"Zero & Uno" : Un film sulla Non-dualità [ITA] (parte 2/2) 

...nel Paese dei BALOCCHI difficilmente qualcuno può METTERE in dubbio la PROPRIA " vita"...siamo, vista da qui nel PEGGIORE dei Casi, abbiamo il papa, e amiamo così tanto le " nostre TRADIZIONI" che mai e poi mai potresti pensare che di tutte le STRONZATE che ci RACCONTIAMO siano SOSTITUIBILI a ciò che È...

già, si ripete che non esiste il "me", che è un frainteso, ma come "nasce" il frainteso, e perché? Ti risponderebbero che non nasce e non c'è un perché. Si tratta solo di dare un significato a Ciò che non ha significato, ma, di nuovo, sorge la domanda: "perché accade l'esigenza di significati dove non ce ne sono?" "Questo" non ha significati e fa sorgere significati illusori (del "me"), quindi c'è un'errore in Ciò che è? E' TUTTO PARADOSSALE!

Credo che la risposta sarebbe che l'urlo probabilmente accade ma non c'è nessuno che lo fà!

La risposta corta è che sei ancora in un mondo relativo, con tutte le sue caratteristiche mentre il sig. Parson ci parla solo di assoluti, che per definizione non si posson manifestare nel relativo se non appunto con artifici se no il concreto dove viviamo semplicemente si annullerebbe all'istante.Non dice cose sbagliate, l'unico guaio è che prima di poter comprendere e soprattutto INCARNARE questi concetti, anche se viene detto che non è così, bisogna nella maggior parte dei casi giungere ad una,"purezza mentale" che non è comune, altrimenti sembrano semplicemente le sparate di un povero pazzo. Difficilmente si raggiungono stati di comprensione e CONCRETIZZAZIONE di un certo stato dell'essere, senza fare un bel niente. Infatti se io metto, magari non lui, ma tutte le persone che lo seguono e dicono di aver realizzato l'unità con l'assoluto solo ascoltandolo, in una stanza con uno psicopatico che con la motosega che li vuole fare a pezzi, uso un'iperbole, la totalità di essi sarebbe terrorizzata dimenticando velocemente tutti i principi che questo signore ci racconta, per mostrare una perfetta identità con il proprio corpo e il proprio ego. Senza il quale tra l'altro non saremo in grado di funzionare nel relativo. Quindi il pensiero-io o ego non va certo distrutto, a meno che non si voglia essere un vegetale, solo messo al suo posto e considerato per quel che è:un'illusione, solo un'altro pensiero fra i tanti.Un conto è pensare di essere un'unità o di non avere più un'ego un'altro è dimostrarlo nel concreto sotto qualsiasi circostanza. Un tempo questi insegnamenti erano segreti proprio perchè una persona normale non sarebbe stato in grado di comprenderli. Se no si rischia di perdersi in una marea di domande ed elucubrazioni mentali a cui non c'è risposta perche un'assoluto che si manifesta nel relativo sarà per forza un'insieme di contraddizioni sterminato che porterà l'individuo, che lo vuole capire con la mente, ad essere arrabbiato o confuso oppure ancora peggio, solo deluso.

@@luigicantarelli3424 concordo.. non mi sarei potuto esprimere meglio.. inoltre proprio perché la nostra esistenza non ha senso ed esistiamo esattamente come gli animali, compiendo i nostri bisogni primari, abbiamo L’unica differenza che siamo dotati di intelletto, quindi possiamo fare in modo di rendere La nostra esistenza più entusiasmante.. è un illusione così come l’ego? Indubbiamente.. ma nel momento in cui viviamo l’illusione potremo essere felici, per poi ritornare neutrali, oppure tristi.. la vita è fatta di attimi felici e tristi.. l’ego,L’io, va ridimensionato per quel che è, ma non va tolto di mezzo. È triste limitarsi ad un esistenza senza di esso, e ciò che ci rende vivi. È un’illusione anche questa? Non ha importanza ne sono consapevole e nel momento di entusiasmo, che sia intraprendere un nuovo ciclo, una nuova relazione(con una persona empatica, ovviamente relazioni pure di scintilla), una visita in un nuovo paese, mi sento vivo. Basta osservare gli animali.. esseri che esistono e basta.. anche loro hanno sentimenti “”umani””” , anche L’ego(dominanza quando si combatte per una femmina nel branco ad esempio).. prendere esempio gli animali, ma sapendosi adattare nella società indossando le giuste maschere, principalmente per sopravvivenza, questo è il mio concetto di vita, esistenza

@@luigicantarelli3424 concludo dicendo inoltre che non esistendo giusto e sbagliato assoluto, la soluzione è creare la prospettiva migliore per sè. Ognuno ha la propria prospettiva, chi ha più consapevolezza, chi meno, nessuna è corretta, nessuna sbagliata, ma ognuna è la migliore per chi la cerca