazioni, sino un amatore, faccio foto per puro mio piacere, non pubblico e nemmeno fotografo persone, gli ho pure fatto vedere qualche scatto. La risposta è stata: mi dispiace ma la direzione non vuole, per paura forse di eventuali furti o non so cosa...me ne sono andato, abbastanza stizzito...🤷🏻
Sì questa cosa è ancora più folle perché se la paura è di furti o altri reati, di certo un eventuale delinquente trova il modo per fare quelle foto senza farsi notare, magari semplicemente con il cellulare! È capitato anche a me qualcosa di simile ma purtroppo all'interno di una proprietà privata, hanno sempre ragione loro. Ci dobbiamo stare 🙂 Grazie mille del commento 👍 alla prossima 😉
È capitato anche a me a City Life a Milano fotografando i palazzi di Generali. Addirittura dentro il centro, stavo fotografando con la Fuji X-T4 l'architettura, puntando l'obbiettivo verso l'alto, qualcuno della sicurezza mi ha fermato dicendomi che le foto con quel tipo di macchina non potevo farle. Allora gli ho domandato se potevo farle con il cellulare, lui mi risponde "con il cellulare sì". Roba da matti!
@@daelmaselli E pensare che proprio su smartphone ci sono le app che aiutano i "maleintenzionati", IMHO gente che di sicurezza non sa nulla e finge di guadagnarsi lo stipendio dando direttive fuffa al personale. Non solo, spesso architetto e/o proprietari degli edifici commissionano video in 4k per le inaugurazioni o meri fini promozionali non di rado mostrando dettagli sconosciuti persino a chi ci lavora, pubblicandoli in rete. Per dire che non sarà una mirrorless a mettere in crisi la sicurezza di un patetico _mall_ / centro commerciale, come invece contribuiscono sempre inettitudine e la tendenza a risparmiare... poi far perdere tempo alla sicurezza dando la caccia alle mirrorless e alle reflex è il massimo.
ehh, come ti capisco, almeno a te non hanno chiamato i vigili urbani. ti racconto brevemente, ero iscritto a fotoclub locale e ci davano i compiti da riportare all'incontro successivo. compito: fotografia di strada era il periodo dove i dipendenti comunali andavano a timbrare in mutande, (per capire il periodo), vedo una macchina per lavori stradali del comune che stava spostando dei panettoni, inquadro, scatto e chi era alla guida che io no ho neanche visto esce dalla macchina e il tipo che era al piano strada ... scappa !!! io sono andato avanti tranquillamente e dopo 10 minuti arrivano i vigili, e lì a spigare cosa facevo, perchè lo facevo, chi ero io, la rava e fava. da quel giorno street photo l'ho mandata a farsi un bagno. comunque non ti sei chiesto, dato che il tipo era di spalle e solo nella stanza, chi gli ha detto che lo hai fotografato ??? forse eri già seguito non te n'eri accorto ??? si, in certi contesti oggi occorre usare il telefono, alla festa c'erano 1000 smartphone e 1 fotocamera, spiccavi come una mosca nell'latte. ciao.
Credo che il principale problema sia stata… la Nikon! Come ha detto anche lei nel video, se fosse stato con un cellulare non sarebbe parso “strano” che stava fotografando; anzi, magari il signore in questione si sarebbe pure inorgoglito per essere finito in una storia di Instagram, pensando magari di essere piaciuto a un influencer
Purtroppo è capitato anche a me quando ero andato a fare le foto al mercato di Verona, c'erano gli stranieri che sono venuti da me chiedendomi i soldi perché ho fotografato altrimenti dovevo cancellare le foto. Pensa che erano a guardare lo schermo della macchina per vedere se avevo cancellato. Da quella volta ho avuto proprio paura di fotografare la gente. Non c'è più libertà di fotografare come una volta. Parlo da uno che aveva iniziato con la pellicola e che ha ripreso da qualche anno.
Ciao Giacomo, ecco anche io ho paura che questa cosa mi possa condizionare in futuro. Credo però che dovremmo cercare prepararci a gestirle, usando le parole migliori, senza privarci di fotografare, perché ho l'impressione che sarebbe un'offesa alla cultura 🙂 Grazie mille del commento 👍 alla prossima 😉
Sì, certamente se uno chiede e gli rispondono di no, finisce lì. Il fatto è che in certe situazioni do per scontato che non posso chiedere a decine/centinaia di persone l'autorizzazione e proprio per questo presumo che non sia un problema scattare. Ecco pare che questo, ogni tanto, sia un problema 😥 Grazie del commento Cristoforo e alla prossima 👍
Ovviamente è un problema di strumento. La gente non è più abituata a vedere macchie fotografiche e questo li spaventa, si trovano a disagio, come se facessero foto più "importanti" che lo smartphone. Credo sarà sempre peggio
...come ti capisco. Io ho grande timore con la macchina. Praticamente non fotografo mai per strada, e... nemmeno con lo smartphone. Ho letto un commento più in basso che dice che ci vuole una certa attitudine agli scatti "street"... Mi dispiace ciò che ti è successo. E' la dimostrazione che teste di pippa esistono. Eccome!
Ciao Dael si capisce la tua buona fede ma tu non potevi fotografare. E' vietato fotografare all' interno di strutture o luoghi privati senza avere liberatoria di autorizzazione. Questo vale anche se il soggetto si trova affacciato alla finestra o in terrazza o in un giardino. Non so come è strutturata la festa della parrocchia ma se è circoscritta in un area delimitata di proprietà della parrocchia non puoi fotografare neppure all' esterno.
Mah! Immagino la scena.....Stai fotografando una persona che è sola e di spalle, per non farti vedere...dentro la cucina di una parrocchia....con una MACCHINA ANALOGICA! Una Nikon...che non è neppure una F3 o una F4! Non puoi essere che un pazzo pericoloso! 🤣🤣🤣 Potevi comunque dirgli che avevi assaggiato la fuori i suoi manicaretti e volevi scoprire i segreti della sua cucina😂
Ciao, niente di folle, già l ho fatto scattare le foto in faccia alle persone senza rullini 😂😂, purtroppo è diventato un problema verso una direzione di non ritorno, quando mi capita racconto semplicemente la verità, e fino ad ora è andata bene, comunque ci vuole un po' di astuzia ed essere discreto
Può capitare ma piuttosto a me turba l illuminazione che stai usando in questo video... Metà faccia fucsia al centro arancione e a destra normale. Spero stanotte che non mi vengano gli incubi 😅
magari sono stato io eh, che ho presunto che non avesse questi problemi, dato che ha cucinato in pubblico per due settimane ad un evento con centinaia di persone ogni sera 😂
@@daelmaselli Ti capisco, è comunque imbarazzante perché non ti aspetti un atteggiamento di quel tipo, visto che stai facendo una cosa che dovrebbe apparire naturale a tutti.
Anni fa mi è capitata una cosa simile, ma son stato pronto: "io vendo le foto e con queste foto divento milionario!" (sottointeso: ma a chi frega di te e di quello che fai)
Ciao, intanto ti ringrazio del commento! Il fatto è che quando sei ad un evento pubblico di questo tipo non te lo aspetti. Il signore ha cucinato in pubblico per circa due settimane, ad un evento con centinaia di persone a serata. Avrà incrociato migliaia di persone diverse. A me sembra abbastanza ovvio che avesse rinunciato al suo diritto dl non far sapere in quale luogo si trovasse in quel momento. Il fatto che io lo abbia fotografato non credo possa privarlo di altre libertà. No? 😊
@@daelmaselli non pensarci più e continua a scattare: è il migliore antidoto, se nella vita ci si deve far condizionare dal parere della gente si è finiti, non si fa più nulla. L'importante è agire onestamente senza danneggiare nessuno
Beh spetta un luogo all'aperto ok, c'è una normativa sulla pubblicazione ecc Ma fotografare da una finestra selpur aperta in un luogo PRIVATO è virtualmente un reato. Esageriamo se tua figlua è in bagno e jno da fuori la finestra gli fa uba foto COME LO CHIAMI? 😋 È la stessa azikne ma cambia il soggetto e la stanza..NON HAI IL diritto di spiare dalle finestre in luoghi privati. Così come un negozio deve registrare le videocamere di sorvegluanza ed esporre il noto testo sull'uso del registrato. Un comportamento CORRETTO sarebbe stato chiedere. Diverso è l'esterno, come la vista non puoi imoedire a uno di fotografare l'ambiente, firse ke uniche limitazioni sono o e si vedono i volti in caso di pubblicazione sul web o altro media. Na una cucina è un ambiente orivato e il signore aveva tutte le Ragioni di chiedere delucidazioni. Il resto sono patetiche scuse che riguardano solo il suo interesse nel giustifucare ciò che interessa solo lei. Ripeto vedi cone cambia idea se uno cominciasse a fotografare sua moglie? figlia? in cass in bagno ecc " oh ma ka fotografia è una testimonianza..." balle😋 L'educazione, il RISOETTO avrebbe dovuto indurla a Chiedere, punto.
Chiedi scusa cancelli la fofo e vai via, per fotografare le persone per legge ci vuole l'autorizzazione. Ti risulta che esiste un modulo per il trattamento dei dati, il signore sta solamente facendo valere un suo diritto.
Il problema era anche che scattavo su rullino, quindi come la cancello la foto? Per il discorso autorizzazione, come già detto da molti, è necessaria solo per la pubblicazione e non per la registrazione ad uso personale del fotografo 🙂 Grazie del commento 👍
