ciao Luciano. Mi fa piacere che tu schernisca la "dottrina" della setta di Ray Kurzweil. Nel mio piccolo lo faccio anch'io scrivendone quando posso (qui per metafore: convcomp.it/intelligenza-artificiale-intelligenza-umana-455eeb6e8f0d ). Quindi sono molto d'accordo sul fatto che parlare di AI (quella che definisci "con lettere maiuscole") fa ridere, oggi (BTW, c'è qualcuno, in Italia che dice di fare la GAI entro il 2019... brividi/no comment). Nel tuo speech non approfondisci credo, la ai (l'intelligenza artificiale "con le lettere minuscole"). Mi pare che tu accenni (con sarcasmo) agli assistenti virtuali (accenni a Apple Siri , ma non citi i più impattanti: Google Assitant e soprattutto Amazon Alexa). Qui ci andrei più cauto. Per esempio di "ai", i sistemi conversazionali "intelligenti" (l'ambito che viene recentemente chiamato "conversational AI") vanno proprio nella direzione di una tecnologia NUI (Natural User Interfaces) che mi pare tu stesso indichi implicitamente (l'esempio del robot che media tar due sottosistemi cucina-lavastoviglie) come auspicabile. Questo "collante" (il linguaggio naturale! come interfaccia uomo-macchina) è ambito non risibile, non per gli aspetti tecnologici, ma per quelli sociologici...! Che ne pensi? Giorgio Robino
Froridi è simpatico e anche preparato; ma c'è qualcosa che non mi convince. Nonostante sia un filosofo, la sua retorica è basata sullo "spaventa passeri", cioè sullo estremizzare la tesi da criticare, facendola risultare grottesca, e a quel punto criticarla. Ma lo spaventa passeri deve ricorrere necessariamente all'iperbole, e qui casca l'asino. I tacchini sono arrivati a 15kg perchè per una cena in famiglia e per un forno standard è la dimensione giusta; non servono tacchini da 25 kg. Ma con la tecnologia è un'altra musica: non c'è un forno troppo piccolo o una famiglia troppo numerosa quando si parla di tecnologia, quindi il limite si perde (questp era solo per la storia del tacchino). Ad ogni modo, il problema è che non si va mai a fondo di cosa significa intelligenza, E' chiaro che la intelligenza cosciente è ancora lontana a venire, ma non mi sembra sia questo il tema. Il problema è proprio l'intelligenza "stupida". Se una volta ci si doveva sbattere per fare un fuoco con le pietre, ad un certo punto abbiamo inventato l'accendino. Ora stiamo arrivando ad un livello di complicazione, in cui gli accendini stanno dicendo a noi quando devono essere premuti. Questo è il problema. Non le macchine che ci assistono (sogno dell'uomo da sempre, come dice Floridi) ma noi che assistiamo le macchine; questa è la nube nera che si avvicina. Comunque vedremo tra 20 anni chi aveva ragione.