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Archeologia, geologia e geografia. Cagliari, il colle di Sant'Elia. Relatore Bruno Puggioni 

Pierluigi Montalbano
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Cagliari, il colle di Sant'Elia. Relatore Bruno Puggioni. Sant'Elia è uno dei colli di Cagliari e fu frequentato fin da epoche antichissime per la sua posizione strategica che si affaccia sul Golfo degli Angeli dividendolo in due archi. Ospita diverse torri, costruite e utilizzate per avvistare eventuali incursioni nemiche. Tra gli edifici presenti spiccano il faro e il Fortino di Sant'Ignazio. La Sella del Diavolo, come tutto il promontorio di S. Elia, è costituita da rocce sedimentarie di età miocenica all’interno delle quali si sono formate diverse piccole grotte abitate dall’uomo sin dall’inizio del Neolitico. Il nome deriva da una leggenda, secondo la quale i diavoli, ammaliati dalla bellezza del Golfo di Cagliari cercarono di impossessarsene. Dio mandò i suoi angeli prediletti, guidati dall'Arcangelo Michele, per scacciare Lucifero e i suoi adepti. La battaglia fu combattuta nei cieli del golfo e ad oggi vivono ancora due teorie: la più conosciuta vuole che Lucifero, in fuga, fu disarcionato dal cavallo e perse la sua sella che si posò sulle acque del golfo che, pietrificandosi, diede origine al promontorio. L'altra racconta che il demone, durante la battaglia, cadde sul promontorio dandogli l'attuale forma. Nel punto più elevato del promontorio (m 135 slm) c’è un tempio punico dedicato ad Astarte. E’ tuttora visibile una cisterna punica, di forma allungata, dalle notevoli dimensioni: 27 m di lunghezza per 4,5 m di profondità. Non lontana è un’altra cisterna romana, dalla classica forma a sezione tronco-conica. Al periodo bizantino risalirebbe il martirio di S. Elia, ucciso, secondo la tradizione, durante le persecuzioni di Diocleziano. L’intero promontorio porta oggi il suo nome. Nell’XI secolo tutta l’area venne affidata ai monaci Vittorini che costruirono un monastero e si presero cura di saline, peschiere e aree coltivabili delle zone circostanti. La torre, ormai diroccata, situata nel punto più panoramico del promontorio, faceva parte del sistema di difesa creato dagli spagnoli nel XVI secolo; tuttavia sembrerebbe che già durante il periodo pisano fosse presente una torre, detta “della Lanterna”, con funzioni di segnalazione. Le torri costiere continuarono ad essere usate anche in epoca sabauda, sin quando un Regio Decreto del 1867 stabilì che non dovevano più essere considerate posti fortificati. Durante la Seconda Guerra Mondiale vennero realizzati un fortino e altre costruzioni, tuttora ben visibili.

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9 сен 2021

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