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Le antiche Fortificazioni di Genova
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Forte Puin.
Il crinale che dallo Sperone si dirama per poi discendere sulla val Bisagno e sulla val Polcevera, inizia dal monte denominato Spino (sede dell'attuale Forte Fratello Minore). Da qui, proseguendo verso est in direzione del monte Sellato, sede del Forte Fratello Maggiore, discende gradualmente verso sud fino a raggiungere il monte Moisé (attuale Forte Puin), ed infine il Peralto. Questo lungo crinale è contornato da solchi oggi appena accennati, i quali si sviluppano per centinaia di metri seguendo un curioso andamento zigzagante; questi, in origine più profondi, furono scavati dai genovesi e dagli austriaci nel 1747 e rappresentano le uniche e ormai confuse testimonianze delle fortificazioni campali, trincee difensive dalle quali derivano molti dei nostri Forti. Dallo Sperone, la seconda importante ridotta, realizzata in gabbioni, era posta dove oggi si erige il Forte Puin.
I francesi, nel 1806, avevano stabilito la realizzazione della fortificazione in questione e dei Due Fratelli, con lo scopo di migliorare le difese sulla dorsale tra lo Sperone ed il Forte più a settentrione, ossia il Diamante. La realizzazione dei Due Fratelli e del Puin è stata però interamente compiuta dal Corpo Reale del Genio Sardo. I lavori furono intrapresi nel 1815. Nel Forte Puin, per prima cosa, fu cominciata la Torre. L'attuale cinta bastionata fu intrapresa in un secondo tempo, intorno al 1818, con una modifica al progetto originario, cominciando dai tre piccoli bastioni Nord. Dal 1826 furono iniziati a costruire i due bastioni sul fronte principale: quattro anni dopo il complesso poteva dirsi terminato. L'opera è stata abbandonata nell'ultimo decennio dell'ottocento, e "radiata" dalle liste militari nel 1908. Nel 1963 è stata ottenuta in concessione e abilmente restaurata da un fantasioso pittore, che vi ha abitato per alcuni anni. Unica nota dolente sono gli anacronistici merli ghibellini sulla facciata principale della Torre, inseriti al posto di una caditoia, crollata a suo tempo. L'artista raccoglieva in un album autografi ed apprezzamenti in tutte le lingue, e scriveva le lettere su carta intestata "Repubblica genovese - Forte Puin".
Terminata la salita d'accesso, scavalchiamo un breve fossato tramite un ponte di legno, in origine levatoio, che consente l'ingresso all'interno della cinta. Il portale della Torre immette al piano terra, composto di due ampi vani con cucinino. La scala di servizio immette ai locali seminterrati o al piano superiore, composto originariamente da due locali. Il restauro degli anni '60 ha apportato alcune modifiche alle strutture originarie, evidenziate, al primo piano, dall'innalzamento di una tramezza, per ricavare nel vano nord due locali; allo stesso risanamento dobbiamo la rifinitura delle finestre, e la collocazione di nuove inferriate al posto di quelle originarie, asportate negli anni.
La scala che sale al tetto è molto ripida. Il pavimento del terrazzo è in leggera pendenza: questo permetteva di raccogliere l'acqua piovana nella bocca del canale della cisterna. Le caditoie sono attualmente provviste di grate, ripristinate dal Comune di Genova. L'originario pavimento in mattoni, probabilmente molto deteriorato, è stato fatto piastrellare dal concessionario, e successivamente ristrutturato dal Comune di Genova.
Alcune testimonianze dell'originaria funzione di Torre sono ben visibili all'esterno, sul lato nord della costruzione centrale: le feritoie del piano terra che si affacciano sul retro sono state murate dopo il 1820, con la costruzione della cinta bastionata. La loro posizione conferma che la realizzazione della cinta è stata decisa dopo l'inizio dei lavori alla Torre.
Circa il nome della fortificazione, viene erroneamente asserito che derivi dalla "Ridotta dei Pani", vocabolo che compare solo nella descrizione di Genova da parte di un Anonimo del 1818. In realtà il Forte deve il suo nome ad una sottostante baracca, detta di Puin.

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7 май 2024

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Комментарии : 4   
@shaihulud69
@shaihulud69 7 дней назад
un beau lieu !
@bruno84011
@bruno84011 2 месяца назад
Complimenti per il filato , molto bello, utili le descrizioni .
@ganlesat
@ganlesat 2 месяца назад
È possibile sapere se e come saranno investiti soldi per fermare (almeno) il degrado di Sperone e DIAMANTE (pur essendo questo in comune di S. Olcese)???? Grazie
@leantichefortificazionidig4479
@leantichefortificazionidig4479 2 месяца назад
Al momento, lo Sperone ed il Diamante sono esclusi dal recupero delle fortificazioni. E' probabile che siano ripresi in un secondo momento, insieme al Fratello Minore
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