Sono laureata in filosofia anche se, purtroppo non l’ho mai insegnata. Ma, se l’avessi fatto, avrei voluto farlo con la semplicità e la chiarezza del professore. Senza mai banalizzare, fa comprendere i concetti, anche i più difficili, in modo puntuale e preciso. Ascoltarlo è un piacere, e rende concreta e amabile qualsiasi questione filosofica. Complimenti!
Sarai anche un insegnante povero come tanti altri, ma sei ricco di saggezza, di conoscenze e di chiare e ottime esposizioni, grazie per questo servizio gratuito che stai facendo.😊
Complimenti per la chiarezza con la quale esprimi i concetti, seguo diversi canali che trattano storia e filosofia e il tuo è uno dei più esaustivi, video davvero ottimi!
grazie, Prof sei eccellente nel fare capire con estrema chiarezza concetti filosofici importanti anche a noi anziani che da tempo a lasciato gli studi...ma che ad una certa età...si risveglia la curiosità...del sapere. grazie
Sono laureata in filosofia anche se, purtroppo non l’ho mai insegnata. Ma, se l’avessi fatto, avrei voluto farlo con la semplicità e la chiarezza del professore. Senza mai banalizzare, fa comprendere i concetti, anche i più difficili, in modo puntuale e preciso. Ascoltarlo è un piacere, e rende concreta e amabile qualsiasi questione filosofica.
spiegazione molto chiara. Volevo chiederle se Anselmo ha scritto delle lettere indirizzate a Gilberto e se e affermativa la sua risposta se potrebbe postarle sulla sua pagina. Grazie
Pur con la consapevolezza che, come ha ben precisato, molto di Platone non era conosciuto, Anselmo con la sua prova ontologica a priori ribalta completamente il ranking di Platone. Per Platone era proprio l'esistenza concreta a costituire un limite e semmai a rendere inferiore la cosa realmente esistente rispetto alla sua idea. Mi sono divertito a chiedere a ChatGPT di simulare una dialogo a tre tra Anselmo, Platone e Kant e ve ne riporto, tagliando qualcosa, un passaggio: Anselmo: ...Un essere che esiste sia nella mente che nella realtà è ancora più grande di uno che esiste solo nella mente. Pertanto, se Dio esiste solo nella nostra mente, possiamo immaginare un essere ancora più grande: quello che esiste anche nella realtà. Ma poiché Dio è il massimo essere concepibile, deve anche esistere nella realtà, non solo nella nostra mente. Platone: Interessante argomento, Anselmo. La tua prova ontologica si basa sull'idea che l'esistenza nella realtà sia una caratteristica migliore rispetto all'esistenza solo nella mente. Tuttavia, mi chiedo se l'esistenza nella realtà sia davvero un indicatore di perfezione. Secondo la mia filosofia delle Idee, le cose che percepiamo nel mondo sensibile sono solo ombre delle vere Forme ideali che esistono al di fuori di essa. Potrebbe essere che l'idea di Dio sia perfetta e completa nella sua forma ideale, indipendentemente dall'esistenza nella realtà? Kant: Platone, condivido le tue perplessità. La prova ontologica di Anselmo si basa su una serie di assunzioni che possono essere problematiche. Anselmo afferma che l'esistenza è una caratteristica migliore rispetto all'esistenza solo nella mente, ma ciò potrebbe non essere necessariamente vero.
Domanda: non è un controsenso parlare di perfezione parziale, al 40 o 50 ecc per cento? O una cosa è perfetta o è imperfetta. Non sarebbe come parlare di una pienezza in parte vuota, o di una totalità limitata?
Diciamo che capire il pensiero di uno squilibrato come Kant aggiunge alla nostra esistenza tanto quanto tentare di comprendere la testa di Pippo Baudo quando inscenò il salvataggio del finto provetto suicida a Sanremo.
Video molto chiaro e con precisi riferimenti storico-culturali. Su Anselmo e il suo argomento ontologico e i suoi critici, segnalo questo mio video. ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-VgqHQNzSl4k.html