Di libro in libro, di storia in storia. Su questo canale, ogni settimana pubblicherò video e consigli di lettura diversi dal solito, conditi con un po' di cinema, di arte e di musica. Ciao! Ada I video vengono pubblicati ogni mercoledì alle 18:00 e sabato alle 14:00 Foto di copertina: Archivio Davide Coltro Realizzazione video: Marco Magistretti
Buongiorno! Personalmente non ho pregiudizi contro i romanzi, ne ho letti molti e ne leggo ancora, è vero però che ultimamente le cose stanno un po' cambiando, per diverse ragioni personali (ovviamente 😉): 1) i miei gusti personali sono un po' cambiati con il cambiare dell'età e a volte voglio qualcosa di più interessante e impegnativo, mi sono indirizzata verso la poesia, per esempio. 2) nell'ultimo anno o anno e mezzo ho letto romanzi che mi hanno lasciata del tutto indifferente (nel migliore dei casi) o che ho dovuto interrompere perché banali e scontati, sempre secondo me. È logico che così si ha l'impressione di perdere tempo. Ci sono tante, forse troppe pubblicazioni, e a volte è difficile trovare in questa marea qualcosa che sia adatto ai nostri gusti personali e capita di 'scoraggiarsi'. Grazie per il video sempre molto interessante. Buon fine settimana 🌸
Buongiorno e grazie per questo contributo, che illumina altri aspetti interessanti della questione! Mi colpisce soprattutto quello della scelta troppo ampia: è vero, verissimo, spesso si rimane disorientati in un oceano di proposte che da un lato sembrano tutte uguali (ci sono filoni di moda sui quali alcuni autori si buttano a capofitto senza “sentirli” davvero) e dall’altro mancano di spessore. Spero che questo canale, che salta volentieri di palo in frasca, possa dare una piccola mano😊
vero! ho vari conoscenti e amici (soprattutto uomini) che corrispondono al tuo identikit. per quanto riguarda me purtroppo sono diventata una cosiddetta “lettrice estiva” o comunque da giorni di riposo, poiché dovendo studiare manuali di diritto quotidianamente, la sera arrivo cotta e mi concedo al massimo un film o una serie tv …
Sì, anche io ho notato che sono soprattutto uomini e spesso con una robusta formazione tecnico-scientifica, ma non vorrei mai generalizzare😅. Capisco la faccenda della lettura confinata a periodi ben definiti: a volte si legge o si scrive tutto il giorno e passa un pochino la voglia (più che altro mancano le energie)... tempo fa mi era capitato per diverse settimane di fila! In quei casi bisogna puntare su qualcosa di molto coinvolgente, magari un thrillerino poderoso, così non si riesce a fare a meno di voltare pagine e pagine e magicamente qualcosa scatta. Mai perdersi d’animo🤗
Sei stata anche fin troppo diplomatica. Non voglio perdermi in sproloqui, ci sarebbe troppo da sciorinare e analizzare. Senza mezzi termini, se mi è concesso, io ci vedo un pregiudizio duro da smaltire e nient'altro. La brillantezza di un individuo non presume necessariamente la presenza di intelligenza emotiva ed empatica. Mi ricorda un po' le teste dure di certi adulti - ahimè troppi - che presumono che l'animazione sia "per bambini" - secondo quale principio, ancora non mi è chiaro, ma tant'è. Ah, i capolavori che questi "adulti" così seri impettiti si son persi!
La passione di un uomo un pò in là con gli anni per una giovane prostituta è raccontata con tutta la delicatezza e la semplicità di cui soltanto Buzzati è capace.
Grazie per i suoi video interessanti 🌺 La serie di Ripley è fatta benissimo e il b/n è davvero azzeccato. Ho amato molto il film con Matt Damon ma la serie non è da meno, anzi… la Highsmith ha una scrittura coinvolgente e riesce a creare trame perfette😊 di lei ho letto solamente il quarto libro della serie di Ripley trovato casualmente su una bancarella e mi è piaciuto molto. Un saluto 🌸
Una storia intrigante e profonda, quella con l’Anglico, come molte delle storie che non hanno potuto trasferirsi su un piano reale. Spesso, durante la storia, il loro incontro ha sfiorato la Realtà, ma senza mai toccarla veramente e cosi due anime hanno potuto essere ‘totali’, pure, dialoganti e sublimi. Troppo bello, questo libro. grazie di averlo presentato cosi bene
E chissà se alle signorine di oggi, (diciamo teenager), chissà se dispiacerebbe poi vivere quel mondo. A volte l aggressività e l intraprendenza sono solo maschere. Io vedo tantissimi giovani insicuri, anche perché forse rispetto ad allora non sono sicuri del loro posto nel mondo, del loro ruolo preordinato.
@@libriealtrestorieBasta pensare alla nostra adolescenza, a quella ad esempio di chi è nato nei primi anni Settanta 😂. Si poteva scegliere una strada e percorrerla, più o meno secondo la tua vocazione, ed il massimo del rischio era di finire demansionato o trasferito, ma più o meno avresti fatto qualcosa di attinente al tuo percorso. Demansionato perché magari il laureato svolgeva compiti da diplomato, od il diplomato andava a fare lavori meno qualificanti, o trasferito perché magari il datore di lavoro veniva assorbito da altri e si cambiava di sede. 😢. Oggi l.incertezza nei giovanissimi regna sovrana, ed è anche per quello che c è apatia, persino nella quotidianita piu banale, (noi che a 18 anni è un giorno ci iscrivevamo a scuola guida, o che appena maturati vedevamo l universita come un trampolino, ed il viaggio all.estero un traguardo educativo). Non si matura prima perché a 12 anni si dicono le parolacce, o si parla di sesso, se poi lo stesso sesso è concepito come un freddo bene di consumo, (od addirittura come un dovere sociale). E credo di non essere il solo a pensarla così.
Di questo libro ho solo letto il retro di copertina. E non mi è piaciuto. Divrebbe parlare di una postina ed il suo farsi accettare con difficoltà in una realta rurale del sud. Poi ripensandoci, nello stesso periodo storico nell italia del nord la figura della postina era gia stara accettata. Poche e rare, ma c erano. Quindi ho pensato al solito velato razzismo anti-settentrionale che ha intriso la cultura italiana da una trentina d anni a questa parte. E non l ho comprato per principio.
Pregiudizi anti nordici in questo romanzo? No, non ce ne sono (si figuri, se ci fossero li avrei ben notati 😅). Non si fermi alla quarta di copertina. Non posso garantirle che questo libro le piacerà, ovviamente, non la conosco e non conosco i suoi gusti, ma le garantisco che in queste pagine - scorrevolissime - si respira, al contrario, l’aria un po’ “esotica” e sconosciuta del Sud, si fatica insieme alla protagonista ligure a entrare in logiche inaudite, ci si scontra con mentalità difficili da comprendere. È un viaggio duro, doloroso, descritto benissimo. Una prosa accurata, capace di trasmettere molto. Non è né anti nordico, né ideologicamente “femminista”. Parola di lombardissima.
@@libriealtrestorie Grazie per la segnalazione. Anche perchè ho notato essere un titolo di grande diffusione, (visto esposto anche in supermercati ed aree di servizio). Purtroppo ho notato che negli ultimi 30 anni il panorama culturale settentrionale è stato adombrato, e non avrei voluto che questo ne fosse stata l ennesima conferma. Interi panorami culturali storicamente molto fertili, come l Emilia od il Piemonte, negli ultimi 20 o 30 anni sono quasi scomparsi, oppure il Veneto o la Lombardia ridotte a macchiette, a terra di ubriaconi trogloditi la prima regione, a cafoni arricchiti la seconda. In compenso regioni senza una vera cultura autoctona come Puglia e Sicilia te le servono in tutte le salse a tutte le ore, per non parlare di quanto l hanno menata con Matera, che di storico e di attraente ha proprio poco. Credo che l offuscamento del.panorama culturale settentrionale sia la base del decadimento culturale dell Italia intera, ormai incapace di produrre fenomeni di spessore. Oppure, confidiamo in qualcuno di emergente 😁.
@@libriealtrestorie Premetto che la mia opinione non fa testo perché ho sempre preferito la saggistica alla narrativa, però il canale di Ada è piuttosto aperto alle tendenze culturali non solamente letterarie, e mi ci sono intrufolato. Sulla Strada l ho letto da adolescente, (ad occhio e croce io ed Ada dovremmo.essere coetanei), ma anche allora non mi aveva entusiasmato, perchè l ho sempre visto come un racconto picaresco in salsa americana, però è sempre stato considerato un classico e come tale va rispettato. Al di là del fatto che viviamo in.un.epoca di grandi modifiche e cambiamenti.continui. Anche la narrativa rosa, od un giallo deduttivo classico, avrebbero.serie difficoltà di ambientazione (interessante parlarne proprio con una scrittrice 😁).
Grazie, mi avete inciriaggiato ancora di piú per leggere il secondo libro. Mi ha piacciuto moltíssino il primo, anzi ho potuto godere di essere con loro, i Florio. Un caro saluto di un véneto-argentino di 5 generazione 🎉
Mi piacerebbe sentire un'opinione circa Ursula K. LeGuin, parlando di fantascienza - e quindi di fantasy di riflesso - in particolare "La mano sinistra delle tenenbre"; spero di aver stimolato della curiosità per questa autrice.
@@libriealtrestorie Diciamo che ho avuto la presunzione di fare un parallelismo, sentendo parlare di Tolkien, dato che anche la LeGuin utilizza - come tutti i bravi autori - il pretesto di un mondo fittizio allo scopo di raccontare qualcos'altro, da qui lo spontaneo suggerimento. Ma naturalmente non può piacerci tutto. 😊
Apprezzo sempre di più la varietà delle letture che propone...dai topolino, ai gialli, ai classici a perle sconosciute (almeno per me) come il libro di oggi....la curiosità e la mancanza di preconcetti (letteratura di serie a e di serie b) sono valori che apprezzo moltissimo
Sono al cap.78, e sto avendo enormi difficoltà a proseguire. Sono mosso dall'inerzia e dalla speranza di trovare pagine in cui posso respirare un po', quando il Professore rallenta quel ritmo estenuante di nomi, serie, citazioni, iper-testi e pseudo-personaggi storici. Ero partito con un un "amo" e sono in fase acuta di "odi". Chiedo aiuto perchè proprio non so cosa fare e certe volte mi viene da pensare che a troppi piace citare Eco (perchè fa figo, perchè sembra un lascia-passare per il circolo degli intellettuali) ma pochissimi lo hanno veramente letto e metabolizzato fino in fondo
La prima volta che l’ho letto non ci ho capito molto, sono solo rimasta affascinata dalla scrittura, dall’invenzione. Poi l’ho riletto altre volte, scoprendovi man mano le cose che nel frattempo avevo imparato. Anzi, di più: alcune cose le ho studiate perché questo romanzo mi aveva acceso curiosità inaudite. Il pendolo diverte nell’istante in cui si riesce a entrare nel meccanismo mentale, nel gioco di Eco. Altrimenti sì, può risultare pesante. Il ritmo estenuante che dici, a quel punto, diventa un pungolo continuo a proseguire, è perfino inebriante, come la velocità: insomma è la differenza tra essere passeggero di un pilota di formula uno che sfreccia a velocità folle mentre tu non sai neanche dove state andando e invece guidare tu, sempre a velocità folle ma con lui sul sedile del passeggero, che ti fa da navigatore. Come metafora è un pochino azzardata, ma credo funzioni.
Giuro che continuo a non capire. Mi sento un criceto. Che gioco è se l’erudizione è fine a se stessa? Tanto lo scopo è quello di allacciare improbabili coincidenze per dare un impianto teorico sostenibile al Piano. Perchè così tante pagine? Non è un romanzo che ti puoi permettere di tralasciare e riprendere, sono affiancato persino dal “Dizionario del Pendolo di Foucault”. Questa maratona la termino, ma ammetto che avrei bisogno di un mese di Baricco per recuperare le energie mentali consumate. Dovrebbe cominciare la discesa, ti aggiorno
Cavolo, non sapevo che esistesse un Dizionario del Pendolo. Non so, la faccenda del criceto posso intuirla ma non la capisco fino in fondo, io sentivo di correre velocissimo ma non in una gabbia o in una ruota, anzi, all’aperto in spazi sconfinati e sempre più ampi, con orizzonti sempre nuovi: credo che dipenda dal fatto che l’ho sempre preso come un gioco di infiniti rimandi, fine a se stesso, è vero, e in questo è sempre stato il suo fascino. Se lo avessi preso in mano da adulta forse capirei meglio quello che intendi: e invece avevo vent’anni, mi sono lasciata trascinare in stile montagne russe e lunapark intellettuale, come una specie di “iniziazione all’erudizione”. Ho imparato un metodo, con il Pendolo, ho assorbito la capacità di costruirmi una bibliografia, di non smettere mai di cercare, e sono cose che mi sono tornate utili quando mi sono messa a fare la paleografa e la ricercatrice di storia medievale. In modo indiretto, ovvio, ma il Pendolo mi ha insegnato molto nella misura in cui ne ho parzialmente assorbito lo spirito, intrigo della storia a parte. Certe ricerche che ho fatto su questo o quel manoscritto non so se sarei riuscita a concepirle, senza questa iniziazione (una certa pergamena della basilica di Sant’Ambrogio che sul verso reca un carmen figuratum con più livelli di interpretazione, per esempio, dalla letteratura a una serie numerica alla planimetria della chiesa, ci avevo scritto un articolo nel 2001 e poi l’ho usata per un romanzo). Tornando al Pendolo, Eco si dev’essere divertito un mondo, a scriverlo, a infarcirlo di tutti quei riferimenti, e in fondo a prendere in giro tutti noi che lo abbiamo letto. Il primo a tirarsela da morire e a fare il figo era lui, naturalmente. E io credo che il trucco stia nel capire questa cosa e nel non prenderlo troppo sul serio. Ti devi divertire, a vedere come Eco riesce a cacciare dentro l’impossibile. Il Pendolo non va subito, va assimilato. Almeno così è stato per me.
Alta società non l'ho mai visto ma Scandalo a Filadelfia lo possiedo e l'ho visto piu' volte... il mio personaggio preferito è Liz Embrie di Ruth Hussey:)
Ne il fantasma di canterville prende in giro gli americani che a quel tempo si facevano avanti con il Progresso la scienza, imsomma il materiale a differenza degli inglesi rimasti fermi nelle loro tradizioni e il loro mondo sovrannaturale
Lei dice? Non era mia intenzione trasmettere quel tipo di messaggio. Più che di moralismo, penso che si tratti di un semplice meccanismo di azione-reazione: in una qualche misura quel romanzo “mi ha messo freddo” e ho percepito una certa (fredda, di nuovo) aggressività da parte dei personaggi, che sembrano distruggersi vicendevolmente. Ho fatto una discreta fatica a leggerlo, proprio perché mi ha urtato non poco; ma non intendo certo sminuirne il valore, proprio nella misura in cui dipinge l’inettitudine profonda di Dorigo (che corrisponde a una categoria letteraria sulla quale molto è stato scritto), lo squallore della situazione e tutto il resto. E poi sono una donna, quindi la faccenda del cinquantenne con la ragazzina (per quanto non certo innocente) non la posso proprio mandare giù, è un pugno nello stomaco.
Grazie della sua presentazione, come sempre gradevolissima e ricca di belle considerazioni. Le riporto, su H. Hesse , un parere di I.Alighiero Chiusano, se le può interessare. Diceva il noto germanista, che con Hesse si prova sempre il piacere "bruto" della lettura, qualunque sia il contenuto e qualunque sia poi il giudizio che possiamo dare sulla sua opera .
Secondo me Buzzati avrà vissuto una storia del genere perché la descrizione dell'ossessione causata da quell'amore è spot on come si dice in inglese (purtroppo I've been there before)!
Chi lo sa. E nemmeno voglio saperlo, se devo essere franca, in fondo sono (erano) fatti suoi. Venendo al punto, un autore del suo calibro sapeva certamente anche immedesimarsi nella condizione dell’ossessione in sé: lo stato d’animo doveva conoscerlo, ma applicarlo a una situazione o a un’altra... la genialità di uno scrittore sta anche in questo, saper dare voce a infinite modulazioni di qualcosa che vibra nel cuore e poi farle risuonare ovunque e dovunque, mediante qualunque personaggio. Perché i personaggi vivono di vita propria, una volta “messi al mondo”. È la meraviglia della letteratura, ciò che ci tiene avvinti ad essa, no?
Lo sto leggendo, sono quasi alla fine. Me ne avevano parlato come di un libro difficile da leggere, invece l'ho adorato subito non trovando nessuna difficoltà anzi ne apprezzo proprio l'ironia e la profondità della scrittura. Insomma mi piace tanto.
Ne sono lieta: anche se non è tra i miei preferiti, si tratta di una lettura molto intrigante, con quella capacità di “saltare di palo in frasca” e di alternare riflessioni di un certo peso a satira e ironia!
Concordo sul fatto che sia bene evitare i film. A me il romanzo è piaciuto molto, così articolato e ben strutturato, al punto di averlo letto e poi riascoltato in audiolibro anni dopo. Fra i personaggi cattura in particolare la ragazza, Lisbeth, in apparenza scontrosa ma molto intelligente. La tua bella presentazione è ammirevole, anche se dovrò nascondere l'invidia che covo per averti visto fra le mani l'edizione inglese che io non potrei mai leggere 😊
ho letto questo libro perché volevo leggere "la bambolona" di De Cespedes, e in qualche modo per contrapposizione i due racconti ricostruiscono un puzzle. Certo è che pensavo che certi "fondi" di Lolita fossero ineguagliabili, invece qui abbiamo addirittura scavato
La bambolona non l’ho mai letto, né ho mai pensato di farlo: quanto scrive nel suo commento direi che mi conforta nella scelta di continuare a evitarlo, visto i fondi e gli scavi sotterranei di cui sopra mi sono bastati...!
@@libriealtrestorie "La bambolona" è da leggere secondo me, l'immagine impietosa di un protagonista simile è riconsegnata da una voce femminile (l'autrice è Alba De Cespedes), per questo dicevo che si ricostruisce un puzzle. In un mondo così nettamente orchestrato da uomini-omuncoli, qualche scrittrice ha alzato la voce di quegli omuncoli li ha subiti. Il "fondo" a cui mi riferivo è quello di "Lolita", altra ragazzina muta riconsegnata al pubblico attraverso le parole di un uomo osceno.
Chiedo scusa se rispondo solo adesso, avevo un problema di visualizzazione delle risposte ai commenti (spero di aver rimediato reimpostando tutto di nuovo). Grazie per la sua analisi, ne terrò conto, sembra un punto di vista interessante.
Li trovo ai mercatini dell' usato, a me piacciono quelli di eureka,molto simile a Linus, ho scoperto illustratori come don Martin, oppure fumetti di handy capp, la strega Brumilda ,tanti personaggi demenziali, strani, illustrazioni molto espressive
Finalmente qualcun altro a cui sia piaciuto questo mattone! La tua sensazione di un Eco burlone penso sia ben fondata. Credo si sia divertito come un matto ad accompagnare il lettore in un percorso di verità alternative e dietrologie per poi lasciarlo spaesato e perplesso davanti all'imponderabile che prende il sopravvento sulla realtà. Mi dicono che abbia preso spunto dal Codice Da Vinci ma non avendo letto quest'ultimo né controllato le date di pubblicazione mi riservo il beneficio del dubbio 😊
Direi proprio di sì, il Pendolo è un fantastico gioco: coltissimo e geniale, ma pur sempre un gioco. Oltre che un giallo molto particolare, ovviamente. Dan Brown? Per carità... 😂 Le date te le dico io: 1988 il Pendolo e 2003 il Codice. Diglielo, a chi ti ha suggerito quella sciocchezza! E aggiungi da parte mia che Eco e Brown appartengono nemmeno a mondi, proprio a universi differenti!🤓
Sto leggendo il Monaco Inglese incuriosita dalla sua recensione fatta, mi sta piacendo molto nonostante sia lontano dal genere di libri che normalmente leggo, grazie.