Andrea Trinchieri analizza le differenze tra i settori giovanili di basket in Italia e all'estero, in particolar modo in Lituania e Serbia. Il video completo è sul nostro canale RU-vid.
Be direi quindi meglio in Italia. Se uno per migliorare la propria vita deve sperare di diventare uno sportivo professionista sei un paese del terzo mondo.
@@LaGiornataTipoOfficial mi hai incuriosito e l'ho sentita tutta. Capisco che per uno che vive di basket avere giocatori con la "fame" é l'ideale, ma confermo quello che ho detto. Un paese dove i giovani vedono lo sport come un mezzo di promozione sociale é un paese con qualche problemino. Poi vinci le medaglie, ma resti un paese con dei problemi. O avete dei pezzi di intervista che non avete publicato? Ps ció non toglie niente al fascino di questa intervista e al valore del personaggio.
@@paolomontani4680 perdonami ma è lapalissiano che la fame dei giovani lituani e serbi di cui parla Trinchieri, sia dovuta ai problemi sociali ed economici di Lituania e Serbia. Il nocciolo del ragionamento che fa non è questo. Questo è il preambolo col quale giustifica, a suo avviso, la diversa fame di “arrivare” che si ha in Italia e in questi due Paesi.
@@paolomontani4680 provo a spiegartelo io... Non si sta parlando "di quanto sia bello o brutto vivere in un determinato paese", ovviamente è meglio vivere in un paese come l'Italia rispetto che alla Serbia. L'oggetto del discorso è:"Perché Serbia e Lituania hanno più fenomeni rispetto a noi"? La spiegazione riportata da Trinchieri è che se l'unico modo che hai di vivere una vita dignitosa è diventare un fenomeno in uno sport, è statisticamente più probabile che avrai fenomeni in quel paese, piuttosto che in un altro. E' lo stesso motivo per cui il 95% dei giocatori americani di altissimo livello vengono da famiglie disagiate o con altri problemi... Quando il destino fa incrociare il talento, il fisico e la determinazione si ottiene il fenomeno. Senza queste 3 cose ottieni dei buoni giocatori, non Lebron James o Allen Iverson. Nello specifico si parlava dell'Italia e di Gallinari (che è da considerare "un fenomeno" per la media del basket italiano) che aveva delle sue determinazioni personali (oltre ad un fisico e un talento clamoroso) per lavorare così tanto sul suo gioco e avere una carriera di 10 anni in NBA che è stata limitata solo dagli infortuni.
E quindi sarebbe una vittoria sociale il fatto che la speranza di un futuro migliore per un giovane risieda nel fatto se ha talento o meno per giocare a basket? Ha cercato di “denigrare” l’Italia ma gli è tornata indietro…
@@onga84 i diversi chi sarebbero? Perché tu sostieni che Trinchieri abbia denigrato l’Italia quando ha semplicemente fatto un ragionamento riguardo all’evidente gap di produzione di talenti che c’è tra l’Italia e Lituania/Serbia. Ha fotografato la situazione, non ha denigrato nessuno.
@@LaGiornataTipoOfficial leggiti il mio primo commento. Quello che traspare è quanto ho riportato, poi se volete ribattere ad ogni costo fate pure. Ma il tono e il lessico di Trincheri fanno passare il messaggio che per il basket è meglio un paese come la Lituania, dove o sfondi sportivamente oppure in pratica non avrai altre possibilità lavorative.
@@onga84"traspare quanto ho riportato", livello 10 di presunzione😅 Semmai ciò che hai voluto capire tu. A me non pare proprio dica che sia meglio averla come unica possibilità, bensì che siccome per loro é oggettivamente cosi....ne nascono molto di più. Ha spiegato, secondo lui, il perché di un oggettivo e palese gap. Mica che dobbiamo essere morti di fame pur di avere successo nel basket
Io sono che il settore giovanile non fa diventare un giocatore normale un fenomeno però fa crescere il giocatore chiunque esso sia. Ci sta se Gallinari avesse fatto un settote giovanile migliore sarebbe diventato un all star. Poi se si pensa così l unico modo che ha Italbasket é la fortuna che il prossimo wemby nasca a qui.
Cose che penso da sempre ma mi hanno sempre risposto TI FAI TU IL DESTINO, NON GLI ALTRI. E sono d'accordo da un certo punto di vista, da un altro punto di vista mi sembra una scusa per continuare ad affossare il basket giovanile, come quando un iter burocratico dura mesi e dopo che ti hanno rimbalzato da un ufficio all'altro, pagato cifre spropositate scopri che avresti dovuto pagare la metà se ti avessero assistito meglio ma ti dicono "Doveva informarsi meglio lei..."