L'aporia fondamentale di Severino è la seguente: sostiene lui: Dio non esiste, il divenire non esiste, tutto ciò che esiste è sempre esistito, è un apparire e scomparire degli eterni. A parte che la scienza ha dimostrato che non è vero che "tutto esista da sempre", resta in piedi questa obiezione fondamentale: se tutto è "apparire e scomparire degli eterni", perchè noi non lo percepiamo? Perchè siamo finiti. Occorre dunque, per tenere in piedi la tesi di Severino, che esista una Entità eterna a cui questo "eterno apparire e scomparire" si manifesti.
Si cominciava a sentire la puzza della grossolana e volgare stoffa dei conduttori e della stampa che hanno preso le redini della TV trasformandola in quella spazzatura rivolta che è diventata. Sempre per fare gli schiavetti degli americani ed importare uno strumento potentissimo di manipolazione e lobotomizzazione della popolazione. Se solo avessero portato avanti la nostra cultura ed il nostro modo di vedere le cose.
Ragazzi, è bello ascoltarvi. Potreste gentilmente risolvermi qualche dubbio sortomi nell'esposizione del professore? 1 Se la morte non è un'obiezione plausibile contro l'eterno, perché dovrebbe essere plausibile il suo contrario, ovvero essere plausibile a favore dell'eterno? Se il discorso si basa sull'esperienza della visione, come non posso dire nulla né del sole che scompare, come il cielo non dice nulla, così non posso dire nulla di colui che muore, di cui non vedo l'oltre. Ma a questo punto, non si può neanche affermare l'eterno che non vedo. Anzi, il sole lo vedo risorgere costantemente, colui che muore, no. E già qui c'è un paragone a mio avviso inappropriato. In definitiva, fintanto che si rimane all'interno dell'esperienza non posso affermare né l'annientamento del sole né quello di colui che muore, scomparendo entrambi alla mia vista, ma non posso supporre nemmeno l'eterno, che neanche mai è apparso alla vista di nessuno. A mio avviso l'equivoco nasce perché si adopera la visione come metafora che non regge come analogia. 2 L'annientamento non appare, dice Severino. Ma come potrebbe apparire il niente? Grazie molte se qualcuno mi risponde, e scusatemi se ho detto delle stupidaggini. Ho però nella massima considerazione Emanuele Severino, pur essendo una assoluta profana.
@@stefanobosio7126 Buongiorno. Sono assolutamente d'accordo con l'appunto che mi è stato rivolto. Per fortuna che dal momento in cui ponevo il mio quesito ne è passata di acqua sotto i ponti, anche se devo dire che il mio discorso si focalizzava soprattutto sul semplice dato dell'esperienza sensibile (gli occhi), in cui si muovevano gli esempi di Severino. E dichiarandomi del tutto profana in materia. Mi piacerebbe invece conoscere le sue critiche al Maestro. Potrebbero continuare a riempire di contenti quei vuoti a cui lei accenna... sinceramente. Grazie
"La verità l'abbiamo sempre avuta". OTTIMA ARGOMENTAZIONE. Del resto la verità è qualcosa di Assoluto, e il fatto che un assoluto DEBBA ESISTERE è una necessità logica prima ancora che filosofica, scientifica o teologica. Infatti: possiamo forse dire che "tutto è relativo"? Cioè che tutto, ma proprio tutto, NON dipenda da altro? NO. O la natura non dipende da nulla, quindi è lei l'assoluto. O dipende da altro che, quindi, a sua volta è l'assoluto.
non credo sia cosi,Severino faceva un discorso piu ampio,la guerra russia vs ucraina all epoca non c'era o meglio l'antipatia tra i due paesi nel periodo della clip qui sopra (girata piu di due decenni fa..)era poco nota- Ma la situazione all epoca,a pochi anni dalla caduta dell'urss,non era grave come i fatti avvenuti poi dal 2014 ad oggi
4:31 il ragazzo afferma che tutti noi abbiamo esperienza della morte. Osserverei che tutti noi abbiamo esperienza della morte altrui, non della nostra..
Noi non facciamo esperienza della nostra morte ,e neanche di quella altrui.E' una affermazione limite di Heidegger. Della morte,del nulla non ci è dato nulla conoscere.IL cadavere di fronte al nostro sguardo,non ci introduce a nessuna esperienza, per fare "esperienza" come tu dici ,dovresti paradossalmente,rivivere,quel preciso stato,in cui ,non è vita,ma la negazione estrema radicale di questa,ovvero la non vita il nulla, cognitivo,cerebrale...e pertanto inesperibile ad ogni osservatore vivente
ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-XEq7LKtEYEM.html Mi sembra un po' superficiale considerare che i giovani debbano imparare a soffrire Un giovane intelligente soffre disperatamente Se la ricerca della verità a scopo di alleviare la sofferenza è così importante per l'essere umano come è possibile che vi siano dei momenti nei quali nemmeno si sa che cosa vuole dire? Esiste un momento della vita di un essere umano che può essere considerato al riparo dell'infeicità?
C'è un problemino con Severino, cioé, che lui si serve di parole che hanno un senso già stabilito prima. Morte, eterno, tempo, divenire significano altro per i 99,9 % della popolazione. Quindi, mi pare che Severino doveva aver usato altri vocaboli per spiegarsi meglio. Inutile parlare come se niente fosse stato prima di lui, siccome tutto il resto avessimo storto.
16:10 quindi qui c'è la spiegazione semplice del pensiero di E. Severino, anche se non c'è un annientamento di materia nel divenire, c'è un annientamento delle forme di ciò che muta.
@@francescoc.6592 Ascolta dal minuto 16.00. La ragazza parla di mutamento, vorrebbe distinguerlo dall'annientamento e quindi "salvarlo". Il mutamento è però una faccia della stessa medaglia, come giustamente le risponde Severino. Purtroppo questa non è la sede per approfondire.
@@francescoc.6592 No, perché secondo Severino nemmeno le forme si annientano. Quello che invece proponi tu sembrerebbe il principio di conservazione dell'energia, per il quale solo l'energia si conserva, mentre le forme si annientano.
L'esperienza non attesta l'annientamento, come giustamente hai detto, ma questo non significa che l'annientamento si possa verificare. Si tratterebbe di mostrare perché l'annientamento è impossibile. Severino lo fa nei suoi scritti.
Sta dicendo che Zeus non deve essere considerato una figura mitica ma come l' archè dei presocratici ovvero il principio da cui tutto ha origine e tutto si risolve, il fondamento che salva dall' annientamento perché mostra che non esiste annientamento come caduta nel nulla, quindi diverso dal dio cristiano che crea dal nulla e sta dicendo che Eschilo non è un semplice poeta che traduce in forma poetica ma un vero filosofo che si eaprime in versi come Parmenide o Empedocle
Nonostante i tanti e tentativi di Severino di mostrare piùnvastamente le origini , errori e orrori metafisici profondi della " guerra giusta " , dell'ideologica giustuzia come ristabilire l'ordine delle cose ( secondo chi ?) l'idea illusoria , tramandata di un essere gia predisposto al polemos , all' oscillazione assurda materialista e ambigua di polarità che si possa manipolare arbitrariamente : gli studenti proseguono in linea retta ben programmati inconsciamentexdalle propagande belliciste Nato e filosofia proattiva della tecnè occidentale , con annesse bombe radioattive al'uranio l' orrore per la pace (di chi ? Dell ' ordine Usa .). Dulcis in fondo... inno finale scelto involontariamente a conferma : di un film hollywoodiano yankeecentrico come salvate il soldato Rayan . " Stranamente " non scelgono i film di Kubrick : Full metal Jacket , o Il dottor stranamore poco malleabili alla retorica uccidiamo per la pace . Sic semper Owerll : "la guerra è pace , la pace è guerra. "
Parmenide è l'equivalente occidentale di Sankara in India. Il fondatore del "Vedanta Advaita". La "negazione del mondo" è il vertice della Metafisica. Ma l'occidente si è sviluppato intorno all'Ontologia, che in quanto "realtà intermedia" DEVE essere molteplice, ed è questo che "salva" il mondo. La Metafisica tratta dell'Assoluto, quindi riconosce solo a "Quello" l'esistenza. Tutto il resto non essendo assoluto ma molteplice, quindi necessariamente relativo, non può avere in sé quell'esistenza che in quanto assoluta esistenza è solo patrimonio INALIENABILE del primo.
C'è una puntata del Grillo del 1997 andata in onda su Rai educational intitolata "Il senso della morte" sempre con Emanuele Severino che secondo me sarebbe interessante recuperare.
La guerra è sempre giusta perché anche quando in apparenza sembra sbagliata all'occhio superficiale, in realtà è determinante per l'apparire e l'imporsi di quell'avvenimento storico che deve essere esattamente proprio così come è. Questo comporta anche il fatto che nessuna delle due parti: la vincente e la perdente commette mai errori, visto che il risultato del contendere deve essere necessariamente proprio quello.
Lei non pone la questione nei termini corretti. La guerra se avviene è necessaria, ma ció non è una scusante, in quanto la guerra è sempre un errore come lo è lo stesso esercizio della nostra volontà.
@@Apeiron134 Che per gli individui che muoiono o che morirebbero non sia una cosa gradevole questo ci sta. Ma la storia del mondo avanza sempre di guerra in guerra (per questo è sempre "giusta"), e la pace è la fase di mezza tra due guerre. E' sempre il vincitore di una guerra che detta tutte le regole del gioco: sia a livello locale (ieri), sia a livello mondiale (oggi).
Nonostante i tanti e tentativi di Severino di mostrare piùnvastamente le origini , errori e orrori metafisici profondi della " guerra giusta " , dell'ideologica giustuzia come ristabilire l'ordine delle cose ( secondo chi ?) l'idea illusoria , tramandata di un essere gia predisposto al polemos , all' oscillazione assurda materialista e ambigua di polarità che si possa manipolare arbitrariamente : gli studenti proseguono in linea retta ben programmati inconsciamentexdalle propagande belliciste Nato e filosofia proattiva della tecnè occidentale , con annesse bombe radioattive al'uranio l' orrore per la pace (di chi ? Dell ' ordine Usa .). Dulcis in fondo... inno finale scelto involontariamente a conferma : di un film hollywoodiano yankeecentrico come salvate il soldato Rayan . " Stranamente " non scelgono i film di Kubrick : Full metal Jacket , o Il dottor stranamore poco malleabili alla retorica uccidiamo per la pace . Sic semper Owerll : "la guerra è pace , la pace è guerra. "
La guerra è sempre sbagliata perché è il fallimento del dialogo a tutti i livelli. Le parole sono il frutto dell'elaborazione mentale tipica della razza umana. La guerra è tipica delle bestie!
@ComminusEminus Quelli che Tacito definiva gli inevitabili "mali della pace", in una pace medio-lunga aumentano la loro gravità fino ad intaccare pericolosamente l'esistenza stessa del "tutto". A quel punto serve il bisturi.
Colletti! Una nullità totale, aggravata da arroganza e presunzione. Il suo unico merito è stato quello di farsi credere un "pensatore" prima dalla sinistra e poi dalla destra. E di riuscire a mangiare da entrambe le tavole, quando ognuna delle due era la più imbandita.
Severino si dimostra ancora una volta un gran signore , un grande spirito nobile , e irriducibile nella sua capacità di accogliere battute da varietà contro di lui di tal nessuno Colletti e trarne un ricco spunto di riflessione filosofica . Grande stile e delicatezza , bravo Severino !!!