Massimo Cotto è stato uno dei giornalisti che ho più ammirato e sotto un certo aspetto invidiato perché faceva esattamente il lavoro che avrei voluto fare io. Lavorava per la radio che amo e le sue interviste come i suoi libri - che ho letto quasi tutti - erano un motivo di studio e di approfondimento. La notizia della sua morte mi ha colpito molto e profondamente intristito.
Un giornalista in grado di spiegare e introdurre alla musica il pubblico, soprattutto in questa epoca così gretta, ignorante, frettolosa, pressapochista è merce rara. Nell'epoca del tutti sanno tutto, chiunque fa qualsiasi cosa, Massimo era un personaggio che sapeva e cosa più importante sapeva spiegare e raccontare. Senza mai cadere nel vizio del ’quante ne so’ diventando da narratore protagonista. Un grande esempio per me, che nel mio piccolo amo studiare, approfondire e non mi sento mai stanco delle cose che leggo e che imparo. Perché la curiosità è il più grande talento che mi è stato dato. E credo che io e Massimo almeno questo in comune lo avessimo.
Keep Easy Going Man. Potrebbe piovere...
15 сен 2024