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La calcolosi renale è una patologia piuttosto diffusa che spesso viene sottovalutata o affrontata con regimi alimentari che tendono ad escludere alimenti come la cioccolata o i pomodori ritenuti per anni responsabili della formazione di calcoli. Ma la domanda più importante da porsi è; perché alcune persone, anche a parità di regime dietetico, formano calcoli e altre no? E cosa devono fare tutti coloro che hanno avuto più di un episodio di colica renale o di formazione di un calcolo? Lo abbiamo chiesto al Prof. Pier Francesco Bassi, Responsabile dell’Unità di Urologia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma che ci ha spiegato che l’approccio più corretto in caso di episodi ricorrenti - un episodio non ha rilievo da un punto di vista clinico e quindi si può considerarlo isolato - è andare a fare uno Studio Metabolico che possano permettere di individuare le cause personali per cui si accumulano cristalli all’interno del rene - perché il formare un calcolo è conseguenza di un’alterazione del metabolismo di un paziente - e creare così un percorso terapeutico personalizzato in base ai risultati dei test - semplici analisi del sangue e delle urine, nessuna indagine invasiva o complessa. In caso di recidive e di calcoli che si mantengono in sede - con il rischio se trascurati che possano danneggiare la funzionalità renale - le tecniche per l’asportazione sono le più varie e vanno dalla frantumazione con gli ultrasuoni all’intervento mininvasivo per via Endoscopica fino alla Chirurgia Tradizionale per l’asportazione di calcoli grandi o posizionati in zone difficilmente raggiungibili per via endoscopica. E’ quindi fondamentale lo studio del profilo personale di ogni paziente prima di decidere il trattamento più idoneo e soprattutto intervenire il più precocemente possibile perchè talvolta anche un calcolo piccolo e asintomatico può comportare rischi e complicanze se non adeguatamente trattato.
26 авг 2024
