Sono andato ieri dopo diversi anni a fare un giro in moto. Ogni volta che passo per la piccola galleria che costeggia la diga, ho sempre una sensazione di forte tristezza vedendo una diga così grande, così alta. È come se dentro me partisse in automatico un pensiero, una preghiera. Un momento di riflessione che per un attimo mi fa dimenticare di essere in moto a divertirmi e sentissi una ventata di grosso dispiacere. Tornerò a breve perché voglio vedere anche il museo e consiglio a tutti di passarci e fermarvi un minuto a guardare giù e rendetevi conto dell’immensità di questa catastrofe e di che ferita ha arrecato a chi ancora lo può raccontare di quegli abitanti. Un abbraccio a tutti i sopravvissuti e alle anime di chi non ce l’ha fatta. Per chi ha la moto invece passateci e poi andate al lago di bries e poi piancavallo che sono tutte belle zone ma se non lo avete mai fatto, fate una sosta lì alla diga. Ve lo dice uno che non è religioso e non frequenta la chiesa ma ci sono storie che oltre ad essere ascoltate, meritano qualche momento della vostra attenzione e comprensione.
Io sono originario della Val di Susa,quando andai a Longarone e sentii la storia della diga del Vajont ne rimasi molto colpito e allo stesso tempo incredulo che fosse accaduto un disastro simile. Negli anni non ho mai dimenticato e ho approfondito sempre di più l'argomento,grazie anche alle testimonianze dei sopravvissuti,gli unici che possono effettivamente raccontare i fatti di quella notte. Quando mi capita l'occasione non mi dispiace ritornarci,non sono originario del luogo come ho detto in precedenza,però le persone sono le stesse ovunque,e le loro testimonianze le ho sempre ascoltate con empatia e comprensione.
Nel 2019 durante un giro in moto finalmente sono riuscito a vedere la Diga del Vajont e comprendere in parte l'immane tragedia. Vedendo dal vivo anche la frattura ancora visibile del monte Toc. Non vi nascondo che una volta li mi è scesa una lacrima.😢 Anche se vale poco mando un abbraccio a tutta la comunita. E complimenti per il video
Video meraviglioso sulla tragedia immane che ha colpito queste zone ,mio papà dopo una settimana parti per il Vajont con amici da Verona per portare aiuto ,quello che ha visto e che ha raccontato e rimasto una traccia indelebile in tutti noi famigliari ❤️
Grazie a tutti per la vostra testimonianza. Quando è accaduto il disastro io avevo 1 anno e qualche mese perciò per me fino a ieri è stato solo un nome e neanche sapevo dove si trovasse questa diga. Ho seguito il reportage fatto da Focus ieri sera ed ora le vostre parole ed ho imparato a volervi bene, a tutti, a ricordarvi nelle mie preghiere a chiedere per voi che da questo disastro possa nascere un futuro pieno di speranza e di belle cose per tutti voi. Grazie!
emozionante. Grazie per questi contributi che raccontano anche di una bella gioventù odierna. Il passato, la tragedia e la rinascita molto efficacemente narrati. Grazie davvero
Grazie al film di Martinelli trasmesso, recentemente dalla Rai, ho avuto modo di sapere e vedere la realtà dei fatti e il suo svolgersi. Ho provato tanta vergogna sapendo a posteriori gli esiti della tragedia. Grazie per questo video con cui le persone hanno espresso una straordinaria forza d'animo per tornare a fare ricostruire. A vivere.
Se posso dire... non è proprio il film di Martinelli la miglior testimonianza su quel che accadde. Consiglio i molti documentari facilmente reperibili ovunque, oltre naturalmente allo spettacolo di Paolini.
La cosa più brutta di tutta questa vicenda è il fatto che nonostante ci siano stati innumerevoli “errori”, se così lì vogliamo chiamare, che hanno portato al disastro che tutti conosciamo sarebbe bastato, visto che non vi era alcun dubbio sul fatto che ci sarebbe stata una frana, far evacuare le persone dei luoghi a rischio. Sciacalli !! Per chi non l’avesse ancora visto vi consiglio il monologo di Marco Paolini, spiega tutta la vicenda in modo molto dettagliato ironizzando senza mancare di rispetto la memoria. Consiglio.😞😞
Un documento importante, che intreccia passato e futuro di una comunità. Complimenti a chi l'ha realizzato e a chi con coraggio si è speso per mantenere vivi Erto, Casso e Longarone
In questi racconti ritrovo la classica freddezza che le istituzioni (fatte da persone quasi robotizzate) hanno sempre avuto nei confronti della gente normale, di chi vive con passione. Sembra che chi ha un ruolo, in un ospedale, un comune o un stazione dei carabinieri debba sempre agire seguendo regole e senza mai pensare a cosa sta facendo. il modo in cui sono state trattate queste persone è assurdo, prese e portate via senza dare spiegazioni.
Sono del 1955 e ricordo la notizia in tv e sui giornali anche se ero pouttosto piccola ma on grado di capire. Mi son sempre chiesta come una diga così apparentemente piccola avesse potuto fare un disastro del genere poi, da grande e per caso sono andata a vedere ed ho capito. Ammetto di essermi sentita in colpa per non aver data la giusta misura alla terribile improvvisa distruzione. Mi sono sentita stupida... Arrivati alla diga e dopo una buona passeggiata abbiamo incrociato una persona del luogo, abbiamo chiesto dove fosse la frana e alla risposta " ci state camminando sopra da almeno mezz' ora", mi sono sentita morire.
Noi avemmo il sisma irpino dell'80 in Campania...stesso film, sfollati, gente prima allontanata dalle loro case, poi abbandonata per anni, tanti costretti alla vita in container, senza casa, con tanti lutti in famiglia, un dopo sisma durato fino agli inizi anni 90. Il Vajont sembra aver vissuto un dramma che ricorda quello dei poveri abitanti del paesino devastato dal Conte Mario Bagno, il famoso e triste Consonno. Poveri perché in balia delle trovate e dei lavori del suddetto Conte, lì addirittura sfollati a colpi di pala meccanica in alcuni casi mentre erano all'interno delle loro case. Longarone: semplicemente con i suoi 2000 morti ha rovinato la "reputazione" alla Sade, come ha detto la giornalista Merlin, che bramava con i suoi alti papaveri dal desiderio di ultimare il gioiello di famiglia, l'opera omnia che tutti nel mondo di allora gli avrebbero dovuto invidiare, gli avrebbero dovuto chiedere di costruire nelle loro Nazioni, tanto atteso e sfoggiato dal jet-set politico di allora. Perché solo dopo 60 anni esatti abbiamo potuto sentire le voci dei sorpavvissuti di Longarone dal vivo? Per due motivi sicuramente: primo motivo i nuovi media di questa epoca, non più istituti Luce, rai e radiotelevisioni controllate sempre dalla politica, attenti a non dare pubblicità ai cosiddetti "panni sporchi" non lavati in famiglia, come per 60 anni avranno trattato di fronte la storia e il mondo la vita e la tragedia dei longaronesi, sempre più scomodi nel passare del tempo da quel 9 ottobre 1963, fino a desiderarne il "foera i ball" da tg, TV del dolore e altre simili amenità. La seconda sicuramente è la dipartita di tutti gli esistenti in vita responsabili nel tecnico come nel politico di questa tragedia. Posso capire la delusione, il cambiamento nella visione dei tanti che, come ho sentito raccontare, avevano padri, nonni orgogliosi di lavorare in quel cantiere, totalmente all'oscuro almeno loro di lavorare ad una macchina che si tramuterà in una macchina creatrice di un teatro della morte, per loro e per il loro Paese. La dipartita dopo sessant'anni di papaveri, ricconi, scienziati del fascio, esimi Professori e Docenti dell'Ingegneria Idraulica e Geotecnica, scrittori di fiumi di belle parole fortunatamente mai avute seguito altrove, gli Sciur Padrun del calcestruzzo italiano come della Politica, assieme a quella dei cattivi padri fondatori della Repubblica Italiana, ex Premier ed ex Presidenti preoccupati solo dell'attenzione mondiale nel dopoguerra italico (di una Nazione divenuta teatro di guerra mondiale cosa si sarebbe mai potuto mostrare di positivo e di bello, se non la fortuita sopravvivenza alla morte e alla distruzione) dico, l'esserceli tolti finalmente dalle palle, grazie alla dipartita per ordine naturale delle cose nonostante le loro premature età ultrasecolari, ha potuto restituire dopo 60 anni a quei ragazzi che all'epoca scamparono a una morte così mostruosa... già, almeno loro, altrimenti andava in porto anche il progetto "oblio" per la dipartita, stavolta naturale, dei longaronesi sopravvissuti ma da età più adulte, o il progetto "delitto politico perfetto" non restandoci più in vita tra ulteriori decenni praticamente più nessun testimone del Vajont. La solita vigliacca, vergognosa storia Italiana, che nasconde, non manda in onda, censura, stipa negli armadi della vergogna, aspetta il compimento del cupo mietitore su tutti gli scampati, a Premier responsabili morti o a Presidenti della Repubblica morti, per tutta la vera verità che le fonti storiche e i sopravvissuti possono testimoniare contro di essa.
Bellissimo ed emozionante. Complimenti a tutti. La prossima volta - l'ultima di molte - che vengo a fare visita alla valle spero di incontrarvi di persona.. Grazie
La storia del Vajont ha molto da insegnare anche all' Accademia italiana. Quello che accadde prima della strage e anche dopo (mi riferisco alla commissione indipendente di tecnici presso il tribunale di Belluno) non fa onore. Dobbiamo imparare dagli errori. È importante.
Ho visto il racconto di Paolini e dire che mi ha sconvolto è dire poco. Questo olocausto va fatto vedere nelle scuole e ogni anno nell' anniversario in tv. Invece poche parole come se tutto questo ancora desse fastidio a qualche parente di quei disgraziati che l' hanno causato.
L'Edificio che il signor MAURO CORONA nominava sempre su RaI3 "Cartabianca reclamando la Ricostruzione è stato preso in considerazione? Sarei lieta di saperlo, grazie.
Uno degli esempi dove lo stato di m..ha dato il meglio di sé,come responsabilità correttezza ed onestà. Se penso che chi doveva difendere gli interessi degli abitanti è poi passato dalla parte dei responsabili della catastrofe... Ma essendo un politico proveniente da certe latitudini,il conto torna perfettamente. Da certli personaggi ,questo e altro
Peccato. Mi sarebbe piaciuto capire come erano state fatte le simulazioni del Professore Ghetti, titolare dell'Istituto di Idraulica dell'Università di Padova. P.s. e non si è parlato dei tanti terremoti, e delle lamentele inascoltate della popolazione locale!
Ma scusate a questo minuto dice che Longarone dista 8/9 km dalla diga del Vajont, ma io sulla mappa lo vedo a 800/900 mt cosa non ho capito? ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-hxKVZACd1e8.html
Bellisima questa fiaba, mi é s Embrato di gustare un leccalecca alla fragola e vaniglia. La verità e tuttaltro, e difficilmente la gente la racconta davanti ad una telecamera.
Un'altra bella storia da raccontare..di un paesello in via di un sviluppo MIGLIORE. Qua vedo e ascolto MOLTE voci giovanili, che improntano QUALCOSA di bello e positivo, per ricordare unesprrienza passata e un'altra per un futuro migliore. Ad ogni modo, sarebbe STATO carino, far parlare anche a QUALCHE Vigile del Fuoco, di allora ( quelli MT anziani, ma con la MENTE ancora lucidi, come il mio carissimo babbo))... Ad ogni modo, è STATO bello ascoltarVi, ANCHE se le cose, NOI in FAMIGLIA, l'è conosciamo TUTTE...))).... Certamente, il VIDEO documento, è interessante x i nuovi, che non CONOSCONO quasi NIENTE... PECCATO però, ch'è OGNI 5 MINUTI, si interrompe x dare spazio ALLA MALEDETTA pubblicità.....👎 ...... TROPPA....🤬.... NoN è GIUSTO che si specula in continuazione, in modo così disdicevole.. cioè, 2 pubblicità, OGNI 5 MINUTI...🤮🤮🤮🤮
Vergogna. Viva la pubblicità!! È grazie alla pubblicità che possiamo godere di questi video interessantissimi gratuitamente. Più pubblicità, meno commenti imbarazzanti, grazie.
Il problema fondante della tragedia è che è stata costruita una diga dove NON andava fatto, per motivi geologici già chiari da secoli ai residenti. Quindi no.