Affidabilità, utilità, bellezza.
Queste erano le tre categorie attraverso cui giudicare un progetto secondo Marco Vitruvio Pollone, il più importante teorico dell’architettura e dell’ingegneria del mondo antico.
Per Vitruvio, l’architettura civile (che era concepita in termini molto simili alla moderna ingegneria) era una disciplina totale, che metteva alla prova i limiti di quello pensato possibile.
“L’architetto ideale dovrebbe essere un uomo di Lettere, abile nel disegno, un matematico, a proprio agio negli studi storici, un diligente studente di Filosofia, competente in musica, non privo di conoscenza medica, istruito nell’arte del rispondere dei Giureconsulti, famigliare con l’Astronomia ed i calcoli astronomici.”
Fare paragoni diretti con il passato è sempre azzardato, ma c’è qualcosa di molto famigliare nel ruolo dell’architetto come di colui che per creare ha bisogno di prendere dall’intera esperienza umana e che deve lavorare sulla propria formazione, cercando l’incontro di discipline diverse, soprattutto quelle umanistiche.
Non rivedete anche voi alcuni degli aspetti fondamentali dell’Employeneurship nel modo in cui
Vitruvio descrive l’architetto - ingegnere ideale?
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5 фев 2024