Alpino in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale, poi partigiano e ricercatore della memoria dei “vinti”, Nuto Revelli (1919/2004) fu uno scrittore autentico, la voce degli ultimi, un difensore della libertà. La Fondazione a lui intitolata ne valorizza archivio e biblioteca, tutelati dalla Soprintendenza e conservati nella sua abitazione di Cuneo, e ne continua la ricerca, con un'intensa attività culturale rivolta soprattutto ai giovani. Siamo "Coltivatori di memoria". Unisciti alla nostra community e cercaci anche su Facebook.
Grazie per avere messo in rete questo documento così prezioso. Sarei stato sicuramente presente se non fosse che la distanza me lo avesse impedito. Molti anni addietro ebbi la fortuna di trascorrere alcuni momenti con Nuto Revelli, mentre entrambi ci trovavamo ad assistere persone a noi care ricoverate all'ospedale Santa Croce di Cuneo ed è una esperienza che ricordo sempre come un grande privilegio concessomi
Vorrei trovare le parole per esprimere la riconoscenza che nutro verso l:’opera di Nuto Revelli testimone sincero di anni difficilissimi per il nostro paese
In questa intervista ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-UwFfN7C5YsU.html&ab_channel=PremioOmegna%22DellaResistenza%22, Nuto Revelli parla di quanto dice Corrado Staiano a proposito del cartello che dovrebbe avere nel suo studio il presidente della repubblica
Vi rendete conto dei traumi che ha avuto questa signora da bambina? E come lei migliaia e migliaia di bambini? Da noi a Verona si chiama: andar a famej" ossia andare in una famiglia a lavorare e ricevere il vitto. Famiglie numerose ed indigenti davano via i figli. Dipendeva dalla famiglia dove finiva il bambino, alcuni davano da mangiare polenta e fichi e lavorare dal mattino alla sera nei campi e pascoli, altre famiglie li trattavano con dolcezza. Quanti pianti poveri bambini e se scappavano a casa legnate anche dai genitori.
parole non ascoltate lo vediamo oggigiorno le montagne che ci crollano addosso ect.. firmo il giuramento ora e sempre resistenza. "che ci andate a fare a scuola se non sapete cose l'8-settembre-43" .queste sono parole che all'età di 14/15 anni mi sentivo dire e che ancora bisogna ricordarle. grazie a voi e immensamente al comandante Nuto.
Nuto uomo immensamente pregiato immensamente prezioso per ciò che ha fatto e lasciato mancano uomini così mancano Cuneo città fortunata ad aver avuto uno degli uomini più belli mai nati in questo paese ....