A 54 anni, dopo aver molto letto, molto ascoltato, e anche insegnato, in discipline diverse, trovo questo video, proprio questo, specifico, sia la più bella e completa lezione che ho mai sentito. Per il timbro di voce di Carlo Sini, per la dedizione e gentilezza con cui si rivolge agli studenti, è soprattutto per il contenuto. Sul bordo, sulla linea di faglia, così come lo era Platone tra oralità e scrittura, così lui, quasi venti anni fa, tra libro e internet. Due giorni fa sono andato a una conferenza, ahimè, in cui i due consulenti esperti di intelligienza artificiale deridevano chi si domandava, millenni fa, i rischi della scrittura. E così deridono chi oggi si delle domande su questa ulteriore delega dell'umano alle macchine. Con un fare snob e finto colto, hanno fatto quadrato su questo nuovo scenario per l'umanità, ridicolizzando timori circa la giustizia e la disuguaglianza, l'accesso e la fruizione di questo... nuovo cervello collettivo. "il membro della tribù africana dovrà imparare a mettere i suoi input nella AI". A volte penso che manchi il fondamento primo, la terra, la base, per essere umani. Per questo trovo questa lezione di Sini la più bella di sempre.
Chi condivide questi video fa un enorme regalo a tutti. Semplicemente, grazie! .... anche chi non è stato allievo del Professor Sini può ascoltare queste meravigliose, piacevolissime lezioni.
Una grande lezione!! Mi sarebbe piaciuto chedere...la filosofia ha i mezzi, gli strumenti, o li potrà acquisire, di vedere, non l’essere umano come singolo individuo ma, sempre più, come mi pare stia avvenendo, come insieme di esseri che formano un super organismo vivente? Mi ha colpito il punto in cui si parla della scrittura, e anche di mezzi più moderni, che portano la memoria fuori dalla persona, e pertanto sono qualcosa che nella loro grandezza sminuiscono il singolo. Sono qualcosa che ha fatto, e farà sempre più, sviluppare il “super organismo” che conservando, salvando e trasmettendo il sapere, ha consentito, e consentirà in futuro, di raggiungere traguardi diversamente impossibili. Può essere questo un percorso “naturale”, auspicabile, quasi inevitabile e pertanto essere visto e studiato filosoficamente come nucleo autonomo, pensante, "super essere vivente"?
volevo solo precisare che… sono stati osservati in natura scimpanzè che CONSERVANO degli utensili con la prospettiva di riutilizzarli quando ne hanno bisogno…soprattutto sassi particolarmente adatti (non presi a caso) che utilizzano come martello e incudine per rompere i frutti più duri. Anche i rametti che utilizzano per la “pesca” delle termiti sono scelti con cura in base al diametro, elasticità, lunghezza…a volte sono proprio “fabbricati” togliendone le foglie e spezzandoli alla lunghezza giusta. Inoltre sono stati osservati scimpanzè che utilizzano un ramo un po’ più grosso e rigido per arrivare al centro del termitaio e poi ci infilano un altro rametto più piccolo (opportunamente sfibrato a mo di pennello con i denti) per catturare le termiti…finito di utilizzarli li lasciano nei dintorni del termitaio per poterli riutilizzare in seguito. addirittura sono stati osservati bonobo che eseguono proto-rituali intorno ad un albero specifico!
Conferenza stupenda. Meravigliosa la parentesi sulla scrittura. Mi pare segua la concezione di Reale e dalla scuola di Tubinga. Per Platone la politica è attività metafisica. Il termine Tiranno non significava propriamente "Signore assoluto" ma "Mediatore". Per Erodoto il termine era l'espressione di un sistema positivo
...un eloquio scorrevole, avvolgente, eloquente di pacata e piacente comunione comunicativa...dove si evidenzia che la "verità ultima delle essenza delle cose umane non la si raggiunge mai ma, pur tutta via, traccia la successione di livelli meditativi con cui avvicinarsi...
Una lezione stupenda,ricca di insegnamenti profondi e culturalmente preziosi.Credo che siano insegnamenti da sentire più volte per coglierne tutti i molteplici aspetti filosofici ed etici.Grazie infinite Prof.Sini
un interessante lezione tra della scenza filosofica di ieri e oggi dagli studi orali di platone ai paragoni dei masmedia odierni che con la scrittura avolte parlano solo di se stessi il giornalista mette un quadro di quello che e' lui non mai di quello che e' il lettore
Frédéric Beigbeder, pubblicitario: Io sono quello che vi vende tutta quella merda, il mio scopo non è quello di rendervi felice, perché la gente felice non consuma.
Non ci sarà pace tra gli uomini, non ci sarà giustizia sulla terra, non ci sarà una vita degna di essere vissuta fino a che i filosofi non diventeranno i reggitori dello Stato.
La giustizia non la porteranno i filosofi, poiché tutte le aspirazioni umane non sono realizzabili con una politica (con l'esercizio del potere). In un certo senso filosofia e potere sono antitetici, soprattutto ora che la tecnica ha preso il sopravvento e ha mostrato tutta la potenzialità distruttrice di cui l'uomo è capace. Anche Platone sapeva che si trattava di un'utopia.
Tornare a Siracusa dopo la brutta esperienza vissuta con Dionisio il vecchio, ha la connotazione di una vera e propria sfida, nel voler proporre le sue idee sulla polis ideale. Ma neanche con il figlio, che pure apparentemente mostrava più interesse del padre, le cose andarono meglio. A Dione andò molto peggio. Siracusa oggi come allora, in mano a cattivi amministratori.
In parole povere la scrittura per quello che ha prodotto ad oggi, è stata come un boomerang per la realtà greca attuale. Nella sua lungimiranza platone aveva visto tutto. Su questo si potrebbe fare un'altra conferenza del prof. Sini
Grazie Dott. Sini, Davvero qualcosa di essenziale ci ha trasmesso, il vivere davvero l'esperienza, e incarnarla e comprendere i vantaggi e i limiti coso come gli svantaggi della scrittura attraverso L'esempio di Platone, Grazie.
Caro professore; i suoi paragoni fra i sistemi di scrittura, che vogliono esaltare ossessivamente, l' apporto decisivo di Socrate, Platone, Aristotele ecc, - come del resto, e di solito fa, la quasi totalità degli studiosi del mondo greco suoi colleghi, - tendono a conferire alla specie umana caratteristiche e qualità, variabili, ed espandibili, in senso progressivo, che a mio parere i bipedi non hanno affatto. Se vuole, e se le interessa, posso motivarle i miei perchè, in altra sede. Come primo assaggio per esempio, potremmo sostenere che egli, in quella che comunemente ed unanimemente chiamiamo evoluzione, invece di migliorare, se stesso, ha di gran lunga peggiorato se stesso; e quei salti reificatori, e deificatori, di cui la storia è oramai stracolma ed esausta, non fanno altro, - come diceva Schopenauer, - che sostenerlo - forse ancora per poco- , a galla, nel mare sterminato della sua colpevole, pluri secolare, paradigmatica cosmogonia, contorta, e carica del peso insostenibile, dell' arroganza, dell' orgoglio, della malvagità, della superbia, dell' invidia, della barbarie, ed infine, della sua insaziabile sete di sangue... come fanno del resto, le vesciche di un bue, morto in un fiume, nel loro lento, ma progressivo sgonfiamento, trascinando di necessità, quel corpo, privato della sua vita, nell' eternità perduta, dell' abisso più profondo, ma che ancora si ostinano a sorreggere, finché; anche l' ultimo anelito di ossigeno conservato, in quella macilenta carcassa, non lo abbandonerà definitivamente al suo destino. Ecco, che cos'è l' uomo, che non vuole essere santo, che sputa su Gesù Cristo, s. Francesco, e sul Dio della genesi. Saluti PM. 3283243895.
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