Complimenti di cuore ❤ mi hai dato un ispirazione. Vorrei fare una maratona, ho 60 anni finora il fisico regge, ma siccome non ho tempo per pianificarne una ufficiale, me la farò da solo come te misurando il percorso 😊
L'infortunio è parte integrante del percorso, la differenza la fa la gestione dell'infortunio. Sul tema allenatore non mi è "piaciuto" il tuo commento sulla necessità o meno di un allenatore. Giudicare sè stessi in maniera oggettiva è impossibile, l'allenatore è un valore aggiunto non solo da un punto di vista tecnico ma anche da un punto di vista di valutazione oggettiva di quello che stai facendo
La parte sulla gestione dell’infortunio l’ho presa da te, quando ci eravamo confrontati prima delle rispettive maratone di Milano e Zurigo. Per quanto riguarda l’allenatore sono totalmente sulla questione dell’oggettività e sul fatto che nessun atleta è in grado di giudicare razionalmente il proprio percorso, intendevo solo che, rispetto al me stesso di molti anni fa, ho imparato a riconoscere i diversi infortuni e ho imparato tanto con gli anni. Aggiungo solo che se il ruolo dell’allenatore si limitasse a consegnare la tabella con gli allenamenti (non è ovviamente il tuo caso) sarebbe meglio studiare e fare da sè.
Forza e coraggio! Io ho passato mesi tosti per il running a marzo/aprile, stavo preparando la maratona di Milano e mi si sono infiammati i tendini di entrambi i piedi, tanto che ho dovuto fare una settimana in stampelle e non ho corso per due mesi. Ho superato il tutto con taaaanta bici e rulli e palestra. Dai, supererai anche questa!! Buon recupero
in questi ultimi due mesi sono fermo pure io per un'infiammazione alla fascia lata😢, se dopo le visite non ti risulta una frattura da stress ti posso consigliare di usare una pallina da tennis per "massaggiare" la zona sdraiandoti sopra; a me sta aiutando molto sperando di tornare a correre al più presto🤞🏻 buona guarigione!
Ciao Giacomo, spero tu possa riprenderti quanto prima...ti capisco benissimo difatti che io sono stati impossibilitato ad allenarmi per diversi mesi, e non è stato facile. Mi allenavo in palestra 4-5 volte a settimana, è stato difficile. Tuttavia ho riscoperto nuove passioni, come la corsa, anche e sopratutto grazie ai tuoi video. E' un Mondo nuovo e mi appassiona tanto, tenendo sempre la massima attenzione a non forzare qualora non possa farlo, allo stretching, alla mobilità e per finire tanta cura del riscaldamento pre workout. Farò una mezza a Dicembre. A presto !
Ciao, apprezzo la comprensione, prima o poi tocca a tutti! In bocca al lupo per la mezza (che gara fai?), sono contento di averti fatto scoprire, anche in minima parte, la corsa!
Servirebbe un video solo per rispondere alla domanda… È un insieme di fattori, principalmente: - l’esame è diviso in 6 problemi e per ogni problema bisogna solo scrivere un risultato numerico finale, se il numero è sbagliato (anche per errori di calcolo o sviste) il punteggio è zero. Il procedimento non viene consegnato. - il tempo è molto poco: spesso ci si trova di fretta a fare i calcoli e questo ha conseguenze sugli errori di distrazione. - la materia in sè non è facilissima… sono sempre esercizi di meccanica…
ciao figurati, per il momento benone, non ho mai avuto problemi di compatibilità con i programmi nè momenti di lag/lentezza. Sono rimasto anche piacevolmente stupito dalla batteria, esco di casa e trascorro tutta la giornata fuori senza mai dovermi preoccupare del caricatore.
Risorse utili: - Personal website: wholesale-hub-5e5.notion.site/Giacomo-Maggiore-e3e902e8a453426f84d143c9b8c4e9a0 - Book database: wholesale-hub-5e5.notion.site/Books-c5b0c178aa4541f3937b1f8bbe98de45
@@francescofranzese3619 Ahhhh buono a sapersi allora, grazie. spero di non dovere fare lo stesso esame ma se per caso me lo chiedessero per entrare a ing. matematica in magistrale mi toccherà.
@@francescofranzese3619 io sto considerando la stessa magistrale, ho già fatto calcolo numerico, mi convalidano analisi 3 e vorrei mettere in piano di studi come facoltativo probabilità ma non sono sicuro me lo accettino.
Esattamente in questo periodo ho iniziato anche io a vivere all'estero, master all'EPFL a Losanna. Incredibile come cambino le vibes quando sei all'estero
@@giacomomaggiore01 grazie mille! Faccio Data Science, qui è pieno di gente che ha fatto il poli 🥹 e c'è una ciclabile sul lago fatta apposta per correre
@@giacomomaggiore01 grande! Quindi stai facendo ing matematica/informatica o simili? Comunque ti consiglio per entrare di non puntare solo sulla media ma di fare anche progetti pratici e magari un' internship, comunque buona fortuna 🫡
@@mattiamoro2050 purtroppo no, sto studiando ingegneria dell'automazione. non ho tante probabilità di entrare all'EPFL, ho pochi progetti e non penso di avere la mia media abbastanza alta.
Recentemente ho cambiato leggermente la mia routine. Mi alzo un po’ più presto (6/6:10), mi faccio un caffè e mangio qualcosa di molto leggero per “svegliarmi” (un biscotto secco o pochissimi cereali zuccherini), leggo 30 minuti, vado in bagno e poi esco per correre. La maggior parte delle volte non soffro la fame, se capita resisto solo fino al momento di uscire, appena inizio a correre mi passa. Ovviamente quando torno faccio una colazione completa.
Next race: Mister Olympia 2025. Scherzi a parte sto cercando di costruirmi una routine di strength training, non per fini estetici ma perchè sia complementare e di supporto al running.
Si, vorrei dare qualche esame del primo semestre in modo da non lasciarmi nulla indietro. Devo ancora compilare il piano di studi e iniziare a seguire i corsi, nei prossimi video cercherò di parlarne!
Curioso mettere microeconomia come esame per dare “completezza” al tuo profilo da Ingegnere dell’automazione. Io ho appena finito la triennale alla sapienza in ingegneria gestionale e ti posso dire che Microeconomia è uno di quegli esami in cui al di là di qualche concetto come: -domanda e offerta (equilibrio di mercato) -forme di concorrenza (monopolio, oligopolio e concorrenza perfetta) non c è molto da sapere… Sono tutti concetti intuibili e che non necessitano di un vero e proprio corso universitario (a meno che non vuoi fare questo nella vita). Di pratico c è ben poco, tutta teoria che non ha fini applicativi…
Grazie dell'opinione, cerco di dare un po' più di contesto. Ammetto che avrei preferito inserire qualcosa di diverso e più matematico (anche in vista di una magistrale diversa da automazione) e stavo pensando a processi stocastici, data analysis, discrete mathematics o corsi simili. Ho avuto però tanti problemi sia con l'università svedese (dove non c'erano sempre disponibili i corsi nel periodo in cui ero interessato) sia con il poli (che non mi avrebbe accettato alcuni esami) quindi; per evitare di svolgere esami per puro piacere e senza un riconoscimento curriculare, ho preferito "rimediare" con microeconomia. Come dici giustamente tu sono concetti abbastanza "banali" che, bene o male, avevo già studiato in passato senza però approfondimenti formali; seguendo questo corso però ho l'occasione di conoscere e lavorare con studenti e professori della school of business (e non solo del dipartimento di ingegneria come avrei fatto normalmente).
Bravo Giacomo,hai fatto un ottimo tempo.Un tempo che vorrei fare anch'io e ci sto lavorando x Firenze.Ho corso la M di Milano nel 2023 facendo 2:49:04". La mia intenzione è di tornare a Milano nel 2025.
@@giacomomaggiore01 bhe ovviamente scendere sotto le 2:49. Quest'anno alla Maratona di Terni con 25km di salita ho fatto 2:49:40". Spero di riuscirci🤞 ma intanto sto lavorando x fare al meglio gli Italiani 10k ad Arezzo e poi una super mezza maratona a fine ottobre
Ciao Giacomo sono finalmente riuscito a sedermi per guardare l'impresa che hai portato a termine ed è stata realmente clamorosa! Mi dispiace ancora non essere riuscito a passare ma sono convinto riusciremo a trovarci prima o poi. In bocca al lupo per l'erasmus, sei davvero forte!
Complimenti è il minimo che ti si possa dire a tratti riduttivo. Non secondario l'organizzazione e la logistica a cui hai pensato. La corsa è parte di noi e fuori dai contesti agonistici è ancora più intrinseca dell'essere umano. Vola e continua a sognare.
Complimenti Giacomo! Ma come mai dici che per te 138 battiti al minuti sono z2 alta? Dovresti avere una fc max di 198 (220-22 che penso sia la tua età) quindi sono z2 bassa giusto? O hai calcolato la fc max con qualche test ed è uscita bassa?
Grazie mille, dubbio lecito e interessante il tuo, good point. Seguendo la formula “220 - età” il tuo ragionamento torna perfettamente, io però, guardando i dati delle mie gare e dei allenamenti, ho notato di avere una fc max un po’ più bassa (attorno a 185) e di conseguenza ho calcolato le zone cardio (seguendo a grandi linee le percentuali dell’orologio). Avere la fc max piu alta o bassa non è, a priori, un vantaggio o svantaggio, quel che conta è “l’ampiezza” delle frequenze a cui riusciamo a lavorare, piu grande è meglio è. Io ad esempio ho una fc min molto bassa, di notte scendo senza problemi sotto i 40.
Grazie per aver condiviso invece, perchè il modo in cui lo hai fatto e soprattutto quello che hai detto al minuto 12 ha fatto vibrare il cuore. Mi prenoto per la prossima :)
Quest'estate ho "scoperto" gli enormi benefici del cappellino bagnato. Ne ho preso uno ultraleggero della compressport in saldo e inzuppato di acqua alle fontanelle ha davvero fatto la differenza. Ora vabbè, per 6 mesi avrai il problema opposto, ma alla prossima fesseria mediterranea pensaci :D
Ciao, se ti riferisci alla mia squadra di atletica (con cui corro spesso in giro per Milano e mi iscrivo alle gare) si chiama “RUNAWAY MILANO”, è una società di running e trail running, se ti servono info scrivimi pure.
Ciao Giacomo, sono molto esposto in Bitcoin dal lontano 2017.. ho sentito sempre definire questo asset antifragile e dunque ho dovuto leggermi il libro di Taleb per avere una visione a 360’ su questa definizione
Ma per carità!! Cigno nero uno dei libri più sopravvalutati di sempre. Riporto qui un commento letto su Reddit che coincide esattamente con quello che penso. Raramente ho faticato a finire un libro come con Il cigno nero. Il contenuto probabilmente meriterebbe tre stelle, ma la sgradevolezza dell'autore rende la lettura talmente fastidiosa da non riuscire ad attribuirne più di due. Partiamo dagli aspetti sostanziali. Da convinta sostenitrice, se non del casualismo in assoluto, dell'impatto determinante che il caso ha sulle nostre vite e sulla storia, non posso che concordare con le tesi di Taleb. Il problema arriva, però, quando si tenta di far passare idee piuttosto standard (per non dire banali) per la nuova rivelazione filosofica, infarcita di termini altisonanti usati un po' a caso, dimostrata da "esperimenti" strampalati quasi sempre senza capo né coda: non possiamo prevedere il futuro; in ogni momento potrebbe accadere qualcosa di inaspettato che cambierebbe la nostra vita; è inutile sforzarsi di costruire, sulla base dello studio del passato, regole valide a priori per ogni scenario futuro, perché - che scoperta - non possiamo essere sicuri che il futuro seguirà gli schemi del passato; è bene mantenere un atteggiamento flessibile, possiamo non farci prendere alla sprovvista ammettendo che l'unica cosa che possiamo sapere con certezza è che non sappiamo ciò che avverrà - Socrate, sei tu?; un numero limitato di eventi significativi determina la maggior parte degli esiti in un dato contesto - e qui invocherei Pareto, se non fosse, come vedremo, relegato da Taleb al desolato mondo degli stupidi. A queste affermazioni potrebbe limitarsi l'intero libro, ma in tal modo l'autore non avrebbe modo di esprimere il proprio ego: ciò che sembra essere il vero scopo di questo libro. E qui passiamo ai problemi di forma. Taleb è divorato dall'ansia di affermazione, lo si capisce fin dalla prima pagina. È egocentrico, arrogante, evidentemente piccato da un riconoscimento pubblico che in passato gli è mancato, e nei confronti del quale si deve vendicare. E così tutti diventano stupidi e inutili - tranne lui, ovviamente, portatore della nuova rivelazione: i giudici? Stupidi? Gli storici? Stupidi. Gli analisti? Stupidi. Stupidi gli economisti, i linguisti, gli statistici, i premi Nobel, la giuria dei premi Nobel (ha evidenti problemi irrisolti con il premio Nobel, qualcuno lo aiuti), i trader, stupidissimo Platone, che anzi è il re degli stupidi, non stupidi i filosofi, a patto che la pensino come lui, e stupidi in generale tutti gli esperti di qualsiasi campo si possa immaginare - ma stupidi anche i non esperti, perché non sanno neppure essere esperti. Stupidi sono specialmente i francesi, verso cui Taleb nutre uno speciale odio che, se può essere divertente le prime due battute, dalla decima in poi diventa davvero seccante.Il libro poi è monotono. Oltre che di stupidità, Taleb accusa qualsiasi campo d'azione, qualsiasi branca della conoscenza e qualsiasi autore d'essere noioso. Eppure raramente mi sono imbattuta in libri più noiosi di questo: essendo quelli espressi sopra i concetti di base, lo scrittore doveva giustificate centinaia di pagine in eccesso. Ma per riempirle ha usato uno schema pressoché unico per ogni capitolo: Titolo strampalato ed altisonante (es. "La fallacia ludica, ovvero l'incertezza del secchione") che riprende le prime affermazioni contenute nel nuovo capitolo -> "per capire questo concetto facciamo un semplice esperimento mentale" (anche se il concetto fosse "se metti la mano sul fuoco ti scotti", sembra esserci sempre bisogno di un esperimento mentale); Descrizione dell'esperimento mentale, più strampalato del titolo (es. "Supponi di prendere a campione l'intera popolazione di ratti della tua città, ed esponi tale campione a radiazioni"); Conclusioni che confermano la tesi d'apertura, che il più delle volte non hanno alcuna correlazione logica con l'esperimento mentale; Inconcludenti aneddoti di vita personale (propria e della povera Evgenija Nikolaevna Krasnova, amica immaginaria dell'autore che arriverete presto ad odiare), non ho mai letto un autore parlare tanto di sé in un libro che non sia un'autobiografia! In questa perseveranza nell'innalzarsi costantemente a migliore degli altri, però, Taleb si contraddice spesso. Basti pensare a come taccia (condivisibilmente) di incapacità e mancanza di originalità gli autori che, in mancanza di contenuto originale, infarciscono i propri libri di citazioni dotte... Salvo poi perdersi in una profusione di "come X una volta disse...", "l'affermazione del noto Y secondo cui...." e via di citazione in citazione.Altro aspetto estremamente fastidioso è poi l'ansia, visibile, di vedere affermati neologismi freschi di conio e in generale definizioni astruse date ad ogni aspetto del vivere quotidiano: e così nel corso del libro si ripetono all'inverosimile le espressioni "cigno nero", "mediocristan", "estremistan", e frasi del tipo "definisco tali situazioni ipotetiche motori di epistemologia computazionale" (applicabile a qualsiasi situazione ipotetica, visto che la definizione non sembra adattarsi all'"esperimento mentale" per cui è stata coniata più che a qualsiasi altro). Taleb, insomma, accusa tutti di essere tronfi e pieni di sé, senza apportare nulla di concreto. Il suo ego è ingombrante, mette in ombra il reale contenuto del libro e ne mina anche le basi, perché le sue affermazioni sembra vadano accettate per atto di fede allo stesso modo in cui non si può che accettare la sua evidente superiorità (pena l'essere relegati al mondo degli stupidi, al mediocristan, senza possibilità d'appello). In realtà non si capisce se l'autore sia stupido - cosa che, a differenza sua, tendo ad escludere fino a prova contraria -, prenda per stupidi i suoi lettori o sia, più semplicemente, circondato da stupidi. Questa è l'impressione che danno la maggior parte dei suoi supposti esperimenti, che partono immancabilmente da basi viziate per giungere alle conclusioni cui l'autore voleva giungere: non c'è bisogno di alcun esperimento mentale per dimostrare che se un certo evento ha sempre avuto un certo esito non è detto che continuerà a ripetersi allo stesso modo per sempre. A rendere necessario l'esperimento è la premessa, come detto viziata: "gli statistici credono che se un evento ha sempre avuto un certo esito continuerà a ripetersi allo stesso modo per sempre"; o affermazioni secche del tipo "generalmente si crede che se le donne hanno una speranza di vita più lunga e le donne sono le uniche ad usare gli assorbenti, gli assorbenti ti faranno vivere più a lungo. Dimostriamo che non è così con un'esperimento mentale". No Taleb. Non ce n'è bisogno. Semplicemente non è così, nessuno di noi dà conclusioni assolute muovendo da premesse tanto ballerine. La chiave di lettura dell'intero libro è contenuta verso la metà, dove, distruggendo il lavoro dei cosiddetti esperti, afferma (non senza le solite lungaggini) che l'unica differenza tra un esperto della materia e una persona qualunque sono la sicurezza di sé e la tracotanza con cui l'esperto si proclama tale. Nulla che non conosca già qualsiasi studente di liceo, comunque: mostrandoci convinti delle nostre affermazioni esse suoneranno più credibili. Taleb esaspera però il concetto, e mostra una sicurezza così adamantina da risultare francamente odiosa.
Grazie per il commento e lo spunto, concordo su alcuni punti ma non mi spingerei a screditare così tanto le tesi di Taleb. Possiamo discutere sulla forma e sull’utilizzo spropositato di citazioni, fatti storici o aneddoti personali; il libro però contiene, almeno a mio parere, alcuni spunti interessanti su come applicare tutti i consigli dell’autore (di primo impatto puramente teorici) alla vita quotidiana per difendersi dalla casualità del mondo.