Tante realtà parlano di D&D. Noi di tutto il resto!
Siamo Chiara e Giuseppe, ci occupiamo di divulgazione ludica nell'ambito dei giochi di ruolo. Siamo attivi su Instagram, Telegram e RU-vid. Giochiamo di tutto, basta che solletichi la nostra fantasia e voglia di avventura! Abbiamo una Newsletter mensile sui Kickstarter dei giochi di ruolo e facciamo parte del Direttivo di GDR al Buio, un format nazionale di gioco organizzato presente in diverse città italiane!
Tutte le live rimarranno sul canale per essere guardate anche dopo!
@@MorgenGabeottimi i tempi si sviluppo, molto adatti ad un mistero. si è iniziato con una situazione direi classica, più da "Signora in giallo" o Miss Marple e solo in questa puntata (siamo alla terza) l orrore sta cominciando a vedersi. Curioso di vedere come potrà uscire da questa situazione è soprattutto cosa si nasconde dietro tutto questo...
Anche l'estetica è fondamentale e aiuta moltissimo a definire un personaggio. Personalmente io inizio a immaginarla dopo aver creato lo scheletro del personaggio, ma conosco tante persone che invece partono dall'estetica e poi definiscono "perché" è così in una fase successiva e funziona benissimo!
Ciao ragazzi. divertente ed interessante come intrigo. solo una nota tecnica. L audio è piuttosto basso, faccio fatica a sentire.. spero sia solo un mio problema!
@@stefanoscordo2248 ciao e grazie come sempre per il commento! Sei il primo che ci segnala il problema dell'audio. Ci sono momenti in cui sembriamo lontani dal microfono e altri no oppure è sempre così?
Con questa puntata mi avete dato un dolore. XD Non per l'idea di gettare "narrativo" nel cestino o perlomeno di metterlo in libertà vigilata, su cui sono d'accordo. Il mio dolore è la confusione tra "narrativo" (nel cestino!) e "narrativista", che è un'altra cosa! Era una parola che aveva un significato molto preciso - poi la caciara da forum (e alcuni troll disonformatori che si sono impegnati parecchio in piena malafede) ha coperto di rumore la divulgazione di questi concetti. Stringi stringi, narrativISTA vuol dire che un gioco nelle sue meccaniche contiene dei metodi per cui si richiede al giocatore di esprimere una fiction con un significato. Cioè un contenuto narrativo. E, soprattutto, là dove c'è uno scontro tra prendere una decisione tra l'espressione di un contenuto e un mero risultato, ha delle meccaniche che spingano verso la prima cosa. Faccio un esempio. "Il mio PG tira un pugno in faccia al re/goblin/tuo PG" in D&D così com'è scritto è una giocata valida. Non c'è un contenuto di significato nell'azione, c'è un fatto dichiarato e fine. In Mondo dell'Apocalisse non è una giocata valida, devi individuare il tipo di Mossa, e la violenza ha due o più tipi di Mosse, a seconda delle intenzioni e degli obbiettivi del personaggio (ovviamente, decisi dal giocatore). In MdA ogni violenza sarà per ottenere qualcosa, per intimidire, per uccidere, ma è sempre esplicito il movente: c'è un OBBLIGO di contenuto narrativo, il gioco è narrativISTA perché la sua priorità è lì.
@@MattiaBulgarelli buona la distinzione tra le priorità. Ma se ci pensi ci sono moltissimi giochi che oggi sono ibridi e non so quanto la definizione "narrativista" possa funzionare. Ci penserò!
@@MorgenGabe : il punto della vecchissima teoria forgita era che se un gioco ti strattona da una parte e poi dall'altra come priorità tra il "narratismo", il "gamismo" (offrire una sfida) e il "simulazionismo" (che è quello meno definito - potremmo definirlo l'aderenza a una visione estetica), il gioco è definibile "incoerente" e crea casini. Per riprendere l'esempio su "Aragorn muore" (non ricordo se era in questa puntata, ne ho ascoltate tre di fila : P ): se il gioco aiuta le posizioni dei giocatori che dicono "Aragorn è morto, vediamo che succede ora" sarà tendenzialmente narrativista; se aiuta chi dice "lo scopo del gioco è vedere chi diventa Re" sarà tendenzialmente gamista; se aiuta chi dice "no, aspetta, Aragorn non può morire sennò non è più la Terra di Mezzo" sarà tendenzialmente simulazionista. Se il gioco dice "Aragorn non deve morire, MAI, ma ecco i suoi punti ferita se volete ucciderlo" è incoerente. E, nota bene, non c'è una superiorità o una "correttezza intrinseca" di una di queste posizioni: l'importante è la chiarezza nell'intento del gruppo e come questo viene supportato dal gioco. Ma questa è teoria di 10-15 anni fa... oggi ci sono ancora teorici del GdR?
Io vorrei buttare nel piatto una provocazione, un pensiero che ho elaborato già anni e anni fa, credo con Mondo dell'Apocalisse: "se il game design è buono, minmaxare non ti rovina il gioco, te lo MIGLIORA". Vuol dire che il designer è stato bravo a darti come "comportamento vantaggioso" quello che porta all'esperienza intesa dal gioco, che poi se chiedete a me dovrebbe includere anche la collaborazione tra giocatori, nel senso che intendete voi di "giocare non egoista ma altruista". Prendiamo Avventure in Prima Serata, gioco ornai vecchio ma che già allora aveva capito questa cosa. Come fai a min-maxare? Prendendo un tratto che si applica sempre tipo "sono Batman"? Uhm, ok, è normale e comunque hai altri fattori limitanti. No, il vero potete a livello di meccaniche ti arriva dalle fanmail. Che arrivano dagli altri giocatori. Gioca egoista e PUFF, il tuo personaggio prenderà mazzate fisiche e/o morali più spesso di tutti.
@@MattiaBulgarelli diciamo che quello che dici secondo me è in gran parte vero. Però esistono giochi dal buon game design che puoi rompere più facilmente se giochi in quel modo! Non tutti ovviamente
@@MorgenGabe : qualsiasi gioco si rompe se lo giochi in modo egoista o contrario allo spirito del gioco - c'era un bellissimo articolo satirico intitolato We Tried Baseball and It Didn't Work su gente che riempiva di house rule sceme il baseball perché non capiva il gioco. XD Ma al di là di questo, ad un gioco in cui se sfrutti le regole lo rovini un ritocchino alle regole stesse glielo farei.
Tema delicatissimo e scivoloso. Concordo che ormai "narrativo/narrativista" non vuol dire quasi niente... Venendo dai tradizionaloni mi spacciavano "narrativi" tutti quelli con poche meccaniche. Per tanto tempo si intendeva: gioco narrativo = innovativo, gioco tradizionale = derivativo di D&D (master e giocatori). Volgarmente si pensa che narrativo, poco simulativo, GDR "classico" simulativo della fisica del mondo, dettagliato, con molte regole. Mi rendo conto che quanto ho scritto è comunque molto ambiguo.
29:30 Qui Giuseppe sta dicendo, in pratica, che la "lore" buona è quella che può fare da premessa narrativa. Anche io distinguerei fortemente tra Lore come premessa e spunto Vs Lore come macigno sul percorso a cui girare attorno. Cioè "la storia finora" Vs "cosa sappiamo che non potremo modificare in gioco" (che non è per forza un male avere qualche paletto inamovibile, se arrivano i dischi volanti con gli omini verdi nel già citato Cani Nella Vigna al 99% c'è un problema).
10:50 circa: avendo tradotto l'articolo "The Nuked Apple Cart" di Ron Edwards, devo dire do essere MOLTO contento di come avete inquadrato la convergenza dei tre significati di "indie" attorno al 2010 (creator-owned; gioco sperimentale; gioco basato su sostanza del design e non sulla qualità dei materiali su cui è stampato).
Molto interessante. Ho letto chtulhu bay di ritorno da Modena e ho dato una sbirciata proprio al monastero. Vediamo cosa esce fuori dal racconto di Fiamma...😊
Non avevo mai sentito questa parola. Piuttosto ho sentito parlare molto di powerplayer, che mi sembra quasi un sinonimo di minmaxer. Comunque, credo che se si gioca a giochi trad, un powerplayer o un minmaxer, potrà anche creare l'arciere perfetto, ma statisticamente dovrà per forza avere delle lacune, che potranno nobilitare le capacità degli altri PG. Uno bravo in combattimento si farà da parte quando arriverà il momento di convincere il Re a finanziare l'impresa del gruppo, per dire.
@@CoRafff diciamo che in un gioco tradizionale nessuno può essere competente in tutto. Paradossalmente in altri tipi di giochi meno crunch è più facile che chi non ha ben presente gli obiettivi del gioco si prenda la spotlight in modo errato!
Non avrei potuto dirlo meglio! I solo game e i journaling game sono una categoria a parte e lì è giustissimo giocare come vuoi, visto che giochi con te stesso e con il sistema, ma senza la presenza di altre persone (non sempre però, ci sono un paio di journaling game che si giocano in gruppo!)
no non sono d'accordo perchè per me quello che conta sono le meccaniche di gioco. se penso alla mossa sfidare il pericolo di dungeon world quella si basa tutta sulla mia narrazione della scena, in d&d invece posso narrare come voglio ma il tiro salvezza quello è e quello devo tirare. quindi dire "beh dipende da come lo giochi tu" secondo me è sbagliato
Quindi per te un gioco narrativo è un gioco "Fiction first" mentre un gioco non narrativo è un gioco "Mechanic First". Però ci sono tanti giochi in cui prima tiri e poi descrivi come "Gioventù Bruciata" che tantissime persone ritengono "narrativi"
Grazie per questa interessante e ben documentata rassegna di quelli che giustamente definite "proto-GdR" e che, personalmente, mi ha riportato alla mente quell'articolo sulle illustrazioni "protowargamistiche" del Palladio per una prestigiosa edizione del De Bello Gallico di Cesare di cui parlò nei primi anni '80 mio padre, Sergio Masini, sulle pagine della mitica rivista Pergioco (tra le altre cose, è proprio a mio padre che si deve forse il primo articolo dedicato al gioco di ruolo in Italia su di una rivista pensata per il grande pubblico, n. 3 del Dicembre 1980). Venendo all'argomento della live, mi ha colpito in particolar modo la vostra conclusione sul perché tali giochi siano caduti in disuso intorno al 1600 e naturalmente condivido l'analisi sociologica proposta da Marco Arnaudo e sostenuta anche da voi, ma con una puntualizzazione a mio modo di vedere importante. Tutti i giochi che avete efficacemente illustrato hanno in comune un elemento di narrazione molto forte, ossia sono "giochi di racconto" in cui i partecipanti a turno e con vari prompt narrano un pezzo di una storia in maniera libera delegando alle mere parole anche la risoluzione degli esiti delle proprie scelte di gioco: l'esempio più evidente è quello del duello "di parole" tra Amazzoni e Cavalieri che a me, più prosaicamente viste le mie radici da videogamer dei primordi, ricordano anche gli epici duelli a insulti di Monkey Island. Segnalo a tal fine anche l'uso che vi era nelle corti rinascimentali di usare i mazzi dei tarocchi (nelle loro mille variazioni e denominazioni pre-moderne) proprio come prompt di discussione e confronto per elevate disquisizioni filosofiche e simboliche di gruppo. Se è vero, come è vero, che tali contesti fortemente collaborativi e tra pari presuppongono giochi così fatti (altra riprova del fatto che la natura dei giochi più comuni ci aiuta a comprendere molto della società in cui nasce), è vero che la successiva età della borghesia porterà con sé un afflato razionalistico molto più forte e con sé lo strumento cardine della simulazione moderna: la statistica. E quando la statistica racconta una realtà, abbiamo la simulazione. E quando la simulazione è volta alla rappresentazione interattiva e scientificamente plausibile degli aspetti militari, abbiamo... beh, il wargame (per tramite del Kriegsspiel). E dal wargame al gioco di ruolo convenzionalmente inteso, lo sappiamo, il passo è breve (con tanto di Master che deriva dall'Arbitro del Kriegsspiel di cui Arneson era cultore appassionato, specie nella sua forma "libera" e "semplificata" ideata da du Vernois alla fine dell'Ottocento). Sono la statistica e la sua grande cavalcata, ulteriormente spinta dalle varie rivoluzioni industriali, a rappresentare la differenza. La statistica delle probabilità di Leibniz (che scrive una lettera presagendo proprio la simulazione storica e storico-militare su base matematica), la statistica degli Illuministi, la statistica dei von Reisswitz che superano gli allegorici scacchi militari e presentano alla corte prussiana il Kriegsspiel poi preso dai militari, Kriegsspiel che si semplifica e comincia a raccontare tramite quella stessa statistica fino a incontrare Arneson, Gygax e compagnia cantante che pongono l'accento sul fattore narrativo della simulazione molto probabilmente neanche conoscendo questi prototipi rinascimentali... e chiudono il cerchio con una forma di narrazione basata su matematica, combinazioni, correlazioni tra gli elementi, probabilità e gestione dei rischi. In questo scenario, il gioco di narrazione delle corti che risulta praticamente alieno a tali elementi matematici ha vita ben difficile rispetto alle mutate sensibilità e composizioni sociali del pubblico: perfino il dado del Labirinto dell'Ariosto ha un valore del tutto aleatorio, quasi un selezionatore "cieco" di prompt sul quale i giocatori non hanno alcun influsso, a differenza dell'alea strategicamente controllata dai partecipanti a un wargame e anche a un gdr da esso derivato. Aspetto ulteriormente interessante (e qui chiudo il papiro!), ulteriori mutamenti della natura sociale e delle sensibilità generali del pubblico odierno hanno spinto per un grande ritorno dell'elemento narrativo in quanto tale sia nel gdr sempre più "a forma libera" (mi si passi il termine non tecnico, il gdr non è il mio campo di elezione pur essendone appassionato!) che, di ritorno, nel wargame (e qui entriamo nella mia specializzazione, con titoli sempre più improntati alla narrazione fortemente presente anche nel wargame, come evidenziato da studiosi quali Suckling, Costikyan e Perla... sì, lo so, su questo io e Marco non siamo allineati, ma abbiamo già avuto modo di parlarne...). E forse qui l'Ariosto riesce a trovare la sua (giocosa!) vendetta. Grazie ancora per questo video che, come vedete, offre molti spunti di discussione e tanti stimoli per future ricerche!
@@RiccardoMasiniWLOG la tua disamina è estremamente interessante e meriterebbe molto spazio (intanto pinniamo il tuo commento). È vero che i wargame di stampo prussiano hanno ispirato gygax e Arneson nella stesura del primo dnd ed è vero che vengono da un'altra epoca e da un'altra sensibilità. Infatti l'evoluzione di dnd che trattiamo nel video su ravenloft e della necessità di una fetta di giocatori di avere storie avvincenti oltre che un simulatore di combattimenti ha portato a molti cambiamenti nel nostro hobby e a renderlo mooolto più sfaccettato. Anche con il (potremmo dire) "ritorno" di giochi con forti componenti narrative!
@@MorgenGabe Grazie mille per il pin! E scusate ancora per la lunghezza del commento, ma quando si parla di certe cose la passione diventa dominante (e sono sicuro che mi possiate capire!). Sui sistemi di combattimento sicuramente sono stait fatti molti passi in avanti, anche a seguito delle istanze dei giocatori, come anche (altro spunto interessante) specularmente nei wargames si sono intensificate le richieste di inclusione di elementi non cinetici (politica, economia, società, cultura...) anche nella rappresentazione dei conflitti. E' una più che salutare corsa alla convergenza e all'ibridazione nei contenuti e nelle prospettive narrative, a cui stiamo assistendo in tutti i campi. E mi ricorda tanto le splendide commistioni degli anni '80 tra "soldatinari", "esagonari" e "ruolisti" dei primi anni '80. Quando i generi si stavano formando e nessuno perdeva troppo tempo in distinzioni e classificazioni eccessive.
Video molto interessante, con la bellissima citazione dell'indimenticabile Kata Kumbas e dei Cavalieri del Tempio. A loro sono legati due cari amici di famiglia, purtroppo scomparsi: il geniale Agostino Carocci (anche grande organizzatore di eventi ludici pubblici di grande rinomanza) e lo scrittore Franco Cuomo (autore del ciclo di Gunther d'Amalfi Cavaliere Templare, in parte ispiratore del setting dei CdT). Ho scoperto solo ora il vostro canale, ma procedo a "sfogliarlo" con piacere, specialmente questa playlist sulla storia del Gioco di Ruolo!
@@ing.petrillociccio6874 ciao! A noi è piaciuto proprio questo, e dopo ci siamo divertiti a pensare a con quali sistemi avremmo giocato tutti i mondi creati, ma capiamo che sia abbastanza "distaccato" rispetto ad altri gdr di Robbins
Altro luogo comune che sento spesso è “fiction first, rules light e/o pbta = gdr narrativo/narrativista” E si tende con questo luogo comune a fare il balzo logico errato che quindi un gdr mechanic first non sia narrativo, quando semplicemente si parla di gdr che hanno diversi modi di regolamentare i processi per la produzione della fiction. È chiaro che indubbiamente ci sono gdr che, essendo molto vecchi o con meccaniche molto vecchie, possono risultare per molte persone oggi meccaniche poco utili alla produzione di fiction che si desidera (magari perché portano troppo tempo a capire come seguire bene una regola in meta, oppure per la spesa di tempo nel calcolo matematico di certi dati). Ultima cosa, si tende a dare per scontato che ogni forma di meta in un gdr sia anti-narrativo o comunque ostacolo per una produzione di fiction.
La dicotomia "GDR fiction first = GDR Narrativo" è falsa, concordiamo con te. Per questo motivo la parola "narrativo" è foriera solo di discussioni problematiche e praticamente mai di qualcosa di costruttivo. Siamo d'accordissimo anche sul Meta. La nostra stance è che "il metagaming non può essere evitato e non c'è niente di male a farlo" e che in generale sia "un falso problema" se si gioca in modo altruistico e tutti sulla stessa pagina.
@@MorgenGabe direi che è molto coinvolgente, sono super curioso di vedere a quali conclusioni arriverà Suor Fiamma! Appunti tecnici particolari non ho.
oh qualche tempo fa mii era balenata in testa di creare un gioco su una dinastia ed ecco che mi uscite con lineage ed un gioco di Robbins su un eroe che parte dai suoi avi.... poi mi viene l idea di creare un rpg sulla costruzione di mondi e mi uscite con questo.. Sono indeciso se essere frustrato o cominciare a pensare:"beh hai le stesse idee di un grande creatore indipendente!"😂 Detto questo per l estate vi arriverà un altro regalo non richiesto!
Ora io ho finito una campagna in residenza studenti. Io li ho introdotti alla 5e con i forgotten realms, Li ho avvisati si sarebbe giocato una volta a settimana in una aula della residenza usata per giochi da tavolo e che io davo i PG (gli ho letto le descrizioni dal manuale del Giocatore con loro affianco) e gli ho spiegato che facevano di massima senza entrare nei dettagli. All'infori di un paio di rescheduling e di un palo in culo organizzativo per il finale, liscio come l'olio dato che avevo proposto le cose come date ed orari con loro sul gruppo Un sacco di gente pensa che giocare è facile. è facile finché sei in una condizione ideale, appena la vita reale arriva auguri e figli maschi alla semplicità: Come DM è stato un palo in culo scrivere le sessione ed i mei giocatori si studiavano la loro classe a mondino spendendoci tempo
Anche noi abbiamo giocato per anni con i coinquilini universitari. E nel tempo si sono unite anche persone che non avevano nessuna esperienza e organizzare non era sempre facile. Hai fatto bene a risolvere prima la logistica!
Che finalone! 👏🏼👏🏼👏🏼 Una "serie" che fa quasi venire il dubbio che gli avventurieri che impersoniamo nei giochi di ruolo, sono in realtà i veri cattivi.
siamo quindi giunti al gran finale Fonti e rumors, avallate anche da alcune affermazioni degli stessi protagonisti parlano di una seconda stagione già in fase di preparazione. e dopo questo finale possiamo noi fan della serie non lasciare accesa la luce della speranza? ma andiamo con ordine... le.citzioni a grandi classici del genere sono sparse ovunque. Cassian: il macho man si dimostra un uomo fragile e sensibile e la sua fine ne fa un novello Boromir. Vive nell errore, confessa i suoi pensieri peccaminosi e muore espandono le sue colpe.. in questo messaggio quasi salvifico manca solo la resurrezione che tutti aspettano nella prossima stagione. ma non esaltiamoci troppo per ciò che verrà e concentriamoci su quanto visto. Da notare che PER LA PRIMA VOLTA il gruppo fa quello che lui dice e questo avviene quando Cassian si è spogliato della sua corazza emotiva (quasi vulcaniana). Un omaggio all'empatia, L'intelligenza emotiva e alla forza del leader umano a dispetto del leader tirannico. Anche il suo dialogo finale con Crisalide cita e non poco varie scene legate alle tentazioni o ai dialoghi tra Gesù ed il diavolo, esattamente con lo stesso risultato. Hella: vede il suo primogeniture spegnersi ed essere utilizzato.come una zemplixe chiave, si ritrova lei, vampira, in mezzo ad esplosioni di fuoco e di luce, ma prima prudentemente e poi sempre più convintamente si butta nella mischia. Un va.piro meno appariscente di quanto la cultura classica ci ha fin qui mostrato, quasi timido ed in grado più di molti umani di esprimere e sprigionare emozioni. In fondo cos è un uomo? Le sue urla strazianti di dolore e la fierezza e delicatezza con cui trasporta il corpicino di Vartax sono scene bche rimangono nella mente di tutti quelli che di un racconto apprezzano non tanto le scene, seppur eclatanti, di scontri e battaglie, ma di sentimento e di silenzi... Bosko: chiede al suo fido compagno di non entrare in mischia...lui essere umano che mette al primo posto il lupo! Nel mondo fantasy un comportamento da vero druido ma nel nostro mondo un chiaro messaggio. l uomo deve farsi carico della natura,.proteggerla fino alla fine. La natura stessa poi lo ripaga: è infatti la sua parte ferina a colpire il nemico. Rimarranno comunque epiche le sue scene con la sua ex., con cui alla fine riesce a trovare un ounto di incontro. Ristia: la saggia del gruppo, inizia una scena da coprotagonista nel climax di Cassian che pare aver sostituito affettivamente il fratello. ed in effetti il finale coerentemente le permette di continuare la sua missione con lo stesso scopo ma con u altro soggetto. Ha trovato una nuova famiglia e farà di tutto per mantenerla. Vita e morte almeno in questo mondo non sono essenziali" l amore, l affetto e la speranza si. E lei ne è la paladina. Vartax: che dire? un pupazzo nelle mani di un essere potentissimo, un essere abbietto ed insignificante. Non sentite anche voi qualche brano di The Wall dei Pink floyd riecheggiare nella mente? Non ne vedete una feroce e dissacrante contestazione della condizione umana e della società? In fondo siamo tutti Dei piccoli Vartax, buffi esseri costretti a soddisfare altri.... L'occhio... ok qui è PALESE k autocitazione...dopo aver visto Nostra Signora degli Stalker morire miseramente ne L'isola di Sangue, il nostro caro regista ha pensato bene di darle una seconda chance. Vero è morta ma portandosi con sé ben due protagonisti e con una fine degna di un essere superiore.... grazie a tutti e arrivedervi alla prossima!
Ti aspettavamo Stefano! Grazie mille per averci seguito fin qui. Questo party è stato veramente in grado di regalare grandi soddisfazioni e sono troppo felice di come sia andata la giocata. Pensa che questo venerdì mi mancherà tanto non giocare con loro. Grazie per averci seguito. Cercheremo di farli tornare in seguito. Ps... presto uno speciale estivo che spero apprezzerai!
E siamo alla penultima.... Lo ammetto sono una cattiva persona.. quando Bosko stava intagliato il legnetto con a fianco Hella ho pensato stesse preparando un bel paletto di frassino. d'altronde se lei ha un pugnale d'argento perché lui non dovrebbe avere un'arma appropriata per calmare la furia vampira? la scena tra lui, la ex e la nuova fiamma è roba da commedia romantica . vette altissime. Le due che si squadrato, la falsa gentilezza.. Ben Stiller prendi appunti Cassian ormai è l Inascoltato. Mi ricorda quei docenti di corsi di teambulding, della visione condivisa, del si vince solo se stiamo assieme. peccato che la maggior parte delle loro lezioni sia deserta..... 😂 ! 😂 Ristia svela molto del suo passato e del trauma che l'ha portata in questa folle cdrca. Brava Chiara che ad un certo punto sembrava avere la.voce rotta dall'emozione. Vartax: il piccolo inutile personaggio ha un finale che il Trono di spade levati La scena di lui che avanza dritto ed impettito e le ombre che si inchinano è davvero un eplogo di puntata mostruoso! Un plauso allo sceneggiatore per il cattivo della puntata : la strega era inquitante e carismatica e a tutti è rimasto il dubbio su quale fosse il piano perverso nella sua mente. Cosa cambiava se Ristia si fosse sacrificata o se riusciva ad ucciderla con la forza? Attendiamo ora il finale della serie!!
Anche secondo me ci sono state molte belle scene. Mi chiedo quale sarà il futuro di vartax e della creatura dentro di lui! Anche secondo me magistrali sia le scene di Ristia sia quelle di Bosko ed Hella. L'unico rimpianto che ho è che finendo alla prossima avrò meno tempo per vedere in scena questi personaggi che mi stavano piacendo tanto! Ma cercherò di dare a tutti il loro spazio!
Attendevo tantissimo questo episodio aaaa ❤ Comunque mi avete fatto pensare ad alcuni termini spesso non conosciuti tantissimo o di frequente intesi in un modo quasi mai univocamente in modo chiaro, cioè: F di Fiction First (e se ciò che non lo è lo si può chiamare Mechanic First) Sempre F di Framework (differenze tra Sistema e Framework) G di Generico (Sistema generico) N di Narrativo/Narrativista (stereotipo di Fiction First = Narrativo e gli altri gdr no) O di Old School P di PbTA R di Risoluzione (Task VS Conflict) S di Sicurezza (meccaniche di sicurezza pre/durante e post-sessione, anche se in Accordo ne avete già parlato un po’) T di Trad/GdR Tradizionale (quindi cosa non è Trad, se Trad è sempre diverso da PbTA o Fiction First, ecc.) Spero che ci sarà modo di trattare queste cose, ma in ogni caso già questa rubrica è una bomba come vi avevo detto 🥰
Sono tutte parole interessantissime e secondo me tra questa stagione e le prossime le tratteremo quasi tutte. Grazie mille per avercele indicate, ora vediamo le priorità grazie al tuo commento!
@@MorgenGabe Penso che abbia buone potenzialità. L'ambientazione è interessante e credo sia possibile fare delle avventure carine. Certo è che, il prezzo è forse eccessivo (a mio avviso) e fare un'avventura nella preistoria è una duplice sfida: per il master che esce dagli schemi medievali e non può usare cose come Taverne, Gilde, ecc... e per i giocatori che devono sforzarsi di non ricadere sul metagame dovuto a conoscenze logiche (il fuoco sterilizza, ma lo sanno? Una fionda non è certamente un oggetto difficile da realizzare, ma gli viene l'ispirazione?)
Era il periodo di settimane che avevamo per vederci tutti insieme prima che arrivasse l'estate! Quindi ci facciamo stare dentro la giocata :P Però sì... se potessimo ne faremmo tante altre perché siamo presi bene!
Probabilmente legandolo a un sistema che supporta il gioco solo tipo ironsworn si. Mi sembra che di base non ci sia nel gioco, ma controllo e ti dico se mi sbaglio quando torno a casa
e quindi... Pagellone! Cassian: furtivo come un ninja, eroico e sprezzante del pericolo, cerca di imporre la sua volontà di sacrifico su Ristia... che risponde picche! Che sia un velato messaggio ed una critica alla.societa patriarcale? Lui nel ruolo di uomo che deve proteggere i deboli (e le donne!) è perfetto. Ristia: la sua è una personalità forte. Al grido di la vita è mia e la gestisco io rimane stoica a fianco di Cassian. Poi dimostra tutta la sua cultura ed infine la.sua potenza creando ben 4 zombie che purtroppo si rivelano inutili (che sia una velata contastazione della mostra.societa contemporanea e del ruolo della donna). Lei è libera, forte e fiera!! tramite! tremate! Le negromanti son tornate! Bosko: deve purtroppo liberare la belva che è in lui. Fugge e poi riesce.finalmente a riprendere il controllo di sé. ed aiutare il gruppo... una chiara metafora dell uomo civilizzato che riesce a controllare i propri istinti primordiali? Hella: ovvero l.eroina torna a casa e dimostra il suo valore. Come un eroe della tragedia greca deve porre fine ad un suo compagno per poi sfogare la sua rabbia contro l Orrendo costrutto. un tutto questo una fugace ma intensa relazione con sua nonna... l amore o il sangue vince su tutto.... Vartax: alcuni fan online ormai lo hanno soprannominato Vomitino, personaggio di Teo Teocoli. A parte il suo essere disgusto divertente e tragico, questo Charlie Chaplin dark fantasy pesca sempre dal cilindro (o dal suo intestino?) soluzioni o azioni geniali. L'improvvisazione idiota che diventa genialità.... Crisalide: l'arci memico più odioso di sempre (e quindi perfetto!) geniale cattivo visionario.... Marvel o Disney? Prendete esempio.... ps ovviamente si scherza eh.. Parlabdinseriamente davvero bella sessione!
Appena in tempo prima della giocata, questo era il pagellone che volevamo leggere subito prima della sessione, grazie per il tuo tempismo meraviglioso! Anche io da Master adoro questo party. Mi piace il modo in cui interagiscono tra di loro (e litigano, fanno pace, discutono di nuovo e poi si salvano la vita a vicenda) in modo estremamente naturale. Mi piace anche il fatto che pur essendo tutti dal grigio al cattivello nessuno di loro sia stereotipato. Ho così tante Highlight della giocata che non so da dove cominciare. Lo scontro tra Bosko Licantropo e Cassian e Ristia è stato funzionale, interessante e dinamico. E nel frattempo Vartax e Hella esploravano la loro tragedia personale. Ma penso che se dovessi sottolineare una cosa che amo tanto di questi personaggi sono i dialoghi che fanno tra loro. Pazzeschi! Riguardo Crostalid...cioè Crisalide l'idea è un tizio così superbo e potente da essere in grado di portare il torto alla ragione e poi fare il giro e tornare ad avere torto, sono felice che ti piaccia. Io non vedo l'ora di vedere se riuscirà a prevalere oppure no, perché qui nulla è detto (e un po' come un Lynch dei poveri non so mai cosa succederà prima di iniziare la sessione!)
Ciao! Mi viene in mente La Società dei Sognatori, un vecchio gdr di Dreamlord! Oppure PRISM Blue che però ancora deve uscire. In più sai che da poco è uscito il gioco da tavolo ufficiale di To the moon? www.kickstarter.com/projects/freebirdgames/to-the-moon-bestest-memories
Mi ero perso l'episodio non mi si è attivata la Campanella.... Ci sono talmente tante cose da dire, tante trame sottotrame, scene e sviluppo del lato psicologico dei personaggi che scrivere in modo organico oggi è difficile. Cominciamo dalla scena del rito: il nostro caro regista, alla fine, confeziona una scena che potremmo definire "classica" del suo repertorio con tanto, tantissimo sangue sparso ovunque. in questo caso omaggia un classico del genere horror: Alien! D altronde come non notare che le atmosfere cupe e senza sole sono di fatto simili ad uno spazio infinito, freddo e spietato? Ottimi anche gli approfondimenti dei singoli personaggi e le loro interazioni: Bosko e Hella continuano a sviluppare un rapporto speciale, Cassian dimostra un certo affetto nei confronti della povera creatura che è Vartax (quasi un burbero Bud Spencer dal cuore d oro) e nel contempo entra in contatto con il Signore... un manage a trois che potrebbe toccare vette di approfondimento psicologico davvero interessanti o disturbanti. Interessante notare come.Vartax dimostri una totale volontà e psicologico piacere nell essere annullato. Restia entra in crisi: una crisi che mette in scena il grande dramma di ogni condizione umana: aspirazione contro natura intima di ogni individuo. Fratello Mortis è un personaggio decisamente ambivalente. Decisamente affabile e "simpatico" , rivela però una perversione mostruosa. Per lui il mondo o meglio le razze umanoidi devono estinguersi. Non vuole che il solo risorta. Tutto deve morire.. insomma ha un credo folle e allucinato. Forse la nostra protagonista sa di non volere esattamente questo? Spinta dalla volontà di riportare in vita il suo amato si rende conto che amore e vita sono esattamente all opposto di morte.? straziante il suo soliloquio con lo scheletro.. Ad Hella sta crollando il mondo addosso: ora è il suo mondo ad essere minacciato. Siamo tutti curiosi di sapere se la sua famiglia sa che lei è una vampira o se tutta la sua famiglia lo sia.. e se per salvarli dovesse rivelare la sua vera natura? La scena dello specchio ha ricordato due esercizi tipici del metodo attoriale ed è un altra scena da applausi Ora si potrebbe scrivere per ore ma direi che può bastare..... 😀
Ciao Stefano! Siamo appena tornati da Play di Modena ed è bellissimo vedere il tuo commento appena aperto il PC. Ammetto che la scena del rito era fortemente ispirata ad Alien (e un po' a cose body horror come Hellraiser). Ho pensato che dovevo dare un po' di "pepe" a Crisalide e non renderlo solo un mero quest-giver, felice che ti sia piaciuta! Sui personaggi: Bosko ed Hella sono decisamente in sintonia e voglio vedere quanto si staranno vicino nella prossima giocata, che per Hella sarà fondamentale visto che letteralmente c'è casa sua in pericolo. Posso anticiparti che da BG di Hella il suo clan è composto da altri vampiri (non so se siano TUTTI vampiri o in parte sì e in parte no, però lei lo è pubblicamente!). Su Vartax la psicologia del personaggio per me è estremamente interessante, così come il suo rapporto con Cassian, Mi chiedo se Cassian proverà a salvarlo alla fine e se ci sarà uno scontro "contro" il padrone (o forse dovrei dire "il parassita"?) che vive dentro Vartax. Su Ristia la sua contrapposizione con Mortis è interessante. Deve scegliere QUANTO vuole diventare una seguace di Eliodoro e una fanatica della morte e quanto invece vuole perseguire i suoi scopi utilizzando questi poteri. Ma la linea è estremamente sottile. E questa "linea sottile" su cui camminano tutti penso che sia qualcosa di comune ai vari personaggi! A prestissimo e grazie <3
Ciao Stefano, come sempre grazie per il tuo pagellone. L'indurito cuore di Cassian si sta piano piano sgretolando rivelando forse dei veri sentimenti? Al momento abbiamo compassione verso quei poveri diavoli che si porta appresso. Non dimentichiamo che l'abbiamo visto giudicare male l'altro esiliato perché cercava l'amore anziché dedicarsi alla causa. Ma abbiamo ancora altre sessioni davanti, chissà cosa ci riserveranno i nostri protagonisti.
Bella puntata! Una cosa che avete sottinteso ma non detto esplicitamente, e che per me è molto importante, è che non tutte le house rules hanno pari impatto. A volte sono dei piccoli "quality of life improvement" (a casa mia vale la regola "se il dado cade dal tavolo il tiro non vale": si perde meno tempo a recuperare i dadi da sotto il divano se non devi prima leggerli) e a volte sono modifiche profonde. Che a volte sono belle, altre volte saltano fuori i veterani di 50 anni in Cani o Polaris con la valuta, i tesori, gli oggetti magici e il master fisso (orrore documentato da un testimone oculare). P.S.: la puntata sul "lore" sembra interessante. Dai setting famosi al "metaplot" White Wolf a giochi con filosofia esattamente opposta in cui ogni partita ha un mondo nuovo e diverso.
È verissimo quello che dici: le house rules possono avere impatti profondamente diversi sul gioco e possono arrivare anche a "romperlo completamente" se uno non fa attenzione o, come dici tu, solamente essere life improvement. La Lore secondo me è una parola importante, che merita una bella disamina!
