lezione molto chiara e utile, grazie davvero... solo una notazione: Dio (atto puro) non è solo il punto di arrivo del divenire, ma anche il punto di partenza, altrimenti che motore immobile sarebbe?
Salve professore, complimenti per le lezioni. Una cosa, però, non mi è chiara. Se Dio (pensiero pensante pensiero) è causa finale, atto puro, forma pura che sta alla fine della catena, cos' ha causato l' inizio della catena? E cioè la materia prima, la potenza non direzionata dall' atto. Del resto, si è anche detto che Aristotele per dimostrare l' esistenza di Dio asserisce che non si può andare a ritroso all' infinito nel principio causa-effetto: ci dev' essere una causa incausata, e questa è Dio. Ma abbiamo anche detto, appunto, che Dio, motore immobile, è causa finale e non - anche - causa efficiente. Ecco, dal mio punto di vista qui ci vedo una contraddizione. Sarei lieto qualora lei o anche qualcun altro volesse rispondere. Grazie, Alfredo.
Buongiorno Prof. FERRETTI prima di tutto grazie per le lezioni che mette generosamente a disposizione. Le chiedo titolo e casa editrice del libro che consiglia Grazie ancora
Discorso chiarissimo complimenti. L unica cosa che non mi e' chiara e'la seguente:Aristotele il filosofo finalista, tutto ha un fine ma alla morte di ogni singolo uomo cosa succedera' ...al corpo e all'anima? Metempsicosi o altro e se altro cosa?. Grazie tante.
Mi scuso professore penso si sia sbagliato riguardo all'ordine ontologico dato da aristotele riguardo potenza e atto. Se non sbaglio Aristotele concepisce l'atto puro come primo nella catena causale e non concepisce alcuna potenza pura in quanto l'atto puro equivale al primo motore immobile che è a sua volta incausato essendo il primo nella catena causale ed essendo atto puro non prevede alcuna potenza pura precedente. Questa concezione ha pure influito molto nella riflessione medievale in cui si voleva unire aristotelismo e cristianesimo.
Chiedo scusa ma quindi dio é l'atto puro da cui é partito é partito il divenire ma é anche il motore che fa che le cosa divengano per tendere a dio giusto?
Buonasera, vorrei un chiarimento se fosse possibile. Il quesito e' questo: se in origine, secondo Aristotele, la materia era potenza pura, ed essendo Dio motore immobile e a se pensante, cosa ha dato l'impulso iniziale che ha avviato la successione potenza-atto-potenza? Grazie.
Io la direi così: la causa finale di ogni cosa che accade è l'amore che ci tende verso Dio. In Aristotele, cioè, siamo più noi ad andare verso Dio che non Dio a venire verso di noi.
@@scrip79 Vi ringrazio Prof. per la risposta chiarificatrice, e sicuramente è così... Ma io avevo immaginato altro. Infatti, proprio per la propensione di Aristotele a dare importanza anche agli studi sulla fisica, avrei immaginato come causa finale Dio e come causa efficiente l'amore. Con la mera osservazione dei fenomeni naturali si può notare che, generalmente, tutti i fenomeni naturali si svolgono grazie ad una forza trainante, che è la vera artefice di ogni movimento in natura, fino al raggiungimento di un punto di equilibrio dove quella forza cessa la sua spinta. L'amore lo avevo inquadrato un pó come quella forza che ci conduce a questa nostra causa finale(Dio) e che nell'avvicinarsi a tale meta vada scemando fino a scomparire... Lo so, potrebbe suonare alquanto blasfema come affermazione nelle sue necessarie conseguenze per certe religioni monoteiste, ma non per altre in cui il lungo ciclo delle morti e delle rinascite dovrebbe portare a purificarci ed a congiungerci con l'entità divina. Ecco che, in questo caso avendo questa destinazione finale ed identificandoci in questa entità suprema, dovremmo godere delle stesse caratteristiche divine, compresa quella di non avere più la necessità di essere attratti dall'amore. In quel determinato punto di equilibrio, che dovrebbe essere Dio, nulla più si dovrebbe muovere e tantomeno essere suscettibile alla forza attrattiva dell'amore. Interessante sarebbe indagare semmai, in questa ottica, il rapporto tra materia ed amore... Se Dio essendo pura forma ed atto, senza materia, possa non esserne attratto sarebbe logico concludere che in assenza di materia vi sia anche azzeramento della forza trainante ed efficiente dell'amore e viceversa.... Mi scuso in anticipo per questo mio sproloquio e spero di non annoiarVi troppo... 👍😀 Buona serata Prof.... 😄 P. S. Comunque in tutto questo discorso mi piacerebbe sapere in chi(Dio?) o in cosa Aristotele individua la causa efficiente, dal momento che Dio è già causa finale(ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-1xiLuwc0874.html#t=37m:22s)...🤔
Mi scuso per aver editato varie volte questo mio precedente commento Prof., ma alla fine mi piacerebbe sapere quale è per Aristotele la causa efficiente, visto che l'amore è invece causa finale, come da Voi scritto nel commento. Sinceramente a questo punto sono un po' confuso visto che Dio sembrerebbe, da quanto da Voi affermato nel video sucessivo(vedi Link del mio precedente commento)anch'esso causa finale. A meno che questi due termini(Dio ed amore) siano la stessa cosa... Grazie in anticipo dei riscontri che vorrà darmi. Vi auguro una felice giornata! 😄👍
Egregio professore, mi vengono in mente alcuni versi della Commedia riferiti ad Aristotele. Non ti rimembra di quelle parole con le quai la tua Etica pertratta le tre disposizion che ’l ciel non vole, 81 incontenenza, malizia e la matta bestialitade? e come incontenenza men Dio offende e men biasimo accatta? If. XI, 79 - 84 ch'assolver non si può chi non si pente, né pentere e volere insieme puossi per la contradizion che nol consente". 120 Oh me dolente! come mi riscossi quando mi prese dicendomi: "Forse tu non pensavi ch’io löico fossi!". 123 If. XXVII, 118 - 123 Ha già pensato di realizzare uno o più video sulla filosofia del Sommo Poeta?
Per me diventa molto difficile concepire una materia senza forma anche se logicamente se tutto ha avuto un punto di partenza un qualcosa di amorfo deve esserci pure stato altrimenti sarebbe stato divenire di qualcosa di precedente. Ma il mondo sa già dell'esistenza di Dio e vuole diventare come lui (come se fosse qualcosa che esiste dall'alto) o è il mondo che si trasforma in Dio che è sola forma come atto finale?
Interessante...in pratica secondo Aristotele si potrebbe assimilare Dio ad un buco nero che tutto attira a se senza alcun interesse per ciò che risucchia. Credo che molto di questa logica abbia anche ispirato numerosi sceneggiatori di film di fantascienza. Che ne pensi ?
Può essere visto anche così, ma è una lettura secondo me che trascende il pensiero di Aristotele, perché velata da un certo pessimismo. Per il filosofo è vero che Dio è un essere che può sembrare freddo riguardo a noi, insensibile, ma allo stesso tempo può anche esserci utile come fonte d'ispirazione. Dio è una sorta di modello a cui dovremmo guardare per cercare di vivere bene: questo credo sia il senso del pensiero di Aristotele.
Professore questo Dio aristotelico può essere paragonato a un'idea platonica...? vive in una dimensione diversa dalla nostra, è perfetto e tendiamo verso di lui...
Volendo, sì, in effetti c'è qualche similitudine. La differenza sta nel fatto che il Dio di Aristotele è, mi pare, più "incisivo", nel senso che è responsabile (indirettamente) del divenire del mondo, e quindi fa in un certo senso sentire il suo peso in modo molto forte; le idee platoniche, invece, vanno ricercate dal singolo, ma possono essere anche ignorate.
Potenza e atto: ma il bambino e l'adulto non sono la stessa sostanza, ovvero essere umano e in particolare con massima comprensione e minima estensione "quell'essere umano"? Al pari del pulcino e della gallina. Non dovrebbe esserci movimento (o divenire) sostanziale ma solo qualitativo e quantitativo giusto? Ermanno Ferretti (per citare l'esempio che fa usando se stesso), sostanza prima, era Ermanno Ferretti la stessa sostanza prima anche quando era bambino e anche da adulto e poi da anziano, lo stesso sinolo di materia e forma, giusto? E' essere umano in atto, non in potenza... O non ho capito nulla io... Non mi sembra la stessa cosa che un blocco di marmo che diventa una statua ma che potrebbe diventare qualunque altra cosa o qualunque altra statua e non diventerà nulla da sola se nessuno la modifica. Non riesco ad applicare lo stesso principio o concetto agli esseri viventi e alla materia "inanimata". Nell'essere vivente c'è un divenire "necessario" ma questo non vale per la materia inanimata lavorata dall'uomo direi...
Mi sembra ci sia una contraddizione nella lezione, da una parte si dice che Dio è all'origine di tutto (primo motore, causa incausata) ma poi si dice che Dio non avendo materia non è causa efficiente, il mondo si plasma da solo e Dio solo è causa finale. Non capisco.
da quanto ho capito, Dio è causa finale del movimento ed è la causa vera e propria di quest'ultimo. Invece la causa efficiente del movimento sarebbe il cielo stesso.
Per lui il mondo non è stato creato. La materia esiste da sempre, e si ordina nel corso del tempo perché in un certo senso è attirata dalla perfezione divina.